" Sono davvero cosí repellente per te, Kens?".
La ragazza appoggió la birra sul tavolino e si giró lentamente, confusa, guardando il collega negli occhi: "Deeks, se questo é uno dei tuoi soliti strani giochetti, sappi che non ci cascheró". Notando un velo di amarezza nello sguardo del ragazzo, l' agente aggiunse:" Deeks, qual é il problema?"
Il detective sostenne per un attimo lo sguardo indagatorio della collega, prima di negare: "Non c'é nessun problema".
"Andiamo, Deeks. È evidente che ci sia un problema, altrimenti non staresti zitto. Tu non stai mai zitto". Aggiunse la ragazza, cercando stemperare la tensione che si era creata.
Dopo averla guardata nuovamente negli occhi, e vedendo la convinzione della ragazza, il detective sospiró e si decise a vuotare il sacco: "Il problema é che quando si tratta di discutere della nostra cosa, tu evadi sempre il discorso. Ed é strano, perché di solito sono io quello che si serve di scherzi per sviare l'attenzione da determinati argomenti".
"Deeks, quante volte devo dirti che non c' é nessuna cosa?".
"Davvero Kens? Strano: perché finisci sempre da me quando hai bisogno di conforto, e non da Callen e da Sam? Anche con loro hai un fortissimo legame di amicizia, come pretendi di avere con me".
La ragazza fece per riprendere in mano il telecomando della tv per rialzare il volume, mostrando chiaramente di non voler proseguire il discorso, ma il detective anticipó la mossa, e dopo aver preso possesso del telecomando aggiunse: "Vedi Kens? È proprio questo il problema". Prima che la ragazza potesse replicare, il detective aggiunse: "Ascolta Kens, so che per te non é facile. So che non hai mai avuto una vita facile, e so anche che hai problemi a relazionarti dopo ciò che hai sofferto con Jack. E si, so anche che proprio ieri era il giorno in cui é partito per la missione che ha cambiato le vostre vite...".
Il discorso del ragazzo venne bruscamente interrotto da Kensi, che, giratasi di scatto verso l'uomo, affermó: "Io non ti ho mai detto quando Jack é partito per l' Iraq! Come fai a saperlo?".
Notando l' indecisione, mista a sorpresa, dell' uomo, la bella agente ripeté con maggior enfasi la domanda "Come.fai.a.saperlo?".
Il ragazzo, ripresosi dallo shock per la reazione della partner abbozzó una risposta, ma venne nuovamente interrotto dalla ragazza, che ora, alzatasi in piedi, stava quasi urlando in direzione del detective: "Deeks, hai guardato nel mio passato. Hai cercato informazioni su Jack! Tu.non.hai.alcun.diritto.di.guardare.nel.mio.passato!!" scandí urlando l' agente.
"Andiamo Kensi, l'ho fatto perché pensavo potesse aiutarci.."
Ma per l' ennesima volta la frase dell' uomo fu troncata "Esci da questa casa Deeks".
Il ragazzo inizialmente rimase pietrificato, come se non avesse compreso la richiesta - o meglio l' ordine - della collega, come se cercasse di capire quale fosse il problema.
"Esci da questa casa".
Solo dopo aver sentito la frase una seconda volta il detective si diresse verso la porta e uscí nella notte di Los Angeles.

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Ecco il secondo capitolo, infine.
Un secondo capitolo difficile da scrivere, sia a causa di un mini-blocco, sia a causa del poco tempo disponibile. Perdonate quindi l' attesa, spero peró che questo capitolo sia di vostro gradimento.
Come al solito, consigli e/o critiche ( e anche i complimenti, ovviamente :-P), sono ben accetti!
Uno speciale ringraziamento a Lady Deeks, ValeBarbieKlaus e Flicka_chan.
Al prossimo capitolo! ;)