Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: edsguitar_    16/12/2012    1 recensioni
Una malattia che la costringe ad essere quello di cui ormai si è stancata, non può raggiungere la persona che ormai osserva da anni e questa persona si è accorda della sua presenza e non la disdegna di sicuro.
Una ragazza, un ragazzo, la malattia, un arrivo, problemi, e una storia che spero vi emozioni.
Buona lettura.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Shewolf.

Mi avviai verso il piccolo spiazzo dove la notte precedente avevamo ucciso il cervo a causa della fredda fame che iniziava a farmi attorcigliare lo stomaco. 

Una volta saziatami con l'ormai carcassa del cervo, trottando me ne tornai nei pressi del nostro piccolo gruppo di tane.
C'erano il vecchio lupo e il mutaforma che stavano insegnando al cucciolo a combattere come si deve per sopravvivere in un mondo del genere. Il piccolo attaccava il mutaforma e, quando sbagliava, l'anziano prendeva il suo posto e lottava con l'altro per insegnare come attaccare, schivare, graffiare, mordere, atterrare l'avversario e spingerlo al suolo e costringerlo ad arrendersi mostrando la gola. Imparava veramente in fretta. 

Mi accucciai all'entrata della piccola insenatura nel terreno che fungeva da entrata principale alla caverna dove dormivamo nelle notti più rigide. Il terreno cosparso di neve ormai destinata a sciogliersi verso aprile, quando l'aria inizia a scaldarsi sufficientemente; delle punte di foglie morte macchiavano il poco candore rimasto alla neve.
Gli alberi gocciolavano e gli animali che si erano risvegliato dal letargo scorrazzando sui rami rinsecchiti favorivano la caduta della neve al suolo, rendendo gli alberi ancora più spogli. Però, se si prestava attenzione, si potevano già notare dei minuscoli germogli comparire alle estremità, pronti a vivere una nuova vita nel bosco.
La primavera non portava vita solamente alla flora del bosco, ma anche alla fauna, gli uccelli ricominciavano a cinguettare e a volare più spesso e più a lungo nel grigio cielo che ancora non ne voleva sapere di tornare azzurro e splendente, gli scoiattoli uscivano dai tronchi degli alberi, facendo tremare i rami su cui danzavano, l'odore di caprioli giovani iniziava a diffondersi insieme a quello di cervi maschi pieni di testosterone desiderosi di combattere per ottenere la femmina desiderata e favorire la riproduzione, i roditori distruggevano il loro rifugio invernale per uscire al mondo, tutto riprendeva vita al tocco di quei pochi timidi raggi di sole che riuscivano a oltrepassare la coltre persistente di nubi che chiudevano il cielo. La primavera ridava vita anche a me e agli altri due mutaforma. Preferivamo tornare in sembianze umane durante la stagione estiva in modo da recuperare meglio le forze per riaffrontare l'inverno come ci veniva presentato quando il nostro corpo pregava di tornare animale.  È proprio perche di solito ci trasformavamo a primavera inoltrata/estate, non riuscivo a capire per che quello nero aveva già deciso di cambiare. Poggiai il muso sulle zampe anteriori incrociate e ripresi a guardare il duello che stavano combattendo il bruno e il cucciolo.
Dopo qualche minuto di lotta un po' più sostenuta il bruno si lasciò atterrare dal più giovane ed espose la gola in segno di resa. Ovviamente aveva finto dato che era circa il doppio più grosso e forte di lui è avrebbe potuto ucciderlo senza che esso se ne rendesse conto. Ripresero a combattere a turno, per allenare il giovane, per istruirlo e per tenere in allenamento i due maggiori. Il vecchio e il bruno iniziarono a combattere più seriamente e il giovane li ammirava, attento ad ogni singolo movimento, ad ogni singolo muscolo dei due. Iniziarono a girarsi intorno per studiarsi e tentare di capire le mosse dell'altro e quando l'anziano fece una finta a sinistra per poi cercare di azzannare a destra sul muso del bruno comparve una smorfia che, se fosse stato in forma umana, sarebbe stato un ghigno compiaciuto dato che il lupo riuscì a mordere solamente l'aria. Andarono avanti a finte per un tempo troppo lungo per i miei gusti e alla fine mi annoiai di guardare quello scontro che pareva non voleva finire. Mi rotolai un poco sulla schiena per grattarmi e stiracchiare le ossa infreddolite e un po' indurite dalla notte quando il lupo bruno e la lupa bianca fecero ritorno dalla loro ronda. Il maschio si stese accanto a me mentre la lupa si fermò dov'era e si sedette a guardare un punto indistinto avanti a se. Il lupo cominciò a strusciarmisi contro emettendo bassi uggiolii e ringhi che assomigliavano a delle fusa feline, permettendosi anche di lasciarmi qualche debole morsetto.
Lasciai correre, ero abituata alle sue ruffianerie. 

Quando mi stancai di averlo appiccicato iniziai a avvertirlo di smetterla con dei ringhi e mostrando debolmente i denti, ma era ostinato così mi alzai di scatto e gli fui addosso con un abbaio, ringhiando e mostrandogli le zanne; lui subito espose la gola abbassando le orecchie e uggiolando piano. Mi scostai da lui sbuffando dal naso e ripresi la mia posizione voltandomi peró dalla parte opposta. Fu allora che lo notai. Un ciuffo di peli rossastri incastrati nella corteccia di un albero. Mi alzai e mi avvicinai per osservare meglio. Lo guardai bene e fui sicura che si trattasse di pelo di lupo. Lo annusai ma no  odorava di nulla, era come se non ci fosse, voleva dire solo una cosa: un nuovo mutaforma. Avevamo quella caratteristica li, di non emanare alcun odore e solo dopo tempo di vita nei boschi insieme ad altri lupi acquistavamo il loro odore e quello del bosco.
E avere un nuovo mutaforma più che probabilmente non educato era un guaio. Se gli umani lo avessero scoperto avrebbero iniziato a dare la caccia anche a noi, e sarebbe stata la fine. Dovevamo cercarlo e portarlo alla capanna in modo da farlo ritrasformare e spiegargli come funzionavano le cose. Il bruno intuì cui che volevo fare e infatti si voltò e si avviò verso est, le orecchie tutte pronte a percepire anche il minimo rumore, il muso alzato e gli occhi vigili.  Io andai verso nord lasciando la tana e gli altri quattro lupi alle spalle.



Il sole era ormai alto nel cielo e stavo perlustrando la parte ovest del bosco ma ancora non avevo trovato nessuna traccia del lupo. 

Camminavo e camminavo tra gli alberi scheletrici e la neve sciogliente, osservando ogni centimetro quadrato del terreno e degli alberi per trovare un qualunque indizio riguardo l'animale, un impronta sul terreno, un'altro ciuffo di peli, qualche escremento che mi dicesse che era passato di li, ma nulla. 

Successe tutto di fretta, non me ne resi neanche conto, ma quando un urlo squarciò il silenzio religioso del bosco mi misi a correre subito in quella direzione. La nuca aveva iniziato a prudermi, il pelo mi si era rizzato, i sensi erano superattivi, le zampe mordevano il terreno senza importarsi di ciò che calpestavano o spezzavano. Poi vidi solo due macchie indistinte, una marrone scuro e l'altra rossastra. Non ci pensai due volte e mi scagliai contro la massa rossa e la scanzai. Ora eravamo l'uno di fronte all'altra. Teneva la testa bassa, spalle ritte, pelo irto che lo faceva apparire più grosso, le zanne sguainate, il petto ringhiante e  gli occhi infuocati.
Giallo-arancioni, proprio come i miei e quelli degli altri due, era senz'altro un mutaforma. Con il pelo irto era grosso quanto me quindi se avessimo dovuto lottare non avrebbe avuto scampo e poi era anche giovane quindi esperienza non ne aveva. Iniziammo a girare in circolo poi lui attaccò frontalmente. Iniziò una lotta di corpi che si mescolavano, di denti che cercavano di mordere di unghie che graffiavano e di occhi che s'incendiavano. Riuscì ad afferrarmi una spalla ma gli diedi un calcio e si staccò subito. Abbassò la guardai è lo spintonai contro un albero abbastanza forte da farlo rimbalzare e cadere riverso a terra. Era affannato, come lo ero io. Il muso sporco del mio sangue e le iridi che erano vicine al colore del sangue che portava sulle labbra. Invece di mettermi in guardia pronta ad attaccare adottai una posa naturale, per cercare di tranquillizzarlo e fargli capire che non volevo fargli del male. Si alzò da terra e si scrollò il pelo. In quel momento mi ricordai dell'altra massa, quella marrone, che ora mi stava alle spalle. Mi voltai per vedere di cosa si trattasse ed era lui. Gli occhi verdi macchiato dal terrore, schiacciato contro una roccia mentre si teneva un braccio, il viso sporco di terra e saliva del lupo che l'aveva aggredito, le labbra rosse semiaperte. Mai voltare le spalle al nemico, infatti voltarmi fu la cosa più stupida che potessi fare. Mi fu addosso a mi sbattè a terra, ma prima che riuscisse ad avvicinare la bocca alla gola feci leva con le zampe posteriori e lo lanciai in aria, facendolo rotolare su se stesso per qualche metro. Non ci pensò due volte che si rialzò nuovamente e scappò di corsa.
Mi voltai verso il ragazzo e affondai lo sguardo nel suo come a scusarmi di aver dovuto assistere a quella scena, e uggiolai basso. Poi mi alzai e mi lanciai all'inseguimento del lupo, ululai per avvertire il bruno che l'avevo trovato e per farmi raggiungere. Prosegui per qualche minuto poi mi fermai, non lo vedevo così iniziai a scrutarmi intorno per vedere se fosse li in giro. Niente. Abbandonai la corsa e iniziai a camminare più furtivamente con i sensi al massimo. Notai come un qualcosa alla mia destra e alzai gli occhi alla mia destra, dove c'era una piccola altura. Un coniglio nero si stava pulendo il muso, muovendo velocemente le zampe. Smise e mi osservò, annusò l'aria e in un momento era già troppo lontano. Continuai a camminare.

La macchia rossa che piombava dall'alto, un peso contro il mio corpo, un tronco d'albero contro la nuca e il buio.



Shao gente :3
Eheheh, che succederà ora? Tante cose, è solo l'inizio e, per vostra (s)fortuna, sono super ispirata da questa FF quindi preparatevi!
Che altro dire, niente, non so che dirvi lol quindi spero che vi sia piaciuto il capitolo e fatemi sapere che ne pensate c:
Twittah: @SamKRoth_
oooh, giusto,ho scritto una  OS
ROSSA s  u Larry ( 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1442152&i=1) andate a leggerla se vi va :)
Vi lascio, alla prossima c:
-C.

  

 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: edsguitar_