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Autore: zacra    16/12/2012    2 recensioni
salve a tutti/e questa è l'ultima produzione del mio cervello malato....
la storia è semplice, ma i personaggi non lo sono, sarà anche a causa del periodo poco felice che sto affrontando.
c'è una ragazza....ma non la classica ragazza bella perfetta, poi ci sono loro Jared e Shannon...
Genere: Erotico, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Shannon parcheggiò l’auto davanti casa di Aza e dopo essersi dato una sistemata ai capelli guardandosi nello specchietto retrovisore scese e suonò alla porta.
Aza era seduta sul divano in soggiorno e stava infilandosi le scarpe quando sentì suonare, guardò l’orologio alla parete e pensò che fosse Shannon.
-          È aperto Shannon- disse abbastanza forte perché lui la sentisse.
Shannon fece ruotare la maniglia della porta ed entrò, Aza era seduta sul divano davanti a lui e si allacciava le scarpe.
-          Ciao- disse alzandosi e sorridendogli.
-          Ciao- le rispose.
-          Prendo la borsa e sono pronta- disse salendo le scale velocemente.
Shannon restò ad aspettarla in soggiorno dando un’occhiata a quel pezzo di casa, le pareti erano piene di foto di città Europee, si chiese se le avesse fatte lei, perché in quel caso avrebbe avuto davvero talento.
-          Non guardare i miei scempi artistici ti prego- disse raggiungendolo.
-          Non te la cavi male sai?- le disse.
-          Beh grazie, andiamo?- disse lei.
Shannon la precedette fuori dalla porta e partirono con la sua auto.
Erano in macchina da un po’ e nessuno dei due aveva detto molto in quel lasso di tempo.
-          Come mai un gatto? Hai un bel giardino potresti avere un cane senza problemi- disse Shannon.
-          Non sono una grande amante dei cani- disse Aza stringendosi nelle spalle.
-          Ma dai il cane è il miglior amico dell’uomo- disse lui scherzando.
-          Questo può essere vero, dipende tutto da cosa intendi per amicizia suppongo-
-          Cosa vuoi dire?- chiese Shannon voltandosi a guardarla.
-          Il cane è praticamente uno zerbino, le sue riconoscenze e manifestazioni di affetto sono continue ed estenuanti, si sottomette, si fa comandare, fa ciò che gli dici, si lascia addirittura picchiare per il troppo amore che riserva al padrone. Il gatto è diverso, la sua fiducia va sempre conquistata, sono animali indipendenti per natura se separati dal padrone non ci metterebbero molto a ritornare selvatici per sopravvivere, ogni cosa con loro va conquistata, ogni carezza, persino i graffi e morsi, ti servono per capire fin dove ti puoi spingere, la verità è che le persone non amano i gatti perché ci somigliano troppo e a tutti piacciono le lusinghe gratuite quindi si preferisce il cane- disse Aza.
Shannon le sorrise aveva sempre pensato che si potesse capire molto dalle persone anche solo sapendo che animale preferiscono, e lei a suo parere aveva reso molto bene l’idea del carattere del gatto e in parte del suo, svoltò dentro al parcheggio del canile e scesero.
La ragazza che gestiva il canile stava mostrando alcuni cuccioli a dei bambini, Aza e Shannon si avvicinarono e le chiesero dei gatti, lei li fece accompagnare da un suo collega nella zona felina, anche lì c’erano dei bambini con i genitori che guardavano dei micetti di qualche mese per decidere quale adottare.
-          Più avanti ci sono gatti più grandi, hanno un anno o poco più ma di solito non vengono adottati- disse il ragazzo lasciandoli soli per tornare da una delle famiglie che aveva deciso quale micino prendere.
Aza osservò i gattini nella cesta erano molto belli.
-          Quello lì sembra simpatico- disse Shannon indicandogliene uno bianco e nero.
-          Già- rispose Aza, la sua attenzione venne però catturata da una ragazzina che insieme ad altre due bambine stava facendo versacci ad uno dei gatti più grandi, si voltò verso di loro e vide un gatto grigio scuro senza più un orecchio e cieco da un occhio nascosto sotto una sedia.
Si avvicinò alle ragazzine e le guardò con disprezzo, loro si spostarono andando dai genitori a scegliere il micetto che volevano, Aza si chinò e allungò una mano verso il gatto così che potesse annusarla, la prima reazione dell’animale fu un graffio ma lei non spostò la mano, la tenne ferma e si sedette a terra a gambe incrociate aspettando.
Shannon era in piedi alle sue spalle e la osservava, il ragazzo che si occupava dei gatti lo raggiunse.
-          Lui è arrivato un mese fa , ha circa un anno ma non penso abbia avuto una vita facile, l’orecchio e l’occhio li ha persi a causa delle sevizie subite prima che lo trovassimo, lo avevano buttato nel nostro bidone dell’immondizia- disse.
-          Povero- disse Shannon sinceramente dispiaciuto.
Aza riuscì finalmente a farsi annusare da lui e allungò la mano per accarezzarlo, lui si abbassò ma quando vide che quello che stava ricevendo erano carezze e non botte uscì dal suo nascondiglio e si andò ad accoccolare tra le gambe incrociate di lei.
Shannon si inginocchiò accanto ad Aza e allungò una mano verso il gatto che per tutta risposta gli soffiò contro, fece per spostarla ma Aza gliela trattenne.
-          Abbi un po’ di pazienza Shan- disse mentre il micio si spostava verso di lui e lo annusava circospetto.
Gli girò intorno ed infine si strusciò contro i jeans di Shannon.
-          Visto?- disse Aza alzandosi e prendendolo in braccio.
Shannon le sorrise e si alzò a sua volta.
-          Ho deciso, vorrei lui e lui- disse Aza indicando nel cesto il gatto che Shannon le aveva fatto notare prima.
-          Molto bene, se vieni di là ti faccio firmare un po’ di carte- disse il ragazzo ad Aza.
Lei lo seguì nel suo ufficio con Shannon e dopo aver firmato tutto quello che serviva per l’adozione il ragazzo mise i due gatti in due gabbiette separate e le li consegnò.
Shannon sistemò i due mici sul sedile posteriore e ripartirono.
-          Come mai hai preso anche l’altro?- le chiese quando erano ormai a casa di Aza.
-          Perché quando non sono in casa si possono far compagnia e poi come hai detto tu ha l’aria simpatica- rispose lei sorridendo.
Arrivati a casa Aza liberò i due mici e mostrò loro dove si trovasse la zona bagno e la zona cibo.
-          Bene, io allora vado- disse Shannon guardando l’orologio in soggiorno che segnava le sette passate.
-          Veramente volevo offrirti la cena, è il minimo dopo che mi hai scarrozzata per tutto il pomeriggio- disse Aza.
-          Ehm .…-
-          Che cretina, avrai di meglio da fare scusa- aggiunse lei.
-          No non ho nulla da fare, accetto volentieri- rispose infine.
-          Bene, seguimi in cucina allora che ti elenco tutti i nomi che ho in mente per i due gattacci che divideranno la vita con me- disse facendolo sorridere.
Shannon la seguì in cucina e mentre lei preparava la cena, lui si accorgeva di quanto le piacesse passare del tempo con lei.
Parlarono parecchio anche a cena finita, lei era quel genere di ragazza che ti fa sentire a tuo agio, erano seduti sul divano e parlavano di tutto quello che passasse loro per la testa, aveva sentito la mancanza di donne così nella sua vita, buttò distrattamente uno sguardo all’orologio, erano le due passate.
Aza seguì il suo sguardo e sorrise nel notare che orario imbarazzante avessero fatto parlando solo di stronzate.
Lo accompagnò alla porta per salutarlo.
-          Tranquillo se me lo chiedono dirò che hai tenuto alto il tuo onore di stallone- disse Aza.
-          Questa affermazione però farebbe di te una facile-
-          Dirò che non ho saputo resisterti- disse lei.
Lui sorrise e si diresse verso la sua auto salutandola un’ultima volta prima di lasciare il vialetto.
  
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