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Autore: DarkRozan    16/12/2012    2 recensioni
ATTENZIONE contiene riferimenti e spoiler su Lost Canvas
Si desta una nuova minaccia per Atena ed il mondo intero, e i cavalieri d'oro sono chiamati a rispondere a nuovi nemici. Ma uno di loro, Milo di Scorpio, dovrà fare i conti col suo passato e dalle sue decisioni dipenderà il destino del mondo.
Prima fanfic che scrivo, spero vi piaccia
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Scorpion Milo, Sorpresa
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Una oscura verità Una leggera brezza si era levata e portava sulla spiaggia semi deserta il profumo e la freschezza del mare, un odore di alghe e sale miste a sabbia, e portava con sè anche la tensione della situazione. Da un lato stavano cinque Cavalieri di Atena, dall'altro un solo uomo anche se di stazza enorme.
Guerra fece un passo avanti e si chinò e prese della sabbia passandosela poi tra le mani, poi la portò al viso e ne inspirò la fragranza marina per poi gettarla di lato.
Era un gesto che compiva ogni volta di andare in battaglia, che gli ricordava che un tempo fu un semplice uomo.
Il suo sguardo si posò sui cavalieri a meno di dieci metri di distanza, poteva vedere bene il suo obbiettivo tra le loro fila.
Guerra osservava i suoi nemici con rispetto, non sorrideva nè si faceva beffe di loro, ma li guardava come un campione guarda un altro.
Seppur combattessero per parti totalmente diverse la loro fede nel proprio ideale era eguale.
Stava ritto, le braccia conserte, in attesa.
<< Ve lo ripeto, Cavalieri>> disse con calma << Consegnatemi Scorpio>>
<< Quale dei due?>> sibilò Milo tra i denti pronto a scattare.
Guerra sorrise con disinvoltura << Sei proprio come Shadir ti aveva descritto. Tenace, furioso e provocatore. Ma purtroppo per te io non sono un uomo che tenga in considerazione gli scherni. Per me>> disse sbattendo i pugni << Conta solo il risultato, come in battaglia. Non importa quanti uomini si perdano o quanto bisogni penare, alla fine conta solo la vittoria>>
<< Ti metti a fare il filosofo adesso?>> Milo tratteneva a stento il suo impulso di attaccare. Già solo sentire nominare Shadir lo aveva fatto imbestialire, ma la calma di Guerra lo infastidiva ancora di più.
<< A quanto vedo non volete capire, ma non importa.>> poi tornò serio e marmoreo in volto << Per l'ultima volta, consegnatemi lo Scoprione e non ci saranno inutili spargimenti di sangue quì>>
<< Non fare il gradasso>> lo ammonì Kanon << Non sei nella posizione di minacciarci>>
<< Lo so bene, concordo anche io che lottare contemporaneamente contro cinque cavalieri d'Oro sarebbe un suicidio, ma che stratega sarei se non fossi in grado di prevedere ogni mossa? Il mio nome e Guerra, ed ogni guerra viene vinta dalla forza e dall'astuzia>>
E senza alcun preavviso fece un passo avanti << Non voglio più morti di quante siano necessarie per raggiungere i miei scopi, lascio quindi a voi decidere. Guardate sopra le vostre teste>>
I cinque alzarono lo sguardo. Sopra la scogliera che sovrastava la spiaggia, sopra un grosso masso stava una figura scura, una maschera sul volto e due ali sulla sua schiena come quelle di un angelo, di un colore nero notte.
<< Mostra a costoro la nostra proposta>> urlò Guerra e lo sconosciuto di rimando alzò il braccio destro mostrando un fagotto.
<< Per gli Dei>> Imprecò Camus seguito da altre voci smorte o grida taciute dei suoi compagni. Nelle mani di quell'uomo c'era un bambino. In lontananza si riuscivano persino a sentire i suoi gemiti.
<< Bastardo>> urlò Kanon rivolto a Guerra. Senza alcun preavviso Gemini scattò in avanti pieno di furore. << A tal punto desideri la vittoria? La pagherai per questo, GALAXIAN..>> Ma prima di poter completare la tecnica Guerra portò il palmo destro in avanti
<< BATTLE CRY>> Una terribile folata di vento investì in pieno Kanon che, colto alla sprovvista ed accecato dalla rabbia, venne scaraventato contro la scogliera. Sì rialzò sputando sangue ma ancora pronto alla lotta quando qualcuno lo bloccò.
<< Resta calmo>> gli disse Camus all'orecchio << Sei troppo arrabbiato, e lui ne approfitta. Sentiamo cosa vuole, poichè>> e si rivolse a Guerra << Sono sicuro che anche tu voglia scongiurare un simile evento>>
<< Hai detto bene, cavaliere dell'Acquario. A differenza del mio compagno lassù, che trae piacere dal sangue, io preferisco evitare certe soluzioni. Questo è il patto, consegnatemi Cardia di Scorpio e nessuno dovrà morire oggi>>
Milo stava per mandare Guerra a farsi fottere quando un braccio si posò sulla sua spalla << Accetto le tue condizioni, ma voglio che consegniate subito il bambino. Hai la mia parola di cavaliere di Atena che poi verrò con te>> Cardia era risoluto e non lasciava trapelare segni di incertezza.
Guerra rimase un secondo in silenzio poi annuì e fece segno a Morte di scendere.
Questo saltò e planò fino a toccare dolcemente il suolo, poi, a passi lenti camminò fino al gruppetto di Cavalieri e posò il pargolo nelle mani di Camus. << Che peccato>> sospirò << Non capita tutti i giorni di uccidere un bambino>> Camus sentì una fitta al cuore, ma si trattenne.
Morte si rivolse a Cardia << Forza, fatti avanti insetto>>
Quello sorrise raggiante << Già un altro mi ha chiamato così, sai dove si trova ora?>> poi avanzò verso il suo carceriere ma prima di arrivare si voltò e fece l'occhiolino a Milo, poi andò verso Guerra.
<< Felice che tutto si sia risolto nel migliore dei modi. Alla prossima, Cavalieri>> ed avvolto da una sfera oscura, sparì assieme a Morte e Cardia.

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La voce di Amoneth lasciava trapelare segni di nostalgia, quasi stesse rimembrando ricordi di una vita passata. La sera era ormai scesa e le 12 case erano illuminate dalla meridiana dello Zodiaco con dodici fuochi ardenti e dalle varie luci delle rispettive case.
Dhoko si fece avanti verso il neo compagno d'armi. << Hai già visto questo posto in precedenza?>>
<< Purtroppo è stato molto tempo fa, ma sì. Un tempo visitai  questo luogo, anche se le mie intenzioni erano ben altre che ammirarlo.>>
<< Cosa vuoi dire?>> prese un lungo respiro e poi chiese ancora << Chi sei veramente>>
Dal pesante elmo che celeva il volto del Leone rosso uscì una mezza risata soffocata, questo si voltò e puntò il suo volto coperto dalla maschera negli occhi di Libra << Un giorno forse lo saprai. Ma nel frattempo raccontami, il concilio inizierà tra qualche ora. Ho tante cose da chiederti>>
Dhoko sorrise raggiante << Sei un tipo molto misterioso, ma per ora va bene. In ogni caso se vuoi farmi delle domande lascia almeno che ti conduca alla Settima Casa.>>
Amoneth annuì e dopo dieci minuti di cammino giunsero alla Casa della Bilancia.
<< Accogliente>> commentò sarcastico Il leone osservando libri sul pavimento in marmo e polvere su ogni mobile o parete che decorava l'interno. Notò subito delle piume nere disposte in una teca di cristallo accanto all'entrata, oltre a diverse armi come spade e scudi. Dopotutto egli era il Cavaliere Custode delle Dodici armi di Libra, era normale che si fosse addestrato ad utilizzarle.
Dhoko non potè non nascondere l'imbarazzo. << In effetti è da poco che mi sono definitamente trasferito quì, dopo la fine della scorsa Guerra Sacra Atnena mi affidò il compito di vigilare su gli specter di Ade. Per 243 rimasi immobile davanti all'impetuosa cascata dei Cinque Picchi...a dir la verità faccio ancora fatica ad entrare in questo luogo>>
<< Come mai?>>
<< Hai mai perso qualcuno a cui tenevi?>>
Dopo un attimo di silenzio Amoneth rispose << Sì, ne soffro ancora>>
<< Anche io, e vivere negli stessi luoghi dove un tempo vivevo assieme ai miei precedenti compagni...mi rattrista>> disse semplicemente << Ma dovrò farci l'abitudine, ormai la mia casa è quì>> Quando si voltò verso il su ospite lo vide intento a fissare le piume nere nella teca.
<< Ti interessano?>>
<< Le trovo strane, a chi appartenevano?>>
Dhoko stava per rispondere quando una figura entrò nella stanza. <> disse Shaka << Ma Atena ha richiesto la nostra presenza. So devo sono diretti i Cavalieri dell'Apocalisse>>

<<Dannazione>> urlò Kanon mandando in briciole uno scoglio con un pugno. La sua rabbia non conosceva limiti. Gli erano scappati da sotto il naso ed ora si trovavano al punto di partenza senza alcuna risposta.
Camus sospirò e lasciò il compagno a sfogarsi da solo. Aveva da poco mandato Andur in città per far restituire il bambino. Vista la situazione sarebbero stati utili i poteri mentali di Kanon per seppellire la storia, ma Gemini non era certo dell'umore giusto.
Tornò quindi a fissare Milo, seduto in mezzo alla spiaggia deserta, assorto nei suoi pensieri.
<< A cosa pensi?>> Gli chiese sedendosi accanto a lui. Milo rispose chinando la testa e mettendosi le mani tra i capelli.
<< Sto cercando di dare un senso a tutta questa storia...insomma non riesco più a capirci niente. Perchè hanno riportato in vita Cardia? Come diavolo hanno fatto? A cosa serve lui?>>
Camus non perse la calma e rispose pacato << Dubito che lo abbiano riportato in vita, visto che solo un Dio potrebbe farlo e non è detto che ci riesca. No, è più probabile che il gelo di Atlantide lo abbia conservato quasi del tutto. Quasi fosse un Freezing Coffin applicato ad una città.>>
Milo sbattè i pugni sulla sabbia << Questo non mi aiuta affatto a capire cosa vogliano da lui...cosa può mai avere di speciale?>>
<< A questa domanda non posso risponderti>>
Stettero in silenzio per qualche istante, poi Milo parlò di nuovo
<< Non riesco a togliermi dalla testa le parole di Dhoko. Ricordi casa ha letto su quel libro?>>
Camus annuì << Lo ricordo bene>>
<< Credo che possa esserci un collegamento, ma non riesco a trovarlo...insomma ha detto che serve...>>
Le ultime parole gli morirono in gola.
Qualcosa si era acceso nella sua testa...poteva essere così semplice...così banale?
No, doveva esserci un'altra soluzione...ma quale?
Milo prese ad irrigidirsi, schiacciato da quella intuizione, da quella oscura verità che era prorpio lì, di fronte a sè.
<< Milo?>> Chiese Aquarius preoccupato dalla faccia inespressiva dell'amico
<< Figli di ...>> urlò milo scattando in piedi.
<< Cosa ti succede?>> chiese Kanon avvicinandosi
<< Ho capito. Non ricordate? nel libro c'era scritto che affinchè Il Signore dell'Apocalisse possa tornare serve il Cuore di una Stella!>>
Kanon e Camus si scambiarono un'occhiata, non capendo assolutamente.
<< Ma siete stupidi o cosa? Il CUORE DI UNA STELLA?! Non vi dice niente?>>
<< Milo è stata una serata piuttosto dura e frustrante, non metterti a fare indovinelli>> gli intimò Kanon << Vuoi spiegarti?>>
<< Ora so perchè hanno preso Cardia. I Cavalieri dell'Apocalisse cercano un corpo per ospitare il loro Signore. Un corpo che abbia il cuore di una stella.>>
<< E allora?>>
<< Il cuore della costellazione dello Scorpione è Antares>>


  
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