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Autore: kibachan    02/07/2007    2 recensioni
a konoha c'è una festa per ferragosto! questa breve parentesi di tranquillità porterà stravolgimenti nella vita dei giovani ninja. N.B. un pò ooc
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAP 3

 

CAP 3

PREPARAZIONE

 

I ragazzi uscirono silenziosamente dal palazzo dell’Hokage e poi si dispersero a piccoli gruppi.

“AAH! Che rabbia!!” sbottò Ino non appena si ritrovò da sola con i suoi compagni, i due la guardarono perplessi.

“Shino Aburame! Shino Aburame!! Ma vi rendete conto della mia sfiga!?? Passerò la serata con un tizio pieno di scarafaggi nel colletto della giacca!” sbraitò. Era chiaro che il motivo reale dello sfogo non avesse nulla a che fare con il povero Shino e suoi cari insettini, ma per Ino rappresentava un ottimo capro espiatorio in quel momento. “oh avanti Ino non fare così! Shino non potrà essere tanto male” tentò di tranquillizzarla Choji, Shikamaru invece se ne stava un paio di passi più avanti a tentare di assimilarsi al paesaggio per non dover partecipare a una simile conversazione, ma il suo migliore amico sembrava essere di altro avviso “io sono stato abbastanza fortunato, Tenten almeno è una ragazza simpatica, pare che quello che a cui è andata meglio di tutti sia stato tu Shika! Accidenti Temari è proprio una bellezza vero?” disse candidamente pensò il ragazzo un istante prima di avvertire un istinto omicida alle sue spalle.

Cominciò a sudare freddo, si girò.

Ino non sembrava essere affatto di buon umore, anzi da come crocchiava i pugni sembrava volesse ammazzarlo.

Per riflesso lui si fece ancor più di bronzo “che hai da guardarmi così Ino? Volevi uscirci tu con Temari?” “Shikamaru sei morto!” Ino cominciò a rincorrerlo tirandogli addosso tutto quello che le capitava sotto mano compresi gatti e pietre, sotto lo sguardo interrogativo di Choji pensò.

Quando la ragazza riuscì a centrare Shikamaru con una lattina vuota però quello si ribellò “vuoi piantarla?? Sei solo una manesca senza un briciolo di femminilità, ringrazio dio di essere capitato con Temari e non con te, almeno potrò dire di essere uscito davvero con una ragazza!” Ino si bloccò immediatamente con la mano che ancora brandiva la munizione (nel caso specifico la busta delle patatine di Choji) per un attimo rimase ferma e Shikamaru, mordendosi la lingua per quanto si era appena fatto scappare di bocca, ebbe il presentimento che stesse sul punto di scoppiare a piangere, e invece “IDIOTA!!!” gli urlò tirandogli anche il pacchetto di patatine

“vai pure con Temari allora, non me ne importa un fico secco di te e di quello che pensi!! Tanto persino un tipo strano come Shino saprebbe apprezzarmi più di una testa vuota come te!!”

e detto questo girò i tacchi e se ne andò via di corsa.

Choji si avvicinò a Shikamaru per recuperare le patatine

“ma possibile che litigate sempre?” gli disse in tono esasperato

“maledizione! E di chi è la colpa stavolta!?” rimbeccò lui guardandolo male. Choji arrossì “e ora che farai? Le chiederai scusa?” “è logico, come al solito… è il modo più rapido per far pace con lei ammettere di avere torto anche quando non ce l’hai… solo…. Tra u po’…. adesso è troppo nera..” rispose lui tornando in modalità tranquillo cronico.

 

Nel frattempo Hinata aveva raggiunto Kiba, Shino  se ne era andato a casa sua già da un pezzo.

“hei! Certo che vai proprio veloce quando sei arrabbiato vero?” gli disse lei comparendogli accanto. Lui non rispose continuando a guardare dritto davanti a se

“perché hai trattato Ami in quella maniera prima?” gli chiese dolcemente Hinata dopo un po’. Kiba scattò come una molla pensò rabbiosamente e fulminandola con lo sguardo da tutti i suoi centimetri di più. Hinata indietreggiò leggermente e Kiba fece un lungo sospirò tentando di calmarsi. Ci mancava solo che cominciasse a farle paura e poi era a posto!

“niente è che…” la guardò. Erano soli in mezzo alla strada, il discorso era in parte avviato. Non ci voleva nulla a dirle “sono stufo che vai ancora dietro a Naruto, mi irrita sapere che ancora sei innamorata di lui nonostante non ci sia stato per tre anni, perché ti amo” non ci voleva nulla.

Ma lui per queste cose era sempre stato timidissimo, ogni volta che pensava al modo di dirglielo gli sembravano sempre una marea di cavolate.

Avrebbe voluto essere schietto come Shino, che con tanta semplicità prima aveva ammesso che avrebbe preferito uscire con Hinata. Lui non aveva il coraggio neanche di dirle questo: che gli sarebbe piaciuto passare quella serata insieme a lei.

“niente, è che oggi mi girano un po’ di mio, niente di che comunque, sarà il caldo” disse alla fine si disse.

Il viso di Hinata si rilassò in un sorriso.

“he già.. questo caldo è insopportabile” disse ridacchiando “senti hai da fare ora?” gli chiese. Lui scosse la testa “allora… bhe, se hai voglia logicamente…. Ti andrebbe di venire a prendere il thè da me?” arrossì un po’ mentre glielo diceva “se…. Se non hai qualcosa di meglio… da fare…. Ovviamente….. cioè se non ti va..” “si vengo” disse lui secco non credendo alla sua fortuna insperata. Magari avrebbe potuto dirglielo…… se……. Trovava un buon momento.

Hinata gli sorrise felice.

I due si incamminarono.

 

Intanto Sakura e Naruto stavano tornando a casa. Lui la stava accompagnando, così con la scusa camminava accanto a lei per strada e forse (molto forse) qualcuno avrebbe potuto pensare che stessero insieme. (se come no…. Sakura muore per me *_* n.d. Sasu)(modestino n.d. A).

“Naruto” lo chiamò la ragazza a un certo punto, lui alzò gli occhi azzurri sulla schiena di lei che lo precedeva di qualche passo. “ti piacerebbe se questa sera indossassi lo yukata tradizionale?” gli chiese a bruciapelo. Naruto pensò di aver capito male “he?” “avanti rispondi, lo so che hai sentito” ribatté lei.

Il ragazzo arrossì un po’ immaginando Sakura con lo yukata, accidenti se gli sarebbe piaciuto! Però…. “bhè dovresti chiederlo a Neji non a me” disse. Sakura si voltò a guardarlo “ perché tu non te li porterai appresso gli occhi stasera??” chiese provocatoria, poi davanti all’espressione allucinata del biondo che sembrava essere sul punto di misurarle la temperatura, arrossì e abbassò lo sguardo iniziando a giocherellare con le dita (ma che si è trasformata in Hinata? N.d. Sasu) “bhè per noi ragazze ninja non ci sono molte occasioni di apparire carine, quindi volevo, almeno stasera” poi sollevò il viso e gli sorrise apertamente “bhè io lo metto! Lo vedrò dalla tua faccia se ti piace oppure no!” aggiunse maliziosa. Naruto stava per dirle che  per lui lei era sempre carina ma Sakura era già corsa via lasciandosi dietro un gran nuvolose di polvere.

 

Nel frattempo a villa Yuhuga, nella camera di Hinata l’aria era abbastanza rilassata, in fondo Kiba era stato lì centinaia di volte e Hinata era la sua amica prima di essere la ragazza a cui moriva da dietro da anni.

Stavano parlando amabilmente mentre Hinata versava il thè nelle tazze.

Nella stanza accanto invece Hanabi era molto di più sul piede di guerra “OK!” disse ad alta voce parlando da sola (ma brava, 11 anni e già sta così… si vede che quelli della famiglia Yuhuga nascono proprio storti n.d. Sasu)(ha parlato quello con il fratello pazzo omicida e che tende a diventare pazzo omicida lui stesso… n.d. A)(di pazzi una come te non dovrebbe proprio parlare n.d. Sasu)(Sasuke hai tre secondi per sparire prima che scriva una fic tuaXKakuzu n.d. A)(con permesso io mi congedo ^^’’’’ n.d. Sasu)

“devo sfruttare il fatto che sono uscita in coppia con quel ritardato di Naruto! Non so perché ma a mia sorella piace tanto, ne approfitterò per tentare di farli mettere insieme!!” esclamò alzandosi in piedi e puntando un pugno verso l’alto “mia sorella è troppo una frana (e anche lui non scherza) se non ci penso io non ce la faranno mai! Non c’è che dire sono proprio una sorella minore invidiabile!!” si giustificò.

“ma prima” aggiunse “dato che comunque questa è la prima volta che esco con un ragazzo, e per di più di 5 anni più grande di me” si buttò a volo d’angelo sul suo armadio “DEVO TROVARE ASSOLUTAMENTE QUALCOSA DI DECENTE DA METTERMI!!!!” urlò cominciando a formare un gigantesco cumulo di vestiti sul suo letto.

Hinata stava parlando di qualcosa che Kiba non stava neanche ascoltando, era troppo concentrato a guardarla. Così, illuminata dal sole estivo che penetrava dalla finestra, i capelli lunghi del colore della notte che le scendevano morbidi a un lato del viso, era veramente bella.

Pensò che magari…. Poteva dirglielo… in fondo accidenti era o non era un Chunin? Un po’ di coraggio per diamine!

“Hinata senti” la chiamò. Lei alzò gli occhi a guardarlo con un sorriso. Metà del coraggio, già scarso, di Kiba andò a farsi benedire  a causa del sorriso “ecco….” È da un po’ che… che volevo dirti… una cosa” Hinata poggiò la mano un po’ più indietro di dov’era e le loro dita si sfiorarono. La restante metà del coraggio andò a fare compagnia alla prima parte “io…”  SLAM!!! La porta si spalancò di colpo “Hinata-chan!!!” Hanabi era entrata quasi sfondando la porta “meglio così o così??” chiese tirandosi su repentinamente i capelli in una coda e poi rilasciandoli cadere sciolti sulle spalle.

Kiba aveva perso l’equilibrio dallo shock e stava con la faccia spiaccicata per terra pensò rabbiosamente staccando la faccia dal pavimento e controllando se il suo naso aveva ancora una forma decente.

“non so Hana-chan… io ti vedo meglio con i capelli sciolti” disse Hinata guardandola pensierosa “tu dici?!?” ribatté lei piazzandosi davanti allo specchio a parete “ma così sarò uguale a tutti gli altri giorni!”

Kiba si stava irritando “Hanabi, stavamo parlando, non hai uno specchio anche in camera tua?” le disse cercando di essere gentile ma risultando invece alquanto aggressivo. Peggio per lui, perché Hanabi non era certo una che si fa intimidire “ma sentilo!!” gli ringhiò piazzandosi a due centimetri dal suo naso “tu piuttosto! Non ce l’hai una casa?? È un po’ che ci hai piantato le tende in camera di mia sorella!” “Hanabi…” tentò Hinata arrossendo furiosamente mentre anche Kiba raggiungeva livelli di rosso in faccia preoccupanti.

La ragazzina si alzò ben dritta “vabbé tolgo il disturbo per ora, ma tornerò!” disse prima di marciare verso la porta.

“mi dispiace Kiba” disse con un filo di voce Hinata mentre lui sembrava stesse riprendendosi da un infarto “è un po’ che è intenibile! Sarà la crescita…” continuò “comunque… cosa mi stavi dicendo?” a Kiba prese un altro colpo “bhè io… stavo” “Oh perdonami se ti interrompo” il ragazza lasciò cadere la testa in avanti arreso al suo destino “volevo chiedertelo anche prima ma mi vergognavo….” Arrossì leggermente “secondo te  Naruto mi vedrebbe se indossassi il kimono stasera?”

una pugnalata dritto al cuore avrebbe fatto meno male. Kiba si sentì di colpo come svuotato. Ma dove aveva la testa? Come gli era venuto in mente di dichiararsi? Ora quasi ringraziava quella piccola peste di Hanabi per averlo interrotto prima!

Hinata amava Naruto. C’era poco da illudersi, forse a lui voleva bene… ma gli interessava essere guardata solo da Naruto.

La tristezza di colpo venne sostituita dalla rabbia. Era stufo di quella situazione, stufo marcio.

Sbatté forte le mani sul tavolo e si alzò in piedi “devo andare  adesso” sentenziò in tono freddo mentre Hinata lo guardava un po’ stranita “ma come! Così all’improvviso!?” chiese alzandosi anche lei. Lui non rispose e si avviò alla porta “Kiba…” lo chiamò lei, ma quando stava per sfiorarlo lui si scansò “lasciami stare” ringhiò con un tono che non aveva mai usato con lei.

Hinata ci rimase talmente male che non riuscì neanche a dire niente quando lui uscì sbattendo la porta.

Cadde seduta a terra pensò…..

in quel momento Hanabi rientrò di nuovo nella stanza “Hina-chan! Neji ha detto che se mi metto la minigonna mi chiude a chiave in camera! Gli dici qualcosa??!” poi si zittì vedendola in quello stato “cos’hai Hina-chan? che è successo?” le chiese con voce dolce inginocchiandosi davanti a lei.

Hinata non rispose….

 

Un paio d’ore più tardi Hinata stava seduta alla scrivania sotto la finestra. Pensava a Kiba. C’era rimasta così male che si fosse arrabbiato con lei….. il modo in cui l’aveva guardata….. le era sembrato anche triste oltre che arrabbiato.

Era ancora assorta in questi pensieri quando una piccola farfalla con ali nere e celesti entrò leggiadra dalla finestra.

Sulle prime la ragazza neanche la notò, poi però quella fece tre giri intorno alla sua testa e poi si posò davanti a lei cominciando ad aprire e chiudere le ali in un ordinata successione. pensò un attimo prima di alzarsi  e andarsi ad affacciare alla finestra.

“Shino! Sapevo che eri tu!” esclamò Hinata sorridendo vedendo il ragazzo sorriderle da sotto la finestra.

“che ci fai qui?” gli chiese. Come risposta Shino le fece cenno con la mano di scendere.

Hinata scese incuriosita. Il ragazzo sembrava in difficoltà a trovarsi lì e si guardava intorno come se stesse controllando che non ci fosse nessuno in giro.

“allora cosa…” lui la zittì mettendole una mano sulla bocca “mi devi aiutare Hinata! Disse in tono non più alto di un sussurro. La ragazza era stupita da tutta questa segretezza “cosa posso fare per te?” sussurrò contagiata dal suo tono.

“l’Hokage ha detto di vestirsi decentemente….” Le disse imbarazzato “ma non capisco cos’è che devo cambiare….. insomma non mi pare indecente quello che metto” Hinata trattenne una risatina.

Shino era tanto forte, grande e grosso ma quando si trattava di queste cose era una vera frana! “per decente intendeva elegante” gli disse. Le sopracciglia di Shino emersero lentamente e pericolosamente da dietro le lenti scure, la ragazza ridacchiò di nuovo “tranquillo ti aiuto io” aggiunse trascinandoselo dietro diretta al quartiere in cui abitavano gli Aburame.

 

Quando Hinata entrò in camera di Shino rimase per un attimo ferma sulla soglia. In quella stanza di 2 metri per 2 c’erano più gabbiette e scatoline che altro.

Ad ogni angolo, su ogni mobile faceva bella mostra di se un “pezzo” dell’agghiacciante collezione di insetti di Shino, per di più tutti vivi e in buona salute!

pensò Hinata sorridendo tra se e se “non entri?” le chiese lui raggiunto il centro della stanza “hem…. Si certo” rispose titubante e poi, cercando di ignorare lo scarabeo rinoceronte maculato che sembrava averla presa di mira da dentro la sua gabbietta, puntò dritta all’armadio.

“dunque vediamo un po’ cosa c’è qui” commentò spalancando le ante. Sotto lo sguardo un tantino imbarazzato si Shino Hinata poté  constatare che lì dentro c’erano solo giacche e cappotti con il bavero alto e di colori che attraversavano tutta la scala dei grigi e dei verdi.

“Shino ma qui ci sono solo giacche dai colori deprimenti!” gli disse candidamente “perché non li definiamo mimetici?” ribatté lui leggermente offeso “come preferisci….. ma sta di fatto che non c’è altro” commentò facendosi poi pensierosa “vabbè dai….” Riprese dopo qualche istante “andiamo a vedere cosa  c’è nell’armadio di tuo fratello” (perché voi non lo sapete ma Shino ha un fratello n.d. A)(non dire quella parola in mia presenza n.d. Sasu)(quale? Fratello? O forse fratello maggiore? N.d. A. sadica)(ahhhha!!!!! Itachi io ti ucciderò!! §_§ n.d. Sasu)(continua a ripetertelo se ti fa piacere… n.d. A)

“ma lui ora non c’è” protesto Shino seguendola mentre si aggirava per i corridoi di casa sua come se non avesse fatto altro nella vita “appunto per questo ci andiamo, così possiamo saccheggiargli l’armadio in tutta tranquillità”

pensò Shino disperato.

Centrato l’obbiettivo, Hinata si mise a tirare tutto fuori dall’armadio del fratello di Shino sotto la supervisione allarmata di quest’ultimo (ma come si chiama sto fratello? N.d. Sasu)(e io che vuoi che ne sappia n.d. A)

“allora prendiamo questo, questo e pure questo…. Questo di sicuro” disse Hinata tirando alcuni capi in mano al compagno di squadra dietro di lei, poi si voltò e gli diede una rapida occhiata “qualcuno in questa casa usa fasce per capelli?” gli chiese “ho paura di risponderti” “eddai! In qualche modo dovremo sistemare quel cespuglio che ti ritrovi in testa!” instette lei “ma perché ti sono venuto a chiamare?” chiese Shino dando sempre più fondo alla teoria dello scambio di persona.

Tornati in camera la piccola, dolce e tenera Hinata schiavizzò il povero Shino e lo fece cambiare qualcosa come un centinaio di volte.

“Hinata ti prego basta, tra un po’ mi sento male” la supplicò lui all’ennesimo “non mi convince”.

“avanti l’ultima cosa…. I pantaloni lasciati quelli che hai addosso e provati questa” lo esortò porgendogli una camicia nera. Lui l’afferrò con aria sconfitta “non ti chiederò mai più niente, lo giuro sulla mia collezione di insetti” brontolò riandandosene in bagno.

Dopo un po’ riemerse più crucciato di prima “Hinata, questo proprio no, guarda quanto mi sta stretta!” le disse mentre cercava di allacciare il bottone di una manica.

Altro che troppo stretta, gli stava benissimo! Lui era alto e quella camicia gli si tendeva addosso proprio dove doveva tendersi.

“non è stretta è aderente!” disse Hinata scendendo dallo sgabello e avvicinandosi. Con gesto talmente veloce da non dargli neanche il tempo di scansarsi gli aprì i primi tre bottoni che lui aveva chiuso fino al collo

“ecco così sei a posto… aggiudicato!” esclamò tutta soddisfatta del suo operato “ma che scherzi? No no…. Guarda poi mi si vede tutta la faccia, il collo” protestò lui facendo per riallacciarsi la camicia, ma lei fermò le sue mani con le sue “Shino non ti fidi di me? Ti dico che va bene così” gli disse dolcemente e aggiunse “e poi è logico che ti si vede, questa sera non devi mimetizzarti, la gente deve  guardarti!” “guardare?? Me???” chiese lui arrossendo.

Dopo un altro po’ di proteste però il ragazzo si arrese.

“uff…” sbuffò mentre lei saliva in piedi sullo sgabello e tentava di infilargli a forza una fascia per capelli celeste “voglio proprio vedere come ti concerai tu dato che ti devono guardare” commentò. Hinata arrossì tutta e non rispose pensando al suo kimono rosa.

Quando ebbe finito lo guardò  “bhè adesso..” cominciò studiandolo circospetta “manca solo……… che ti levi questi!!!!!” esclamò tentando di levargli gli occhiali approfittando dell’effetto sorpresa.

Shino però si scansò e lei quasi cascò per terra “assolutamente no. Questo mai” ribatté lui.

“oh avanti!” lo esortò lei scendendo dallo sgabello e cominciando ad avvicinarsi minacciosa. Shino per tutta risposta scappò correndo. Hinata lo seguì “fermati!” “fossi matto”

la scena era davvero ridicola! Hinata lo stava inseguendo per tutta la casa!

“Shino non fare il bambino! Che ti cambia se te li levi?!” gridò lei. Lui non rispose neanche e accelerò.

Dopo circa dieci minuti si ritrovarono tutti e due senza fiato stesi per terra sulla veranda.

“anf…. Anf…. Anf…. Mi arrendo tieniti quei dannati occhiali” sbuffò Hinata senza fiato “vittoria” commentò lui più o meno nelle sue stesse condizioni.

Rimasero in silenzio a riprendersi per qualche minuto. Hinata di colpo ripensò alla sua ultima conversazione con Kiba. Era successo poche ore prima…. Ripensò al modo in cui l’aveva guardata, al modo in cui aveva scansato la sua mano.

Una piccola lacrima le scivolò giù dagli occhi bianchi, seguita poi da diverse altre. Si lasciò sfuggire un singhiozzo.

Shino scattò a sedere nel sentirla e si voltò a guardarla con aria apprensiva e interrogativa.

“Kiba è arrabbiato con me” esalò tra i singhiozzi Hinata dopo qualche istante “questo non è possibile” ribatté secco Shino “si invece!” insistette la ragazza alzandosi anche lei a sedere e guardandolo dritto in faccia “tu non c’eri prima, non sai come mi ha guardata!” gemette “io….. io vorrei chiedergli scusa….. però…… però….. non so neanche cosa ho detto  per farlo arrabbiare” pensò Shino.

“io…. Io non so che fare Shino….” Singhiozzò Hinata nascondendo il viso tra le mani “e…. e se….. se non volesse più parlarmi?” chiese con tono disperato.

Il ragazzo le accarezzò la testa delicatamente, lasciandola sfogarsi “questo, lo sai bene che è impossibile” le disse con voce ferma.

Hinata poggiò la fronte sulla sua spalla continuando a piangere. In questo momento Naruto non rientrava neanche lontanamente tra i suoi pensieri.

 

Nel frattempo, dall’altra parte del villaggio, Tenten era appena tornata a casa. Uscita dal palazzo dell’Hokage non era riuscita a staccarsi di dosso i suoi compagni di squadra e soprattutto il suo chiassoso sensei fino a poco fa (quel tipo assurdo di Gai…. Non mi piace >_> n.d. Sasu)(c’è qualcuno che ti piace? N.d. A)(no n.d. Sasu)(che tipo insopportabile n.d. A)

Non che gli dispiacesse stare con loro, anzi, solo che dopo la piega che la giornata aveva preso, la festa e tutto, doveva assolutamente tornare a casa.

Piombò in camera sua come una furia senza neanche salutare la madre affaccendata in cucina.

Si tolse rapidamente i vestiti rimanendo in biancheria e spalancò l’armadio.

Quella sera tutti, e soprattutto Lee (almeno sperava), si sarebbero resi conto che anche lei era una donna…..

 

 

  
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