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Autore: AkaRen    17/12/2012    2 recensioni
Un mangiamorte, ancora. Il marchio pulsava sul braccio sinistro, vivido nonostante gli anni passati dalla fine della guerra.
Una spia dell’ordine, ancora; perché aveva fatto giuramento e, anche se non c’era più bisogno dell’ordine della fenice, sarebbe rimasto una sua spia a vita.
Eppure, in quel modo, in quel momento, di Severus Piton Hermione non vide altro che un uomo. E ne rimase incantata.
Ma rimase ancora più incantata quando Severus Piton le si avvicinò, l'andatura lenta, e le sorrise.
Era un Severus Piton che, nonostante la sua reputazione, nonostante il suo dolore, nonostante l’odio che avesse provato in quegli anni, che gli aveva squarciato il corpo, sapeva amare.
Un Severus Piton più umano, più vero.
Ed Hermione se ne innamorò.
[Una raccolta di momenti sul pairing Hermione/Severus]
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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The cold crumbles under the warmth







[flashfic. 4]


“Severus?”.
L’uomo guardò la ragazza.
“Mh?” mugugnò, alzando un sopracciglio. Un gesto abitudinario.
La ragazza non gli rispose. Rimase in silenzio, continuando a osservarlo.
Il Serpeverde la guardò ancora per un momento, poi ripose la domanda: “Sì?”.
“Mi sento male.” affermò allora Hermione, contraendo le labbra in una smorfia.
L’uomo si fece improvvisamente preoccupato.
Posò il viso della ragazza sul suo petto, abbracciandola. Un gesto spontaneo.
“Cos’hai?” sussurrò in un filo di voce.
La ragazza non disse niente.
L’uomo aspettò, continuando a tenerla stretta tra le braccia.
“Mi sono innamorata, Severus.” disse, gemendo di frustrazione.
“Di chi?” chiese il serpeverde, preoccupandosi maggiormente.
Il petto cominciava a dolergli.
“Di te.” e sorrise, baciandolo.
L’uomo restò sorpreso, ma quasi subito si aprì in un sorriso e la strinse forte a sé.
Non sapeva come rispondere a quella dichiarazione. Non era abituato a riceverne.
Non sapeva come avesse fatto Hermione ad innamorarsi di uno come lui.
Sapevo solo che, per una volta, era felice.
Dannatamente felice.










[flashfic. 5]


“Signorina Granger? Che cosa ci fa qui?” una voce ruppe il silenzio.
Due figure si trovavano sedute ai lati opposti della stanza, nella Sala Grande.
Una, più scura, era vestita con abiti uguali ai suoi occhi profondi.
L’altra, più illuminata dalla luce della luna che filtrava dalla cupola posta sul soffitto, era vestita con i colori sfarzosi della propria casa d’appartenenza. Rosso e oro.
La ragazza non fiatò. Si limitò a voltarsi, e a guardare il suo professore.
Il Serpeverde sostenne lo sguardo, alzando un sopracciglio.
“Allora?” chiese, impaziente. Come era sempre stato.
Ma la Grifondoro continuò a sostenere il proprio silenzio.
Solo dopo un po’ osò parlare: “Non ho sonno, professore.”.
Una risposta ovvia. L'uomo lo sapeva bene. Bastava notare la tazza, riempita di camomilla, che la ragazza teneva tra le mani.
Ma il professore non batté ciglio, e continuò imperterrito con le sue domande.
“E crede che una camomilla riesca a farle prendere sonno?”.
Il tono di voce era ironico, quasi l’uomo volesse ridicolizzare l'azione della giovane, che si era alzata dal letto per giungere in Sala Grande e cercare di rilassarsi con quella bevanda, riuscendo così a prendere sonno.
“Perché, lei come crede che possa prendere sonno in altro modo?” chiese allora, un po’ stizzita.
Non le piaceva quando la gente la criticava, figuriamoci un professore. Anche se quel professore, doveva ammetterlo, non sapeva fare altro che lamentarsi.
L’uomo, stranamente, sorrise. Fu quella, la sua risposta. Solo un sorriso, ed uno sguardo vagamente malizioso.
La ragazza non capì le gesta dell'uomo. Alzò un sopracciglio, finì di bere e si alzò, salutando il professore.
“Beh, io ho finito la mia camomilla e credo che adesso riuscirò a dormire. A domani, professore.” disse, uscendo dalla Sala Grande.
Il professore non la fermò, ma prima che la Grifondoro potesse essere troppo lontana dall'udire le sue parole, sussurrò: “Come credo che lei possa prendere sonno? Con un po’ di attenzioni in più, con un po’ di tocchi, di sorrisi e di baci in più. Ecco come.”.
La ragazza si fermò improvvisamente, sorpresa da quelle affermazioni. Si girò, per incontrare gli occhi del professore, ma nella sala non c’era più nessuno.
E solo quel senso vagamente romantico, solo quella sorpresa fece compagnia alla ragazza.
Solo quella consapevolezza di essere qualcosa in più. E, in fondo, anche quel senso di orgoglio di essere superiore agli altri, persino con un professore come Severus Piton.




Ok, non mi sono mai fatta sentire.. Ma solo perché non sapevo mai come finire, cosa dire..
Invece, adesso, per la gioia (?) di tutti voi, eccomi qui! La creatrice di questa storia in persona! (:
Innanzitutto:
GRAZIE DAVVERO alle 4 persone che hanno aggiunto la mia storia tra le seguite, e all'1 persona che ha aggiunto la mia storia tra le Preferite!! ;)
Pooooi..
Grazie anche ai lettori silenziosi!
Mh, non ho più cose da dire. Volevo solo ringraziarvi di tutto! <3
Ah, vi volevo anche dire che questo capitolo ha due flashfic perchè, non avendo aggiornato ieri, e volendo aggiornare una flashfic alla volta, al giorno, visto che ieri ho saltato ho voluto rimediare oggi.

Bye Byee!
AkaRen
   
 
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