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Autore: martar95    14/12/2012    2 recensioni
C’è un momento della nostra vita che non potremmo mai dimenticare. Può essere bello, oppure no, ma comunque quel momento rimarrà impresso nella nostra memoria… per sempre.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 3

 

La mattina era cominciata bene considerando ciò che era successo la sera prima, mi aspettavo che Jared e sua madre si azzannassero non appena si fossero visti ma, invece, si comportarono come se non fosse successo niente; probabilmente avevano chiarito anche se non riesco proprio a immaginare quando.
“Buongiorno Emma”,  “Buongiorno J-“ Stavo per dire il suo nome ma mi bloccai al ricordo di ciò che aveva detto la sera prima. Jared mi guardò in modo interrogativo.
“Allora tesoro tra cinque giorni inizierai la scuola hai già preparato tutto?”, “Si papà l’unico problema è che non so dove si trova” Katrin guardò Jared e lui mi propose: “ Se vuoi posso accompagnarti io.. così vedrai la strada! tranquilla la mattina in macchina arriverai in un batter d’occhio” “Ehmm..”, “Mi dispiace Jared ma dovrai accompagnarla in autobus. Emma non ha ancora la patente” disse mio padre “ E perché? hai 17 anni no?”,  “ Si ma-“ iniziò mio padre ma io lo interruppi “Ma il mio caro paparino ha detto che prima dei diciotto anni non avrei potuto prenderla perché sarei stata troppo-“ feci il gesto delle virgolette con le dita “piccola”. Jared mi guardò e si mise a ridere, credo fosse la prima volta che lo vedevo ridere da quando ero arrivata, in fondo ero lì da solamente un giorno, ma avevo la sensazione che non ridesse da molto tempo. “Bè vorrà dire che andremo in autobus ma dovrai svegliarti presto”, “D’accordo” dissi guardando malissimo mio padre che fece finta di non vedermi.
La giornata passò tranquillamente, pranzammo e passammo il pomeriggio a finire di sistemare le nostre cose. Decidemmo poi, di andare a cena a un ristorante che Katrin conosceva bene perché apparteneva ad uno dei suoi ex pazienti. Al tavolo le posizioni furono invertite, io e mio fratello eravamo seduti accanto e di fronte a noi Jared e Michael. In quella situazione mi trovai un po’ a disagio in quanto ogni volta che Jared mi rivolgeva la parola, cosa che capitava sempre più spesso, mi trovavo costretta a guardare quel viso oserei dire quasi perfetto.
Finita la cena andammo a prendere un gelato ai bambini, Katrin e papà entrarono con loro nella gelateria mentre io e Jared rimanemmo fuori, così decisi di chiederli una cosa che da un po’ mi assillava. “Senti Jared ma… ecco come dire… tu non hai amici? - Jared mi guardò perplesso - S-si.. cioè voglio dire credo che tu abbia di meglio da fare che stare con noi tutto il giorno.. voglio dire-“, “Si capisco cosa intendi” mi interruppe, e poi continuò “Si che ho degli amici, ma ho detto loro che arrivava la mia nuova famiglia e che sarei stato un po’ con loro per conoscerli meglio” sembrava irritato così aggiunsi, non appena ebbe finito: “Certo capisco scusami se te l’ho chiesto… non volevo offenderti” abbassai lo sguardo. “Ehi..” mi disse mettendosi davanti a me e alzandomi il viso fino a far incontrate i suoi occhi con i miei. “Non mi hai offeso tranquilla” Sorrisi arrossendo, “Bene” aggiunsi infine.
Tornammo a casa, naturalmente ognuno era andato con la propria macchina considerando che eravamo troppi per entrare in una sola. Io ero in macchina con mio padre e Josh, che nel frattempo si era addormentato, mentre Jared e Michael erano in macchina con Katrin. Quando fummo quasi arrivati a casa mio padre mi chiese: “Allora Emma che cosa ne pensi della famiglia di Katrin? Sai dopo la nostra litigata non ne abbiamo più parlato”. Mi prese alla sprovvista, davvero non sapevo come rispondere a quella domanda, quindi scelsi di dire semplicemente: “ Sono ok”. Mio padre rise, “Che c’è da ridere??” chiesi perplessa e un po’ irritata. “Niente, niente è solo che mi sembra un po’ più di ok no?? Soprattutto con Jared” “C-cosa ma che dici?? E poi è il mio fratellastro no? e-“ “Ehi Ehi calmati non intendevo quello è solo che sembrate andare d’accordo, considerando che credevi fosse uno stupratore” “Bè si ma comunque qualcosa ha fatto no? che cosa ti ha detto Katrin??” Mio padre si irrigidì nel sentire quella domanda, e senza rispondermi continuò a fissare la strada, quasi come se non sapesse più parlare. Io non volevo pensare cose brutte su Jared ma con tutta questa segretezza non potevo fare altrimenti. Si può sapere cosa ha combinato? pensai, ma ormai era tardi per chiedere spiegazioni a mio padre, in quanto svoltato l’angolo davanti a noi si presentò quell’enorme casa blu. La nostra casa.
7 settembre 2010
Quella mattina mi sveglia tardi nonostante, le raccomandazioni di Jared che la sera prima mi aveva detto di andare a letto presto. Mi vestì di fretta prendendo vestiti a caso dall’armadio, che ormai era stracolmo delle mie cose. Scesi in cucina e trovai Jared e mio padre che avevano finito la loro colazione. Io mangiai un toast alla svelta per poi andare a prendere la bosa e il giacchetto. “Allora tesoro stai attenta e non combinare guai subito il primo giorno di scuola!” mi ribadì mio padre “Stai tranquillo papà” poi mi rivolsi a Jared “Andiamo?” “Certo!” mi rispose sorridendo.
Arrivati alla fermata Jared mi disse “Allora Emma dovrai prendere l’unico autobus che passa di qui, è semplice naturalmente dovrai avere il biglietto” “Accidenti il biglietto” Mi lamentai cercando inutilmente nelle tasche del giacchetto nero che portavo. Jared rise, “Tranquilla te l’ho preso io, qualcosa mi diceva che l’avresti dimenticato” “Grazie..” Risposi imbarazzata. Erano quasi le otto e l’autobus non arrivava. “Accidenti è in ritardo, forse è meglio che per oggi ti accompagni in macchina. Tranquilla non diremo nulla a tuo padre, ti accompagnerò domani in autobus, li diremo semplicemente che non hai capito bene la strada”
“oh.. va bene”. Salimmo in macchina e arrivammo a scuola in circa 10 minuti.
“Eccoci qui, comunque dovresti seriamente pensare di prendere la patente” “Mi piacerebbe molto, ma hai sentito mio padre” Risposi seccata, per poi dirigermi verso quell’enorme struttura bianca, successivamente mi voltai e salutai Jared con un enorme sorriso “Allora ci vediamo dopo” “D’accordo piccola Emma” Disse per prendermi in giro “Mi raccomando sii puntuale, non ho voglia di stare tre ore ad aspettarti” Gli risposi facendogli la linguaccia. “Ricordati piccala Emma io sono SEMPRE puntuale” “Vedremo”, gli risposi prima che la macchina lasciasse il cortile della scuola.
Ed eccoci qua pensai seccata, era il primo giorno dell’ultimo anno di scuola e io non avevo assolutamente voglia di aprire un libro, ma mi feci coraggio ed entrai. Appena arrivai in segreteria una signora bassa e paffuta mi chiese con voce rauca “Allora tu devi essere Emma Swan giusto?” poi continuò senza neanche darmi il tempo di rispondere “Allora cara questo è il tuo piano delle lezioni mi accomando arriva prima la mattina altrimenti arriverai tardi e sai qui i professori non sono molto tolleranti. Comunque piacere io mi chiamo Miss Turner e qualunque dubbio tu abbia puoi venire a chiedere a me!” “Gra-“ “Su dai che aspetti le lezioni stanno per cominciare… ecco senti è suonata la campanella coraggio vai cara!” In effetti era difficile non sentire quella campanella, aveva un suono così acuto che credevo che mi avrebbe perforato i timpani. Lessi velocemente l’orario e alla prima ora avevo Biologia. Bene proprio quello che ci voleva il primo giorno di scuola pensai mentre mi avviavo verso l’aula 51. Presi un bel respiro ed entrai e vidi gli sguardi di tutti i presenti voltarsi verso di me. “Signorina Swan??” “Si sono io” “E’ in ritardo, si ricordi di arrivare puntuale alla mie lezioni!!” “Certo mi scusi non succederà più Signor…” “ Smith, si sieda li accanto a Robert” mi fece cenno di andare al primo banco di fronte a me “D’accordo”.
Appena mi sedetti Robert mi tese la mano e mi salutò con un cordiale “Piacere”. Aveva i capelli neri e occhi marroni, era un ragazzo davvero molto carino e alla prima impressione anche simpatico. Poi aggiunse, “D’ora in poi saremo compagni di biologia, ma non preoccuparti io sono molto bravo in questa materia”.  “Mi fa molto piacere, perché a me non piace per niente” risposi e lui si mise a ridere,  quando rideva era ancora più carino.
Erano le 14.30 e avevo superato incolume ben cinque ore strazianti di scuola. Ed era solo il primo giorno! Sfortunatamente con Robert avevo in comune solo l’ora di biologia e quella di matematica, non che lui mi piacesse ma era l’unica persona che conoscevo almeno un pochino, così almeno avrei parlato con qualcuno e non me ne sarei stata in disparte come di fatti era successo. 
Jared non tardò ad arrivare così quando salii in macchina fui costretta a dirgli “Avevi ragione sei stato puntuale” “Visto? E tu che non mi credevi. Ma dimmi com’è andata?” “Molto meglio di come mi sarei immaginata, ho conosciuto un ragazzo che-“ mi interruppe “Ehiiii vacci piano è solo il primo giorno e hai già fatto strage di cuori!!” “ma che dici?? Se mi lasciassi finire!!” dissi sbuffando “Scusa scusa” si difese ridendo. “Dicevo che ho conosciuto questo ragazzo ma in comune abbiamo solo l’ora di matematica e quella di biologia” “Ahhh io odiavo biologia” disse di colpo. Rimasi sorpresa “Anch’io la odio” “Ahahah.. visto non siamo poi tanto diversi” “Se lo dici tu” “Bè allora credo che dovremmo conoscerci meglio” Disse per poi parcheggiare l’auto nel vialetto dell’enorme casa blu.




--- Angolo autrice.

Salve a tuuutte!! Okay qui vi parla una cara amica della scrittrice di questa storia <3 Siccome non poteva mettere il capitolo, mi ha lasciato entrare nel suo account per aggiornare :)

Beh che dire.. io sono stata la prima lettrice di questa storia e l'adoro *___* quindi recensite, recensite e recensite. E miraccomando continuate a seguire questa magnifica storia <3 Grazie a chi lo farà.

.Marta's best friend. 

  
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