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Autore: nikolas    14/12/2012    2 recensioni
Posarono i bagagli, Lela comunicò al fratello che si sarebbe fatta una doccia prima di uscire perciò Tom ne approfittò per fare un giro del palazzo. Scese al piano terra e si diresse verso la pizzeria, la scena che gli si parò davanti lo lasciò senza fiato. “S-Simon?!”
Si trovava davvero dopo undici anni faccia a faccia col suo migliore amico, IL SUO AMICO PER LA PELLE?
Genere: Drammatico, Sentimentale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DAL CAPITOLO PRECEDENTE:
-Finalmente tutto era chiaro, a tentare di uccidere Lela era stato Daniel sotto ricatto di Maya, la quale conservava in una cassaforte iper-protetta l’arma dell’omicidio di Martha Klaus. Restava solo da capire la password della cassaforte e i due fratelli avrebbero finalemente conosciuto la verità che tanto bramavano da molti anni.-


NONO CAPITOLO
Erano passati cinque giorni dall’ultima chiaccherata con James, ma i due fratelli non facevano che pensare a quanto era stato loro riferito; avevano inoltre saputo che Maya era latitante e che da lì a pochi giorni il procuratore avrebbe ottenuto il permesso di mettere sotto sorveglianza la casa della donna e perquisirla alla ricerca di indizi importanti al fine della risoluzione del caso.
Nel frattempo la storia tra Lela e Diuk proseguiva con la più totale disapprovazione di Tom che, viste le nuove scoperte, credeva che il nuovo ragazzo della sorella avesse ben più di una responsabilità riguardo a tutti i fatti accaduti negli ultimi periodi. Fu dopo l’ennesima litigata tra i due fratelli che intervenne Simon e finalmente spiegò all’amico che non poteva accusare ingiustamente Diuk e che se egli avesse avuto la minima colpa riguardo l’omicidio di Martha la polizia avrebbe scoperto il tutto e lo avrebbe punito adeguatamente.
Quel giorno pioveva, sembrava non aver piovuto mai dalla quantità di acqua che cadeva incessantemente, e non c’era anima viva in casa: Tom era ancora alla ricerca di un nuovo lavoro e con lui anche Simon, per questo Lela, sentendosi sola, stufa e priva di qualsiasi cosa si avvicinasse anche lontanamente alla voglia di studiare, decise di chiamare il fidanzato per passare finalmente un po’ di tempo iniseme, solo loro due, senza nessuna interferenza. Il ragazzo arrivò quasi immediatamente e dopo un fugace bacio i due si misero a parlare. Diuk si informò dell’andamento della ragazza all’università, la quale malgrado tutti gli ostacoli cui era stata sottoposta, aveva superato brillantemente l’ennesimo esame. La conversazione si protrasse per più di un’ora, fino a che Lela, incapace di trattenersi ancora per chissà quanto tempo, comunicò a Diuk tutte le verità di cui era venuta a conoscenza, disse infatti “Amore, io ti devo assolutamente dire delle cose che sono emerse dall’interrogatorio di Daniel” “Sei sicura? Potresti creare problemi e malumori, e lo sai: creare altro scompiglio è l’ultima cosa che voglio fare!” Disse in tono sommesso il ragazzo. Lela gli rispose piuttosto stizzita che non gli interessava nulla di ciò che avrebbe detto il fratello e di conseguenza gli comunicò tutto ciò di cui era venuta a conoscenza. Diuk rimase interdetto, ma poi venne inaspettatamente folgorato da una intuizione riguardo la possibile password della cassaforte di Maya: il ragazzo disse alla fidanzata che tempi addietro, quando lui e Maya erano ancora fidanzati, la donna aveva insistito perché lui custodisse un computer portatile nel garage di casa sua, lì dentro, forse, ci sarebbero potuti essere dati interessanti, che magari avrebbero dato un ulteriore scossone alle indagini. Diuk consigliò alla ragazza di andare immediatamente a casa sua, recuperare il pc e consegnarlo al procuratore, ma Lela gli rispose “No Diuk. Dobbiamo andare a casa tua, aprire tutti i file presenti in quel dannatissimo computer e scoprire la password della cassaforte. Solo allora andremo da Smith!” Alla risposta della fidanzata, Diuk preferì non ribattere e nel giro di pochi minuti giunsero a casa sua. L’abitazione di Diuk si trovava alla periferia di Millow, in un viale tranquillo e sereno, non molto lontano dal negozio di fiori del ragazzo. Appena arrivarono, i due si precipitarono in garage e, animati da una nuova speranza, scoprirono il panno sotto il quale si nascondeva il computer, lo portarono in casa e lo accesero. “Ci deve pur essere un motivo se quella farabutta ha voluto farti nascondere questo aggeggio, no? Ma che rabbia!! Quanto diavolo di tempo impega per caricarsi?” Chiese impaziente Lela. “Non so, aspetta… Ecco che è partito! È strano, però, che qui Maya non abbia messo nessuna password…” I due ragazzi cercarono tra tutti i file per più di mezz’ora e, alla fine, ne trovarono uno alquanto sospetto, chiamato ResaDEIConti e custodito in una cartella denominata ‘WARNING’. Senza esitare ci cliccarono sopra due volte e appena si aprì lessero su un documento del ‘Blocco Note’ il codice AS1MK2MK0TT6: forse avevano trovato quello che cercavano! Estasiati chiamarono immediatamente, prima il procuratore e, subito dopo, Tom, i quali dissero loro che si sarebbero incontrati entro un quarto d’ora davanti a casa di Maya. Si vestirono, presero gli ombrelli e uscirono di casa. Appena salirono in macchina vennero investiti da alcuni detriti scaturiti da un’esplosione proveniente dalla casa di Diuk: infatti, senza accorgersene, aprendo il file ResaDEIConti avevano attivato una bomba che Maya aveva astutamente inserito all’interno del computer. Lela insistette per andare a controllare, ma ad avere la meglio fu il ragazzo che ottenne di portare la fidanzata a casa di Maya. La donna, dedussero, doveva essere davvero pazza per aver creato tutto quel gioco dell’orrore, nel quale, loro malgrado, Diuk, Lela, Simon, Tom e il procuratore Smith erano piombati. Lela pensò anche di esser davvero fortunata ad aver accanto una persona come Diuk: gli era appena esplosa buona parte della casa, ma non gli interessava, ciò che gli premeva era portarla nel luogo in cui con tutta probabilità si sarebbe conclusa ogni cosa.
NULLA DI PIÙ FALSO: le cose, per l’ennesima volta, aveva preso la piega sbagliata.
Appena arrivati di fronte a casa di Maya, Diuk e Lela vennero fermati da Simon, che disse loro di restare dov’erano; nell’abitazione della donna, infatti, c’era il procuratore Smith assieme alla polizia. A rispondere alla richiesta avanzata da Lela di avere spiegazioni fu il fratello: “La polizia è all’interno dell’edificio perché è stato rinvenuto un cadavere, quello di Maya.
Si è impiccata”.
FINE CAPITOLO NONO


---> NONO CAPITOLO! ANCORA UNA VOLTA VI RINGRAZIO :D Al finale manca un solo capitolo... preparatevi, nel prossimo capitolo tutto vi verrà svelato!  Recensite :) NIKOLAS
  
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