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Autore: LouVelessy    15/12/2012    3 recensioni
2023.
"Ogni giorno, per me, diventa sempre più assurdo pensare a come siamo arrivati qui... Forse perchè non è stato per niente facile. Però rifarei tutto."
{ Ricordi degli OneDirection - a Larry Stylinson's story - Storia di un'amicizia - Spero vi piaccia, almeno la metà di quanto mi piace scriverla. Vivo per loro. Spero possiate comprendermi senza reputarmi una pazza. }
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Terzo capitolo - Home, sweet home


 

2023.

Il sole cominciava a farsi più caldo sul patio di ForeverHome, ma nessuno sembrava volersi smuovere di lì. Restavano imbalsamati nel piumone bianco, a guardare il paesaggio che non li stancava mai.

< Un giorno voglio ritornare nella dependance di casa di mia madre… > Harry sorrideva, sempre più accoccolato alla figura che gli stava di fianco. < E’ lì che è cominciato tutto. >
Una smorfia divertita si dipinse sul volto di colui che l’affiancava.
< Beh, si. Abbiamo trovato il nome del gruppo, ci siamo divertiti insieme per la prima volta… >
< E Niall stava per strozzarsi con la pizza! >
Risero entrambi, ma senza troppa foga, come se la cosa non fosse poi così strana.
< Quando non ha rischiato di strozzarsi con qualche cosa Niall? >
< Effettivamente… >

Silenzio, ancora. Ma non era mai vuoto. Piuttosto le loro mani si intrecciavano, e quello bastava per riempire momenti come quelli, pieni di pensieri ma vuoti di parole.
< Abbiamo cominciato a seguire la nostra Unica Direzione lì… >
< Oh Harrey, sei sempre il solito romanticone… > la figura che era affianco al riccio oramai ventinovenne aveva un modo di fare che lo faceva ridere, lo divertiva anche con una frase come quella, con una smorfia, un semplice modo di prenderlo in giro.

Restarono a guardarsi occhi negli occhi, verde nell’azzurro, per qualche attimo,  prima di lasciarsi nuovamente andare ai ricordi.

 



*************




2010.
 
Zayn, Liam, Niall, Louis ed Harry erano passati. Come un gruppo, non come singoli così come si erano presentati alle audizioni, ma erano passati. Ed era questo quello che contava. Ed erano fortunati, per tante ragioni; non avevano dovuto rinunciare al sogno per cui si erano presentati ai provini, era stata data loro un’altra possibilità, non erano più soli ma parte di quello che Simon aveva definito un “progetto”. Era stato lui a parlare chiaro con i ragazzi, una volta passato il momento di incredulità.

< Dovrete conoscervi, capirvi. Considerate che ognuno di voi ha una personalità, delle caratteristiche vocali… dovete lavorare sodo per scoprire il modo giusto in cui poter collaborare, ingranare la marcia insieme. Avete del potenziale, ma non è facile visto che siete sconosciuti tra voi… >
Ed era stato Zayn, quello che a prima vista sembrava il più bad boy di tutti, ad ever suggerito < Passeremo qualche giorno insieme, lontano da tutti… per forza di cose dovremmo imparare a conoscerci un po’, no? Meglio cominciare subito! > quell’idea piacque subito a tutti, a vedere le loro facce sorridenti. La trovarono geniale e soprattutto utile al cammino che avrebbero dovuto cominciare ad intraprendere.
< Potremmo andare da me… > Harry aveva la voce bassa, che nascondeva tanta insicurezza <…ho una piccola dependance sulla piscina… >

Gli altri quattro ragazzi erano pronti. Valigie in spalla, il treno che avrebbe dovuto condurre Harry a casa a mani vuote, lo riportò invece con belle notizie e una buona compagnia.
Il viaggio durò qualche ora, durante il quale nessuno parlò molto. Erano tutti così sorpresi, positivamente sconvolti, che passarono quel tempo parlando a telefono con parenti, amici, felici di condividere quella notizia fantastica con più gente possibile.

Arrivati Harry fece da guida ai quattro ragazzi, e giunti a casa – la contea non era poi così grande, e dalla stazione era facile arrivare a villa Styles – Anne, la mamma del riccio, accolse tutti e quattro i ragazzi come se fossero figli suoi. Il ragazzo però mise subito le cose in chiaro; spiegò alla donna che avevano bisogno di stare da soli, di conoscersi, di fare gruppo come Simon aveva loro chiesto di fare. Così, dopo pochissimo, giusto il tempo di qualche chiacchiera, si chiusero nella dependance.
< Non ci sono letti per tutti, dovremmo stringerci un po’… ma i divani sono comodi… > Harry, tenero come sempre, già si preoccupava per i ragazzi.
< Tranquillo curly! > Louis gli aveva affibbiato il primo soprannome < Dubito dormiremo! Abbiamo tante cose da dirci! >

Cominciarono a mo’di alcolisti anonimi a presentarsi, uno alla volta.
Ognuno raccontò di sé, della propria famiglia, la scuola, le aspettative, le esperienze di vita vissute fino ad allora.
E quello fu l’unico momento in cui parlarono seriamente. Erano pur sempre cinque ragazzi con la passione per la musica! Passarono il resto del tempo a cantare – Niall fortunatamente suonava la chitarra, e l’aveva portata con sé – a tirare calci ad un pallone, nuotare in piscina. Insomma, a conoscersi e fare gruppo come coetanei che si divertono insieme, senza mirare al fine che forse doveva premere tutti e cinque, ovvero quello di formare una boy band. Si divertirono parecchio però, e questo era già un passo importante.

Appena scese la sera, si riunirono tutti e cinque intorno ad un piccolo focolare, nel giardino, acceso alla buona.
< Riuscite a crederci? > Liam parlava poco, ma era un ragazzo concreto.  Parlava poco, ma nei momenti opportuni.
< No, proprio no… Dite che dovremmo trovarci un nome? > Niall era quello riflessivo, pacato.
< Beh, i ragazzi di xFactor non suona per niente bene! > Louis invece aveva sempre la risposta pronta, ma Harry già l’aveva capito.
< No, e poi è troppo generico… ci servirebbe un nome più d’impatto. Che subito arrivi! > Zayn aveva un accento che divertiva parecchio il riccio.
< Qual è lo scopo di tutto questo? >
< Trovare un nome, conoscerci, formare un gru… >
< Intendo, di tutto quello che stiamo facendo… qual è lo scopo? >
< Vincere? > ecco, Liam era il più concreto e lo dimostrava.
< Cantare! > suggerì Harry, che era quello meno pratico con gli scopi, lui faceva le cose perché gli piacevano farle, non perché aveva fini.
< Qualsiasi sia lo scopo, dobbiamo riuscire a trovare un feeling che ci unisca… dobbiamo viaggiare sulla stessa onda, verso un’unica direzione… > Niall invece aveva sempre dei discorsi contorti, e pensare che non stava masticando nulla mentre parlava!
< One Direction! > fu Louis a spararla, buttarla giù quasi per scherzo.
Gli altri ragazzi si guardarono in volto e la reazione fu univoca per tutti. Prima sorrisero, poi scoppiò una risata generica, soddisfatta. < Si! One Direction! Suona bene, è un nome d’effetto! Potrebbe funzionare! >
< Ma l’ho sparata lì! > Louis era a dir poco incredulo, eppure ripensandoci.. si, avrebbe funzionato!

La legna che ardeva nel fuocherello improvvisato alla buona pian piano si consumava, e i ragazzi, sopraffatti dalle emozioni e da tutto quello che avevano fatto durante il giorno, una giornata a dir poco stancante, si lasciarono andare uno alla volta, addormentandosi. 






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Sempre io, Giulia aka @Louvelessy.
Quarto capitolo, spero vi piaccia.
Comunicazione di servizio per tutte quelle che mi hanno scritto chiedendomi perchè ho spacciato questa storia per una Larry, visto che di Larry non c'è nulla.
Siete sicure non ci sia nulla? Cavolo, ho appena cominciato... e poi, sicure di vedere tutto quello che c'è da vedere?
Se passate a leggere, vi prego di scrivermi anche un "ho letto" come messaggio privato.
Non so se continuare o no... ho la classica crisi dello scrittore! xD AIUTO!
Vi ringrazio in anticipo, vi ringrazierò poi personalmente.

P.S: se avete delle storie da farmi leggere, consigliatemele pure!
  
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