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Autore: clif    13/12/2012    3 recensioni
E' una storia di una ragazza che finisce in un mondo che non è il suo, in mezzo a vampiri, licantropi, ma non vi dico altro, buona lettura...
Genere: Avventura, Horror, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Gwen, Heather, Trent | Coppie: Duncan/Gwen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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- Questa storia fa parte della serie 'Strawberry black'
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Arrivò il 24 dicembre, la scuola era chiusa ed io ero al supermercato per comprare i tortellini per Natale, erano le 16:22 e facevano 2 gradi, intorno a me la neve, solo neve e ghiaccio, gli alberi del sentiero verso casa spogli senza foglie con punte di ghiaccio penzolanti. Sulla Smart c’ era un velo bianco, entrai in casa, Zak non c’era, era andato a casa di un suo amico. Andai in camera mia e accesi il computer, avevo ricevuto 2 messaggi, lessi il primo:
“Ciao Gwen, sono mamma, come stai? Papà è in via di guarigione e per gennaio sarò a casa. Mi dispiace che non ci vediamo da tre mesi, ma devi avere pazienza. Baci mamma!!!”
Cominciai a leggere la seconda:
“Ciao Gwen, è da tanto che non ti vedo, mi dispiace per quello che ti è successo quel giorno, ma non ti succederà niente, ti prego di perdonarmi se accetti incontriamoci davanti la scuola, alle 17:00 il 24 Dicembre. Spero di incontrarti, Trent!”
A quel punto saltai giù dal letto e mi infilai il cappotto, raggiunsi la Smart e la misi in moto. Raggiunsi la scuola alle 17:00 in punto, era lì al di là della cancellata, nel giardino della scuola, lì a braccia conserte. Corsi verso di lui e agitai le braccia – Gwen, sono felicissimo di vederti!- esclamò lui – Vuoi vedere una vera partita di basket?- Mi chiese lui ammiccando, il suo sguardo mi sbalordiva,  non riuscivo a contraddirlo, allora feci segno con la testa. A quella reazione Trent allungo le mani verso di me e mi prese in braccio, facendomi attraversare il recinto. Il giardino della scuola era coperto di neve e il laghetto che si era formato con le forti piogge si era ghiacciato. Improvvisamente si alzò il vento, portava verso di noi dei nuvoloni bianchi. – Dobbiamo sbrigarci, porteranno neve!- Dissi io, Trent era calmo, anzi calmissimo, il vento gli scompigliava i capelli era in piedi dritto a guardare le nuvole avvicinarsi. Continuammo a camminare e raggiungemmo la palestra della scuola – E’ chiusa!- esclamai – Mi sottovaluti.- Rispose Trent, non era affatto chiusa, anzi senza usare la maniglia si spalancò davanti a noi. Trent mi accompagnò dentro, poi chiuse la porta chiudendola a chiave. – Seguimi!- Mi ordinò Trent, entrammo dentro la palestra, c’ erano già tutti: Vampiri e Licantropi, avevano delle tute ed erano pronti in campo. – Buonasera Gwen, come va?- Mi chiese Duncan al mio fianco. – Tutto bene, il Natale mi stressa.- Risposi, la sua cresta mi faceva impazzire, anche il suo sguardo da vandalo non era male. La partita cominciò, ma non riuscivo a seguirla correvano ad una velocità inaudita e facevano punto ogni 5 secondi. Passarono i minuti e arrivarono al termine, 250 a 250. – Wow! Bravi!- Gridai io, Bridgette mi guardò schifata, a quel punto mi fermai. – Io devo andare, grazie è stato bello.- Dissi io, poi presi la borsa e uscii dalla palestra, vidi correre dietro di me Noah – Ti accompagno.- Mi disse con un sorriso. Arrivammo alla Smart – Ciao, ci vediamo.- Mi salutò lui, io feci uguale poi misi in moto, certo pensavo a qualcosa di meglio, non so ad un’ uscita romantica o quant’altro, certo non ad una partita da basket, ma almeno sono stata con loro. Stavo tornando a casa, ma mi accorsi che cominciò a nevicare. – Mio dio no!- Esclamai, non amavo la neve, anzi la odiavo. Cominciai ad accelerare per arrivare a casa prima che la strada sarebbe sommersa dal bianco. Parcheggiai nel cortile, scesi dall’ auto ed entrai in casa. Vidi Zak aveva un panettone in mano e mi guardava felice. – Festeggiamo il Natale come con la mamma?- Mi chiese, non riuscivo a dirgli di no. – Va bene, apparecchia la tavola, io cucinerò il pollo.- Risposi, era felicissimo, questo mi rincuorava. Arrivò la mezzanotte, avevamo mangiato già tutto, a quel punto Zak si alzò e mi porse un pacco, ero commossa, scartai quella bellissima carta dorata, c’ erano delle nuove cuffiette per l’ MP3, sapeva che le mie si erano rotte – Oh, grazie!- Lo abbracciai. A quel punto corsi in camera mia per cercare il regalo che gli avevo comprato, lo trovai sotto i mio cappotto, lo presi e lo consegnai a Zak, in fretta lo scartò, era il nuovo gioco di calcio per la play station 3. – Grazie sorellona. – Ci abbracciammo, a quel punto mi commossi sul serio. – Vieni Zak . – Lo condussi fuori, stava nevicando come non aveva mai fatto quell’ anno a New Ton e facevano meno di 3 gradi sotto lo zero. Improvvisamente mi arrivò un colpo congelato sulla guancia, mi girai ed era Zak che mi aveva lanciato una palla di neve, non riuscii a resistere e lo feci anch’ io, cominciammo a giocare con la neve come due bambini.
 

  
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