Cosa che non ho detto prima: è la mia prima FF, quindi
siate clementi…purtroppo la storia non entrerà nel vivo fino al capitolo…bo,
circa terzo o quarto, devo ancora scriverlo…diciamo che è in fase creativa
ancora, sotto un telo bianco che lo nasconde al mondo… comunque… è una storia
un po’ strana, che mi è venuta in mente stanotte, sul balcone di casa, mentre
albeggiava e non dormivo, quindi forse sarà anche un po’ idiota in certi punti,
dato che scrivo di notte e molte sere non mi ricordo nemmeno come mi chiamo
dalla stanchezza…quindi…Ah, si, la nonna, be, è un po’ matta, ma in fondo e
molto in fondo vuole bene a sua nipote…anche se non si direbbe a volte. E…altro?
Bo, direi che dato che non so se i Kaulitz hanno qualche parente in Italia
gliel’ho data io =) Una nonna, in uno sperduto paesino in campagna, in Toscana,
se interessa a qualcuno.
Pensavo di non richiedere commenti, ma…por favor, please,
per favore, va rog, in francese e tedesco non ricordo, comunque il senso era…tanti
commenti, please!!! =) Danke, grazie, merci, thanks, multumesc e compagnia
bella..
Ah, già… il disclaimer che nel primo non ho messo, scusate
tanto!!!
Tom, Bill, Gustav, Georg non sono miei, non è a scopo di
lucro, io non ci guadagno niente (tranne forse degli insulti =) ) e…be, in questo
caso sono tutti maggiorenni
Capitolo 2
Eccola, no, non ce la faccio, scappo, si, si, ho deciso,
scappo…ma dove? Pensava Karìn che vedeva Helena avvicinarsi sempre
di più.
-“Potevi anche aspettarmi dentro, sai! Non è che devo
correrti dietro,io!”
Evviva, cominciamo bene!
-“Si, d’accordo, scusa, è che avevo bisogno di una
sigaretta”. Rispose lei,con tono noncurante, forse anche leggermente
infastidita.
-“Sigaretta? Be, in casa mia non fumerai di certo!”
-“Infatti io non fumerò in casa tua” Le rispose con lo
stesso tono di voce di prima
Lo farò nel giardino . Pensò bene di non
dirle quelle parole, non voleva rischiare una crisi isterica.
Helena prese la valigia della nipote e la mise nel
bagagliaio, ma praticamente la scaraventò dentro, quindi Karìn decise di
prendere lei la chitarra (con la custodia nera).
La appoggiò delicatamente sul sedile posteriore ed andò a
sedersi davanti.
-“Cos’è quella cosa nera sul mio sedile?”
Ma non si vede??? –“E’ una chitarra Helena”
-“Una chitarra? Be, non la suonerai certo a casa mia e
chiamami nonna, non Helena”
Bill e suo fratello Tom raggiunsero la macchina di Gustav e Georg e si fondarono all’interno, non prima di aver lanciato i loro bagagli nel bagagliaio.
Bè…Tom lanciò la valigia, mentre Bill cercò di sistemare
la sua in modo da non graffiarla, danneggiarla o rovinarla in alcun modo.
-“Finalmente! Quanto tempo è che siete stati via ragazzi?”
Chiese Gustav
-“Dai, solo una settimana, neanche tanto a dire la verità!”
Disse Tom
-“Neanche tanto? A me è sembrata un’eternità! Non c’era
niente! Ma niente!” Sospirò Bill.
Lui era rimasto praticamente chiuso in casa tutto il
tempo, a cercare di capire quello che dicevano in televisione e componendo
canzoni. Tom, invece, era sempre stato in giro, con gente conosciuta lì.
-“Vabbè, andiamo adesso, però… Vi accompagniamo noi a casa…”
fu la volta di Georg di parlare. Era stato zitto fino ad allora perché prima
era immerso in un mondo tutto suo, a mandare sms alla sua nuova ragazza.
Per adesso questo era il secondo capitolo. Corto, molto
corto, mi dispiace! Be, prossimo forse sarà più lungo, lo devo ancora ricopiare
quindi non so…