Ecco avevo scritto tutto con tanto di ringrazimenti ma il mio pc ha avuto il coraggio di chiudermi la pagina proprio mentre stavo per postare:grrrrrrrrrrrrrrrrrr...
Vabbè scusate da capo.
Chiedo immensamente venia per il ritardo con cui aggiorno ma è stato un periodo molto frenetico tra lavoro( sono maestra d'asilo) ed esami( tutti andati benissimo^^) in università.
Ora va decisamente meglio ma gli impegni restano tanti oltretutto io sono così pazza da scrivere diversi racconti contemporaneamente^^.
Veniamo ai ringraziamenti.
x padmeskywalker= Grazie ancora per le tue parole e su Bernal non preoccuparti la mia è solo un'esagerazione parodistica anche se ammetto di non trovarlo mooolto simpatico.
Ma del resto tutto nella mia fic è esagerato: dubito fortemente che Nat sia impasticcata e Hayden alcolizzato ;).. spero sia chiaro che non voglio offendere nessuno.
x Chaosreborn= mio carissimo Seba, mio primo fan, grazie ancora per quella parola "intrattenermi" è stata una trovata geniale. Spero che questo capitolo ti tiri su di morale ;).
x EvaKant= beh sai anche io sono una Nayden fissata^^, così penso che amerai l'evolversi di questa storia o almeno me lo auguro. Il pezzo di Nat che urla è ispirato alla sua sceneggiata al Saturday Night Live Show dove come tutti sanno diede fuori di matto in maniera geniale^^.
Ah come ben sai io adoro lo slash( se fatto bene) ma mi diverto un casino a fare dell'ironia su tutto ciò che amo;)
x Darth Harion = E no Nat ha un'automia mooolto inferiore a quella di Fantozzi^^ e se tu tremi al pensiero di Ian nelle mani di Vader, beh vedrai che terrore puro proverai nel vedere Palpatine nelle mani di due loschi figuri^^
x Cecily= tessoro mi spiace che riesci a scrivere poco, ti capisco bene purtroppo, spero di leggere presto altro di tuo.
Riguardo alle scene da te citate ti confesso che ridevo da sola mentre le scrivevo: sono un caso clinico^^.
x Eowin= sono ben felice che ti sei aggiunta ai fan di questo mio delirio e ti ringrazio di aver definito la mia storia originale: io sono malata di originalità^^.
Su Bernal è come è detto non ho molta simpatia e penso si veda^^, mi fa piacere che la pensi come me;).
Infine grazie di cuore alla mia carissima Izzieanne della community di Italian Slasher per essersi offerta di farmi da betareader a questa storia,
nonchè a Lila per avermi suggerito alcune idee favolose che sicuramente metterò nei prossimi capitoli.
Bene ora buona lettura e per le denuncie l'indirizzo beh... non c'è^^...
Capitolo III – I veri master sono saggi per davvero…
Stanza quindici di meditazione.
La più isolata.
La più tranquilla.
Quella dove avrebbero potuto
tranquillamente squartarti e nessuno se ne accorgerebbe.
Peccato che un killer non sarebbe mai
riuscito ad arrivarci.
E non perché ci fossero una miriade di
holocamere di sorveglianza.
Ma perché la cosiddetta musica che
proveniva da quella stanza era qualcosa che avrebbe fatto addormentare o
direttamente svenire chiunque.
Tranne Yoda e Mace, i quali avevano scelto
quella MUSICA per rilassare le menti più esagitate.
Come prima scansione di brani partivano
il best di Laureen Leccissì e Al Carrè,
due cantanti amati tre secoli prima nel sistema da dove proveniva Yoda.
La seconda era un’opera lirica
orchestrata dal maestro Gigì Dallessi , un mezzo sangue in quanto era un
incrocio tra un calamaro e un bantha.
“Ma Eve è impazzita a far sentire
queste cose alle bambine? Rischiano una paresi” borbottò Ewan svegliandosi
nella saletta.
Si guardò intorno sbattendo più volte
gli occhi.
Forse il troppo sonno accumulato gli
stava facendo avere le visioni.
Riabbassò le palpebre cercando di
riaddormentarsi ma nel momento stesso in cui lo fece partì una soave melodia a
tutto volume dalle casse.
“Felicità… è mangiare un panino del
contadino la felicità…”
Lo scozzese riaprì gli occhi guardando
basito in alto.
“Chi cazzo è il troglodita che ascolta
questa roba??? Eve spegnila altrimenti le bambine iniziano ad urlare…”
Una voce gracchiante risuonò nelle
casse.
“Questa è la sala di meditazione
quindici e sono vietati: gli urli, gli schiamazzi e le parole non consone ad un
jedi, pena punizioni severissime. E’ vietato inoltre interrompere le soavi
melodie in qualunque maniera: prima di uscire di qui dovete ascoltarle almeno
venti volte.”
“George se è uno scherzo non fa ridere:
apri quella cazzo di porta e fammi uscire!!!”E qui Ewan si espresse in termini
talmente brutti da vietare ai minori di novant’anni…
“Ripeto: questa è la sala di
meditazione quindici e sono vietati: gli urli, gli schiamazzi e le parole non
consone ad un jedi, pena punizioni severissime. E’ vietato inoltre interrompere
le soavi melodie in qualunque maniera: prima di uscire di qui dovete ascoltarle
venti volte”
Il nostro eroe capì che era inutile
appellarsi a quella sottospecie di cornacchia parlante e decise di trovare
mezzi propri per uscire da quella trappola così si mise a rovistare dappertutto
l’immensa saletta quindici, larga più o meno il doppio della sua cucina.
Cerca cerca ma l’unica cosa che trovò
fu uno strana televisione che pareva trasmettere immagini fin troppo nitide,
dove si vedeva Yoda e tutto il consiglio jedi fare esercizi di respirazione.
“Ok George, capisco che volevi rendere
realistico il set, ma così si esagera: d’ora in avanti giuro che non mi lamenterò
più del blue screen…”
“Ripeto: questa è la sala di
meditazione quindici e sono viet…. “ Ewan appena aveva sentito ripartire il
messaggio aveva lanciato il minitelevisore verso la direzione da cui proveniva
la voce fracassandone il meccanismo.
Il pover’uomo si sedette per terra ma
appena ci provò cacciò un urlo che fece cadere per terra le enormi casse alle
pareti..
“Chi cazzo è l’imbecille che mi ficca i
coltelli nelle mutande??” furioso l’attore scozzese iniziò a ravanare tra i
vestiti, che erano proprio quelli che indossava sul set di Star Wars, e tirò
fuori un piccolo aggeggio nero.
“Non… non è possibile… ma questa
somiglia ad una spada laser vera!” girò venti volte lo strano arnese fino a
quando non trovò un pulsante rosso, lo schiacciò ed uscì subito una lunga lama
di luce fluorescente.
“Figo, figo, figo!! Questa me la porto
a casa così straccerò Hayden, Charlie, Jude, e Johnathan nei prossimi tornei di
spade laser che facciamo sempre nella mia cantina, così le mie bambine la
finiranno di tifare per Hayden… Intanto vediamo di usare sta roba per uscire di
qui”
Lo scozzese si avvicinò a quella che
sembrava la porta e iniziò a perforarla con la spada laser: in pochi secondi la
parete si sciolse, ma il poveretto non fece nemmeno in tempo ad esultare per la
sua ritrovata libertà che si ritrovò di fronte una ventina di persone.
“Maestro Kenobi” tuonò la voce di un
possente uomo di colore dallo sguardo spiritato e dall’alito pesante.
“Ehi ciao Sam: che è avete organizzato
una specie di sfilata in costume? Fantastico sembra tutto vero.”
“Maestro Kenobi, non so chi sia il Sam
di cui parla, ma il suo comportamento è a dir poco deplorevole: ha distrutto
una delle nostre migliori sale di meditazione. Ora per punizione non solo dovrà
sistemare tutto, da solo, ma sarà obbligato a passare una settimana isolato
nella sala di meditazione uno, quella dei piccoli padawan jedi, che come ben sa
comprende le lezioni basilari da cui si inizia l’apprendistato nonché il modo
in cui si impara ad apprezzare la vera musica come quella del maestro Gigì
Dallessi”
Ewan socchiuse le palpebre fissando
torvo l’uomo.
“Sam qua mi sembra che stai prendendo
la cosa troppo sul serio… io non passerò un solo secondo di più in questo
posto. Voglio tornare a casa da mia moglie e le mie bambine.”
A quelle parole Mace Windu ebbe un
mancamento tanto che gli altri jedi dovettero sostenerlo mentre Yoda si
avvicinò a Ewan squadrandolo da capo a piedi.
“Maestro Kenobi le sue parole
gravissime sono. Espulso sar…”
“Ma è fantastico questo Yoda: sembra
proprio vero!!! Vediamo quanto è resistente” e con un movimento veloce l’attore
prese in mano il capo del consiglio jedi e iniziò ad usarlo come palla da
basket tra lo sbigottimento generale.
Dopo aver lanciato Yoda dentro il primo
cestino che vide corse fuori dalle sale dell’Ordine deciso a ritornare a casa
sua.
Purtroppo per lui l’unica cosa che
trovò furono immensi corridoi perciò iniziò a vagare senza metà per Coruscant
cercando di uscire da quel labirinto.
“George ti prego vieni a salvarmi, ti
prego, ti prego…”
Invece di comparire Lucas, lo scozzese
vide passare nell’ordine:
Venticinque donne vestite tali e quali
a Natalie in Star Wars che si affrettavano a correre verso l’immenso
appartamento da dove provenivano delle urla disumane degne di rotweiller inferocito.
Trentacinque persone vestite da gungan
che correvano di qua e di là facendo cadere tutti quelli che venivano in
contatto con loro.
Una cinquantina di droidi intenti a
lottare con i gungan, nel tentativo di raggiungere la sala del consiglio da cui
proveniva il suono di una sirena.
Un battaglione di uomini vestiti in rosso, i quali stavano
sorreggendo un uomo anziano che pareva Ian, solo che era pallido come un morto
e continuava a ripetere:
“Il mio geniale racconto sul lato
oscuro non ci ha creduto, non ci ha creduto: sono fallito come sith”
Ewan spalancò gli occhi senza capire
niente poi si avvicinò all’uomo
“Ian ma ti senti bene? Su vieni a bere
qualcosa con me mi sento..”
“Anche lui, anche lui vuole portarmi a
bere: vi prego portatemi via”
“Ma no Ian cosa dici” e immediatamente
lo prese di peso facendolo mettere in piedi.
“Si può sapere perché ce l’avete tutti
con me oggi? Io voglio solo stare tranquillo.”
“Appunto : è che c’è di meglio di una
bella birra per rilassarsi?”
“Infatti Ewan…” intervenne Hayden
“Ehi ciao Hayden, finalmente qualcuno
sano di mente trovo qui. Ma sai che di là c’era Sam che era davvero convinto di
essere Mace Windu?”
“Beh
come vedi anche Ian sta dando fuori di matto. E’ tutto perché gli ho
chiesto di fare una pausa durante le riprese: si vedeva che era stanchissimo.
Dovevi sentire come ripeteva il discorso demente su Plagueis, manco un
decerebrato ci avrebbe creduto con il tono in cui lo stava dicendo. Difatti mi
sono addormentato ben tre volte.”
Espressione di Palpatine dall’inizio
alla fine di questa conversazione:
Occhi socchiusi e labbra leggermente
aperte.
Occhi aperti, labbra tremolanti, colore del viso sul rosso.
Occhi spalancati, labbra ormai
inesistenti in quanto il proprietario se le era mangiate, colore del viso
tendente al blu cobalto.
I due attori se ne fregarono altamente
delle condizioni dell’uomo trascinandolo
in un bar dei bassifondi di Coruscant…
La senatrice Amidala si svegliò con un
tremendo mal di testa causato, ne era
certa, dal troppo cibo che aveva ingurgitato la notte precedente, tutto perché lei era in preda alle voglie ed
Anakin era tesissimo per strani incubi che aveva avuto, così insieme si erano
mangiati tutta la zuppa di alghe che la donna aveva fatto preparare per
l’importante riunione del giorno dopo:
circa dieci kg di roba.
A testa.
Forse non era stata una grande idea.
Ma non era colpa sua se le era venuta
tutta quella fame, che di certo non poteva ignorare considerando che era al
nono mese di gravidanza.
Aprì gli occhi cercando di svegliarsi
del tutto e notò sopra di lei il corpo nudo del marito anche se era molto più
magro del solito e aveva qualche pelo di troppo sulla schiena.
Strana questa cosa.
Anakin era notoriamente l’uomo più
glabro della galassia.
Cosa che la rendeva immensamente
felice.
Padmè, difatti, odiava a morte i peli.
Le facevano ribrezzo.
Invece adorava i bellissimi capelli
biondi del suo splendido marito e senza nemmeno accorgersene si era messa ad
accarezzarli, però notò subito che erano molto più crespi del solito.
E poi aveva troppi pelli anche sul
petto.
Che schifo no.
Ma aveva forse fatto un trapianto da
Obi-Wan?
Del resto quest’ultimo ne aveva fin
troppi.
“Natalie sei molto carina ad
accarezzarmi i capelli così…”
“Natalie??? Chi siete voi???” urlò
Padmè tirando un calcione terrificante al poveretto nel suo letto.
“Natty cara sei impazzita?”
“Non osate rivolgervi a me con il tu!
Io sono la senatrice Amidala di Naboo, moglie ehm… “
“Si si vabbè la sappiamo tutti questa
pantomima Nat. Senti cara io ti voglio bene ma ora di finirla che ti porti a
letto tutti i biondi del mondo invece di farti avanti con Hayden… anche se la
scopata di stanotte è stata favolosa devo ammetterlo”
Padmè a queste parole ricominciò a
prenderlo a calci ma stavolta nello stomaco.
“Schifoso maniaco come osate parlarmi
in questo modo? Se vi sentisse mio marito vi farebbe a pezzettini”
“E magari mi strangolerebbe pure eh?
Vabbè Natty io vado, cerca di darti una calmata. Se proprio non ci riesci
chiamo io Hayden così finalmente vi decidete a scopare e la piantate di rompere
le palle a tutti”
E detto questo l’inglese uscì dalla
stanza, senza nemmeno coprirsi, e sbatté violentemente la porta lasciando la
senatrice di Naboo sconvolta, avvilita e in lacrime.
“Anakin amore dove sei? Vienimi a
salvare: un maniaco mi ha fatto male”
A pochi km di distanza Anakin veniva
bruscamente svegliato da un tipo allampanato che gli ricordava vagamente
qualcuno.
“Hayden quante volte ti ho detto che
non devi bere tutta quella roba? Poi ti fa male…” sghignazzò l’uomo che subito
gli porse un grosso calice contenente del liquido giallo semi trasparente.
Il jedi lo fissò senza capire ma gli fu
impedito persino di parlare perché Tove, vedendolo così recalcitrante, gli
ficcò giù a forza lo strano liquido.
E fece così per altre quattro o cinque
volte.
“Bene fratellino ora che sei
perfettamente sbronzo possiamo andare a ballare con la tua pseudo-fidanzata”
“Fratellino?Fidanzata?” balbettò il
giovane Skywalker ormai semi brillo.
Nello stesso momento il grande
pianoforte a coda che si trovava nella veranda al piano di sopra finì
inspiegabilmente in piscina.
“Sempre così quando ti ubriachi: non
riconosci nemmeno tuo fratello.”
“L’unico fratello che ho io è Owen anzi
fratellastro se proprio vogliamo dirlo, visto che mia madre ha sposato suo
padre. Ci sarebbe pure Obi-Wan ma vabbè”
“Ma sono io Obi-Wan” sghignazzò di
nuovo il misterioso individuo.
“Ritengo la cosa alquanto improbabile:
uno perché lei è totalmente privo di peli, due è brutto quasi quanto Yoda e tre
non vedo ombra di Forza intorno a lei.”
Tove a queste parole si incupì e provò
a colpire Anakin ma finì pure lui dentro la piscina senza che, peraltro, il
giovane lo avesse toccato.
Quest’ultimo si coprì il viso con le mani sperando di scacciare il giramento
di testa e nello stesso istante tutti gli alberi della villa si sradicarono
finendo lungo la strada davanti al giardino.
“Hayden non balli un po’ con me?” fece
la voce di una ragazza.
Il jedi si girò cercando di capire chi
fosse notando che era una ragazza bruna carina ma nulla in confronto alla sua
Padmè…
“Su balla con me” ripeté la giovane che
gli prese le mani trascinandolo verso uno spiazzo bianco.
Padmè la sua Padmè aveva nella testa
uno strano richiamo.
Però non c’entrava nulla con i sogni
dei giorni precedenti.
No stavolta Padmè lo chiamava perché…
perché un maniaco le aveva fatto del male.
Mentre questo suo pensiero gli
attraversava la mente un stalagmite di ghiaccio si frantumò su una porche
carrera distruggendola sotto lo sguardo allibito del suo proprietario, un noto
attore inglese.
FINE CAPITOLO III