Chiedo umilmente scusa nell'avere postato di nuovo il capitolo 31. E' stata una svista e prometto che non succederà più.
Questo è quello giusto.
Andò in camera di Damon ed Elena e cominciò a chiamare Damon.
Elijah: Damon... Damon...
Elena: Cosa succede? – disse mezza addormentata.
Elijah: Sto cercando di svegliare tuo marito.
Elena: Aspetta. Amore, svegliati.
Elijah: Damon!!!
Lexi e Stefan: Cosa succede?
Elijah: Bene. Adesso avete cambiato nome, fantastico. Damon ti prego ti puoi svegliare?
Stefan: Aspetta. Ci provo io. I miei metodi funzionano sempre.... Damon. – disse strattonandolo.
Elijah: Così ero capace anche io.
Stefan: Beh. Con Damon devi sempre fare così per svegliarlo se no non sente.
Elijah: Ma dai? Sul serio?
Damon: Oh che c'è? Cosa volete? Sono stanco.
Elijah: Anche noi. Ma non la senti tua sorella che strilla come una sirena?
Damon: Allora non stavo sognando.
Stefan: Anche noi abbiamo sentito piangere, però pensavo che era un sogno.
Damon: E perché mi hai svegliato?
Elijah: Per chiederti come stai? La potresti spegnere?
Damon: Spegnere cosa?
Elijah: Tua sorella.
Damon: Avrà fame, sarà sporca.
Elijah: Controllato. Siamo in nove per cercare di calmarla. Sei la nostra unica speranza.
Damon: E' tua figlia.
Elijah: E' tua sorella.
Damon: Chiedi a Stefan.
Elijah: Veramente ho chiamato te e si sono alzati loro.
Stefan: E poi con me non si calma.
Damon: Ma io sono stanco.
Elijah: Perchè noi no? Ti prego.
Damon: Ok vado. Vado.
Elena: Bravo amore. – e lo baciò.
Damon: Mi lasceresti vestire?
Elijah: Certo. Ti aspetto fuori.
Damon: Si capo. – e si mise i pantaloni della tuta.
Damon: Scusate il ritardo.
Mikael: Tranquillo. – disse con la piccola in braccio.
Tom: Non importa. Basta che la spegni.
Damon: Ma è un antifurto!
Elijah: Ecco perché sono preoccupato del tuo udito.
Meredith: Elijah!
Damon: Tranquilla mamma. Il mio udito è a posto.
Elijah: Un controllo? Te lo pago io se vuoi.
Damon: Molto simpatico. Anche spiritoso.
Elijah: Grazie. Comunque la piccola piange ancora.
Damon: La porto via. Posso Mikael?
Mikael: Certo. – e gliela porse.
Damon: Noi andiamo. Ciao ciao.
In salotto…
Damon: Ciao piccolina. Shh calmati. Dai basta piangere, questi occhietti hanno bisogno di chiudersi e tu devi fare tanta nanna. E anche io. Ecco brava così. Chissà perché con me ti calmi subito? Non importa è meglio così. – Marianne prese il dito della mano destra di Damon e lo teneva stretto. – Guarda che non scappo. Stai tranquilla. – e le diede un bacio sulla fronte. – Dormi da brava. – e iniziò a cullarla.
Dopo mezz'ora la piccola era nelle braccia di Morfeo. Così Damon si diresse verso la stanza.
Rebekah: Grazie, grazie, grazie.
Damon: Prego.
Meredith: Come fai tesoro?
Elijah: Ti prego dimmelo.
Damon: No, no. È il nostro segreto.
Elijah: Non gli dai da bere vero?
Damon: Ma che stai dicendo?
Meredith: Elijah ma cosa vai a pensare?
Elijah: Non lo so. Sarà la stanchezza. Mi chiedo come fa a calmarla. È un mago.
Damon: Lo so. Ora se non vi servo più andrei.
Meredith: Certo tesoro, grazie.
Damon: Di niente. – la mise nel lettino e tornò in camera.
Elena: Eccoti finalmente!
Damon: Scusa. Ti ho svegliata?
Elena: No vieni a dormire ancora un paio di ore.
Damon: Me lo dai un bacio?
Elena: Certo che si. – e si baciarono.