Goro sta cercando un modo per uscire da quella stanza. C’è solo una porta con tre piccole fessure in centro, dove si può osservare qualcosa dell’esterno, e all’esterno c’è un uomo che controlla la porta.
C’è anche un'unica finestra a 10 metri da terra, impossibile da raggiungere. Goro guarda sua figlia che è immersa nei suoi pensieri.
“ di qui conan…attento, potrebbe esserci qualcuno!” e si nascondono dietro una colonna.
in effetti quel corridoio è controllato da molti uomini in nero. C’è anche una donna bionda, di spalle che Conan ricorda di aver visto altre volte, ma non sa chi è; la donna però scompare subito entrando in un altro corridoio scorata da tre uomini.
“dobbiamo entrare in quel corridoio. Cosi riusciremo ad arrivare nel laboratorio attraverso la conduttura d’aria.”
“ dobbiamo trovare Ran e G…”
“smettila per un secondo di pensare a Ran” li intima Ai quasi arrabbiata cercando di non alzare la voce “ non ho idea né di dove siano, né se sono dentro questo edificio chiaro? Però so che là c’è di sicuro qualcosa che fa comodo sia a te che a me”
La porta si apre. “ tu ragazza, muoviti” e un uomo vestito in nero si avvicina a Ran.
“ ehi lei, chi è scusi? Un cameriere? E le pare il momento di indossare un paio di occhiali scuri?” scherza Goro, senza la benché minima idea di quello che sta accadendo.
“ zitto o ti faccio subito fuori. Ehi Rum, perché è cosi attivo questo stoccafisso qui? Il narcotizzante non ha più effetti?”
“ non lo so Baylis. Prendi la ragazza e muoviti.”
Baylis prende Ran per un braccio a la trascina fuori dalla stanza, nonostante l’opposizione dura di Goro e Ran, che cerca di divincolarsi senza successo,
“ lascia stare mia figlia, brutta testa…” dice Goro, cambiando totalmente espressione e tono rispetto a prima., ma un calcio allo stomaco lo stende. “ dove la portate? Fermatevi!” dice tossendo per il dolore.
“ la tratteremo bene nonno. Almeno per un po’, poi …non si sa”
“ no, Ran. Fermatevi” ma la porta si chiude prima che Goro riesca a raggiungerla. Ora è solo nella stanza semi-buia e continua a picchiare contro la porta chiusa a chiave urlando il nome di Ran.
Ran viene trascinata da due uomini in nero, Rum e Baylis. Si sente ancora debole e non riesce a divincolarsi dalle braccia delle due guardie. “ ma che volete da me!”
“ noi nulla. Ora stai zitta e non urlare…anche perché nessuno ti può sentire.”
Conan e Ai riescono ad arrivare nel corridoio prestabilito, senza essere visti da nessuno.
“ Shinichi dobbiamo entrare dentro il condotto dell’aria. Vedi quella griglia li? Ecco, devi farmi da leva in modo tale che possa salire. Non è molto alto.”
Conan si abbassa e Ai sale sulle sue spalle e riesce a raggiungere il gancio che tiene chiusa la griglia: lo apre e con qualche difficoltà riesce ad entrare nel condotto d’aria.
“ Shinichi avanti, afferra la mia mano”
con tutte le sue forze Ai tira su di peso Conan che si fa leva con i piedi sul muro. Entrati nel condotto d’aria, in fila indiana gattonano, con Ai in testa.
Ran vede due pistole addosso a quegli uomini, e viene presa da un incredibile sconforto: suo padre è rinchiuso, Ai e Conan sono scomparsi. China la testa e mentre i due uomini la trascinano in uno dei tanti corridoio semi buoi, parlando di fatti personali, incomincia a piangere in silenzio.
Conan sente delle voci che si avvicinano.
“ Ai questo condotto da sul corridoio?”
“ si, infatti fra qualche metro c’è una griglia che da su uno dei corridoi. Ehi Shinichi, siamo quasi arrivati alla griglia che da sul laboratorio. Finalmente” dice Ai eccitata.
Conan si avvicina alla griglia che da sul corridoio. Rimane impietrito vedendo in basso a lui, due uomini che trascinano Ran, che sembra priva di coscienza tanto è immobile. Ai si avvicina alla griglia e fa appena in tempo a vedere gli uomini che si allontanano dalla loro vista. Poi guarda Conan con uno sguardo interrogativo misto alla speranza che lui la scorti fino al laboratorio.
“ è vicino il laboratorio… Shinichi….”
Conan resta in silenzio.