Heaven And Earth
Capitolo 5: Sopravvivere
Il caldo aumentava, e la luce
si faceva sempre più accecante.
Yuuki era fermo, immobile, e
si guardava attorno.
In breve l’erba si era
seccata, i Pokémon erano scappati. Gli alberi avevano perso le loro foglie.
Il paesaggio era morto.
Un furgoncino stava
bruciando, rendendo l’aria ancora più insopportabile.
-Sono qui- non aveva più
paura. -Vieni da me-
-Gorebyss, fermati!- il
Pokémon si fermò, la freddezza dell’allenatrice l’aveva raggelata.
Stavano percorrendo un
piccolo fiume, alla ricerca del Creatore, ma non lo avevano ancora trovato.
La pioggia cadeva fitta,
faceva male. La giovane Hinoko, sopra il suo fido Gorebyss era bagnata dalla
testa ai piedi.
Dov’era Kyogre?
Guardò l’orologio che aveva
al polso, premette alcuni pulsanti e riuscì finalmente nel sul scopo.
-Eccolo…- sussurrò. Sullo
schermo digitale appariva l’ombra di Pokémon grandissimo. La ragazza ghignò.
-Gorebyss, sub!- in un attimo scomparve dentro l’acqua.
Il Pokémon d’acqua, per un
attimo, ebbe la sensazione la ragazza emanasse una luce dal suo corpo, e che
avesse un “potere”. Rabbrividì.
Se così fosse stato… no… non
poteva essere…
Ma aveva paura.
Groudon guardò negl’occhi
quel ragazzino che aveva di fronte.
Una pulce senza alcun potere,
un essere umano.
Gli esseri umani tremavano al
suo cospetto, ma lui no. Più volte era venuto a cercarlo, anche in quel momento,
cercava lui.
Il Pokémon non poteva far
altro che chiedersi perché.
Non aveva tempo da sprecare
con lui, sentiva di dover andare.
Dover andare, e sconfiggere
Kyogre.
Era così vicino…
-Groudon!- Yuuki pronunciò
quel nome con la massima determinazione. -Torna indietro, almeno per questa
volta!-
Il ragazzo era consapevole
del fatto che non gli avrebbe mai obbedito.
Sperava solo che capisse,
almeno…
Il Creatore lo osservò
ancora, abbassò il capo e gridò con tutte le sue forze.
Uhm… forse era un no. (°_°
bha, tu che dici? N.D. Crikke)
-Marshtomp- Yuuki lanciò in
aria una PokéBall, dalla quale uscì il suo fedele amico. Non c’era un minuto da
perdere -Idropompa!-
Marshtomp eseguì l’ordine,
prendendo fiato per poi attaccare con un fortissimo getto d’acqua il possente
Groudon.
Questo non arrivò mai a
destinazione; bastò una sola fiammata per respingere l’Idropompa e stendere il
Pokémon al suolo, K.O.
Il ragazzo strabuzzò gli
occhi, costretto a riporre Marshtomp nella sua sfera.
Groudon lo osservava: non gli
bastava, non sarebbe tornato sui suoi passi così facilmente.
Avrebbe attaccato ancora.
Avrebbe attaccato lui.
Anche a costo di ucciderlo,
probabilmente.
Non era un gioco, non era il
solito Pokémon selvatico troppo forte che dopo essersi stancato se ne andava a
dormire.
Era un pericolo.
Il Professor Nomizu glielo
aveva detto mille volte!
“Lascia perdere, non posso
permetterti di fare una cosa simile!”
E lui testardo se n’era
fregato, andando avanti.
Continuando per la sua
strada, continuando a combattere per incontrare i due Creatori…
…e ucciderli.
Sì, il suo scopo non era
catturarli o studiarli.
Quei Pokémon uccidevano chi
incontravano senza fare distinzioni.
Andavano avanti cercandosi
l’uno con l’altro.
Non poteva permetterlo!
“Ti sarà utile” Guardò la
Pokéball che gli aveva donato il professore.
Marshtomp, il suo Pokémon più
forte, era stato sconfitto all’istante.
Lanciò in aria l’oggetto.
-Ti prego…- ringhiò a denti
stretti. -…salvami!-
Non poteva far altro che
pregare.
Guardando dall’alto in basso
la scena.
Lui stesso non era più vivo.
Lui stesso aveva bisogno di
risvegliarsi.
Non poteva fare nulla…
Rayquaza era lì, ad assistere
impotente.
Quell’essere umano si era
immischiato in quella faccenda senza che essa facesse parte del suo destino.
Lui sarebbe dovuto restare al
suo posto, tutti se lo aspettavano, e tutti nel vederlo all’azione, avevano
capito che qualcosa sarebbe cambiato.
Già.
Il fato non poteva fare più
nulla.
Qualcosa sarebbe cambiato…
molto presto… (°_° no, presto non credo proprio N.D. Crikke)
Il vento caldo di quel
momento rendeva l’aria irrespirabile per chiunque.
Avere Groudon ad una distanza
così ravvicinata era pericoloso.
Yuuki, dopo aver lanciato la
sfera aveva automaticamente chiuso gli occhi:
Se quella sarebbe stata la
fine, lui non voleva vederla.
-Cast?- eh? (N.B. non ho la
più pallida idea di che verso possa avere un Castform °_°)
Il ragazzo osservò
attentamente il Pokémon che aveva davanti.
Il Castform del professor
Nomizu si era trasformato, diventando un piccolo sole.
Galleggiava tranquillo
nell’aria. L’afa e il troppo calore non gli davano alcun fastidio.
D’altro canto aveva la
capacità di trarre il massimo vantaggio dalle condizioni climatiche.
Un Pokémon utile, molto più
di quanto non avesse mai tenuto conto in vita sua.
-Castform!-
“Salvami da morte certa.
Salvami dalla paura che sto
provando adesso.
Portami via, lontano.
Portami dove potrò trovare la
felicità.
Non continuare a combattere,
è inutile.
Non cercare di essere grande.
Rinuncia al potere e ala
gloria. Salvami.
Proteggimi.”
Erano queste le incisioni in
cinese sulla porta del tempio.
Il Monaco Sorairo alzò lo
sguardo per leggerle ancora una volta.
Sentiva una strana sensazione
dentro di se, e alla sua veneranda età non poteva ignorarla né sottovalutarla.
Il tempio di Rayquaza sarebbe
stato aperto presto.
Erano stati quegli strani
avvenimenti di cui avevano i suoi sottoposti ad incuriosirlo.
Improvvise Catastrofi che si
abbattevano sul mondo.
Anzi, su Hoenn.
Lui, un uomo poco affabile,
un po’ prevedibile e testardo, era il solo a conoscere il segreto di quel
tempietto in riva al mare.
Piccolo, insignificante
all’apparenza.
Ma grande, così grande che
arrivava a toccare il cielo.
Doveva custodirlo…
-Monaco Sorairo…- si voltò,
un po’ scocciato, vedendo il suo più giovane sottoposto insicuro davanti a lui.
-Cosa vuoi?- chiese, in modo
poco cortese.
-Ci sarebbe una visita per
lei- il giovane sembrava agitato e impaurito.
Il vecchio monaco si chiese
chi potesse essere, e perché facesse così paura al ragazzo che aveva davanti.
Il suo dilemma svanì non
appena il fratello proferì parola, alimentano dubbi e paure che già aveva da
tempo.
-Dicono di voler salire in
cima alla Torre dei Cieli…-
Hinoko alzò gli occhi verso
il cielo.
Il clima era tornato normale.
Sospirò, arrivata al
laboratorio di suo padre.
Non fece in tempo a bussare,
che la porta si aprì di scatto.
-Hinoko!- il professor Nomizu
appariva preoccupato, mentre lo sguardo di lei lo squadrava con indifferenza.
-Chishio-
Restarono qualche secondo ad
osservarsi in completo silenzio.
Non che non ci fosse niente
da dire. Le domande che frullavano nella testa dell’uomo erano fin troppe, ma
aveva paura a proferire parola.
A soli tredici anni quella
ragazza sapeva incutergli timore più di chiunque altro.
Lo sguardo distaccato ed
indifferente lo intimoriva.
Non era normale che una
ragazzina così giovane avesse lo sguardo tanto tetro, nascondendo a tutto e a
tutti la sua vera natura.
O, forse, la nascondeva solo
a Yuuki.
Già, Yuuki, dove si trovava?
Nonostante gli avesse affidato Castform aveva paura…
-Chichi-chan!!- la ragazza
cambiò espressione in un quarto di secondo, cominciando a battere i piedi per
terra come una bambina viziata che non aveva avuto il suo giocattolo. -Mi è
sfuggito! Non posso crederci! Mi è sfuggito!!-
-Ehm…- il professore alzò lo
sguardo. Proprio dietro Hinoko c’era un giovane allenatore con un Castform
vicino alla spalla destra.
Ma lei come aveva fatto a
vederlo?
Deglutì, scosso.
-Non ti preoccupare Hicchan…-
gli tremava la voce. -Ce la farai la prossima volta…-
-Comunque si è allontanato…-
Yuuki mise una mano sulla spalla della giovane. -No?-
L’uomo osservò i due giovani
con fare preoccupato.
Sospirò.
-Una situazione del genere
potrebbe accadere ancora- guardò in basso. -E noi non siamo pronti per una cosa
del genere… non ancora…-
Era preoccupato, e molto
anche.
Ma non per le sorti della
terra, non per Kyogre e Groudon.
Era preoccupato per i due
ragazzini davanti a lui, confusi, incerti.
LUI non avrebbe rischiato la
vita. LORO sì.
-Hinoko- guardò la ragazzina
negl’occhi. -Sarei più tranquillo se tu andassi in viaggio insieme a Yuuki…
okey?-
Avrebbero ricominciato il
loro viaggio l’indomani mattina.
Li attendeva un’avventura
pericolosa.
I pensieri di Yuuki andavano
alla giovane Hinoko, aveva paura che le potesse succedere qualcosa, che si
facesse male.
In così poco tempo si era
subito affezionato a lei, era scattata una scintilla nel suo petto!
Bhe… del resto il suo stesso
nome, “Hinoko” voleva dire “Scintilla” (°_° di fuoco però. N.D.A.)
-Yuuki-kun?- il ragazzo si
voltò, vedendo l’amica sullo stipite della porta. -Per te non sono un fastidio…
vero?- abbassò lo sguardo timida. Lui, non aspettandosi una reazione del genere
finì per arrossire violentemente.
-Eh? Ma scherzi…?-
Stavano entrambi preparandosi
per il viaggio nelle loro camere, sistemando i bagagli.
Non sarebbe stato facile…
-Senti… Yuuki-kun…- questa
volta fu il turno della ragazza arrossire, mentre l’allenatore si era ripreso.
Lei lo guardò negl’occhi, intimidita, ma decisa a rivelargli tutto. -Yuuki-kun…
io penso proprio di essermi innamorata di te…-
Fine capitolo 5
Torno con Fervore! La
storia si sta incasinando da sola. E sta diventando seria. Troppo.
°_° bha.
Ho introdotto Rayquaza e la torre dei cieli, con il custode Sorairo. Il suo nome
ha a che fare, TADAAAAN, col cielo XD (sora significa cielo °-°)
Nel prossimo capitolo non l'ho inserito XD (quindi che cosa succede in quella
torre è abbastanza misterioso.)
Pian piano mi sto avvicinando allo svelamento di Hinoko e ciò che consegue,
questo mi rende abbastanza felice *_*...
Quello che ho in mente è una cosa abbastanza complicata a dire la verità , ma
non importa XDD!! Sono felice di poter trattare ancora questi capitoli
spensierati... nonostante più in là io continui questa mia spensieratezza!!
(torneranno i tempi felici)
Come se non si fosse capito: Hinoko ha tanti segreti *-* ma tra poco diventerà
una ragazza pucci!!! <3
Thanks To (le canzoni che mi hanno ispirata):
"Sweet Sacrifice", "Call Me When You're Sober", "Weight Of The World", "Lithium",
"Cloud Nine", "Snow White Queen", "Lacrymosa", "Like You", "Lose Control", "The
Only One", "Your Star", "All That I'm Living For", "Good Enough" - Evanescence