. ˙Quell'alchimia tra di loro˙.
(dalla parte di Alphonse)
by Mistress Lay
Notes: Mi avevate chiesto un sequel, e voi sapete che
per me è irresistibile questo richiamo, vero? >.< cattivi, ad
approfittare di questa mia debolezza!
Comunque grazie per aver commentato con così tanta
affluenza la mia prima shottina su FMA *Me s'inchina*
Quindi grazie a coloro che hanno letto e in particolare a:
NamiTheNavigator (nonostante tu adori le EnvyXEd
hai letto questa RoyXEd? ah, ma come farei senza di te? XD)
elyxys (ti ringrazio per le dritte che mi hai dato,
veramente, ci sono ancora molte lacune che devo sanare su questa manga/anime...
XD)
Nadeshiko (ma come sono felice di vederti
anche qui! ^^ Una shottina? sigh... neanche le shot riesco veramente a
terminarle! sono un caso disperato, che ci vuoi fare... Oh sì, il brutto tempo
mi ispira sempre, la natura in genere, qui ho usato un'altra sfumatura
atmosferica, che ho già usato in Slib! XD)
Moony* (oh my, hai ragione, prima o poi il mio account
sarà davvero intasato! XD)
Stè_Wormy (tesoro, lo sai che se mi
chiedi qualcosa per il tuo compleanno, quella è! XD In realtà volevo
scrivertela su Ygo riprendendo un po' quella sezione che ultimamente ho
lasciato un po' andare... ma nel frattempo mi sono appassionata a FMA... XD)
Sango_79 (grazie! ^^ se ti può
interessare sto scrivendo una long-ff su questa coppia - e anche altre ad
essere sincera -! ^^)
Kira (Sis, ma.. neko-pon-pon?
XD Cariino!)
Mistica (moglie! *.* Apprezzo lo
sforzo! ^^ Sai, io non ci faccio molto caso se c'è qualche riferimento a quei
due testoni di RdS, ma ogni volta che me lo fai notare mi rendo conto che hai
ragione... XD)
James_Prongs (non preoccuparti, cercherò di
non far cadere nel dimenticatoio la mia FullShot! XD)
Setsuka (Ti ringrazio, sono veramente
felice che ti sia piaciuta a tal punto! ^^ Era da tanto che non scrivevo
qualcosa di smaccatamente e completamente romantico, credevo di essere un po'
arrugginita.. XD Senza contare che FMA è solo una mia recente scoperta... ho sempre
il terrore di rendere i pg troppo OOC, quindi la tua recens mi ha davvero
confortato. Grazie per le dritte, rimedierò. Mi sono anche documentata più
approfonditamente e sto cominciando a leggere anche il manga... ^^ Ah, io non
faccio molta differenza tra chi viene o meno prima dello /... quindi per me
Ed/Roy e Roy/Ed sono un po' la stessa cosa... XD Sto scrivendo una long-ff
anche se aspetto di accumulare qualche capitoletto in più prima di postarlo
visto che attualmente sto scrivendo la bellezza di dieci fanfic.. comunque sono
sempre aperta a consigli, anche per scrivere! *.* Te l'avevo detto che adoro le
tue fic, e dal momento che sei stata tu a farmi conoscere ed apprezzare questa
coppia, era il minimo dedicarti la mia prima shot su di loro... pensa che avevo
il terrore che non fosse stata di tuo gradimento! O.o)
moccy (ti ringrazio per il commento, allora! ^^)
alicesimone (tesoro! Come sono contenta che
ti sia piaciuta! *.*)
Questa shot è dedicata ancora a Stè_Wormy, chiamala
la seconda parte del tuo regalo di compleanno! ^^
.
Fiocchi di neve scendono dal cielo, lenti e ricchi di una
poesia lontana, piccoli frammenti di pioggia cristallizzata.
Alphonse ritrae la mano umana, ora sensibile al freddo e
alla dolce carezza della neve, guarda il cielo, il meraviglioso spettacolo
sopra di lui.
Sospira e dalla bocca esce una nuvoletta di calore, gli
occhi dorati cercano oltre l'orizzonte la figura tanto amata del fratello ma
ancora niente, vuoto assoluto, è preoccupato e cerca invano di non darlo a
vedere: come mai Edward ritarda? Gli è successo qualcosa?
Al sa di essere fin troppo apprensivo ma ultimamente vede
il fratello lontano, perso dietro vecchi e nuovi problemi: Alphonse credeva che
quando Ed gli avesse ridato il suo corpo umano avrebbe smesso di affannarsi
tanto e avrebbe cominciato a dedicarsi alla propria vita ma evidentemente si
era sbagliato. Suo fratello è preso a rendere la vita di Al migliore,
controllando in ogni libro l'anatomia umana e i tempi di ripresa.
Alphonse si sente una preziosa statua di cristallo dentro
ad una teca.
Edward non gli chiede come va, no, lui capisce come sta il
fratello solo partendo da un'occhiata.
Lo guarda con i suoi occhi color del miele, stringe le
labbra impercettibilmente e sorride.
Al vorrebbe tanto dirgli che sta diventando sempre più
simile al loro padre, ma certamente questa considerazione potrebbe farlo
arrabbiare.
Però è vero.
Il viso di suo fratello è chiuso, imperscrutabile, la
piega delle labbra è stretta, gli occhi sono duri, le sopracciglia aggrottate
pensosamente. E' chiuso in se stesso come dentro un guscio invisibile che
nemmeno ad Al è permesso attraversarlo.
Alphonse lo sente lontano, sente che il permesso nel suo
mondo si sta affievolendo e teme che alla fine il fratello glielo proibisca
categoricamente.
Ancora scendono i fiocchi di neve, leggiadre gocce di un
cielo scuro.
Alphonse si siede sulla panca di legno, stringendosi nel
cappotto e ignorando il freddo che comincia ad anchilosargli le membra.
Vuole aspettare Edward.
L'headquarter è silenzioso all'esterno, lui, sotto il
porticato, è solo e aspetta.
- Ti prenderai un raffreddore -
Alphonse guarda attentamente la caduta di un fiocco di
neve, volteggia leggermente come fatto di aria e poi si posa sulla ringhiera
del porticato.
Non si volta, sa a chi appartiene quella voce.
Non si volta, non ha bisogno di farlo.
Non si volta, sa che accanto alla panca c'è il generale di
brigata Roy Mustang con la sua divisa blu nascosta dal pesante cappotto, lana
che cela sotto di sè le onorificenze, le spille e le spalline. I suoi gradi
sono riprodotti anche sul cappotto, lucenti.
E' sicuramente a braccia conserte, certamente non lo
guarda nemmeno, gli occhi nero pece che vagano dai cancelli, occhi che cercano
e scrutano, che vorrebbero rivedere la stessa persona che Alphonse sta
aspettando con tanta devozione.
Alphonse sa.
Sa della relazione che lega suo fratello maggiore al
generale.
Lo sa da tanto, da due anni, quando ancora il suo corpo
non esisteva e viveva dentro un'armatura, quando Ed non aveva ancora alcuna
divisa e alcuna mostrina dell'esercito, quando era ancora il FullMetal e basta,
e non il tenente Elric.
Due anni sono passati.
La neve continua a cadere lieve, meno rada di prima.
Alphonse lo ha scoperto per caso, ne era completamente
inconsapevole, li aveva visti abbracciati una volta, in biblioteca, Mustang che
lo stringeva possessivamente, Edward che scalpitava come al suo solito,
cercando di respingere il suo contatto. Al si era fatto avanti per vedere
meglio che accadeva e aiutare il fratello ma poi Mustang era sceso con il viso
sulle labbra di Edward e Edward aveva smesso di scalciare, si era abbandonato
all'abbraccio.
- Ti odio - aveva detto, ma con un tono del tutto diverso.
Non con odio o rabbia o umiliazione, con un tono sommesso,
sussurro pronto a spezzarsi, due parole mormorate dolcemente, come
un'abitudine. Come se quelle nere parole fossero imbevute nel miele dolce.
Era un 'ti odio' fittizio.
Era un 'ti amo' nascosto.
In quel momento, Alphonse ricorda, aveva come sentito
qualcosa spezzarsi nel cuore. Forse il cuore stesso.
Mustang poi aveva sorriso malizioso: - Onorato, FullMetal
- aveva detto, con dolcezza ironica, con qualcosa di trattenuto in quelle
parole, come un'antica compostezza, come un sapore diverso dal miele, solo, più
dolce.
Nevicava da quella mattina ormai, Alphonse adorava la
neve.
Ricorda quando con Ed giocavano a tirarsela.
Quando l'età dell'innocenza era vicina.
Al non aveva chiesto spiegazioni al fratello per la sua
'relazione' con l'allora colonnello, Ed aveva comunque capito che l'aveva
scoperto e gli aveva rivelato tutto. Con voce bassa, imbarazzata, con occhi
sfavillanti, con parole dure, con un sorriso appena accennato.
Alphonse ovviamente aveva accettato tutto senza dire
niente... che diritto aveva poi di fare la paternale ad Edward?
Suo fratello aveva sacrificato un braccio per lui, la sua
vita, ogni minuto della sua esistenza, gli occhi e la forza, Alphonse sarebbe
stato dalla sua parte sempre, in ogni occasione.
Solo... doveva abituarsi al nuovo stato di cose.
Ora doveva dividere il cuore di Ed con qualcun altro, e Al
non ci era per niente abituato.
Neve, ancora, scende come un sipario cancellando la terra
brulla, il fango, le imperfezioni.
Al non risponde a Mustang, continua a guardare in avanti
aspettando che i cancelli si aprano e l'alchimista d'acciaio scenda dalla
macchina. Al è certo che Ed gli avrebbe rivolto un sorrisino, lieve, come
sempre, lo avrebbe rimproverato di averlo aspettato, poi avrebbe guardato Roy
Mustang e in silenzio i due si sarebbero diretti nell'ufficio di quest'ultimo
per un relazione dettagliata, per un abbraccio, per un bacio strappato
nell'ombra, per dolci e dure parole, per qualche urla di suo fratello e per la
risata dell'ufficiale più alto in grado.
Forse Edward ha incontrato un intoppo.
La neve forse, una lastra di ghiaccio nella strada, forse
la macchina deve procedere lentamente.
Non c'è bisogno di preoccuparsi.
Però anche Mustang è preoccupato, altrimenti non sarebbe
uscito dal suo ufficio.
- Sa qualcosa, generale? -
- Uhmp - fa una smorfia il generale, rientra
nell'headquarter e Alphonse rimane solo.
Forse l'avverte anche lui quella sottile tensione che si è
instaurata tra di loro, quella scintilla di freddezza.
In quel momento i cancelli si aprono e una macchina nera
si ferma, facendo scendere un giovane con una divisa blu e i capelli raccolti
in una coda di cavallo, è Edward, porta tra le braccia un fascicolo voluminoso
pieno di fogli spiegazzati, chiude la porta della macchina e cammina nella
neve, affonda gli stivali nella coltre bianca, il capo è abbassato, pensoso,
non guarda in alto, verso il porticato dove Alphonse è in piedi accanto a
Mustang.
La neve cade, fiocchi freddi ballano al ritmo impartito
dal vento.
Fiocchi di neve che si posarono sulle spalline e sulla
divisa blu di Edward, tra i suoi capelli dorati.
- Nii-san! - Alphonse non riesce a trattenersi, scende le
scale con passo veloce, incurante della neve che gli bagna i piedi quando
attraversa il cortile e raggiunge il fratello.
Ed alza lo sguardo su di lui finalmente: - Al... che cosa
ci fai qui fuori con questo freddo? - gli domanda subito apprensivo.
- Sto bene - afferma con decisione Alphonse.
- Non dovresti fare queste bravate, Al! - esclama Ed serio
- Il tuo corpo è ancora... -
- Nii-san! - replica Alphonse - Smettila di essere così
apprensivo! -
Non vuole ammetterlo ma gli fa male.
Gli fa male quello sguardo che il fratello maggiore gli
rivolge, quegli occhi ricolmi di preoccupazione eppure così duri. Teme che non
rivolgerebbe lo stesso sguardo al generale Mustang.
La gelosia gli brucia sotto la pelle, ignobile pensiero
per un fratello, eppure è geloso.
Roy Mustang, il bastardo colonnello di un tempo, ora sta
dividendo il cuore di Ed con lui, suo fratello.
E' orribile.
Perchè sente la presa del dolore stringergli il cuore.
Da quando?
Neve che cade su di loro, Alphonse sbattè più volte le
ciglia, sentendo un fiocco di neve incollargliele.
Ed gli sorride, quel piccolo sorrisino accennato, con un dito
gli toglie il fiocco di neve dalla ciglia: - Torna dentro, Al -
Un gesto che vale più di mille parole nella mente di Al: è
un gesto dolce, famigliare, di fratello preoccupato.
Oh, Ed... perchè non possiamo tornare ad essere come
prima?
Solo noi due contro il resto del mondo?
Perchè ti devo dividere con lui?
Al cerca di nascondere il pensiero oscuro che gli invade la mente: è contento, sotto sotto, che il generale sia rientrato nel suo ufficio, proprio prima che Ed arrivasse, così può avere lo sguardo del fratello solo per sè.
Pensiero egoistico, ma vero.
- Entriamo - gli dice Ed.
Al gli si affianca, zoppica leggermente per aver sforzato
con quella piccola corsa nel freddo le sue gambe, subito Ed lo guarda: - Al? -
- Sto bene! - ribadisce Alphonse - Dai entriamo...
scommetto che devi andare in biblioteca! -
Edward stringe le labbra, poi lascia perdere la questione:
- Vieni con me, allora - sembra titubare, come se volesse fare qualcosa e ne
avesse allo stesso tempo timore.
Alphonse dissipa il suo dissidio interiore aggrappandosi
al suo braccio, con la scusa del dolore alle gambe gli si fa ancora più vicino,
così vicino da odorare il suo profumo.
Ed è sempre così distante ultimamente.
Alphonse lo pensa con rimpianto.
- Al... -
- Sì, nii-san? -
- Lo sai che ti voglio bene, vero? - domanda Edward.
Oh, Ed.
Alphonse abbassa il volto, gli occhi senza preavviso si
inumidiscono.
Oh, Ed, perchè?
Perchè me lo hai detto?
Forse gli legge davvero negli occhi.
La neve gli bagna la nuca, rabbrividisce istintivamente,
cercando il calore rassicurante del fratello maggiore, così, istintivamente,
come ha sempre voluto fare.
Oh, Ed, vuoi davvero volermi bene anche se io sono geloso
del generale?
- Al? -
Alphonse ancora non risponde, il capo rimane chino,
assorto, colpevole.
- Nii-chan? -
Che strano appellativo esce dalle labbra di Edward. Che
strano tono di voce.
è basso, dolce, un sussurro lieve.
- Lo so - risponde Alphonse.
- E allora dov'è il problema? -
Oh, Ed, hai capito tutto allora?
O forse hai capito solo in parte?
Lo sai che cosa si agita nel mio cuore?
Alphonse alza le spalle, cercando di minimizzare la
portata dei suoi sentimenti: - Nulla, nii-san, nulla -
Non posso più averti con me?
Erano rientrati in quel momento, lasciandosi alle spalle
l’immenso spettacolo nevoso, Al fece per chiedere al fratello qualcosa quando
gli occhi di Ed si sollevano e si fissano al di là delle spalle del fratello,
un sorrisetto sarcastico nasce dalle sue labbra.
Al si gira e vede il generale Mustang girare le spalle e
percorrere il corridoio che lo avrebbe portato nel suo ufficio.
È troppo tardi, Ed?
- Nii-san… -
Ed gli fa un sorrisino: - Andiamo, allora? –
Al spalanca gli occhi, sorpreso. Si aspettava che Ed gli
dicesse che doveva raggiungere il generale con qualche scusa fuorviante come
fare rapporto o roba varia, invece, aveva deciso di andare con lui in
biblioteca, senza andare a salutare Mustang.
Perché?
- Dai, abbiamo parecchio lavoro da fare – gli intima Ed.
Aveva capito, allora.
Come al solito aveva capito il fratello.
- Posso aspettarti qui – lo interrompe Al – Vai dal
generale… ti stava aspettando con me prima. Ci vediamo in biblioteca -
Siamo fratelli.
E non devo essere geloso.
Nemmeno se il generale ti ‘ruba’ a me.
Saremo sempre noi due.
Insieme.
- Al… -
- Vai, Nii-san. Ho
capito -
.The end.
Notes: So che è cortissima, e magari squallida ma un
giorno Moony mi aveva messo la pulce nell’orecchio mentre guardavano assieme
una puntata di FMA. Giusto per non rovinare l’atmosfera che volevo che si creasse ho lasciato stare
così, nonostante sia quasi da considerarsi un pezzetto di vero capitolo.
Per coloro che mi seguono su HP… domani postaggio di una
nuova shot! Una Remus/Sirius piuttosto… particolare… XD
Commentate!
Miss