Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: DreamingAdelaide    14/12/2012    1 recensioni
Sapete cosa si prova a conoscere dei ragazzi e poi scoprire che fanno parte di una band famosa?
Sapete cosa di prova a ritrovarsi all'improvviso catapultati nella loro realtà, nella loro vita?
É quello che successe, ma i sogni finiscono sempre.
"Sciolse l'abbraccio e andò via facendo un cenno della mano. Non disse nulla, ma nessuna parola mi avrebbe fatto sentire la sua mancanza come quell'abbraccio"
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
6

Sentii bussare alla porta della mia stanza.
«Ade sono le dieci, devi fare colazione?».
Sbuffai. «Ora scendo».
Mi presi dieci minuti e poi mi alzai dal letto. Fuori era una bella giornata di fine Luglio e io ero davvero di buon umore.
Indossai le prime cose che mi capitarono a tiro. "Tanto dopo devo cambiarmi" pensai e sorrisi.
«Buongiorno!» dissi raggiante entrando in cucina.
«Siamo di buon umore oggi! Cosa ti è successo?»
«É una storia lunga Katia».
Spostò una sedia e mi fece segno di sedermi. «Ho tutto il tempo che vuoi. Dai, racconta».
Le raccontai ogni singola cosa: della foto su facebook, dei commenti, della mia scoperta, dell'incontro nel locale, dell'inaugurazione, dei messaggi e, infine, della festa.
«E tu mi tenevi nascosta tutte queste cose?» mi disse stupita.
«Ultimamente ci siamo viste così poco» cercai di giustificarmi.
«Già. Così, quei due ragazzi sono famosi. Come hai detto che si chiama la band?»
«One Direction».
Improvvisamente scoppiò a ridere. La fissai e le chiesi: «Che c'è?»
«Non farci caso, lascia perdere»
«Cos'è? Una specie di punizione per non averti raccontato tutto?»
«Nono, affatto. Credo solo sia più giusto che tu lo scopra da sola, come hai fatto fin'ora».
Sophie si svegliò ed io convinsi Katia  a lasciarci andare a un parco vicino casa. Al parco c'erano alcuni
bambini  della sua età con cui lei fece subito amicizia. Restai a guardarla giocare finchè non suonò il mio cellulare: un messaggio di Zayn.
"Hey! Come va? Spero di non averti svegliata. Noi siamo a Manchester per fare un'intervista. Probabilmente torneremo oggi pomeriggio, giusto in tempo per la festa. A stasera :) x".
Stavo per rispondere, quando sentii Sophie piangere. Litigava con una bambina per un'altalena. La convinsi a cambiare giostra e lei smise di piagnucolare.
Presi il cellulare per rispondere al messaggio di Zayn ma ne trovai un altro da leggere.
"Ho finito la mia intervista e sto tornando a Londra. Tu dove sei? Harry"
"Sono al parco dietro casa con Sophie, la figlia della signora che mi ospita" risposi, poi passai a quello per Zayn.
Guardai l'altalena che si era liberata e proposi alla bimba di salirci prima che lo facesse qualcun'altro.

Harry
Ero in elicottero, di ritorno da Manchester. Una volta atterrato, mi diressi al parco a pochi passi da casa di Ade sperando di trovarla lì.
Avevo una voglia matta di vederla. Entrai e la vidi lì, intenta a spingere una bambina sull'altalena.
Mi avvicinai senza farmi sentire e le coprii gli occhi con le mani.

Adelaide
«Chi sono?» sentii alle mie spalle.
Mi voltai di scatto e sprofondai nei suoi occhi verdi. Sorrideva mettendo in mostra le sue adorabili fossette e non protetti fare a meno di sorridere anche io. Portai le braccia al suo collo e lui mi prese per i fianchi. «Che ci fai qui?»
«Ho finito la mia intervista così ho chiesto di poter tornare a Londra e sono venuto a trovarti» si staccò da me, aprì le braccia ed esclamò: «Sorpresa!».
Risi e lo abbracciai.
«Perché non mi spingi più?» piagnucolò Sophie.
Si voltò a guardarci, fissò Harry e poi disse: «Ma io ti conosco!»
«Ah si? E chi sono?» chiese lui piegandosi sulle ginocchia per guardarla negli occhi.
«Harry Styles!»
«Brava! Però che resti un segreto fra noi. Sai mantenere un segreto?».
Lei annuì sorridente e tornò sull'altalena.
Lui si rimise in piedi e si voltò a guardarmi sorridente. Io lo fissavo sbalordita. «Che c'è?»
«Non ti facevo un tipo così socievole con i bambini»
«Donna  di poca fede. Io sono un tipo dalle mille risorse».
Gli diedi una piccola spinta e lui subito mi cinse i fianchi. Avevo le mani sul suo petto e riuscivo a percepire il battito regolare del suo cuore. Il suo sguardo balenava dai miei occhi alla mia bocca velocemente.
Si allontanò di scatto, andando poi a sedersi su una panchina li vicino. Guardai Sophie che giocava con una bambina, poi andai a sedermi anch'io.
«Sai, è da un po' di tempo che ho una cosa per te ma non te l'ho mai data»
«Se è un regalo, ti picchio»
«Ok, picchiami dopo però. Vorrei vedere la tua espressione prima di andare all'ospedale».
Infilò la mano in una tasca e ne tirò fuori il suo regalo. Era un cofanetto rosso che conteneva un paio di orecchini al lobo a forma di cuore tempestato di brillantini bianchi.
«Ma sono bellissimi!»
«Sono felice che ti piacciano. Sai, avevi perso i tuoi orecchini preferiti, ho pensato allora di regalartene un paio. Poi Niall ti ha ritrovato l'orecchino e non te li ho più dati»
«É stato davvero un bel pensiero. Sono stupendi».
Li osservai ancora un po'. Era il regalo più bello che avessi mai ricevuto e sentii di non meritarlo.
«Non li posso accettare» bisbigliai.
«Perché no?»
«É troppo per me. Non dovevi»
«Ma non dire assurdità! Non ti ho mica regalato un diamante! E poi li ho comprati con piacere. Ti prego, accettali. Mi offendo se non lo fai».
Mi prese le mani e mi guardò negli occhi. Nella mia mente balenò per un momento l'idea che avrebbe davvero potuto comprarmi un diamante e quasi rabbrividii.
«Va bene, va bene ma solo per stavolta. Non devi farmi regali. Non voglio regali da voi»
Sorrise e annuì energico. Lui allargò le braccia ed io mi fiondai ad abbracciarlo.
Sophie ci raggiunse poco dopo perché voleva tornare a casa. Harry la prese sulle spalle e iniziammo a camminare.
Stringevo forte nelle mani il cofanetto rosso e lui mi guardava sorridendo.
Arrivammo subito sotto casa. Sophie scese dalle sue spalle e corse in casa.
«Quella bambina è uno spasso. Quando parla sembra un treno, non si ferma più»
«Già, è dolcissima».
Restammo in silenzio a guardarci.
«Bè, ci... vediamo?»
«Si, a stasera. A che ora devo essere pronta?»
«Per le otto sono da te».
Ci stringemmo in un lungo abbraccio. Ci guardammo negli occhi e le nostre labbra si sfiorarono per un'istante. Fu solo un secondo ma ci causò un grande imbarazzo.
«Io devo... proprio andare» balbettò.
«V-va bene. Ci vediamo alle otto per la festa» dissi dirigendomi verso la porta senza voltarmi mai a guardarlo.
«C-ciao Ade» sentii gridare alle mie spalle.

Harry
"Ma cosa diamine è successo?" mi chiesi.
Non riuscivo a credere di averlo fatto davvero. Avevo rovinato tutto e non riuscivo a non pensare che fosse tutta colpa mia.
Tornato a casa, i ragazzi erano già tutti lì.
«Hey Harry, dove sei stato?» chiese Louis vedendomi entrare.
«É vero, all'improvviso sei sparito e ci hanno detto che eri tornato a Londra» s'intromise Zayn.
«Niente di che, sono stato in giro. Zayn, posso chiederti un favore?»
«Si, certo. Andiamo di là però, qui stanno sistemando i cavi per le casse»

Adelaide
Entrai in casa e sentii Sophie raccontare la sua giornata al parco a Katia che, appena mi vide entrare, sorrise maliziosa. «Harry è venuto al parco con voi?».
Scossi la testa guardando la bimba e sorrisi. «Mai fidarsi delle promesse dei bambini»
«Ma la mamma li mantiene i segreti! Giuro che non lo dirò più a nessuno».
Le diedi un bacio sulla guancia e andai ad aiutare Katia con il pranzo.
«Allora?»
«Allora cosa?»
«Che ci faceva Harry al parco?»
«Non aveva nulla da fare cosi mi ha raggiunta al parco» sintetizzai.
Katia annuì e piombò il silenzio.
Apparecchiai la tavola e salii in camera mia. Accesi il pc per andare su twitter e mi accorsi che Niall stava facendo una twitcam.
"Hey Niall, come stai?" scrissi.
«Hey Lucille! io sto bene e tu?»
Scrissi che stavo bene ma lui non rispose. Probabilmente la mia risposta si era persa fra gli altri messaggi.
Scoprii che il suo nome completo era Niall James Horan, che era nato il tredici settembre e che il suo colore preferito era il verde. La cosa che mi sbalordì più di tutte, fu sapere che era Irlandese.
Pensai subito al figlio dell'amico di Richard. Anche lui era Irlandese e anche lui aveva degli amici Inglesi.
"No dai, dev'essere un caso. E poi Niall vive con gli altri e non qui. Sicuramente non sono la stessa persona" pensai fissando come sempre l'armadio davanti a me.
"Hey boy, io vado. Divertiti stasera :P"
Niall si avvicinò a leggere i messaggi e, dopo un paio di messaggi, lesse il mio e sorrise.
«Ciao Lucille. Spero ti diverta anche tu stasera» mi mandò un bacio e io spensi il pc.
Chissà se aveva capito che Lucille ero io.
Pranzai velocemente e aiutai Katia a mettere in ordine.



Writer's corner

Hello!!! :3 scusatemi se ci ho messo una vita per questo nuovo capitolo :3 Ho avuto un periodo di "No Ispiration" ma ora sono ritornata :D!
Spero che questo capitolo vi piaccia :3 a prestooo xx.
  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: DreamingAdelaide