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Autore: SilverKiria    16/12/2012    2 recensioni
E se in piena guerra non riuscissi più a fidarti dei tuoi migliori amici? E se trovassi un alleato in chi meno te lo aspetti? E se la forza dell'amore riuscisse a superare barriere di secoli?
Tutto questo ed altro proveranno i nostri eroi nell'ultimo anno ad Hogwarts, tra amori, lotte, morti, battaglie e tradimenti. Tutto sarà rimesso in discussione.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Draco e Hermione avevano concordato di fingere di non aver scoperto nulla: avevano dei sospetti ma dovevano avere le prove.
Quindi si divisero i compiti.
- Quindi io mi occupo di Blaise, tu di Pansy ok?-
Disse Draco.
Erano seduti nel corridoio e stavano ripetendo il piano.
Hermione però, notò Draco, era pensierosa e triste.
Il ragazzo le alzò il mento e le sussurrò, occhi azzurri contro nocciola:
- Che hai amore? –
Hermione gli tolse la mano e la prese nelle sue.
- Mi sembra solo assurdo che Blaise abbia fatto qualcosa di simile. Io lo credevo diverso…-
Draco non seppe perché, se per difendere l’ex migliore amico o per rincuorarla, ma disse:
- Un ragazzo innamorato fa di tutto. –
Hermione si alzò decisa e disse:
- Già, ma se è davvero così questa non gliela perdono. –
Draco si alzò e l’abbracciò.
Lei ricambiò felice.
Sapeva che era ferita e aveva bisogno d’aiuto.
Quando si staccarono però lei gli rivolse una domanda che lo lasciò perplesso:
- Tu come stai? –
Non lo sapeva, ecco la verità.
Era stato probabilmente tradito dal migliore amico eppure non riusciva ad odiarlo.
Sì, era arrabbiato ma una parte di lui non poteva fare a meno di pensare che si stesse uccidendo dai sensi di colpa da solo.
- Non lo so. No, sul serio – aggiunse allo sguardo cinico di Hermione – non lo so. Sì sono arrabbiato ma non riesco ad odiarlo. Oddio, mi devi aver trasformato più di quanto pensassi! –
La guardò e scoppiarono a ridere.
Poi lei si strinse a lui e sussurrò: - Se l’ho fatto sono felice, perché ti amo. –
Lui le baciò la testa e rispose: - Anche io. –
 
La mattina successiva i due non si parlarono, dovevano far credere di essere ancora all’oscuro di ciò che Pansy e Blaise avevano fatto.
Il compito di Draco era probabilmente il più semplice e partì già quella mattina.
Blaise stava ancora dormendo e Draco guardandolo rivisse ciò che era successo la scorsa notte quando era tornato.
Blaise l’aveva aspettato sveglio leggendo e gli aveva chiesto come fosse andata. Draco tentò di essere naturale nel dire che lui e Hermione non si erano parlati, che era finita.
Cercò di non far trasparire la rabbia che lo assalì quando vide l’ombra di un sorriso sul viso del compagno.
Ora lo guardava dormire e si preparava a fare ciò che doveva.
Non era tanto la preparazione magica o pratica quanto quella psicologica a servirgli: se avesse scoperto che lui davvero centrava cos’avrebbe fatto?
Guardò l’orologio da polso e vide che erano le 8.
Doveva sbrigarsi o Blaise si sarebbe svegliato per andare a colazione.
Chiuse gli occhi, ispirò a fondo, e quando li riaprì sentì chiaramente di essere dentro di lui.
Cercò tra i pensieri di Blaise i ricordi e dopo averli individuati si focalizzò su quelli che gli interessavano.
Eccoli.
Vide scorrere le immagini di lui e Pansy, poi lui che si trasformava in Lavanda e Calì, vide sé stesso che abboccava all’amo con tanto di scarpe, lo vide mettere in disordine la camera e pensò che il cuore gli scoppiasse nel petto quando vide Hermione correre giù piangendo.
Basta.
Uscì dalla mente del ragazzo e si buttò sul letto.
Era vero dunque, colui che pensava fosse il suo migliore amico l’aveva tradito alla grande.
Fu con grande sorpresa che quando si rialzò vide Blaise seduto sul letto che lo fissava.
- Dra…scusa. –
Draco si alzò e solo quando aveva già la mano sulla maniglia si girò e disse, con voce tanto calma quanto carica di significato:
- Risparmiamele. –
E uscì.
 
Hermione era agitata. Non aveva ancora visto Draco e comunque non gli avrebbe potuto parlare.
Harry era parso confuso da come si era comportata la notte scorsa, dato che quando era tornata non riusciva a contenere la gioia e tentava di nasconderla, e l’aveva pregata di dirgli che stesse succedendo.
La ragazza le aveva solo detto di aspettare e avrebbe saputo tutto.
Ora era in Sala Grande a fare colazione.
Si era fatta vedere da Madama Chips appena sveglia e le aveva detto solo:- MANGIA! –
Aveva infatti avuto un calo di zucchero e quindi come “cura” si stava rimpinzando di toast con nutella ( fatta spedire dai genitori dato che i maghi ne ignoravano l’esistenza ).
Quando Draco entrò a fare colazione tentò di non guardarlo.
Il cuore le batteva forte, fra poco avrebbe saputo la verità.
Dopo dieci minuti Harry la chiamò e lei ritornò alla realtà.
- Herm, abbiamo pozioni. –
La ragazza mollò tutto là e si diresse verso l’aula di Piton a braccetto con Ron e Harry.
Quando arrivò si sedette al loro solito posto e sistemò le cose non perdendo d’occhio la porta.
Ed eccoli, i Serpeverde stavano entrando.
Distolse lo sguardo quando passarono Draco e Blaise e ignorò quest’ultimo quando la salutò.
Individuò infine Pansy che si era seduta accanto a Draco.
Lui l’aveva lasciata fare.
“Calmati Herm, è il piano. Sarebbe sospetto se non lo facesse” eppure dovette trattenersi dall’andare lì e tirarle un cazzotto mentre si strusciava su Draco, che d’altra parte le era indifferente.
Quando finì la lezione due ore dopo Hermione si diresse verso di lei col cuore in gola.
- Ehm…Pansy, hai un secondo? –
La ragazza la squadrò e ghignò malvagia.
- Che hai Mezzosangue? –
Hermione respirò a fondo e continuò imperterrita:
- Volevo solo dirti grazie. Hai ragione, io e Malfoy non siamo sullo stesso piano e mai lo saremo. Mi hai aperto gli occhi e avrei dovuto ascoltarti prima. Sì insomma, l’ho trovato con un’altra e…-
- Oh ma tu non lo sapevi? Draco si fa tutte, sempre. –
Hermione si impose di rimanere calma mentre osservava il sorriso crudele dell’interlocutrice e continuò con il suo discorso imparato a memoria.
- Già. Comunque tieni, ho preso questi per te. –
Le porse un pacchetto.
Lei lo prese stupita e lo scartò avida.
Un paio di guanti di pelle nera brillavano sulla carta.
La ragazza li prese e se li passò tra le mani.
- Che schifo. Non voglio qualcosa toccato da te. Tienili e sparisci! –
Detto questo glieli lanciò e uscì senza degnarla di uno sguardo.
Hermione però sorrideva felice.
- Stupida oca giuliva – sospirò tra sé e sé mentre rimetteva i guanti nella carta.
Quando uscì dall’aula di pozioni si diresse verso  la Stanza delle Necessità.
Espresse tre volte il suo desiderio e quando entrò rimase stupita: la Stanza faceva le cose in grande.
Un enorme laboratorio da vero pozionista si apriva davanti a lei.
La ragazza si sedette su uno sgabello, tirò fuori il pacco con i guanti e iniziò.
 
Draco era appena uscito dall’aula di Trasfigurazione.
Aveva dovuto sopportare quella schifosa vipera della Parkinson che gli si strusciava addosso e finalmente poteva andare da Hermione.
Venne però a sorpresa trattenuto.
- Dra ti fa di fare un giretto? –
Pansy si era stretta a lui e giocherellava con la sua camicia.
Lui la tolse di mezzo e aggiunse: - Ho del lavoro da fare – prima di allontanarsi.
Arrivò davanti al muro e pensò tre volte che voleva trovare Hermione e quando aprì la porta si ritrovò immerso in una fuliggine viola.
Entrò e chiuse la porta.
- Hermione? – chiamò.
- Sono qui! Attento a non cadere! –
In effetti non si vedeva a un palmo dal naso.
- Ah, per vedere puntati la bacchetta di fronte e dì “Impervia” – gli suggerì la voce lontana della fidanzata.
Draco eseguì e fu come se la nebbia si muovesse attorno a lui.
La individuò e le baciò il collo da dietro.
- Mi sei mancata. –
- Anche tu – rispose lei senza però distogliere gli occhi dal tavolo.
Sul bancone c’erano delle boccette con dei liquidi viola e blu, i guanti su un piatto e un enorme libro.
- Quanto ti manca? – chiese Draco sedendosi accanto a lei.
- Ho…fatto! – esclamò lei spruzzando il liquido verde che teneva in mano sui guanti.
- Ora aspettiamo. – disse poi.
Raccolse la bacchetta e puntandola in su disse: “Exapio!”.
La nebbia venne risucchiata e la Stanza diventò di nuovo pulita.
- Ah, per la cronaca, la prossima volta che ti si struscia addosso giuro che le spacco quelle finte labbra che sembrano più canotti da salvataggio che parti del corpo umano – disse calma lei mentre rimetteva apposto gli strumenti.
Lui rimase stupito e si mise a ridere.
Poi le andò vicino e le baciò la guancia, il collo e quando fu vicino all’orecchio sussurrò:
- Mi piace l’Hermione gelosa, è…sexy.-
Lei si girò e lo fulminò con lo sguardo.
- Non voglio essere sexy, voglio essere intimidatoria. –
- Oh, lo sei. Fidati. –
Scoppiarono a ridere e trasalirono entrambi quando un piccolo timer iniziò a squillare.
- Ci siamo.- disse lei mentre lo spegneva.
Prese i guanti e li mise accanto ad una fiamma.
Le punte si colorarono di viola.
- Beccata, ora sappiamo che ha usato la Polisucco. Fortuna che la Polisucco lascia tracce sulle mani per un mese. Adoro la Soluzione Scoprisegreti– sorrise lei.
Spense il fuoco e guardò Draco.
Era pensieroso.
- Che hai? – gli chiese.
- Blaise…-
Hermione se n’era dimenticata e gli prese le mani.
- Allora? –
Draco la guardò negli occhi.
- E’ stato lui. –
Hermione gli accarezzò il viso.
Si abbracciarono.
Quando sciolsero l’abbraccio lei disse:
- Dai, andiamo. Chiudiamola qui. –
Uscirono dalla Sala mano nella mano.
Alcuni scoccarono alla coppia sguardi confusi e sorpresi, ma non se ne curarono.
Uscirono fuori e li videro: Tiger, Goyle, Pansy, Marcus e Blaise erano distesi sul prato.
Quando li videro mano nella mano che camminavano verso di loro rimasero sorpresi e, nel caso di Pansy, inorriditi.
- Che cazzo…- iniziò lei.
- Taci. – iniziò Draco.
Draco la prese di forza e la portò lontano dal gruppo, lo stesso fece Hermione con Blaise.
Quando Hermione fu sola con Blaise si accorse di non sapere che dire.
- Non ho parole Blaise. E guardami negli occhi!-
Gli prese di forza il viso e lo costrinse a guardarla.
- Non puoi fare ciò che hai fatto e non guardarmi nemmeno negli occhi! Speravo fossi diverso, più coraggioso, più dolce. Mi hai deluso. –
Non aveva altro da dirgli e lui la fissava come un cane bastonato.
Lei allora si allontanò.
Aveva però fatto pochi passi che lui urlò:
- Ti amo! Ti amo Hermione e so che tu ami Draco. Fai bene, è migliore di me e spero  ti sappia trattare bene, come una principessa. Perché è questo che sei. Scusa. –
Hermione tornò da lui e gli disse:
- Mi dispiace, ma come hai detto io amo Draco. Però so che ci sarà qualcuna per te, so che sei migliore di così o che puoi esserlo. Io credo in te. –
E detto ciò se ne andò.
Intanto Draco aveva portato Pansy abbastanza lontano e aveva iniziato a urlarle contro:
- Sei solo un’idiota, stupida inutile troia! Sono stufo di te che mi ronzi intorno, quando capirai che non me ne frega nulla di te?! Speravo fossi comunque abbastanza intelligente da non metterti ancora contro di me dopo le tue minacce ma evidentemente mi sbagliavo. –
Lei, con sua sorpresa, sorrideva.
- Che hai da sorridere? –
- Oh, niente. Mi immaginavo solo la faccia della Granger quando scoprirà il tuo piccolo segreto. –
Draco impallidì.
- Di che cazzo parli? –
Lei gli si avvicinò e gli sussurrò:
- Immagino tu non le abbia accennato del piccolo dettaglio di dover uccidere Silente, o sbaglio? –
Draco rimase gelato.
- Già, avevo ragione. Chissà poi cosa accadrà alla piccola quando Lui saprà che te la fai con la migliore amica di Potter e…-
Non riuscì a dire altro, perché Draco aveva sfoderato la bacchetta e aveva sussurrato “Crucio”.
La ragazza si contorceva dal dolore, si sentiva soffocare in più punti.
Quando finì Draco disse, quasi sussurrando,:
- Non lo verrà a sapere. Perché sennò accadrà qualcosa ad Hermione e di conseguenza io sarei costretto a confessare tutto il piano a Silente, dicendo poi che è tutta colpa tua. Oppure, stupida come sei, mi faciliteresti il compito andando a spifferare tutto ad Hermione e in questo caso me la godrei ancora di più. Sbaglio? –
Lei era ancora per terra, sudata.
- Questo era solo un piccolo assaggio. Se accadrà qualcosa ad Hermione, ai suoi genitori o a chiunque lei tenga io sospetterò di te e ricorderai tutto ciò come solletico. –
Pansy si alzò e disse:
- Ok. Ricorda però che prima o poi lo scoprirà o comunque sia tu le stai mentendo, quindi non illuderti di essere il ragazzo perfetto. Ah, cruciarmi non servirà a nulla, lo sai anche tu.-
Draco le aveva infatti puntato la bacchetta contro ma a quelle parole la abbassò.
- Vattene –
Pansy non se lo fece ripetere due volte.
Se ne andò, lasciando Draco solo e assalito dai sensi di colpa.

Grazie a chi legge e commenta! Alla prossima :D §SilverKiria§

  
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