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Autore: Walpurgisnacht    16/12/2012    1 recensioni
Ipotizzate un po' di cose.
Ipotizzate che Jin Kazama e la cricca di Tekken abitino nello stesso mondo dei personaggi di King of Fighters.
Ipotizzate che Jin sia... diciamo "amico", per mancanza di un termine migliore, di Iori Yagami.
Ipotizzate che fra i due nasca una discussione in tema di vestiario e carattere delle persone.
Ipotizzate la fine del mondo che ne consegue.
[Crossover Tekken/KoF scritto a quattro mani da Mana Sputachu e Subutai Khan, ideale seguito di Lost in Savepoint, per la Staffetta in piscina della community lj Piscina di Prompt]
[Fa parte della serie crossover Tekken/KoF Lost in Savepoint]
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hwoarang, Jin Kazama, Ling Xiaoyu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Lost in Savepoint'
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Storia scritta per la Staffetta in piscina della community lj Piscina di prompt, con il prompt orfano Anche chi è vestito male può essere una brava persona e la categoria Crossover.
Crossover Tekken/King of Fighters ftw <3
NONSENSE EVERYWHERE <3
E sì, il riferimento a un noto show di Real Time è assolutamente VOLUTO e PRETESO.
Vi auguriamo buona lettura, sperando di divertirvi come ci siamo divertiti noi a scriverla!
_Mana e Kaos.




"Mi stai prendendo per il culo, Jin. Non puoi essere serio".
Lo guardo mentre lo addenta un hamburger. Non lo facevo tipo da americanate del genere, proprio no.
Mi giro indietro, dove Hwoarang e Benimaru si stanno scambiando consigli di moda. Ogni tanto senti uno dei due saltar su dicendo qualcosa tipo "ma quand'è che andiamo a fare shopping, io e te?", oppure "no guarda, quest'anno il fucsia non tira per niente". Se ne stanno lì, seduti vicino a un cespuglio, a darsi pacche sulle spalle e a ridere come due beoti.
Quel che dice il mio amico ha senso, lo ammetto. Ma rimango della mia idea.
"No, non ti sto prendendo per il culo. Nonostante le apparenze, il colore dei capelli, il carattere, la stupidità, l'ignoranza, l'essere vagamente effemminato quando sta coi suoi simili... oddio, nonostante Hwoarang in quanto Hwoarang, per farla breve, confermo quel che ho detto: anche chi si veste male può essere una brava persona".
Iori finisce di zaccagnare il suo pasto, poi si volta nella mia direzione dopo essere sceso dallo sgabello del carretto e mi fulmina dicendo "Kazama, ti prego, ho già Kusanagi che mi riempie la testa di boiate. Da te mi aspetto qualcosa di più intelligente".
Sorrido. Anche se non credo riuscirò a convincerlo della mia posizione trovo divertente questo scambio. Mi fa rilassare ed essere tranquillo.
Gli rifilo un buffetto sulla spalla mentre ribadisco il mio pensiero. Al che lui si volta di nuovo nella mia direzione e ferma un pugno infuocato a dieci centimetri dal mio naso: "Non. Toccarmi. Più. Senza. Permesso".
Minchia. Si irrita facilmente il ragazzo.
"Ok ok, chiedo scusa! Basta saperlo!" commento, alzando le mani in segno di resa. E poi dicono a me che sono scorbutico.
Iori mi guarda di sottecchi, gli occhi ridotte a due fessure.
"...fa niente. E' che non sono abituato a gesti del genere, non in maniera amichevole" commenta, incrociando le braccia sul petto "di solito chi mi tocca in quel modo cerca rogne. E finisce male."
Non riesco a non trattenere un sorrisone.
"Che hai da ridere, ora?"
"Niente, è che mi ricordi me tanti anni fa" commento, ricordando i tempi in cui Hwoarang era una presenza costante nel cortile della mia scuola, la sua mano che costantemente mi acchiappava la spalla per provocarmi, e il mio pugno che costantemente gli accarezzava il naso. Aaaah, bei tempi quelli!
Iori mi osserva, poi accenna un sorriso.
"Credo sia per questo che non ti ho ancora ucciso" commenta, accendendosi una sigaretta con una delle sue fiamme blu "abbiamo parecchio in comune."
"Ma come sei carino Kazama, tu e Yagami sembrate fatti l'uno per l'altro!"
Ovviamente il mio coreano tutto speciale non perde occasione per cercare di sfottermi. Ormai non glielo impedisco neanche più, sarebbe crudele privarlo del suo unico passatempo.
"Oh sì, siamo pappa e ciccia come la terrificante magliettina leopardata di Benimaru e il tuo completo in pelle di coccodrillo con ombellico in vista!"
Iori, se fossi gay ti sarei già saltato addosso. Ma non lo sono, quindi mi limiterò a un amore platonico per il tuo sarcasmo al vetriolo.
Hwoarang non batte ciglio e lo fissa dritto negli occhi, le mani sui fianchi in una raffinata imitazione di un contadinozzo della contea di Hazard.
"Fossi in te non parlerei, visti i tuoi completini!" commenta, indicando Iori con un cenno della testa. "Quella cinghia alle gambe fa tanto punk loli di Harajuku 1998. E il colletto della camicia? Stile Tony Manero? Vogliamo parlarne?"
"Hwoarang, per favore... poco fa stavo giusto illustrando a Iori quanto tu fossi una brava persona, nonostante il look di merda... non farmi ricredere."
"Disse quello con il fetish per i completini traspiranti in pelle nera, che per toglierteli di dosso ti devi sbucciare come una banana."
"...TI GRATTUGIO SULL'ASFALTO."
"Chiaro Kazama, chiaro. Mi hai minacciato di svariate morti scenografiche: mangiato da un mammuth scheletrico, schiacciato da una vecchia di centosettanta chili, costretto a leggere l'intera produzione letteraria di Shakespit in lingua, perforato dagli spilletti intinti nel curaro. Grattugiarmi sull'asfalto è persino noioso".
Gli apro la testa come un melone a mani nude, giuro.
Faccio il gesto di tirargli un pugno in faccia ma Iori mi blocca, inusualmente poco voglioso di vedere cervella sparse per terra: "Jin, mi sei simpatico e non voglio vederti strisciare al livello di questa ameba. Sei superiore e lo sai".
"Sì, ma...".
"Buonino, su. Anzi, torniamo al tuo bizzarro teorema. Cioè, sul fatto che anche la gente con il senso estetico di una lumaca potrebbe essere una buona persona. Sei tu che devi portare l'onere della dimostrazione, non io. Hai qualche idea in proposito?".
Mi prende in contropiede. Non è un esperimento scientifico con dati e misurazioni, è una semplice sensazione empatica. Come cacchio gli dimostro una cosa del genere?
"Sono... un po' a corto di argomenti oggettivi, a dire il vero".
"Eeeeeh, un vero peccato. Fintanto che non me lo farai vedere chiaramente rimarrò della mia opinione da misogino della domenica".
In lontananza vedo Benimaru avvicinarsi a noi, un sorriso smagliante rivolto alla schiena di Hwoarang. Forse Iori non ha tutti i torti.
"Allora caro, vogliamo andare a fare 'sto giro per compere visto che non hai nulla da fare?" cinguetta con un tono da comare. La sua mano si appoggia alla spalla di Corea, che si volta e gli restituisce lo sguardo ebete sottintendendo una risposta positiva.
Ho avuto un'idea.
"Yagami, perché non seguiamo due esemplari nel loro habitat naturale? Così potremo stabilire, senza ombra di dubbio, chi fra noi due ha ragione e chi ha torto".
Yagami mi guarda per un lungo momento, indeciso se prendermi sul serio o meno; poi sposta lo sguardo verso le due bestie rare, intente a pianificare un itinerario all'insegna del trash.
Infine mi guarda di nuovo, e si lascia scappare un sorrisone.
"Mi sembra una magnifica idea!"

Il tour per negozi si rivela dannatamente esilarante.
Intanto, abbiamo scoperto che certi negozi di Tokyo sono miniere d'oro del trashume, roba che gli anni '80 erano un periodo sobrio ed elegante.
La cesta coi leggins in svendita in cui ho visto tuffarsi Nikaido mi hanno fatto rimpiangere la Madonna di Material Girl.
Inoltre ho imparato che l'animale Hwoarang, se lasciato libero di scorrazzare per il suo habitat, diventa peggio di una donna in periodo di saldi.
E io di svendite ne ho viste. Tante. Ho visto Xiao aggirare come un ninja le folle di ragazze inferocite, impegnate a contendersi l'ultima magliettina rimasta. E uscendone vittoriosa.
E Corea, devo dire, non è da meno.
L'abbiamo inseguito per i corridoi del Reparto Uomo, perdendolo di vista davanti alla zona Intimo -  dove abbiamo ritrovato Nikaido intento a studiare dei tanga leopardati. E di quello non abbiamo voluto saperne nulla.
"Sei ancora convinto della tua tesi, Jin?" commenta Iori, riprendendo fiato su un puff posto strategicamente accanto ai camerini.
"Per ora abbiamo solo la conferma che è veloce come una faina" sbuffo, appoggiato a un agghiacciante manichino che infesterà i miei incubi per mesi.
"E ora che si fa? Non ho voglia di fare su e giù per il negozio..."
"Lo staneremo, prima o poi..." commento, osservando inquieto quelle facce in plastica dai ghigni inquietanti "...nel peggiore dei casi lo facciamo chiamare dalle casse, come i bambini piccoli."
Ma non c'è bisogno di richiamare la sua attenzione usando gli altoparlanti, perché lo vediamo uscire dai camerini.
Dio sceso in terra e risalito in cielo per l'orrore di questa visione.
"Allora Jin, sei ancora legato alla tua stramba idea?" chiede Iori alzando la testa verso il cielo, come se non si stesse rivolgendo a me ma a qualche entità superiore che gli deve dare la forza.
Come biasimarlo?
Hwoarang è un concentrato del peggio del metal anni '80: indossa una specie di bustino aperto sul davanti, con il petto villoso ben in vista e i fili che si intrecciano obliquamente all'altezza degli addominali. Alle mani porta dei tamarrissimi guanti rosa senza le dita, con dei... boh, trucioli? Pezzi di stoffa, comunque. Non so, non mi intendo di stracci.
Tocco finale: attorno alla fronte ha una fascia leopardata spessa una decina buona di centimetri, abbinata a una giacca con le spalle quadrate che presenta lo stesso motivo.
Ho sempre pensato che i quadri di Mondrian o Kandiskij fossero incomprensibili. Poi ho visto lui e il livello è precipiato a peso morto.
Eppure... eppure...
"Iori, non hai la minima idea di quanto mi costi quel che sto per dirti ma sì, lo credo ancora. Quest'essere non ha la minima decenza ma so che, sotto i chili di ciarpame che osa vestire, c'è qualcosina di buono. Piccolo, sporco e marcio ma c'è".
"Non ti facevo così illuso, Kazama. La realtà parla una lingua diversa dalla tua, direi. Non c'è possibilità di redenzione per un tale invertebrato. E dubito che Benimaru, che per mia somma gioia abbiamo perso da qualche parte, sia conciato tanto meglio. Rassegnati".
Sto per rispondere quando...
Una voce femminile alle mie spalle.
"Jin, sei tu? Cosa ci fate voi maschioni da queste parti? E... zioporcoimbevutodistricnina. Coreano, ti hanno assoldato per far venire un infarto a qualcuno?".
"Taci Cina, che tu e i tuoi codini non capite niente di stile!"
"E ne siamo lieti..."
Xiao mi si avvicina trotterellando, curando i miei poveri occhi feriti da tanta tamarraggine col suo sorrisino. Sì, ok, quando ce l'ho attorno spargo miele come Winnie the Pooh, anche se non lo dò a vedere.
"Dimmi che ti pagano per portare a spasso Hwoarang in quello stato, ti prego" cinguetta, prendendomi a braccetto.
"Disgraziatamente no" commento, concentrandomi su di lei pur di non fissare Hwoarang inguainato in quei pantaloni di pelle aderentissimi "io e il qui presente Yagami stavamo conducendo un esperimento di grande rilevanza sociale."
"Ovvero sguinzagliare Corea per negozi e studiarne gli effetti devastanti per il genere umano?"
"...sì, all'incirca. E dimostrare che si può essere brave persone, anche se vestiti come circensi bulgari."
Xiao volge lo sguardo verso Hwoarang, impegnato ad ammirare il suo riflesso nello specchio, poi verso Iori.
"Beh, non me ne voglia il tuo amico" commenta, inarcando un sopracciglio "ma lui non mi sembra nella posizione migliore per poter giudicare il look altrui."
"Faccino d'angelo e lingua tagliente" replica Iori avvicinandosi a noi, con un sorrisetto sulle labbra "sei piccolina ma saresti proprio il mio tipo."
Il ringhio bestiale che emetto gli ricorda la mia presenza.
"A cuccia Jin" alza la mano "se hai la precedenza su di lei basta dirlo, non frego le donne agli amici."
Gli lancio una delle mie peggiori occhiatacce, mentre Xiao se la ride. E io avvampo d'imbarazzo, ringhiando.
"Comunque concordo con Jin-kun" prosegue la cinesina "non è certo il look che definisce la bontà o meno di qualcuno. E Hwoarang... si veste di merda, è stronzo, odioso e intelligente come una scarpa. Ma non è cattivo, davvero."
"Lo devo prendere come un complimento...?"
Alziamo tutti gli occhi al cielo, anche per non vedere cos'altro sta provando dentro quei camerini infernali.
"Siete proprio decisi a prendere le difese del Dee Snider della domenica, vedo" sbuffa Iori, le cui colte citazioni musicali mi galvanizzano non poco "ma di lui che mi dite?"
Con un cenno indica il reparto Intimo, dove Nikaido fa moine davanti a uno specchio, con indosso un agghiacciante slip leopardato - e ringrazio davvero che non sia un tanga.
"...è proprio necessario commentare?"
"Sì, è necessario. Sei tu che devi convincere me, non il contrario. Commenta". Yagami, ma sarai uno stronzo fatto e finito. Anche se, al contrario del resto della marmaglia con cui usualmente mi circondo, sei uno stronzo cerebrodotato. Ed è già qualcosa.
"E che devo dire di Nikaido? Manco lo conosco. È più, concedimi il termine, amico tuo che mio. Anzi, questa sarà la... quarta volta che lo vedo in vita mia?".
"E anche 'stocazzo, eh".
"Bonjour finesse, Rosso Malpelo" fa Xiao e io le faccio degli evidentissimi gesti che, se il buonsenso le è ancora amico, dovrebbero spingerla a evitare certi rimarchi in presenza di una testa calda come Iori. Il quale, come volevasi dimostrare, non la prende troppo bene e mostra i canini verso la mia cinese tascabile preferita.
"Vi prego, vi prego. Non prendetevi a botte nel bel mezzo del negozio. Vi pare il caso?" li imploro facendo appello a qualcosa che non sono sicuro possiedano. Ma per fortuna, giusto per non smentire la mia considerazione di prima sulla sua intelligenza, Iori sospira e decide di lasciar perdere.
Si volta e fa per andarsene. Poi si ferma e ruota leggermente la testa all'indietro, centrando i suoi occhi sui miei: "Per ora la tua teoria si sta dimostrando buona come una partita di eroina tagliata col vetro. Dovrai fare di più per convincermi". Dopodiché sparisce in mezzo a camerini, giacche appese e paia di scarpe.
"Accidenti a me" mi lascio sfuggire "e all'attaccarmi per principio a frasi assurde". Devo aver tirato fuori un visino da cucciolo bastonato perché Xiaoyu mi si avvinghia al braccio per tentare di consolarmi: "Su Jin, io la penso come te. Corea ha una marea di difetti, lo sappiamo entrambi, ma non è una brutta persona".
"Io lo so e tu pure. Il problema è dimostrarlo a lui".
"Eh, hai ragione. È una bella grana".
"Comunque cercherò di essere depresso più spesso se ti porta a questi slanci di affetto".
"A me sta bene".
Jin Jin Jin, tieni il tirannosauro a bada. Non è appropriato saltarle addosso nel bel mezzo di un centro commerciale, men che meno con una comare come Hwoarang a poco più di tre metri di distanza. Ci vorrebbero quattro secondi per far finire il nostro filmato amatoriale su YouPorn.
"Oh. Ho appena avuto un'idea" dice lei a un tratto. Abbasso lo sguardo nella sua direzione e la vedo sorridermi, quel sorriso dolce e nel contempo inquietante che ho imparato a temere.
   
 
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