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Autore: BlackVoyager    16/12/2012    2 recensioni
Si diresse verso il grosso globo terrestre che troneggiava al centro dello spiazzo principale della caverna, ognuno dei guardiani ne possedeva uno all'interno del proprio rifugio per tenere sotto controllo tutti i bambini del mondo: milioni e milioni di piccole luci brillavano sulle lastre di metallo che ricoprivano la sfera formandone i continenti, ma gli occhi color smeraldo di Bunnymund avevano iniziato a vagare tra quei puntini luminosi cercadone uno in particolare, inutilmente. Sapeva che ormai quella lucina doveva essersi spenta da un pezzo.
[Rating per i capitoli successivi]
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bunnymund, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Furry
Capitoli:
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Ok, è venuto lungo pure questo, chiedo venia! XD


Era cambiata parecchio, in effetti.
Bunnymund la guardava con gli occhi sgranati, ancora disteso per metà sull'erba: era lei, non c'erano dubbi.
I capelli erano sporchi, gli stracci che aveva addosso sembravano fatti di pelle d'animale strappata ed erano tenuti assieme con legacci di fortuna, aveva le unghie lunghe e croste di sangue e fango su tutto il corpo.. ma era Amie.

Il Pooka si alzò seduto mentre un gran sorriso gli illuminò il muso.

-Amie sei tu? Per.. per gli Dei, sei.. sei.. ah.. ahahah!-

Non riusciva a trovare le parole, sentiva solo salire dallo stomaco una sensazione di gioia irrefrenabile che lo pervadeva ogni secondo che passava ad osservare quegli occhi così familiari.
La ragazza ricambiò il suo sorriso lanciandogli le braccia al collo e stringendosi forte a quel corpo morbido che ricordava così bene, nonostante gli anni trascorsi.
Bunnymund riconobbe quella stretta, e non fu in grado di resistere dall'abbracciarla a sua volta. Erano passati vent'anni, eppure sentiva ancora un affetto profondo e spontaneo per quella.. ex bambina.
Amie si allontanò di qualche centimetro iniziando a fissare lo spirito dritto negli occhi, senza smettere un solo momento di sorridere estatica.

Poi, con una delicatezza unica, socchiuse gli occhi poggiando la propria fronte su quella del Pooka.. una sola, minuscola lacrima sfuggì alle sue ciglia percorrendo rapida la guancia sudicia, mentre con le mani stringeva forte la pelliccia attorno al collo dello spirito.
I Guardiani, rimasti fino a quel momento in silenzio nello sconcerto generale, dovuto soprattutto alla sorpresa e la rapidità con cui era accaduto tutto, si sciolsero nell'assistere alla dolcezza di quella scena: si riusciva a percepire, in quel semplice gesto, la potenza del legame che quei due avevano costruito quando Amie era ancora una bambina.

Di scatto però, come se si fosse resa conto in quel momento della situazione in cui si trovava, la ragazza si slacciò da quell'abbraccio allontanandosi di un paio di passi dal coniglio e mettendosi a scrutare gli altri membri del gruppo con uno sguardo torvo e diffidente.
Così come avrebbe potuto fare un lupo messo alle strette, contrasse le labbra in un un ghigno minaccioso, mostrando i denti a coloro che, evidentemente, in quel momento considerava una minaccia: la sua postura si era fatta ricurva, e tutto in lei ricordava i tratti di una bestia pronta ad attaccare.

Bunnymund si alzò rapido, parandosi davanti alla ragazza e mettendogli le zampe davanti al volto per farla tranquillizzare.

-Hey hey piccola tranquilla, loro sono con me, sono altri spiriti! Siamo tutti amici qua.-

Amie sembrò fidarsi di quelle parole, tornando eretta ma senza smettere di tenere d'occhio gli sconosciuti.
Jack trovò quella scena particolarmente divertente, ridacchiando sommesso mentre si appoggiava al fidato bastone di legno nel vedere il suo amico correre ai ripari con quella strana tipa.
Ma Bunnymund non fece caso al ragazzino, in quel momento aveva altri mille pensieri su cui concentrarsi.

-Come sei sopravvissuta qua da sola per tutti questi anni? Cavoli, sei.. sei cresciuta davvero, l'ultima volta che ti ho vista mi arrivavi a malapena alle ginocchia.-
-ah.. mh..-

Il volto della ragazza era contratto in una smorfia concentrata, sembrava alla ricerca delle parole giuste per rispondere allo spirito ma più passavano i secondi, e più quel comportamento lasciava i presenti straniti.
Gli altri Guardiani si avvicinarono per capire meglio cosa stesse cercando di dire loro.

-Piccola tutto bene? Dai.. dimmi qualcosa..- La voce di Bunny iniziava a farsi un po' preoccupata, mentre di lontano una flebile consapevolezza sembrava iniziare a farsi strada nella sua mente.
-.. emh.. Aster.. torn.. torna?-
-Torna? Parli di me, che sono tornato?-
-Tornato! Aster, tornato!-

Felice come una pasqua la ragazza saltò nuovamente tra le braccia del coniglio, lasciando i presenti un po' interdetti.
Bunnymund le accarezzò la testa, prima di spingerla nuovamente distante da sè: la guardò intensamente negli occhi poggiandole le zampe sulle spalle, e cercando di esprimersi un po' più lentamente di quanto avesse fatto poco prima.

-Amie, ascoltami bene: capisci quello che dico?-
-Bunny che succede?- Toothiana si era fatta vicino allo spirito pasquale che però non sembrava avere intenzione di staccare i suoi occhi da quelli dell'umana. Amie dal canto suo aggottò le sopracciglia cercando di concentrarsi quanto più poteva.
-..si. Si, capi.. capici. Capisci.- ad enfatizzare quel suo tentativo di asserzione annuì con forza, lasciando Bunny un po' perplesso.

Si staccò dalla ragazza ed incrociò le braccia sul petto, assumendo un'aria meditabonda.

-Bunny, sai dire noi cosa sta succedendo? Perchè parla in questo modo?-
-Beh io credo.. credo che sia perchè è stata per tutto questo tempo da sola.-

Osservò preoccupato l'umana che, evidentemente a disagio per quella situazione, adesso si teneva stretta tra le braccia mantenendo il volto basso.
Non sapeva effettivamente come fare per farsi capire meglio di così: aveva trascorso gli ultimi vent'anni senza proferire parola con nessuno, limitandosi ad urlare o ringhiare al massimo, i muscoli della lingua e della bocca non erano più abituati a muoversi per permetterle di pronunciare parole precise, per non parlare del fatto che proprio non le venivano in mente. Riusciva ad interpretare e capire quasi senza problemi quello che sentiva, ma non riusciva a riprodurlo.

-A me sembra che capisca cosa diciamo, semplicemente faccia fatica ad esprimersi.-
-Si Jack, è quello che penso anche io.. maledizione, povera piccina, stare tutti questi anni da sola guarda come ti sei ridotta..- Il coniglio si avvicinò nuovamente alla ragazza, carezzandole il volto con espressione triste.

 -Bunny, vedi forse evitare di trattarla come se avesse ancora cinque anni potrebbe aiutarla a sbloccarsi da questa situazione.. magari un giorno tornerà a comunicare come una persona vera, e non come una bestia.-
-Hey amico, stai attento a quello che dici.- le parole di Bunny lo raggiunsero anche se si trovava alle sue spalle, ed Amie spostò la testa aggirando con lo sguardo il corpo del coniglio fino ad incrociare i grandi occhi azzurri dello spirito invernale, aggrottando il naso e sbuffando in segno di disprezzo.

-.. appunto.-
-Ragazzi non agitatevi, io sto pensando a problema maggiore adesso.-
-Di che parli North?-
-Com'è che Amie vede noi?-

Nonostante la sua bocca si fosse aperta per rispondere, il coniglio rimase in silenzio per qualche secondo.
Si portò una zampa al mento iniziando ad accarezzarsi il pelo, provando a ragionare sulle parole di North: effettivamente, nonostante ormai fosse chiaro che la ragazza era perfettamente in grado di vedere e toccare i Guardiani, tutto ciò non aveva senso. Era ormai un'adulta, ed era davvero, davvero davvero raro che delle persone ormai cresciute fossero in grado di vedere gli spiriti.
C'era sempre quel momento in cui i bambini, nonostante la fede che avevano avuto nei loro eroi, nonostante la convinzione della loro esistenza con la quale erano cresciuti.. semplicemente, smettevano di crederci. Era una cosa naturale, ed era necessario per permettere ai Guardiani di concentrarsi sulle nuove generazioni. Triste, ma necessario.

Amie non capiva il punto della situazione. Era ovvio che li vedesse, come poteva essere altrimenti?
Dal suo punto di vista, si trattava solo del suo coniglio e di altra gente strana che era lì, con lei. Non aveva idea neanche di cosa fossero, degli spiriti.
E questo per un motivo molto, molto semplice.

-Io credo che..-
-Oh, ma che scena incredibilmente commovente.-

Toothiana aveva preso timidamente la parola iniziando a svolazzare agile di fronte all'umana, ma una voce estranea l'interruppe raccogliendo l'attenzione di tutti i presenti. Sapevano benissimo a chi apparteneva.
L'intero gruppo dei guardiani si voltò rapido nella direzione da cui avevano sentito provenire la voce, ma non videro niente: Bunnymund aveva nuovamente impugnato i suoi boomerang, mentre due grosse sciabole lucenti erano spuntate in mano a North.

-Non pensavo di poter trovare un essere umano in questo.. posto sperduto, dimenticato dagli Dei.-

Stavolta alle loro spalle, la voce aveva assunto un tono ironico, ma ancora una volta nonostante la rapidità con cui tutti si erano voltati.. non videro niente.

-PITCH! Schifoso bastardo vieni fuori!-
-Calma coniglietto, non sono qua per combattere con voi.-

Comodamente appoggiato al tronco di un albero, a pochi metri dal gruppetto, Pitchblack se ne stava ad osservare l'eterogeneo gruppetto con il suo solito sguardo sufficiente ed un sorrisetto fastidioso dipinto sul viso spento.
I Guardiani si misero a semicerchio attorno all'umana, che dal canto suo non sembrava avere pienamente chiara la situazione.

-Cosa vuoi? Perchè sei qua?-
-Jack, è sempre un piacere vederti.. sai, ho avuto un po' di problemi con alcuni incubi ultimamente, ma diciamo che adesso ho.. la situazione sotto controllo.- si passò la mano tra i capelli neri come le tenebre ammiccando al ragazzo delle nevi, prima di riprendere a parlare sorridente. -In realtà ero solo curioso, volevo sapere cosa avessero da fare di così importante i cinque Guardiani tutti assieme.. e che dire, ammetto che si tratta di una cosa molto interessante.-

Lo sguardo brillante dell'uomo nero si posò su Amie, che dal canto suo non aveva smesso di guardarlo neanche per un istante: aveva una mano stretta sulla pelliccia di Bunny, più per un ricordo abitudinario che per una necessità vera e propria.

-Non c'è proprio niente di interessante Pitch, vattene se non vuoi prenderti una discreta quantità di legnate in quei denti orribilmente storti e sporchi che ti ritrovi!-
-Eheheh, come niente di interessante.. un'umana adulta che può vederci, la chiami una cosa “non interessante”? Devo confessarvi che mi fa non poca gola.. voi non potete capire cosa leggo io in lei.-

Amie sentiva la tensione che si era formata tra il nuovo arrivato ed il gruppo in compagnia del suo Pooka, ed era una cosa che le dava molto fastidio: fino a pochi minuti prima, anche il grosso uomo con la barba, il bambino pallido, il polletto ed il sole con la faccia rappresentavano una minaccia per lei, ma Aster le aveva detto che erano suoi amici, e gli amici di Aster non si toccano.
Ma quello appena arrivato non era suo amico.
Quindi era una minaccia.

Silenziosa come un'ombra sgusciò tra i corpi dei Guardiani che le facevano da scudo, raggiungendo in poche falcate l'uomo in nero: Bunnymund la sentì scivolargli al fianco ma non fece a tempo neanche a bloccarla con un braccio prima che le fosse completamente passata oltre.
Con gli occhi illuminati da una luce selvaggia, Amie si portò viso a viso con Pitch preparandosi a colpirlo con la mano armata di lunghe unghie indurite dagli anni della sopravvivenza e puntando direttamente alla faccia dello spirito tenebroso che, preso alla sprovvista da quell'attacco inaspettato, produsse un acuto -HYKES!- prima di scomparire nell'ombra prodotta dall'albero stesso.
La “zampata” della ragazza colpì il grosso albero staccandone una spessa fetta di corteccia: Amie rimase per qualche secondo a guardarsi attorno alla ricerca di Pitch che, secondo i suoi calcoli, sarebbe dovuto finire con il naso e forse un occhio in meno, e non trovandolo si rivolse un po' sconvolta al gruppo di spiriti.

I guardiani rimasero a bocca aperta a vedere la performance della ragazza. Specialmente Bunnymund, che rimase quasi traumatizzato da ciò che aveva appena visto.
La sua Amie, la dolce bambina candida come un ovetto di Pasqua nascosto in un cespuglio di margheritine, gentile, tranquilla ed affettuosa, era diventata una.. selvaggia, violenta.. bestia, capace di avventarsi su qualcuno puntando a sfregiarlo in volto con una forza tale da scortecciare un albero, senza neanche starci a riflettere.

-Ma sei impazzita? Ragazza, devi lavorare sulla gestione della rabbia!-

Pitch era ricomparso diversi metri più lontano, lasciando i Guardiani tra sé e l'umana: si teneva il petto con una mano, ed ancora mostrava un'espressione un po' sconvolta. Ma durò poco, perchè immediatamente un largo sorriso perverso gli attraversò il volto, mentre gli occhi gli diventavano due fessure sottili e brillanti.

-.. potrei aiutarti io se lo desideri.-

Amie lo guardò storto, sorridendo ironica alla sua proposta.

-No. Tu puzzo.-

la risposta dell'umana fu secca, provocando uno scoppio di risate incontrollabili nel silenzioso Sandy e in Jack, mentre Pitch cambiava espressione sdegnandosi della bassa offesa appena ricevuta.
In realtà, se avessero potuto entrare nella mente della ragazza avrebbero potuto leggere un discorso un po' più complesso, più simile a “non scherziamo strano uomo che sparisce nel nulla, puzzi di malvagità e cattiveria a due chilometri di distanza”. Ma ovviamente, la limitata capacità di espressione l'aveva costretta ad una sintesi piuttosto divertente.

-Molto bene,- si ricompose l'uomo nero. -Vorrà dire che per adesso mi ritirerò.. vedremo se il destino ci farà nuovamente incontrare.-

E senza aggiungere altro, né fare caso alle risate denigranti dello spirito invernale, scomparve in un'ombra.

-Maledizione, vorrei sapere cosa se ne farebbe Pitch di Amie. Che vantaggi può ottenere da un'adulta che vede noi spiriti? Non capisco sinceramente.-
-Non lo so Toothy, ma questa cosa ci costringe a guardarci le spalle..-
-Temo di si Jack. Tanto per cambiare.-

Amie tornò nei pressi dei Guardiani, sorridendo felice per il risultato ottenuto. North rise di gusto riponendo le sciabole, prima di mollare una pacca ben piazzata sulle spalle a Bunnymund.

-HAHAH! Visto la tua bambina? Dico che adesso sappiamo come che ha fatto a stare qua da sola tutti questi anni, AHAHAHAH!-

Bunny si prese la botta, ma non rispose a North. Aveva troppi pensieri per la testa, e si limitava a guardare un po' intristito la giovane umana che gli si era fatto nuovamente vicino, preoccupata adesso per l'espressione che leggeva in volto al coniglio.
Il Pooka provava sentimenti contrastanti, era al settimo cielo e ricolmo di soddisfazione e genuina felicità per aver ritrovato la sua adorata Amie, ma.. era anche spaventato da cosa quella foresta l'aveva fatta diventare.
I Guardiani intuirono il disagio dell'amico, ma non poterono fare altro che restare in silenzio mentre osservavano quella scena che, da un certo punto di vista, poteva risultare quasi straziante.. Bunny accarezzava il volto di Amie, che dal canto suo non capiva cosa lo affliggesse: lei non si era posta nessun problema, aveva passato la sua vita a sopravvivere senza che nessuno le insegnasse cosa era da essere umano, e cosa fosse da animale.
E adesso che dopo venti anni, l'unico punto di riferimento che la sua memoria le aveva permesso di ricordare era tornato da lei, si sentiva come colpevole di qualcosa, percepiva di aver fatto qualcosa che lo aveva rattristato a quel punto.. ma non capiva cosa.

Tentanto di interrompere quel silenzio ormai troppo pesante per tutti, Toothiana si sentì in dovere di tirare fuori l'argomento che dall'inizio le era balenato in mente, ma che fino a quel momento aveva avuto paura di mettere in tavola.

-Bunny, cosa credi che dovremmo fare adesso? Io.. io penso che Amie dovrebbe tornare tra gli umani.-

Il coniglio si voltò di scatto fulminando la fata con uno sguardo indescrivibile, un misto tra rabbia, frustrazione e tristezza.

-Non dire idiozie Toothiana, come puoi dire una cosa così? Io.. io l'ho cercata per tutti questi anni, non posso semplicemente prenderla e..-
-Bunny amico mio, non arrabbiarti con Toothy, quello che dice lei è cosa giusta: Amie è essere umano, dovrebbe stare con suoi simili, non in una foresta.-
-Si, questo lo so, ma..-

La discussione andava avanti, Bunny continuava ad opporsi alle motivazioni che sia North che Toothiana gli stavano dando, mentre Jack e Sandy si limitavano ad osservare in silenzio.
Amie non capiva, oltre al fatto che stavano parlando troppo velocemente per permettere al suo cervello di elaborare e capire le parole che dicevano, i concetti che esprimevano non le erano affatto chiari: aveva solo capito che parlavano di lei, e del fatto di andare da qualche parte.
Rimase in silenzio, ma si allontanò di qualche passo dal gruppetto, raggiungendo un basso alberello da cui strappò uno strano frutto che, una volta sedutasi su una roccia melmosa, iniziò a divorare in maniera piuttosto rude.

Sandy la osservò silenzioso come sempre, sospirando nel sentire Bunny difendere così tanto quella che in fondo era semplicemente l'idea che lo terrorizzava di più in quel momento, ovvero quella di dover abbandonare la sua “bambina” appena dopo averla ritrovata.
Lo spirito sei sogni decise quindi di dire la sua sulla faccenda, interrompendo la discussione in corso tra i guardiani posizionandosi esattamente in mezzo tra loro.

-Sandy, vuoi dire qualcosa?-

Delicatamente, sulla testa del Guardiano comparve una figura composta dalla sabbia magica che aveva pochi istanti prima evocato, rappresentante una boccia con un pesciolino dentro: dalla boccia il pesciolino saltò fuori, mentre attorno a lui iniziavano a crearsi le figure di alcune persone che gli camminavano attorno, rendendolo nervoso e guizzante.

Il messaggio era piuttosto chiaro, e Bunny fu il primo a coglierlo per perorare la propria causa.

-Esatto! Anche io la penso come Sandy, se riportassimo Amie adesso tra gli esseri umani non sarebbe in grado di integrarsi neanche un po', le faremmo solo un torto!-
-Si, sarebbe effettivamente un pesce fuor d'acqua.- commentò per la prima volta Jack, ricevendo in cambio un sorriso pieno di gratitudine da parte del Pooka.
-Uhm, forse avete ragione.. però cosa possiamo fare? Non possiamo lasciarla qua per sempre, non è.. non è giusto.-

Toothiana spostò lo sguardo sulla ragazza che adesso si era messa a districarsi i lunghi capelli sporchi da alcuni grumi di fango, sospirando triste nell'immaginarsi un essere umano costretto a passare l'intera esistenza così.
Bunnymund strinse entrambi i pugni, lanciando un'occhiata risoluta ad Amie, prima di rispondere alla collega.

-Ci penso io. La farò tornare una persona normale, alla fine le serve solo un po' di compagnia, avete visto anche voi! Capisce, e per quanto riesce parla anche! Va soltanto.. sgrezzata. La porterò con me nella mia tana, e..-
-Bunny, senza offesa, ma come pensi che possa tornare a comportarsi come un essere umano stando solo in compagnia di un coniglio, in una tana.. di coniglio? Cioè, andiamo, non mi sembra la soluzione adatta.-
-Jack, tu non capisci! E'.. è colpa mia se è ridotta in questa maniera, capisci? Mi sento in colpa, devo aiutarla!-

North ponderò per qualche secondo, ascoltando i due parlare della faccenda, prima di esprimere il proprio parere.

-Io credo che potremmo tenerla con noi per qualche tempo. Non in tua tana Bunny, al Polo Nord. Là puoi stare quanto vuoi, ci sarò io e c'è Jack, pure Toothy e Sandy possono stare qualche tempo per aiutare Amie.. tutti insieme noi possiamo fare tornare lei normale, e poi potrà andare di nuovo in città con esseri umani.-

Bunny si grattò il petto nervosamente, ragionando sulle parole appena espresse dal Guardiano natalizio.

-Si, si forse è la soluzione migliore..-
-Forza.- Jack gli posò una mano sulla spalla, scuotendolo un po' per incoraggiarlo. -Se sta con tutti è meglio, ha bisogno di noi. Non devi addossarti tutto il peso di questa faccenda, ci siamo noi per aiutarti!-

Bunny gli sorrise. Quel ragazzino lo faceva infuriare due volte su tre, ma solitamente la terza volta era quella in cui si comportava da vero amico.
Si liberò dalla presa gelida di Jack, e raggiunse la ragazza. Amie, appena vide il suo amico farlesi appresso, si alzò in piedi sorridendogli titubante, un po' incerta su cosa stesse effettivamente per succedere.
Il Pooka le prese le mani tra le zampe, ed iniziò a parlare con un tono molto tranquillo e dolce.

-Piccola, ti va di venire via con noi? Ti portiamo in un posto.. migliore di questo. Non puoi più vivere così, capisci vero?-

Amie lo guardò affondando le sue gemme azzurre nei pozzi smeraldini del coniglio, rispondendogli al meglio che poteva.

-Io.. io voglio.. Aster.- e senza attendere una risposta dall'amico, si poggiò delicatamente a lui affondando il viso nella pelliccia che aveva sul petto. Adesso che lo aveva ritrovato, sentiva di non voler abbandonare l'unico che, a sua memoria, in tutta la sua vita si era preso cura di lei.

Bunnymund sorrise avvolgendola con le sue braccia, e poggiando il mento sulla sua testa: fu un gesto che compì in modo quasi automatico, ma che gli causò una fitta di nostalgia allo stomaco.. quella era la posizione in cui Amie si addormentava sempre quando era piccolina.
Sorrise tra sé.
Amie sarebbe diventata la ragazza che era destinata ad essere, e lui l'avrebbe aiutata in ogni modo possibile.

North si fece avanti interrompendo quel prezioso momento nostalgico, abbracciando con forza sia Bunnymund che Amie tra le proprie grosse braccia e tirandoli su all'altezza del suo viso.

-Forza, torniamo al Polo! Tutti alla slitta!-

 
  
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