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Autore: biscuitsfacts    13/12/2012    0 recensioni
Ginevra lotta contro il suo tormentoso passato per avere un futuro migliore. Tuttavia i cattivi ricordi sono in agguato pronti a trascinarla nuovamente nell'abisso e dovrà trovare la forza di resistere credendo in se stessa e le persone che la circondano.Riuscirà Ginevra ad avere il suo lieto fine?
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Si infilò frettolosamente le scarpe, le sue adorate supra tk society viola e volò verso la porta, pronta d uscire … aveva un quarto d’ora per raggiungere la sala prove dove avrebbe incontrato i one direction, non poteva arrivare in ritardo il suo primo giorno di lavoro! Ma proprio mentre stava per aprire la porta si ricordò di aver dimenticato la borsa, tornò indietro facendo slalom fra i pacchi e gli scatoloni – si era trasferita in quell’appartamento di Londra da sole due settimane – afferrò il suo borsone e in un lampo era nuovamente davanti alla porta di ingresso. L’aprì, uscì fuori, ma prima di richiudere si accertò di aver preso tutto l’occorrente ‘tutto okkey Ginevra, puoi andare .‘
Imboccò il corridoio che portava all’ascensore, con passo svelto, in realtà avrebbe voluto correre, ma c’erano altri inquilini nei corridoi che si apprestavano ad andare a lavoro e non ci teneva a fare la sua prima figura di merda londinese. Arrivata finalmente davanti all’ascensore, ebbe improvvisamente voglia di imprecare in elfico quando lesse ‘ fuori uso ‘..FUCK! Quello proprio non ci voleva ‘Keep calm, cosa faccio ora, vado all’altro ascensore che si trova dall’altro lato del piano o semplicemente prendo le scale che si trovano di fronte a me?’ la scelta le parve ovvia ‘fanculo all’ascensore rotto. fanculo agli altri inquilini.’ Dopo un attimo di esitazione imboccò le scale scendendo i scalini uno dopo l’altro, con un movimento veloce e ripetitivo delle gambe, destra sinistra destra sinistra destra sinistra … guardò l’orologio che aveva al polso, erano le 8.20 ‘Oh cazzus! Ho solo dieci minuti’ velocizzò ancora di più il passo, fino a correre come se qualcuno le avesse infilato uno sciame di api nelle mutande (?) e poi BOOM! Per un attimo il mondo si capovolse, era andata a sbattere contro qualcuno ed ora si ritrovava con il culo sulla moquette delle scale ‘però..morbida questa moquette!’ pensò prima di alzare lo sguardo sulla persona con cui si era scontrata.
Era un ragazzo, riccioli biondi, un mezzo sorriso di scuse dipinto sul volto, aveva una mano tesa verso di lei, con l’intenzione di aiutarla a rialzarsi, ma quello che la inchiodò al pavimento (o meglio,alla moquette) erano i suoi intensi occhi che avevano il colore del mare in tempesta. Dopo un attimo di intontimento Ginevra afferrò la sua mano e si rialzò, era in tremendo imbarazzo, ma non lo voleva dimostrare:

“Ehi! La prossima volta sta’ più attento!” sbottò nervosamente.

“Scusa, non volevo, è stato un incidente”- in realtà era colpa di Ginevra che stava correndo per le scale come un’assatanata, ma lui da vero gentiluomo le chiese scusa-“comunque piacere, sono Josh, abito all’appartamento 469 del 7° piano..”

Ginevra non lo lasciò finire di parlare : “Si d’accordo Josh ora devo proprio scappare eh.. ciao.”Rispose frettolosamente per poi riprendere la sua infinita discesa.

“Ma non mi hai detto neanche il tuo nome!” esclamò Josh.

“GINEVRA!”urlò lei quando ormai era già al piano di sotto.

‘Incredibile!Tutte a me devono capitare stamattina!’pensò sbigottita. Finalmente arrivò al piano terra, guardò il grande orologio dell’ingresso, erano le 8.25 ‘Merda devo muovermi!’si fiondò fuori e l’aria fresca del mattino la colse di sorpresa. Erano a metà settembre ma lì in Inghilterra faceva molto più freddo di quanto fosse abituata in Italia, si strinse nel suo cardigan e si in camminò a passo svelto verso la fine di Kingsbridge street dove c’era l’edificio in cui – le sembrava strano dirlo!- l’aspettavano i one direction, il Dancer Palace.
Durante quel breve tragitto rifletté su quello che le stava per succedere ‘stai per incontrare i tuoi idoli Ginevra, lavorerai con loro, starai a contatto con loro!.. fino ad un anno fa ti disperavi perché non saresti potuta andare ad un loro concerto ed ora!.. guarda dove sei arrivata, hai avuto la forza di sognare e di crederci, ma mai hai pensato di arrivare a tanto!’ riemerse dalle riflessioni con quella sua vocina interna che le parlava ogni volta che si ritirava in se stessa,la vocina della sua coscienza e si ricordò del mondo che la circondava quando vide davanti a se quell’ammasso di cemento, ferro e vetro dentro la quale avrebbe incontrato i suoi idoli. Si fermò davanti alle scale d’ingresso con il naso all’insù a fissare le nuvole che si andavano formando nel cielo londinese, poi abbassò lo sguardo sulle vetrate scure della facciata di quell’edificio a 6 piani e rendendosi improvvisamente dell’importanza di quello che stava per fare sussurrò, annuendo compiaciuta ‘cazzo..io può!’ le scappò un sorriso, abbassò ancora una volta lo sguardo,questa volta sul suo orologio e subito il sorriso beffardo che aveva stampato in faccia si trasformò in una smorfia di panico, erano le 8.30, avrebbe già dovuto essere all’interno! Corse su per le scale muovendo le gambe a ritmo di ‘as long as you lo-lo-lo-lo-lo-lo-lo-lo-lo-lo-lo-love me ‘ (?) e si fiondò all’interno del Dancer Palace , avvistò quello che doveva essere la hall, una grande scrivania con dietro una donna di colore, sui 30 anni, i capelli raccolti in uno chignon e l’aria annoiata di chi odia il suo lavoro.
Le si avvicinò e le disse che era lì per l’appuntamento con i one direction, quella la guardò con sguardo severo alzando un sopracciglio e con tono di rimprovero le disse:

“Dovreste essere qui già da un paio di minuti signorina Alessi, c’è gente che sarebbe arrivata con 3 ore di anticipo per fare quello che farà lei” Ginevra era terribilmente mortificata:

“mi dispiace davvero tanto, non volevo”-iniziò ad incartarsi-“è che questa mattina ho avuto dei problemi, l’ascensore non funzionava, mi sono scontrata con un tipo …”

“Sta cercando di giustificarsi signorina Alessi?”

“Io … ehm … no, ceh si!...” fortunatamente quella ‘conversazione’ fu interrotta da un uomo che spuntò da un corridoio laterale alla scrivania:

“Signora Spark! Non starà già mettendo alla prova la nostra nuova arrivata!” disse quello con un sorriso. La signora Spark sfoggiò un sincero sorriso per poi rivolgersi a Ginevra con aria dispiaciuta:

“Scusami cara, questo è un test che rivolgo ad ogni nuovo coreografo che lavora qui.. non mi piacciono quelli arroganti che credono di essere delle celebrità”-le tese una mano-“ Benvenuta al Dancer Palace Ginevra, io sono Mary Spark, la proprietaria di questo edificio e mi sono presa la briga di guardare personalmente il tuo provino, mi hai fatto davvero una buona impressione, sarà un piacere averti dei nostri” concluse regalandole un altro caloroso sorriso. Ginevra le strinse la mano. Quella donna le aveva detto che era una brava ballerina!.. già la amava!

“Bene Mrs. Spark”- continuò l’uomo –“ se non le spiace ora porto il nostro nuovo talento a conoscere quei pezzi di legno alla quale dovrà insegnare qualche passo di danza”a quel punto le fece cenno di seguirlo e insieme si avviarono verso l’ascensore ‘già..un bellissimo, funzionante, dannatissimo ascensore’ pensò ricordando l’episodio di quella mattina.
Una volta dentro l’uomo schiacciò il tasto del quarto piano, poi le tese una mano e si presentò:
“Piacere Ginevra, io sono uno dei manager dei one direction, Ernest Freemark, ma tu puoi chiamarmi Ernest.. comunque non ci incontreremo in molte occasioni, sono qui solo per presentarti ai ragazzi, dopodiché ti lascerò sola nel duro compito di far ballare quelle statue” le scappò un sorriso, erano davvero così rigidi?.. pensò alle occasioni in cui li aveva visti ballare.. si. Erano davvero dei tronchi ‘meglio così, li avrò tutti per me mlmlmlml ’ si riscosse dai suoi pensieri che stavano iniziando a diventare a luci rosse e strinse la mano ad Ernest
“La prego, mi chiami Ginny” gli inglesi pronunciavano il suo vero nome in una maniera talmente paurosa che avrebbe fatto scappare un mammut siberiano(?), con quel loro accento.. inglese, ecco! Così aveva pensato che sarebbe stato meglio trovare un nomignolo più facilmente pronunciabile per loro, l’aveva inglesizzato.
“Bene Ginny, ci siamo quasi” in quel momento le porte dell’ascensore si aprirono, Ernest la guidò per un corridoio largo e corto fino ad una porta di legno chiaro, da dentro venivano delle voci ovattate, ma pur sempre familiari, le avrebbe riconosciute fra mille.
Il cuore iniziò a batterle più forte, i battiti violenti le risuonavano nella testa, si sentiva come se fosse stata sul punto di esplodere.
“Sei pronta?” chiese Ernest appoggiando una mano sulla maniglia, pronto ad aprire la porta.. quante volte li aveva dovuti guardare come immagini piatte sullo schermo di un computer, un cellulare, un poster. Quante volte li aveva visti come forme sbiadite nei suoi sogni. Quante volte le loro voci sembravano venire da un paio di cuffiette e non dalle loro bocche. Quante volte, aveva fissato quegli occhi che non avevano mai potuto ricambiare il suo sguardo. Ora a separarli c’era solo una porta, qualche centimetro di legno.. un sogno poteva essere rinchiuso fra quattro mura come in quel caso?
In pochi secondi centinaia di emozioni diverse la travolsero, così velocemente che non ebbe neanche il tempo di riconoscerle ‘andiamo Ginevra.. è quello che hai sempre voluto, non puoi tentennare!’ accantonò tutte quelle sensazioni in un angolo della sua anima, o meglio, in un angolo del suo corpo: le iniziò a tremare il ginocchio sinistro, un tic che aveva da sempre, ogni volta che era nervosa ‘perfetto!’ Ginevra prese un respiro,poi fece un cenno d’assenso col capo :

“Pronta” No, non era pronta, non lo sarebbe stata mai a una cosa del genere, ma doveva buttarsi. Ernest abbassò la maniglia. TU-TUM-TU-TUM … i battiti accelerarono. Aprì la porta lentamente e lei si gustò tutti quegli attimi di attesa, pian piano il suo sogno si andava materializzando davanti ai suoi occhi. Lì. In quel momento.
Entrò nella sala con un solo lungo passo, e li vide. Quelle cinque persone tanto amate. Non se ne rendeva conto ma aveva un sorriso che le andava da un orecchio all’altro. Erano ancora più belli dal vivo. Stavano parlottando fra loro e ogni tanto risuonava una delle loro risate ‘Aaah sono morta?.. perché questo è il Paradiso’

“Ragazzi!”-disse Ernest richiamandoli-“lei è Ginny, la vostra nuova coreografa, alla quale è stato affidato l’arduo compito di farvi muovere a ritmo senza sembrare dei tacchini imbottiti per il giorno del ringraziamento(?)” le scappò una risatina La salutarono tutti in coro con un “Hi!” che le ricordò tanto il “Hi! We are one direction!”… ‘CAZZUS ADESSO E’ UFFICIALE! LORO SANNO CHE ESISTO!’ era tipo in stato di shock. Poi Louis prese parola:

“Piacere Ginny, io sono Louis”-come se lei non lo sapesse già!..pff-“E comunque non sembriamo dei tacchini!...al massimo degli eleganti fenicotteri rosa!”-ci pensò un po’ e poi aggiunse-“ok forse Zayn è un po’ tacchino” tutti i presenti scoppiarono a ridere, tranne Zayn che si mise a braccia incrociate con il broncio mentre Lou gli faceva l’imitazione del tacchino. Una volta finito il momento di ilarità generale anche gli altri iniziarono a presentarsi, ma Ginevra li interruppe:

“So già chi siete, i vostri nomi completi, le vostre date di nascita, da dove venite, le vostre canzoni preferite, i vostri nomignoli e qualsiasi cosa vi riguardi..sono una directioner.” In quel momento si rese conto di esser sembrata una stalcker..ma infondo le directioner erano più o meno quello, sperò di non aver spaventato i ragazzi.

“Wow”-disse Niall-“sai più cose tu su di me di quante ne sappia io!” ancora risate.

“afhjalwekrugioeifeo wielcka lrehouaybrgl lejkfheouga lwqervlrjbe” indovinate un po’ chi aveva parlato? TARA-TA-TARAAAA’ eeeesatto! William James Payne! Quando parlava lui tutti gli anni di studio di inglese di Ginevra andavano a farsi fottere..
c’era da aspettarselo ‘ed ora che faccio?’ Harry doveva essersi reso conto che non aveva capito una mazza perché disse a Liam di parlare più piano... lui si che parlava toooo sloooow (?).

“Ehm..si scusa, volevo dire che dato che sei una directioner sarà ancora più bello lavorare insieme!”

“A proposito di lavorare!”- Ernest li riportò alla realtà-“ vi dovrete incontrare 2 volte a settimana dalle 8.30 alle 11.30 per i prossimi 5 mesi. Tutto chiaro?”

“ok” dissero i ragazzi in coro.

“Meraviglioso!” esclamò Ginevra ‘Andiamo Gi’! Controllati!’

“Bene,allora io vi lascio soli. Buon lavoro!”Ernest uscì dalla sala ‘mlmlml adesso siete tutti miei!MUHAHAHAAHHAHAHAH’

Appena rimasero da soli Harry si voltò verso Ginevra, con l’aria da cucciolo bastonato :

“Ti prego Ginny! Non iniziare a farci sgobbare già da oggi..che ne dici se questa prima volta la dedichiamo a.. a... a conoscerci meglio! Non potremo certo ballar bene se con la nostra insegnante non c’è un buon feeling”- adesso aveva assunto l’aria alla ‘hey,bambola!’-“capisci cosa intendo..per rompere il ghiaccio”

Gli altri annuirono, tutti d’accordo ‘oh ma ‘sti cinque coioti pensano che li voglia far lavorare come schiavi..ceh alla fine devono imparare qualche passo figo, mica devono diventare dei ballerini professionisti!’

“Mi sembra una bellissima idea! Allora, cosa facciamo?” disse alla fine Ginevra con un sorriso a 342356785 denti.

“Be’ potremmo portarti a fare un giro per le vie di Londra”propose Liam

“Si, potremmo anche prendere un gelato, conosco una gelateria in centro che lo fa buonissimo!” il solito Nialler

“Perfetto!” ‘OH CAZZUS! UN PASSEGGIATA A LONDRA. GELATO. ONE DIRECTION. DA QUANDO LA MIA VITA E’ COSI’ PERFETTA?’

Uscirono tutti insieme e si avviarono verso il centro, intanto il sole era salito e la sua luce dorata li accarezzava rendendoli sbrilluccicosi come Edward Cullen. Le chiesero della sua vita prima di vincere il concorso, com’era l’Italia, Niall in particolare le chiese le ricette di alcuni famosi piatti italiani, Louis la prese in giro per il suo accento:

“No,no,no Miss Ginny non ci siamo proprio, in inglese le metto 3!”diceva con l’aria da sapientino

“Ah si! Se proprio lo vuole sapere mio caro Tomlinson, io non mi chiamo veramente Ginny, ma dato che voi inglesi lo pronunciate una schifezza il mio vero nome sono costretta a farmi chiamare così”ribatté lei incrociando le braccia … ‘EPIC WIN!’

“Davvero?! Quale sarebbe il tuo vero nome?” intervenne Zayn

“Ginevra”iniziarono a pronunciarlo e come risultato c’era una specie di fiera dei nomi improbabili (?)

“ VI PREGO BASTA!” tutti scoppiarono a ridere

“Ok diciamo che la tua pronuncia inglese è migliore della nostra italiana”Zayn era piegato in due dalle risate

“Hey eccoci! Siamo arrivati alla gelateria di cui vi parlavo! Che gusto prendete?”a Niall brillavano gli occhi

“Io direi di farci consigliare da Ginny” propose Harry

“ok, allora vi dico … mmm … nutella e fior di latte!”

Louis e Niall andarono dentro ad ordinare, mentre lei e gli altri si sedettero ad un tavolino. Ginevra iniziò a fare un sacco di domande su quello che facevano in tour, cosa gli piaceva fare quando erano liberi..cavolo! Non vedeva l’ora di scriverlo sul suo profilo twitter. Ebbene si, era una twitter-dipendente.

“Alle directioners mancano un sacco i video diary e cose del tipo Vas Happenin’!?”già,le mancavano quei momenti così belli fra idoli e fan

“Sul serio? Speriamo di tornarli a fare al più presto allora”disse Harry In quel momento arrivarono i ragazzi con i gelati mlmlmlml Niall si era messo i suoi Ray-Ban.. boh forse voleva farle venire un heart attack lol
Mangiarono i loro gelati e Lou per scherzare gliene spalmò un po’ su una guancia e Ginevra fece lo stesso.
“okay italiana, è guerra.” disse allora Tommo con lo sguardo minaccioso

“Bene Tomlinson,preparati a perderla”rispose lei

“Truppe! Preparatevi all’attacco!”disse Louis agli altri,fortunatamente Niall si schierò dalla sua parte,ma erano comunque in 2 contro 4 e alla fine avevano faccia,capelli e vestiti ricoperti di gelato..certo gli altri non erano messi meglio.

“Ok! Tregua! Prima che Niall ci mangi tutti”-disse Zayn mentre si toglieva un po’ di gelato dal suo adorato ciuffo-“ora è meglio se andiamo a darci una ripulita ragazzi, tra un paio d’ore abbiamo le prove”

“D’accordo”- Louis la guardò con aria minacciosa-“ma non finisce qui Ginevra” disse marcando molto il suo nome. Risero ancora, per poi salutarsi e darsi appuntamento a dopodomani.

Per tornare a casa Ginevra chiamò un taxi, o era certa che si sarebbe persa,l’orientamento non era il suo forte. Erano le 12.30 ,mentre era in auto pensò alla mattinata appena trascorsa..non era stata come se l’aspettava,no. Era sta anche meglio. Una volta arrivata pagò il taxista ed entrò nel suo palazzo, prese le scale antincendio per evitare di incontrare qualcuno, ridotta com’era che sembrava fosse appena tornata dalla cucina di Benedetta Parodi(?),l’avrebbero presa per pazza. Arrivata al suo appartamento si mise a frugare nella borsa le chiavi, ma non le trovava ‘fanculo! Sicuramente le avrò lasciate dentro’ per fortuna aveva nascosto un doppione sotto lo zerbino ‘però.. ora capisco perché lo fanno sempre nei film!’ entrò dentro e andò direttamente a farsi una doccia. Aaah si sentiva più pulita ora. Stava per iniziarsi ad asciugare i capelli quando sentì il campanello suonare…






Writer Space

SAAAAAAALVE,eccoci al primo capitolo :D scusate l'immenso ritardo ma ero in punizione Anyway spero che il capitolo vi sia piaciuto( vi prego datemi un segno di vita con le recensioni ç____ç) Per quanto riguarda la quella cosa di scendere le scale a ritmo di as long as you lo-lo-lo-lo-lo-lo-lo-lo-lo-lo-lo-love me c'avete mai provato?..io lo faccio sempre,vi fa venire l'affanno, ma è una figata! lol Ok la finisco di rompervi,alla prossima! Baci,Fiorella P.S se vi va potete seguirmi anche su twitter, sono @biscuitsfacts ricambio sempre ;)
 
 
  
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