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Autore: demsstrength    14/12/2012    6 recensioni
Meredith Wears è una sedicenne che si trasferisce a Londra.
Cerca di essere ottimista ma trova compagni ancor più stronzi di quelli a Napoli.
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- Meredith Wears. Che dici se ci iniziamo a conoscere con una sana scopata? Magari a casa mia.- mi sussurrò qualcuno prendendomi i fianchi da dietro.
-Non toccare mia sorella Tomlinson.-
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.. io dovrei fare un disegno per domani..- si avvicinava ancora.
-Se vuoi che te lo faccia hai sbagliato persona.- continuai io con tono calmo, come sempre.
Prese il mio braccio e mi strattonò facendomi avvicinare ancora di più a lui.
-Tu mi farai quel disegno.- mi sussurrò.
Annuii a testa bassa.
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Senza dire niente mi posò le labbra sulla fronte, come una mamma fa con il figlio per controllare se ha la temperatura alta. Irrigidii e sbarrai leggermente gli occhi stranita per quella sua reazione e come me anche i ragazzi restarono scioccati.
-Non hai niente, ti riaccompagno io appena finiamo.- mi mise una mano dietro la testa e mi sorrise, per poi spingermi in avanti quasi dolcemente.
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Che ne dite? Vi ha incuriosito? Sono piccole parti prese da vari capitoli.. vi aspetto c:
Sciaau bele!
Genere: Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Due mani calde e leggere mi si posarono sui fianchi e un brivido mi fece vibrare la spina dorsale; mi sfuggì istintivamente un sorriso al sentirmi il fiato sul collo.

-Ti amo piccola- un altro brivido lungo la schiena –ti amo fino alla luna e ritorno.- ancora un altro.

-Non credi che siano parole troppo grosse Lou Lou?- risi di gusto gettando la testa all’indietro per guardarlo.

-No.- mi sorrise dolcemente guardandomi dall’alto essendo più alto di me per poi darmi un bacio a voltarmi verso di lui.

-Ed è un mese..- mi fece quando ci staccammo.

-Un mese.- gli feci eco.

-Che ne dici se stasera ti porto in un posto speciale?-

-Si può fare- gli diedi un altro bacio a stampo –ma oggi vieni a pranzo da me.- sorrise nascondendo un velo di preoccupazione e sfregò il suo naso contro il mio tipoeschimesi.

Lo presi per mano e lo trascinai verso il parcheggio dove c’era la sua auto; una volta lì c’era Harry appoggiato alla porche con lo sguardo perso nel vuoto. Quando ci vide arrivare mano nella mano si alzò di scatto mettendosi e mani in tasca e sorridendoci in segno di saluto, ricambiammo entrambi.

-Harold, amico. Che ci fai qui?-                            

-Vorrei parlarti, e magari oggi possiamo vederci tutti e cinque..- mi rivolse un’occhiata -..solo noi.- continuò senza staccarmi quello sguardo quasi di rimprovero da dosso e calcando il ‘noi’.

-Devi scusarmi Harry ma oggi è un mese che stiamo insieme, magari domani.-

-Domani, domani, sempre domani. Dici sempre così ma state sempre insieme. Sono felice che state insieme e che vi ‘amate’- fece le virgolette con le dita a quest’ultima parola –ma è come se non ci conoscessi più. Da quando state insieme è solo buon giorno e buona sera, poi sparisci.-

Volevo dire qualcosa ma mi precedette Louis.

-Non oggi, se hai voglia di litigare facciamolo un altro giorno.- detto questo mi fece entrare in macchina e senza rivolgere più uno sguardo all’amico partì lasciandolo lì.

Fermò la macchina fuori casa mia e dopo aver parcheggiato, finalmente, conferì parola uscendo dai suoi pensieri.

-Sei sicura che vuoi che rimanga? Che diranno i tuoi?-

-Si, ne sono sicura. E i miei non diranno niente, basta che ti comporti come una persona normale, non spari cavolate e.. magari fa qualche complimento ma senza esagerare.- scosse la testa divertito per poi annuire.

Scendemmo dalla macchina e mi prese, anzi, per la prima volta gli presi io la mano lasciando che le nostre dita si intrecciassero in modo da rassicurarlo. Si vedeva che era un po’ nervosa, cosa strana per lui e anche per me visto che era il mio primo ragazzo e il primo che portavo a casa.

Avevo la chiave ma allungai il dito medio sul campanello premendo il pulsante ripetutamente. Ci scambiammo uno sguardo che fu interrotto da qualcuno che aprì la porta.

-Devo farvi gli auguri vero?- chiese scocciato mio fratello indietreggiando per farci entrare.

-Per favore Josh, sii carino almeno oggi. Mamma e Papà sono in cucina?-

-Mamma sta sfornando la pasta e papà è nel suo studio, vuoi un consiglio?-

-No.- alzò le mani in segno di resa per poi portandosene una alla testa e grattandosi la nuca andare verso il salotto. –Lou, dammi lo zaino..- lui me lo porse e posai le due cartelle ai piedi del’appendiabiti.

Tossii sulla porta della cucina per farmi notare da mia madre che si girò di scatto; -Buon giorno tesoro- tolse i guantoni e li posò sul piano della cucina per poi rivolgerci nuovamente lo sguardo –E’ un tuo amico?- continuò sorridendo. Entrambi sorridemmo imbarazzati per poi guardare le mani intrecciate e alzarle.

-Ho capito vah, da quanto?-

-Un mese..-

-Auguri cari, resti da noi?- continuò mia madre dolcemente e Louis annuì.

-Andiamo da papà.-

-Buona fortuna ragazzi.-

Attraversammo il corridoio diretti nello studio di mio padre. Una volta sulla porta, lui non si era accorto di noi, gli strinsi ancora di più la mano e gli sorrisi per poi sussurrare un -Hei.-

Mio padre non si voltò, quando mai lo faceva, si limitò a ricambiare il saluto continuando a lavorare ad uno di quei suoi stupidi progetti. Lo richiamai una seconda volta e questa volta si voltò rimanendo sconcertato alla vista di sua figlia mano nella mano con un ragazzo.

-Che mi sono perso? Tu non sei il fratello di Abbie?- cominciò allarmato.

-Salve signore. Si, sono il fratello d Abbie, Louis. E..-

-E oggi è un mese che stiamo insieme. Sorpresaa!- continuai io la sua frase agitando le braccia sull’ultima parola.

Gli occhi di mio padre saltellarono da me a Louis per un paio di secondi. –Io e te dobbiamo parlare, però prima andiamo in cucina.-

 

-Lou..- allacciai la cintura sistemandomi meglio nell’auto

-Mhh?- fece lui mettendo in moto la macchina senza guardarmi.

-Dove hai intenzione di andare?-

-Lo vedrai.- apparve un sorrisino che era un misto tra dolce e malizioso, la cosa avrebbe dovuto rassicurarmi ma al contrario cominciai a tremare agitata; Louis se ne accorse e mi poggiò una mano sulla gamba per poi accarezzarla con il pollice in modo di far calmare quel lieve tremolio che si era impossessato di me.

-Eccoci qui.- disse rompendo il silenzio che si era creato per poi scendere dalla macchina facendomi segno di rimanere lì. Il cuore prese a ballarmi nuovamente nel petto mentre lunghi brividi mi attraversavano la schiena. Non sapevo dove mi trovassi per il semplice motivo che ero stata bendata tutto il tempo.

Sentii gelarmi per via dell’aria fredda londinese, era sera quindi si faceva sentire, qualcuno mi prese la mano e scesi dalla macchina.

-Louis?-

-Non preoccuparti bimba.- era la sua voce.

Sentii il freddo battermi sulle guance che cominciavano ad arrossarsi, così come il naso. Camminammo per qualche minuto poi due braccia mi avvolsero il corpo infreddolito e sentii bagnarmi le labbra.

-Ora puoi togliere la benda.-

Portai la mani al viso cominciando a tastarlo in cerca della fascia che mi copriva la vista e quando la ebbi trovata la lasciai scivolare.

Era un qualcosa di incantevole, potevo vedere tutta Londra. Uno spettacolo magnifico. Mi pento di aver giudicato male questa città perché è un qualcosa di magico, poi ci avviciniamo al Natale e l’aria natalizia si fa sentire con le prime luci e addobbi.

-Louis è…- mi voltai nella direzione del ragazzo ma non riuscii a finire la frase trovando il suo viso a pochi centimetri dal mio. Sorrisi istintivamente e lui mi si avvicinò sfregando il suo naso con il mio per poi poggiare le sue labbra sulle mie trascinandomi in un dolce bacio.

Quando ci staccammo mi voltai ritornando a guardare lo spettacolo della città illuminata e Louis simise dietro di me godendosi anch’esso la vista.

-Siamo sul London eye?- chiesi voltandomi verso di lui e annuì distogliendo lo sguardo dalla luci che accendevano la città. –Ma non gira?- continuai aggrottando le sopraciglia.

-Non stasera..- fece lui vago tornando a guardare fuori.

-Che vuoi dire?-

-Un amico mi doveva un favore, e stasera è tutto per noi.- riportò i suoi occhi sui miei e alzandomi il volto con due dita riprese a baciarmi.

-Aspetta..- si staccò di colpo andando dall’altra parte della cabina -..questo, questo è per te.- sorrise porgendomi un pacchetto mentre nell’altra mano teneva un mazzo di rose. Afferrai il pacchetto e lo aprii: al suo interno c’erano due catenine con dei pezzi di puzzle che combaciavano. Mi voltai verso Louis e gli sorrisi, poi riportai gli occhi ai ciondoli e sul retro c’erano incise le nostre iniziali. Può essere il regalo più banale e stupido che esista, ma è una cosa che ti fa sentire amata.

Voltai nuovamente il capo in cerca degli occhi di Lou e me lo trovai con un cesto in mano sbucato da non so dove. Comunicavamo con lo sguardo e dopo aver posato il cesto a terrà mi venne dietro per mettermi il ciondolo.

-Ora siediti lì.- andai a sedermi nel logo che mi aveva indicato.

-Vuoi che ti..-

-Stai zitta, oggi, come gli altri giorni, sei la mia principessa e non devi muovere un dito.- detto questo mi porse un cornetto al cioccolato fumante e presi ad addentarlo.

 

-Che ne dici di dormire da me?- mi chiese una volta saliti in macchina.

-Sai già la risposta.-

-Se dici a tuo padre che dormi con Abbie?-

-Non è tanto cretino sai..- scosse la testa divertito.

Il resto del tragitto fu silenzioso, poi arrivato fuori casa mia fermò la macchina e fece per scendere e accompagnarmi fino a sotto la porta ma lo fermai.

-Meglio di no, non vorrei che mio padre ci spiasse dalla finestra, sai com’è.- annuì richiudendo la portiera.

Mi si avvicinò e poggiò le sue labbra sulle mie, poi sentii quel contatto interrompersi e le sue braccia m circondarono il corpo, sentivo il suo fiato sul collo e poi un lieve -notte piccola.-


 

*sventola tremolante la manina*
SCUSATE SCUSATE SCUSATE SCUSATE SCUSATE
Il capitolo è brevissimo e io non mi faccio viva da un sacco di tempo, mi sento una merda.
Non avevo idee per questo capitolo ma avevo progetti per i prossimi, quindi da quì so come
continuare. Se non vorrete più leggere o  recensire posso capirvi benissimo, e se volete vi capisco lo stesso
perchè la storia mi incuriosisce e non vedo l'ora di finirla huidjcs
Mi scuso per eventuali errori ma devo fare un sacco di compiti e non ho il tempo di rileggerla.
Aspetto una vostra recensione c:
Sciao bele.
PS. Se non ho ricambiato da qualcuno scrivetemelo perchè
me ne dimentico subito.
-Louisa
 

  
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