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Autore: Raksha3    14/12/2012    3 recensioni
Il Gran Sacerdote ha un sospetto, la Dea Athena che si è presentata al suo cospetto ha un cosmo troppo potente per essere abbattuto ma c'è qualcosa in lei che lo turba.
Le Dee delle Stagioni sono sparite, una nuova Athena appare mentre ancora Aioria del Leone non riesce a svelare il mistero del tradimento di Aiolos.
Una nuova catastrofe si abbatterà sulla Terra, una minaccia che può essere sventata solo dai Cavalieri perché solo loro, comuni mortali, sanno cosa significhino il freddo invernale, le tempeste autunnali, gli insetti primaverili e il calore estivo.
Riusciranno a combattere la minaccia?
Genere: Azione, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Non sapete cosa fare in queste tristi giornate invernali? Siete estremamente annoiati? Bene! 
Venite pure al Grande Tempio a scoprire cosa sta succedendo di così tremendo! Yuhuhuhu.
Bene, visto che ho fatto la stupida fino ad adesso, posso anche essere seria per un minuto. Questo capitolo è nato come una cavolata e ho deciso di continuarlo per vedere come va. Solitamente le mie storie si fermano al capitolo 5, ma stranamente questa è arrivata un po' più lontano. 
Tenterò di postare una-due volte a settimana, studio permettendo. 
E' la prima volta che scrivo dei Saint, anche se sono su Efp da più di un anno, vorrei che mi diceste se sono IC, perché credo di essere stata abbastanza fedele, ecco. 
I primi capitoli sono di introduzione e di comprensione, poi comincerà la vera e propria storia, con tutti i misteri e le stregonerie del caso. Spero vi divertiate e grazie moltissime a Sagitter no Tania per avermi dato appoggio nei momenti di crisi!
Buona lettura! 

Aioria del Leone.



"Dobbiamo andare.", sussurrò Primavera ghignando.
"Ma le porte? Chi penserà a chiudere le porte dell'Olimpo? Carpo, dille qualcosa!", disse Estate con una smorfia rivolgendosi alle due sorelle. Lei che era ligia al lavoro non poteva permettere che il suo compito venisse trascurato.
"Sta zitta, Auso. Dobbiamo andare.", ribatté Primavera prendendo la sorella per un polso.
"Tallo, lasciala andare, non ti pare di essere troppo manesca di questi tempi?", sussurrò Autunno ridacchiando.
"Sorella, è necessario staccarla dai Cancelli dell'Olimpo con la forza, guarda! Si è legata con una catena.", esclamò Tallo continuando a tirare Auso.
"Sei o non sei una Dea, Tallo? Usa i tuoi poteri. Basta uno schiocco di dita.", disse Carpo schioccando le dita. In pochi secondi la catena di Auso si disintegrò e le tre divinità si presero per mano.
"Nell'Isola di Pasqua nessuno disturberà i nostri piani.", esordì Tallo sistemandosi i lunghi capelli neri sulla spalla destra.
"Zeus e Athena la pagheranno per aver sottovalutato il nostro potere.", Carpo chiuse il libro che aveva nella mano sinistra e con un debole Stock, sparirono.



Un anno prima...


Aioria se ne stava seduto sui gradini della sua Casa ad aspettare la chiamata del Gran Sacerdote. Pensava ad Aiolos e a quanto quel luogo fosse triste senza di lui. Era un traditore ma restava pur sempre suo fratello.
Ricordava di quando saliva quei gradini insieme a lui parlando della sua prossima investitura a Cavaliere D'Oro. Non poteva che ricordare da solo. Spesso pensava a cosa sarebbe successo se Aiolos non avesse tradito Athena, se fosse rimasto al Grande Tempio insieme a lui. Sicuramente lo avrebbe aiutato nei momenti peggiori, gli avrebbe asciugato la fronte quando si allenava, ma la verità era che Aiolos era un traditore e oltre ad aver disonorato l'armatura del Sagittario, aveva disonorato il loro sangue.
Quel giorno la tranquillità che regnava al Tempio era fuori dal normale, non c'erano ragazzini che correvano in su e in giù, ai campi d'addestramento vigeva il silenzio e Aioria si annoiava. Si chiese dove fossero finiti tutti dato che, seppur passeggiando per tutto il Tempio, non c'era nessuno in giro.

Scese i gradini fino alla fine della scalinata delle Dodici Case e si diresse verso il campo di addestramento conscio del fatto che sicuramente avrebbe trovato qualcuno.
Sentiva un lontano brusio provenire dall'Anfiteatro in cui si svolgevano gli incontri. Lì, anni prima, aveva visto ragazzini in tenera età uccidersi a vicenda. Da quel giorno non era più tornato nell'Anfiteatro. Possibile che vigesse ancora la legge del più forte? Che non ci fosse più compassione tra aspiranti cavalieri? E che ce ne fosse così poca da portare alla morte di giovani ragazzi?
Aioria non sapeva rispondere a queste domande.
Si avvicinò con malavoglia e vide molti giovani seduti sulle gradinate. Al centro un Cavaliere lottava con un ragazzo. La maschera che portava e l'armatura che indossava lo mostravano come donna, ma la forza che aveva nelle sue gambe era pari a quella di un uomo. Si muoveva scattante e veloce, non stancandosi anche dopo lunghi salti.
Aiolia fu attirato da un ragazzino che conosceva di vista e si avvicinò cauto.

Maiolos, chi sono i due che si stanno affrontando?”, domandò indicando il centro dell'Anfiteatro.
Aioria, che piacere! Quei due, dici? Il ragazzo è Taro, un ragazzo pragmatico, mentre l'altra... Non ne ho idea. E' arrivata stamattina da chissà dove e Taro l'ha sfidata per la sua armatura. E' bella non trovi? Quei colori si confondono con il paesaggio quando corre.”, disse il ragazzino sorridendo.
Aioria capì che aspirava ad un'armatura bella come quella della sconosciuta. La guardò per qualche secondo e la riconobbe come l'armatura di Bronzo della Lince.
La ragazza sferrava colpi sicuri e forti, simbolo di un duro allenamento. Il colpo fatale arrivò all'improvviso e ammutolì la folla.

Non ti finirò, aspirante Cavaliere. In me vige l'onore datomi da quest'armatura.”, esclamò lei cominciando a salire le gradinate per l'Anfiteatro.
Ora, se qualcuno vuole dirmi dove posso trovare la Casa del Leone, ne sarei molto contenta.”
Aioria sorrise pensando che quella ragazza cercava proprio lui. Che volesse sfidarlo?
Con passo svelto tornò alla sua casa e si sedette sui gradini con fare annoiato.
Pochi minuti dopo la ragazza dell'Anfiteatro si presentò al suo cospetto, inchinandosi debolmente.

Aioria del Leone?”, domandò sotto la maschera.
Proprio io. Cosa ti porta alla mia casa, giovane Cavaliere?”
Aioria la guardò bene, le gambe erano corte ma magre, allenate e scattanti come quelle di un felino. Era bassa e aveva lunghi capelli color nocciola. La maschera che le copriva il volto era metà bianca e metà rossa, così come l'armatura.

Non mi riconosci con la maschera, vero?”
La domanda spiazzò Aioria che non aveva minimamente pensato di conoscere quella strana ragazza. Pensò a fondo a quante ragazze Cavaliere conoscesse, ma nessuna di esse portava un'armatura di color rubino.

Dana, ti dice qualcosa?”, disse la ragazza levandosi la maschera.
Aioria si aprì in un sorriso. La guardò intensamente. I suoi lineamenti non erano più quelli di una bambina ma di una giovane ragazza in pieno sviluppo. I muscoli delle braccia e delle gambe rivelavano il suo duro allenamento ma gli occhi, quelle due perle verdi, erano rimasti gli stessi.

Dana...”, balbettò. Ancora non riusciva a muoversi per lo shock.
Sono proprio io. E non guardarmi con quella faccia da schiaffi! Abbracciami Cavaliere D'Oro del Leone!”, intimò la ragazza aprendo le braccia.
Aioria ci si tuffò dentro e la sollevò da terra. Pesava sempre poco, come quando era partita.

Mi sei mancata da morire, vorrei che tu non fossi mai partita. E' stato un inferno senza di te.”, disse Aioria immergendo il naso nei suoi capelli.
Anche tu. Non sai quanto è stato duro il mio allenamento. Pensavo di non poter tornare più ad Atene.”, confessò la ragazza carezzandolo dolcemente.
Devi raccontarmi tutto, Dana. Andiamo.”, disse Aioria spingendola verso la casa.
Questa quindi è la casa di Leo, giusto?”
Giusto.”
Dana sorrise, entrando dalla grande porta. Non vedeva Aioria da più di due anni e ne sentiva la mancanza quando si trovava a Tenerife, l'isola spagnola in cui aveva conquistato la sua armatura. Lui non era cambiato affatto, portava i soliti capelli scompigliati che somigliavano tremendamente alla criniera del suo segno, il Leone. Dana si guardò intorno ed osservò la grande casa. Molte colonne reggevano le salde mura e altrettante porte d'avorio costellavano la parete come stelle.

Casetta accogliente, io l'avrei fatta più grande.”, asserì ridacchiando.
Sempre la solita spiritosa. Andiamo a sederci, così mi racconti del tuo viaggio.”, disse Aioria scortandola verso il tavolo basso del salone.
Si sedettero su due sedie d'avorio e Dana sorrise pensando alla ricchezza che si ostentava in quella casa. Sicuramente l'arredamento non era opera di Aioria, lui avrebbe optato per qualche mobile in legno e qualche soprammobile tanto per dare senso di accoglienza e calore.

So cosa pensi. Non sono stato io a scegliere l'avorio.”, disse Aioria, come se le avesse letto nella mente.
Dana sorrise, si conoscevano così bene da poter anticipare l'uno i pensieri dell'altro.

Insomma, dimmi, com'era Tenerife?”
Rocciosa.”, disse lei levandosi i bracciali dell'armatura.
Rocciosa? Solo questo?”
Calda e rocciosa. Mi hanno costretto ad allenarmi sotto il Chinyero, il vulcano, faceva un caldo pazzesco e c'era puzza, molta puzza!”, enfatizzò mentre si slacciava il corpetto e la cintura. “Il mare, non c'è che dire, splendido, se solo avessi avuto il tempo e la fortuna di farci un tuffo, non sai quanto gioia in più avrei.”
Ti hanno proprio distrutto, laggiù.”, sospirò Aioria poggiando i gomiti sul tavolo. Dana portava una veste greca con le gambe coperte dal body nero e il busto dalla tunica color panna.
Perché a te qui hanno fatto la carità?”
Effettivamente no.”
Aioria ripensò al suo duro allenamento, alla mancanza di Aiolos quando ne aveva più bisogno e si ritrovò immancabilmente a pensare al suo tradimento. Si chiese se fosse un avvertimento, come a dirgli che non ci si deve fidare nemmeno del proprio sangue.
Il suo sguardo divenne triste e pensieroso, bloccato a terra da voragini aperte all'interno del suo animo.
Dana se ne accorse e lo fissò per qualche secondo. Era sempre il solito Aioria ma aveva qualcosa che mancava: credeva meno in se stesso e nelle persone che lo circondavano.

Come stai, Aioria?”, domandò a bruciapelo.
Sto. Non riesco a perdonarlo.”
Aiolos era un ragazzo con la testa, non avrebbe mai fatto niente senza una motivazione valida e giusta. Era sotto la protezione di Sagitter. Sono sicura che c'è dell'altro dietro a questa storia, ma se non vuoi indagare tu per primo, chi sono io per costringerti?”, disse lei prendendogli la mano.
Grazie, Dana. Grazie di essere di nuovo qui.”, le sorrise dolcemente.
Bene, bene, una donna dentro la casa del Sacro Leo, e per di più senza maschera.”
A quelle parole i due si girarono di scatto. Un ragazzo in armatura d'oro avanzava lentamente verso di loro. Aveva un mantello che penzolava ad ogni movimento e un'andatura fiera. I capelli di un nero cupo facevano risaltare i verdi occhi. Dietro di lui un altro ragazzo dai lunghi capelli scuri lo seguiva.
I due si avvicinarono e guardarono Dana.

Milo, Shura, ben arrivati.”, disse Aioria alzandosi e lasciando la mano calda della compagna.
Costei non indossa la maschera come è di regola.”, sussurrò Milo indicando Dana con sguardo severo.
Ha il mio permesso. Piuttosto voi due che ci fate qui?”, chiese Aioria.
Volevamo sapere se hai notizie del Grande Sacerdote.”
Shura, tu presiedi una delle case più vicine al Grande Tempio e vieni a chiedere a me?”
La mia casa è solo una mera vicinanza, tu vieni chiamato più spesso di tutti noi e pensavamo che potessi sapere qualcosa. Sono giorni che non ci sono novità.”, disse il ragazzo che doveva essere Shura.
Dana guardò tra le braccia del ragazzo e notò l'elmo d'oro. Due lunghe corna affusolate si poggiavano sulla base tonda del copricapo.

Caprone.”, sussurrò all'orecchio di Aioria. Il Cavaliere dovette trattenere le risate anche se i sussulti si notavano dalle sue spalle.
Effettivamente la ragazza ha ragione.”, disse Milo guardando il compagno con un sorriso.
Caprone? Stupida donna, infrangi le regole del Tempio e in più dici blasfemie sulla mia costellazione? Dovresti essere punita.”, disse Shura leggermente irritato.
Posso sapere, Aioria, chi è costei?”, domandò Milo evitando il discorso caprone per non far scoppiare un duello che la ragazza avrebbe perso.
E' mia sorella Dana.”


   
 
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