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Autore: lallinachan    15/12/2012    3 recensioni
Alex è una ragazza come tante e come nessuna. Sogna di trovare un lavoro nel magico mondo della musica e lotta per farcela. Cosa centra con i Bigbang? Ha una sorella minore Annie che stravede per loro e la trascinerà da concerto a evento con la speranza di poterci parlare.
-Perché sforzarsi tanto, a cosa serve?- Alex ricambiò lo sguardo confuso del ragazzo e sorrise.
-Forse a trovare un sollievo momentaneo al terrore del vivere!- un ghigno le si dipinse sul volto mentre constatava che tutto sommato, ogni tanto, sembrava persino una filosofa.
-Ah, sì.... come?!- l'aria confusa del ragazzo la fece ridere di gusto.
-Mi fa sentire felice, che altra ragione devo avere?- ecco perché si era affezionato, Alex faceva sempre di testa sua, nel bene e nel male.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, T.O.P., Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Stava per dare di matto e lei di certo non sarebbe intervenuta per farlo calmare, anzi, con ogni probabilità l'avrebbe uccisa durante il suo scatto d'ira. Era in quel maledetto appartamento con quella maledetta ragazzina dalle sette di mattina e quella ancora strillava come un'aquila ogni volta che una povera ed innocente formica passava di lì. Come se non bastasse la nuvola di insetticida che aveva avvolto la casa, ormai linda e pinta all'alba delle nove di sera, gli stava facendo venire un mal di testa incredibile. Come poteva una sola maledetta ragazzina essere così fifona e arrogante allo stesso tempo? L'aggettivo del giorno per quell'essere dai capelli azzurri era arrogante. Quella ragazzina non aveva fatto altro che strillargli contro per tutto il giorno cosa fare. Forse non aveva proprio strillato ma prendere ordini da una ragazzina non era il massimo della vita, soprattutto per un idol abituato a darli gli ordini. Alex dal canto suo stava allegramente meditando su come dar fuoco al maledetto tappeto che dopo due giri in lavatrice sembrava ancora appena uscito dall'allegra riunione della famiglia facocero.


-Abbiamo finito o devo stare qui a perdere tempo ancora a lungo?- l'occhiata omicida che si scambiarono lasciava poche vie di fuga, tanto da obbligarla a fare la persona matura e offrirgli la cena mentre caricava di nuovo la lavatrice.


-Senti, vuoi qualcosa per cena?- eccome se aveva fame, però non aveva nessunissima voglia di stare ancora con quella fifona.


-Veramente io ne farei anche a- la sua frase fu interrotta dal cellulare di lei che prese a squillare, diffondendo “Invaders Must Die” in tutto il salone.


-Ascolti i Prodigy?- -Perché, tu hai idea di chi siano? Ehm... pronto, Aya?- l'ennesimo problema della giornata si presentò quando dall'altro lato della linea arrivò la voce di un ragazzo.


-Ciao, sono Taeyang... Aya dice che dobbiamo venire da te a cena per festeggiare... ti abbiamo preso un po' di cose- ed ecco che di colpo le persone famose potevano essere sopportabili, forse poteva addirittura evitare di ringhiare davanti ai loro sorrisoni da palco scenico.


-Oh... capisco... ehm... venite pure, Aya conosce l'indirizzo...-con uno sbuffo chiuse la chiamata e si voltò verso il ragazzo dai capelli turchesi che intanto si era spaparanzato sul suo divano.


-I tuoi amichetti vengono qui... cosa diavolo cenate voi di solito?- Seung Hyun si passò una mano sulla faccia nel disperato tentativo di scacciare il mal di testa e ricordarsi cosa mangiavano quegli idioti dei suoi amici.


-Non so... tu fai il ramen, l'altra volta è piaciuto a tutti- lei in tutta risposta si avvicinò alla cucina, tirando fuori le pentole che il signor Shen le aveva gentilmente lasciato in casa.


-Davvero tu non ci ascolti?- Alex annuì lentamente, sorpresa dalla domanda.


-Mia sorella mi ha reso insofferente verso la vostra musica...- lui fece per risponderle ma si ritrovò ammutolito quando la sentì canticchiare, completamente dimentica del ragazzo che la osservava dal divano con l'aria di chi ha appena visto passare un fantasma.


-Tu canti?- quella voce non centrava nulla con la ragazzina dai vestiti larghi che aveva davanti.


-Oh... scusa...- lui cominciò ad agitare le mani per fermarla prima che arrivasse alla conclusione sbagliata.


-No, hai capito male! Hai preso lezioni di canto?- Alex alzò un sopracciglio con aria scettica, osservando il ragazzo per qualche istante, valutando quanto fosse serio.


-No... per lo meno non mi ricordo...- -Canta ancora...- l'espressione della ragazza era un misto incredibile tra sorpresa e nostalgia, quella stessa frase le veniva rivolta ogni volta dal suo fratellino.


-Sei strano... lo sai, vero?- -Certo che lo so... io sono strano praticamente per professione: se fossi una persona normale non sarei interessante, no?- come ragionamento non faceva una piega.


-Allora? Hai intenzione di cantare o ce ne staremo immersi in un silenzio imbarazzante ancora a lungo?- -Perché non canti tu... tra noi due sei tu il cantante, non io!- la discussione andò avanti fin quando una banda di idioti fece irruzione in casa sua, sventolando pacchetti a destra e manca.

-Eccoci! Ti abbiamo portato un po' di cose!- sembravano tutti parecchio allegri, soprattutto Aya che se la rideva tra le braccia di GD.

L'unico triste era Taeyang, che silenzioso, appoggiato alla porta, osservava la ragazza dai capelli castani fare l'idiota con il leader. Possibile che quella fosse così idiota da non rendersi nemmeno conto che GD la stava usando per un mero scopo sessuale? Uno sbuffo uscì dalle labbra del ragazzo, ignaro di essere osservato da due occhioni glaciali che avevano captato benissimo lo stato d'animo del ragazzo.

-Seung Hyun, mi dai una mano?- il ragazzo annuì annoiato, avvicinandosi ai fornelli.

-Senti... ma a Taeyang piace così tanto Aya?- lui si limitò ad annuire, continuando a cucinare con finta nonchalance.

-Allora? Non apri i tuoi regali di benvenuto alla nuova casa?- con uno sbuffo lei si avvicinò ai cinque grossi pacchetti e li aprì, ignorando le espressioni felici dei ragazzi.

-Oh, fico! Dovevo proprio comprarmi una playstation... la mia è nell'altra casa...- Lee Seung Hyun in tutta risposta le si lanciò al collo, gongolando come un idiota per quella frase buttata lì a caso.

-Lo sapevo che ti sarebbe piaciuta! Visto? Sono il più fantasticissimo ideatore di regali! Sono miticissimo!- con uno sbuffo se lo staccò dal collo, seccata dalle continue manifestazioni di affetto.

-Te l'ho detto, sei ancora più simpatico quando non mi abbracci... OH MIO DIO! È bellissimo!- tra le mani tremanti di Alex c'era un cappellino con il logo di Batman.

-Prego...- Young Bae alzò appena la mano, giusto per render noto da chi proveniva il cappellino che era già stato messo sulla testa della ragazza.

-E il mio? Il mio non lo apri?- la voce di Daesung fece sobbalzare la ragazza che era ancora in stato di profonda adorazione verso il cappellino.

-Oh... certo, certo! Vediamo... è una... saliera... a forma di Doraemon?- il ragazzo annuì tutto sorridente e l'unica via d'uscita da quella situazione assurda fu andare a sistemare la saliera sul bancone.

-Seung Hyun... grazie per avermi dato una mano oggi... dici che si offende se la metto nell'armadietto?- il ragazzo la guardò per un paio di secondi sorpreso.

-Ehm... prego... meglio se la lasci fuori, Dae è un po' permaloso su queste cose... senti... cosa devo fare?- certo che quel ragazzo era proprio impedito in cucina.

-Fatti più in là... aprili tu i regali al posto mio e ringraziali tanto, io finisco di cucinare per voi- eccome se era impedito, aveva fatto un pasticcio impressionante con quel ramen.

Con un sospiro si mise a lavoro per salvare il salvabile mentre in sala un pacchetto con gli album dei Bigbang e un set di trucchi venivano aperti.

-Oh... immagino che i cd siano da Ji-Yong e i trucchi da Aya, vero?- lei annuì continuando a strusciarsi allegramente sul suo amichetto.

-Capisco... la cena è pronta...- i ragazzi saltarono in piedi come molle, radunandosi intorno al tavolo dove sette scodelle di ramen stavano venendo appoggiate al tavolo.

-Young Bae... non mangi?- il ragazzo sobbalzò smettendo di fissare la nuca di Aya.

-Ehm... non ho fame...- che noia, quello ogni volta aveva un motivo nuovo per deprimersi.

-Bae, vieni un attimo in camera mia che ti voglio far vedere un cappellino- quando lui esitò lo afferrò letteralmente per il collo della maglietta, trascinandolo a forza verso la sua stanza, chiudendolo dentro a forza.

-Tu, smettila di andare dietro a quell'idiota di Aya, ora ha una cotta per quello che sembra essere il suo nuovo scopamico e tu non sei nel suo raggio... devi aspettare che si stanchi e lei non si stanca, mai... si stancherà prima Ji-Yong e solo a quel punto potrai anche solo pensare di avere una possibilità ma dovrai fare le mosse giuste...- la voleva prendere a schiaffi ed abbracciare allo stesso tempo.

-Fai schifo a consolare le persone, lo sai, vero?- -Certo che lo so... ma io non ti stavo consolando, io stavo cercano di farti ragionare- ma quella non aveva dei filtri quando parlava.

-Adorabile... comunque a me non piace Aya...- -E Babbo Natale l'altro giorno è passato da casa mia a regalarmi un panda gigante...- intanto in sala Aya si stava divertendo a torturare un po' lo hyung.

-Ehi... TOP-ssi, ti sei divertito oggi con Alex?- il ragazzo sbiancò di botto, rischiando di farsi andare di traverso l'acqua.

-No, per niente! Quella strilla per ogni maledettissimo insetto!- la risata di Aya lo fece sentire un idiota di dimensioni epiche con la sua risatina da so tutto io.

-Cosa ridi?- -Alex è terrorizzata dagli insetti, una volta da piccola era venuta a dormire da me e ha visto un ragno... ha passato tutta la notte sul tavolo piangendo... ora sei praticamente il suo eroe!-

-Non ci tenevo così tanto ad essere un eroe...- -Che bugiardo! Non lo sai che Alex ti da un bacio se glielo chiedi? ALEX! ALEX! ALEX! VIENI A DARE UN BACINO A SEUNG HYUN!- un tonfo dalla stanza della ragazzina fece ridacchiare tutti che la videro uscire con sguardo omicida, seguita da uno Young Bae ancora indeciso su come ucciderla.

-Ma sei completamente scema? È imbarazzante!- -Oh! Non hai detto di no! Dai! Dagli un bacino!- che discorsi idioti che stava facendo quella.

-No, è imbarazzante!- -E perché? Mica hai tre anni! Ormai non sei più giovane ed innocente, eh! Perché dovrebbe essere imbarazzante? Non è che Seung Hyun ti piace?- ed ecco che Aya aveva beccato il suo punto debole, l'orgoglio.

-Seung Hyun, non mi uccidere...- detto questo gli afferrò il volto e gli schioccò un bacio.

-Ecco, contenta ora?- -Eccome! Siete tutti e due rossi come dei pomodori! Che carini!- e di colpo entrambe le ragazze erano da uccidere.

TOP si sentiva completamente stordito, soprattutto perché aveva sperato che quel contatto durasse un po' di più di un semplice bacio a stampo. Con uno sbuffo scosse la testa cercando di sembrare indifferente e si disse che doveva assolutamente trovare qualcuna con cui divertirsi un po', ormai era sull'orlo della pazzia. Sperare in un bacio di quella era ai limiti della sanità mentale, soprattutto vista e considerata la mattinata da film horror che gli aveva fatto passare. Dovevano essere gli insetticidi a fargli quell'effetto, quelli e l'assenza di una ragazza nel suo letto da decisamente troppo tempo. Alex dal canto suo si sfiorò le guance sentendole bollenti, finendo per arrossire di più. Cos'era diventata? Una bambina delle medie? Era un semplicissimo bacio a stampo, niente di che, non aveva sento diventare rosse per una cosa simile. Forse stare con Jun e sentire i suoi discorsoni sull'amore, dal punto di vista di un ragazzino con esperienza praticamente nulla, non era stata precisamente una buona idea.

 

*** *** *** *** ***

 

-Ciao! Questa è Bigbang TV e in esclusiva vi faremo vedere chi curerà i nostri cani... è una nostra grande amica, nonché la mia maknae preferita... allora Gaho, Jolie, Charlie e Boss, siete pronti a conoscere Alex? Ora che ci penso... perché mandano sempre e solo me a fare le commissioni? No! Che tristezza- Seungri davanti alla telecamera era assurdo almeno quanto nella vita reale.

-Oh... Taeyang! Mi accompagni a lasciare i cani da Alex?- il ragazzo ridacchiò divertito.

-No, hai perso la scommessa con lo hyung e ora vai tu!- Ri prese a sbattere le palpebre confuso.

-Aspetta... ma io avevo vinto! Io ho svegliato Ji-Yong in cinque minuti e lui in quindici! Avevo vinto io!- la sua voce piagnucolosa gelò il sangue allo hyung che intanto stava cercando di sparire velocemente.

-Hyung! Come mai adesso salta fuori una nuova versione dei fatti? Ji-Yong, chi ci ha messo meno a svegliarti? Ri ieri o TOP oggi?- il ghigno malefico del leader fece venire i brividi allo hyung

-Seungri ci ha messo pochissimo... TOP ci ha messo tre ore praticamente... ma avevate scommesso? Allora tocca allo hyung portare i cani a casa di Alex!- come mai di colpo toccava a lui portare i cani? In quel momento si sentiva un po' come il cattivo in Scooby Doo, se non fosse stato per Ji-Yong l'avrebbe passata liscia.

-Ehm... io... avrei da fare... sapete... delle... foto... per...- -Zitto! Eccoti i guinzagli! Anzi, GD, accompagnalo, così siamo sicuri che farà il suo compito... tanto tu hai tante raccomandazioni da fare su Gaho, no?- il ragazzo annuì saltando in piedi e sorridendo alla videocamera, trascinando, letteralmente, lo hyung verso l'auto.

Durante tutto il viaggio GD prese ad intrattenere la telecamera, cominciando ad elencare le tappe del tour di due mesi che li aspettava. Appena a casa di Alex prese a fare battute idiote, entrando nel palazzo grazie alla portinaia che ormai li aveva visti passare più volte per andare a rompere ad Alex o scroccarle un piatto di ramen o sushi, qualsiasi cibo commestibile insomma. Sul suo pianerottolo una voce femminile rimbombava potente, rappando su una base non meglio definita. GD fece cenno al cameraman di fare silenzio ed aprì la porta della casa, trovandosi davanti una Alex in tuta da hip hop che girava per casa con in mano una spazzola mentre cantava allegramente su una base mai sentita prima. Di colpo la telecamera smise di registrare i ragazzi e i cani ed inquadrò la schiena della ragazzina che continuava a rappare ignara di essere osservata da due idol, due cameraman e quattro cani.

-Tu... mi servi, assolutamente...- la spazzola sfuggì di mano alla ragazza che si abbassò il cappuccio con aria imbarazzata, rivelando una chioma blu elettrica nuova della giornata.

-Oh... buongiorno! Entrate, prego...- con un piccolo inchino si fece da parte per farli passare ed osservò i quattro cani che stavano allegramente correndo in giro per la casa inseguiti da un Tio P esaltato dai nuovi compagni.

-Telecamere?- -Oh... sì... è per Bigbang TV... non hai presente, vero? Ti sei rifatta la tinta, eh? Comunque non stavo scherzando, tu mi servi, quando a giugno torno a Seoul tu vieni con me allo studio, chiaro?- Alex annuì sorpresa, ignorando il suo cane che faceva il giro della casa trascinandosi dietro Charlie per la coda.

-Charlie! Tu, brutto coso, molla il mio Charlie!- il ragazzo dai capelli ora platinati si lanciò verso il suo cane, salvandolo dalle grinfie del malvagio ed agguerrito levriero afgano.

-Oh, che cosa tenera... proteggi pure il tuo cane, tanto Tio P ha due mesi interi per staccargli la coda a morsi, no? Vero Charlie?- il cane si dimenò tra le braccia del padrone, deciso a riprendere a correre in giro.

-Comunque non capisco a cosa ti potrei servire però va bene... tanto non ho nulla di meglio da fare a giugno, finisco gli esami e poi a luglio ho il test per entrare in accademia- Ji-Yong annuì lentamente e sorrise divertito.

-Top, saluta velocemente il tuo cane che dobbiamo finire di fare le valige e a lei sta suonando il cellulare da mezz'ora- il ragazzo annuì accarezzando il cane e facendo un cenno per salutare la ragazza che chiuse fuori tutti gli altri, rimanendo sola con i cinque cani e il cellulare che squillava.

-Pronto?- -Alexia, sono tua madre... non pensi sia il caso di discutere di questo tuo capriccio?- che bel tempismo.

-Non è un capriccio... comunque se vuoi vieni pure... ti mando l'indirizzo-

Mezz'ora dopo sua madre era seduta al tavolo, una tazza di te davanti e un'espressione sorpresa in faccia. Sua figlia sembrava diversa. La casa era stranamente impersonale, tutto ordinato in una maniera surreale, quasi come se fosse una casa da esposizione.

-Vedo che riesci a tenere bene la casa... tutti questi animali?- Alex guardò per un paio di secondi i cani che scorrazzavano allegramente in giro.

-Oh, degli amici mi hanno chiesto di curarli... cosa vuoi?- tanto sapeva già dove sarebbe andata a parare.

-Devi tornare a casa... la gente mormora... le signorine non vivono da sole! Oltretutto gira voce che cinque ragazzi continuino ad entrare ed uscire da questa casa agli orari più disparati... non sta bene... per poi non parlare del fatto che pare che un ragazzino sia qui praticamente ogni giorno... non sta bene, non sta bene! E poi cosa sono questi capelli? Non ti avevo detto di tingerteli di nero come ogni signorina per bene?- era sempre divertente avere persone come lei intorno.

-La gente può parlare come vuole, i miei amici hanno orari particolari a lavoro quindi non è un problema... quanto al ragazzino è un mio amico e quando ha tempo viene a trovarmi... i capelli me li faccio del colore che voglio, sono fatti miei- sua madre strinse le labbra sull'orlo di una crisi di nervi.

-Signorinella... sarò chiara, tu devi seguire le MIE regole perché IO ti ho dato da mangiare per tutta la tua vita, IO ti pago la scuola, IO ti ho fatto entrare a medicina e IO posso toglierti tutto! Le MIE regole DEVONO essere anche le tue!- ed ecco che la terza guerra mondiale si stava preparando.

-Sarò il più chiara ed educata possibile... le TUE regole non le sopporto più! La scuola a cui mi hai iscritta a forza fa schifo, non ho nemmeno una sola maledetta amica perché sono tutte maledette figlie di impresari, medicina non mi piace, non mi è mai piaciuta e non mi piacerà mai, se la farò sarà solo e solamente perché almeno avrò uno stipendio decente e NO, tu non puoi togliermi tutto per il semplice motivo che tu non mi hai dato nulla se non quello che volevi tu, quindi sinceramente te le puoi anche tenere le cose che dici di avermi dato! Io odio le cene di gala a cui mi costringi ad andare, io odio quei maledetti figli di papà che mi presenti ogni volta come se fossero i migliori uomini sulla terra, io non sarò mai come Annie o Ellie, io non ci sto! Io non ho vissuto solo qui, non ho visto solo questo mondo, so cosa c'è nel resto del mondo, so che possibilità ho, le mie sorelle conoscono solo questa cultura, conoscono solo la sottomissione ai genitori, io non ci sono mai stata e non ci starò mai, è ora che tu te ne faccia una maledetta ragione!- lo schiaffo che le arrivò la fece ammutolire per un paio di secondi.

-Tu! Questa vita è quella di una persona per bene secondo te? La vita che io ti offro è quella che tutte le ragazze vorrebbero avere! Le mie regole sono solo per il tuo bene! Pensi che un ragazzo potrebbe mai innamorarsi di una ragazza come te? No! Tu hai bisogno di essere guidata, tu hai bisogno di qualcuno che ti faccia capire cosa è giusto perché in quella tua mente malata non entra proprio l'idea di una persona per bene! Tu per prima cosa dovrai essere una buona moglie, dovrai saper cucinare, dovrai saper passare su qualsiasi errore di tuo marito, dovrai saper sorridere sempre e comunque!- che concezione medievale della vita.

-Non siamo più nel medioevo e io in qualsiasi caso non mi sposerò mai... non ho la minima intenzione di accettare un vincolo simile...- sua madre fece per darle un altro schiaffo ma lei con un movimento veloce le parò la mano, evitando ad entrambe di farsi del male.

-Sei venuta qui sono per prendermi a schiaffi e ricordami quando io non faccia parte del tuo standard di figlia perfetta? Non ho la minima intenzione di stare ad ascoltarti, la porta è quella...- sua madre fece per ribattere ma si ritrovò ad osservare la schiena di sua figlia che lavava velocemente le tazze nel lavello, ignorandola persino mentre se ne andava di casa sbattendo la porta.

Un lieve tremito attraversò le spalle di Alex mentre le lacrime le premevano dolorose contro gli occhi. Non avrebbe pianto, non per sua madre, non ne valeva la pena. Al diavolo lei e la sua concezione medievale della vita, al diavolo lei e la sua cultura chiusa, al diavolo tutta la gente dai sorrisi falsi che le aveva messo intorno. Non ce la faceva più, era semplicemente stufa di avere a che fare con quella gente, per una maledetta volta nella sua vita voleva fare le cose a modo suo senza rischiare la musica, per una volta in vita sua voleva poter ballare in salone senza sentirsi gridare che quello non era di certo il comportamento di una signorina. E allora al diavolo le convenzioni sociali che sua madre le voleva imporre; ballare hip hop a quel punto era diventata una scelta perché la danza classica era maledettamente studiata per farla sembrare una signorina per bene, cosa che lei non voleva essere. Non se significava sorridere a qualsiasi stupidaggine dicesse il ragazzo di turno che sua madre voleva come genero, non se significava dover poi passare il resto della vita a servire e riverire un idiota solo perché maschio. Eppure sua madre era spagnola quindi di cultura occidentale, una cultura decisamente più aperta della cultura coreana. Sua nonna lo diceva sempre quando andava stavano insieme durante l'estate, sua madre sembrava essere nata per sottostare ad una cultura rigida, sembrava essere programmata per imporre le regole più rigide. Se sua madre fosse stata anche solo un poco più simile a sua nonna forse sarebbero andate d'accordo. In fondo per sua nonna aveva ballato più volte danza classica e aveva addirittura indossato dei vestiti da sera senza fare troppe storie. La netta differenza stava nel dopo perché sua nonna non le avrebbe mai detto di comportarsi da signorina quando si metteva a rappare nel salone della grossa villa di campagna, sua nonna al massimo sorrideva e batteva le mani dicendole di continuare. Le sue nonne erano due perle, erano state assolutamente indispensabili per la sua crescita. Al contrario dei suoi genitori fissati con lo schema della persona per bene, loro l'aveva incoraggiata a seguire il suo sogno, tanto che in Spagna era stata la sua stessa nonna ad iscriverla alle gare. Per un secondo si chiese perché diavolo la sua vita facesse così schifo ma si diede dell'idiota prima ancora di finire la frase. La sua vita non faceva schifo, la sua famiglia sì, ma la sua vita no. In fondo poteva fare ciò che amava: sapeva cantare e poteva farlo quando voleva, sapeva ballare e ora poteva farlo quando voleva, stava riuscendo ad entrare all'accademia, la scuola cominciava ad andare bene, complice l'idea di portare la media più alta possibile all'accademia, e ultimamente aveva scoperto di avere persino dei rapporti umani simili all'amicizia. Perché tutto sommato ormai poteva sicuramente dire di essere amica di Jun che ogni volta che aveva anche solo un'ora libera si catapultava da lei per fare una partita alla playstation e, strano ma vero, poteva persino dire di essere quasi amica di quei cinque assurdi ragazzi che sembravano dei morti di fame da quanti pasti le scroccavano, o almeno poteva dire di essere una loro persona di fiducia visto che ormai era la confidente, contro la sua volontà ma erano dettagli, di Young Bae nelle sue pene d'amore e visto che le avevano lasciato quelle quattro palle di pelo che da quel che aveva capito erano molto importanti per loro. Con un sospiro si liberò dalla malinconia pressante che sua madre le aveva infuso a forza nell'animo, nascondendola dietro la solita facciata fredda, ed afferrò la spazzola cominciando a rappare come un'idiota davanti al computer nel quale aveva le tracce che i ragazzi della crew le avevano passato. Ecco un altro punto a favore per dimostrare che la sua vita non faceva schifo: ormai la crew si allenava a casa sua, sfruttando la stanza con lo specchio per ballare, cosa che le permetteva di avere sempre tutte le canzoni che ballavano e le tracce che gli altri si divertivano a remixare.

 

 

Ciaooo!
Prima di tutto volevo ringraziare Alvis Raven per aver messo questa storia tra le seguite :) poi volevo ringraziare ScleroTimeGirl, ssilen e Alvis Raven per aver recensito, grazie mille, mi avete reso molto felice :D
Detto questo ora devo proprio scappare, un bacione e spero vi piaccia il capitolo :)

  
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