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Autore: TheSlayer    17/12/2012    2 recensioni
Sophie Campbell ha ventidue anni e pensava di avere tutto dalla vita: un magnifico lavoro a Parigi e un fidanzato che le aveva chiesto di sposarla sulla Tour Eiffel. Ma quando la ragazza scopre che il suo fidanzamento è solo una menzogna decide di tornare a Londra, nell'appartamento che condivide con la sua migliore amica Katherine.
Un incontro casuale con un ragazzo che ha fatto parte del suo passato la aiuterà a superare quella brutta esperienza o servirà solo a peggiorare le cose?
Dalla storia:
Parigi, la città romantica per eccellenza. La città dell’amore.
Un paio di palle, pensai appoggiando la testa al finestrino dell’Heathrow Express, mentre cominciavo a vedere i familiari palazzi della periferia di Londra.
Parigi, la città puzzolente. La città dove i sogni si infrangono. La città dove gli amori finiscono.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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DISCLAIMER GROSSO COME UNA CASA: Visti i recenti eventi mi sembra giusto scrivervi questa cosa. Ho scritto questa storia prima che cominciassero a girare le foto di Harry e Taylor insieme. Si vociferava che avessero avuto qualcosa a che fare all'inizio dell'anno, ma erano solo (forse) gossip. Quindi, quando ho scelto Taylor Swift per fare questa parte, non l'ho fatto per nessun altro motivo oltre al fatto che ho letto il suo nome in alcuni gossip legati ad Harry e l'ho inserita nella storia perchè avevo bisogno di qualcuno di famoso che facesse la sua parte e non avevo voglia di stare a cercare un'altra cantante.
Non conosco Taylor, non so quasi nulla di lei (oltre a quello che ho letto in giro e sono piuttosto sicura che siano tutte cose inventate dai giornali di gossip per vendere copie) e non so come si comporta. Quindi tutto quello che succede in questa storia (come tutto il resto, del resto) è inventato.




Capitolo 7 - Maybe

“Non voglio alzarmi.” Dissi, soffocando il suono della mia voce sotto il piumino. Kate era seduta di fianco a me e stava cercando di farmi ragionare.
“Sophie, cos’è successo ieri sera?” Mi chiese dolcemente la ragazza, cercando di togliere il piumino dalla mia faccia.
“Sono stata licenziata durante il mio primo giorno di lavoro.” Spiegai, arrendendomi e scoprendomi il viso.
“Com’è successo?” Mi chiese Kate.
“Non lo so!” Esclamai. “C’era Taylor Swift come ospite della trasmissione. Le stavo facendo un ritocco perché la sua truccatrice stava rispondendo ad una chiamata urgente e pensavo di aver fatto tutto giusto! Poi lei mi ha riconosciuta per quelle stupide foto e ha cominciato a farmi domande. E poi si è chiusa in camerino a piangere perché l’ho fatta andare a registrare con le ciglia finte che si staccavano e il rossetto tutto sbavato.” Spiegai. “Non so come è successo!”
“Oh, tesoro.” Commentò Kate. “Eri distratta, può capitare.”
“No, non può capitare. Essere una truccatrice nel mondo dello spettacolo è quasi importante quanto essere un chirurgo!” Esclamai, coprendomi la faccia con un cuscino. “Ed è come se avessi sfigurato Taylor Swift!” Aggiunsi poco dopo.
“Ma non potevi semplicemente risolvere il problema? Tanto la stavano registrando, non era in diretta, no?”
“Oh, certo. Avrei potuto farlo, ma Taylor ha annullato l’intervista perché il pubblico in studio l’ha vista così.” Spiegai. “La mia vita è un disastro.”
“Va beh, ma com’è drammatica!” Disse Kate. “Non l’hanno mica vista nuda, aveva un piccolo problemino al trucco.”
“E pensava che io l’avessi fatto apposta perché sono gelosa del rapporto che c’è tra lei e Harry.” Spiegai, togliendomi il cuscino dal viso e mettendomi a sedere sul letto.
“Che cosa?”
“Lascia stare. Possiamo parlare di altro?” Chiesi.
“Certo. Dai, vieni giù che facciamo colazione. Vado da Starbucks a prendere i muffin al cioccolato che ti piacciono tanto?”
“Lo faresti?”
“Sophie, per te questo ed altro.” Rispose la mia amica, abbracciandomi.
“Grazie.” Dissi.
 
Mi decisi finalmente a vestirmi e a scendere in cucina ad aspettare che Kate tornasse con la colazione di Starbucks. Sentii suonare il campanello e sorrisi tra me e me: la mia amica si dimenticava sempre le chiavi. Chissà come aveva fatto a non rimanere chiusa fuori almeno duecento volte nei due anni in cui ero stata a Parigi!
“Kate, dobbiamo mettere una chiave di scorta sotto…” Cominciai a dire, ma mi bloccai quando mi trovai davanti Harry.
“Non sono Kate.” Disse. Non sembrava felice.
“Oh, no.” Sussurrai. “Vuoi entrare?” Chiesi.
“Sì, grazie. Devo parlarti.” Rispose. Aprii di più la porta e lo lasciai passare. “Taylor mi ha raccontato di ieri sera.” Disse dopo qualche minuto di silenzio imbarazzante.
“Mi dispiace per quello che è successo, ma ti giuro che non me ne sono accorta.” Risposi immediatamente sulla difensiva.
“Mi ha raccontato anche della conversazione che avete avuto.”
“Ti ha detto che mi ha riconosciuta nelle foto?” Chiesi.
“Certo. E mi ha anche raccontato di quello che le hai detto. Ha pianto per tutta la notte. Cosa diavolo ti è saltato in mente?” Domandò il ragazzo.
“C-cosa le ho detto?” Chiesi.
“Oh, Sophie, non fare finta di non ricordarti. Le hai detto di come io e te siamo stati insieme anni fa e del rapporto che c’era tra di noi. Le hai detto che lei non potrà mai avere con me quello che io avevo con te… devo andare avanti?”
“Io non ho mai detto nulla del genere!” Esclamai. “Lei mi ha chiesto cosa facevamo insieme e le ho risposto che stavamo pranzando e chiacchierando e basta!” Esclamai.
“Come no! Non le hai poi anche detto che ci siamo baciati a casa tua? Taylor era sconvolta quando è venuta a casa da me, ieri sera. Mi ci sono volute ore per calmarla!” Disse Harry alzando la voce.
“Io non le ho detto niente del genere!” Ripetei. Stavo cominciando a perdere la pazienza. Perché Taylor aveva mentito a Harry in quel modo? Cercai di ricordarmi la conversazione che avevamo avuto nel camerino ed ero sicurissima di non averle mai mentito.
“Mi dispiace di non averti detto di Taylor quando ci siamo incontrati e mi dispiace, anche se ti ho fatto capire che tra di noi ci sarebbe potuto essere qualcosa in più di semplice amicizia.” Disse il ragazzo abbassando la voce e tornando a parlare con la sua solita lentezza. “Ma questo non mi sembra un buon motivo per fare quello che hai fatto. Io e te non potremo mai tornare insieme, chiaro? Soprattutto dopo quello che è successo ieri sera.” Aggiunse.
“Harry, io…” Cominciai a dire, ma fui interrotta dal rientro di Kate, che non si era dimenticata le chiavi come avevo pensato.
“Cosa sta succedendo qui?” Chiese la ragazza, guardando prima me e poi Harry.
“Nulla, stavo andando via.” Rispose Harry, lanciandomi un’occhiataccia prima di uscire.
“Cosa…?” Cominciò a chiedermi Kate, ma scossi la testa.
“Non voglio parlarne. Possiamo mangiare il muffin e basta?” Domandai, lasciandomi cadere pesantemente sulla sedia in cucina.
Mentre stavo tornando a casa da Parigi avevo pensato che la mia vita non avrebbe potuto andare peggio di così. Beh, mi sbagliavo.
 
“Sophie, non è la fine del mondo, troverai un altro lavoro.” Cercò di consolarmi Kate a cena. Eravamo uscite e mi aveva trascinata in un ristorante molto carino del Mayfair.
“No.” Risposi risoluta. “Se Taylor Swift mette in giro la voce che sei una truccatrice pessima, nessuno sano di mente ti assumerà più. Soprattutto nel mondo dello spettacolo.” Aggiunsi.
“Allora potresti cercare qualcos’altro e aspettare che questa situazione si risolva.” Mi suggerì.
“Hai visto le foto che girano in rete? Taylor ha postato un Instagram con la sbavatura di rossetto e ha già qualcosa tipo millecinquecento commenti.” Risposi sconsolata. Presi il bicchiere di vino bianco che avevo davanti e mandai giù un lungo sorso.
“Secondo me è lei che è gelosa di te e ha architettato questo piano diabolico per farti licenziare.” Disse improvvisamente la mia amica.
“Beh, io di certo non le ho detto nessuna delle cose di cui Harry mi ha accusata.” Risposi. “E non penso proprio di averla lasciata andare in giro così. Voglio dire… ho usato l’eyeliner per nascondere l’attaccatura delle ciglia e quando l’ho fatto mi sono assicurata che fossero attaccate bene.” Aggiunsi.
“Lo so che sei brava. Voglio dire, hai truccato modelle per le sfilate di Armani, non sei la prima ragazzetta che passa per strada.”
“Sì, ma non posso dimostrare niente di tutto ciò. Il mondo dello spettacolo è convinto che io sia una pazza scatenata e…”
“E Harry è convinto che tu sia una pazza gelosa.” Concluse Kate, versandomi altro vino nel bicchiere. Non avevamo ancora nemmeno cominciato a mangiare.
“Anche.” Sospirai. “Forse non sarei dovuta tornare a Londra.”
“E da dove viene questo pensiero?” Mi chiese Kate, studiandomi con attenzione.
“Non lo so, mi sono messa a pensare… e forse avrei dovuto fare finta di niente.”
“In che senso?”
“Sposare Jean-Paul, rimanere a Parigi. Avevo un lavoro che amavo e adesso non ho nulla.”
“Sophie, non dire cazzate. JP ti ha tradita con la tua assistente, hai fatto benissimo a piantarlo.”
“Ma se fosse stata colpa mia?”
“Oh no, Sophie. No.” Disse Kate, scuotendo la testa.
“Ma pensaci. Forse ho fatto qualcosa di sbagliato io. Forse l’ho spinto io a tradirmi con Giselle. Voglio dire, alla fine anche Harry mi ha tradita con quella tizia di X Factor, Caroline, quindi forse c’è qualcosa di sbagliato in me.”
“Non ascolterò un secondo in più di questo discorso. Non c’è niente che non va in te.”
 Sospirai e mi concentrai di nuovo sul calice di vino bianco.
“Cambiamo discorso.” Dissi poi. “Quando uscirai ancora con Liam?”
“Domani sera. Andiamo a cena insieme in un posto carino. Ha detto che è una pizzeria.” Rispose senza smettere di guardarmi con apprensione, come se potessi esplodere da un momento all’altro.
“Ottimo!” Esclamai, cercando di dimostrarmi felice. Kate mi conosceva meglio di chiunque altro al mondo, quindi sapeva benissimo che il mio sorriso era forzato.
“Sophie?” Sentii una voce familiare alle mie spalle. Mi voltai e trovai Louis e la ragazza con cui era al pub qualche giorno prima.
“Ciao!” Lo salutai, alzandomi dalla sedia e permettendo che mi desse un bacio su ogni guancia.
“Lei è Eleanor, la mia ragazza. Eleanor, questa è Sophie, la ragazza di cui ti parlavo.” Ci presentò poi.
“E lei è Kate, la mia migliore amica.” Spiegai dopo aver stretto la mano ad Eleanor. Anche Kate si alzò e strinse la mano di entrambi.
“Ho sentito quello che è successo con Taylor.” Mi disse Louis. “Mi dispiace.” Aggiunse.
Non risposi, non sapendo cosa dire.
“Conosci bene Taylor?” Si intromise Kate improvvisamente.
“No, non benissimo. Però…” Cominciò a dire Louis e poi si interruppe.
“A me non è mai piaciuta.” Intervenne Eleanor. “Siamo usciti tutti e quattro insieme in più di un’occasione e non mi piace come si comporta. E’ troppo gelosa.” Aggiunse la ragazza.
“Volete unirvi a cena?” Chiese Kate, molto interessata alla conversazione. Louis ed Eleanor si guardarono e poi annuirono.
“Io non ho mai detto certe cose.” Confessai quando un cameriere unì i nostri tavoli. “Non sono una persona orribile.” Aggiunsi.
“Perché non ci racconti esattamente com’è andata?” Mi chiese Louis ed io, dopo aver respirato profondamente, cominciai a parlare.

 



Buon inizio settimana!

La nostra povera Sophie sta entrando nella fase del dubbio, quindi comincia ad avere ripensamenti, mentre Kate, da brava migliore amica, ne approfitta della situazione per fare un po' di gossip e cercare di organizzare un piano per aiutarla.
In questo capitolo ritroviamo Harry e compare anche il caro Louis.

A mercoledì con il prossimo!

Grazie mille alle persone che leggono questa storia e che la inseriscono nelle seguite/preferite/ricordate e la recensiscono! Grazie davvero. <3
   
 
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