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Autore: Michaelis Ashley Warblers    18/12/2012    1 recensioni
" E' questo quello che sono diventato? Una merce di scambio? I miei genitori mi hanno insegnato che non si compra una vita con nessuna cifra al mondo e adesso la mia vita viene venduta per una stupida cifra? "
Di nuovo le lacrime solcarono il volto di Ciel.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ciel Phantomhive, Sebastian Michaelis
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La volta in cui mi salvò la vita.

La prima cosa che vide quando aprì gli occhi fu il suo castello in fiamme,. Intorno non vi era rimasto più nulla, quello che prima era un maestoso giardino pieno di colori e di vita adesso non era altro che una landa desolata piena di dolore.

<< Madre? Padre? >> urlò, urlò più che poteva con le ultime forze rimaste nel suo piccolo, fragile e ormai sfinito corpicino.



Era tutto buio, non si vedeva nulla. Un'oscurità terrificante, ma piena di dettagli: nell'aria c'era odore di cibo, di fiori di campo, di thè caldo e di torta al cioccolato e per un attimo Ciel credette di essere di nuovo a casa, ma nella sua mente affiorarono di nuovo le immagini di quella sera... Erano talmente nitide che non potevano essere solo frutto della sua immaginazione e lo sapeva bene.

<> disse prima a bassa voce e poi con un tono sempre più crescente, sempre più pieno di paura, di insicurezza e di lacrime.

Due righe calde rigavano il volto di quel bambino terrorizzato e sperduto, erano un'amara consolazione, la consolazione di avere ancora la vita, ma non ci volle molto a strappare Ciel dai suoi pensieri; ad un tratto la porta si aprì illuminando lievemente la stanza e i suoi occhi ne furono devastati. L'odore familiare non c'era più aveva lasciato il posto all'orrenda visione di una stanza pienaa di bambini  con il volto scavato e gli occhi persi nel vuoto, nessuno di loro aveva più voglia di vivere.


Passò il tempo, nessuno seppe mai dire quanto tempo passò, minuti, ore giorni forse? Ma la porta si aprì di nuovo e permise a due donne di entrare accompagnate da altrettanti uomini armati, la paurà allora si fece spazio sui visi degli altri bambini, ma non su quella di Ciel, lui era confuso non capiva non sapeva..

<< Ritieniti fortunato ragazzino, hai vinto un bagno gratis!>> disse un uomo avvicinandosì al ragazzo dai lunghi riccioli d'oro e gli occhi come gemme di ambra che si trovava accanto al piccolo bambino sperduto.

Quando gli uomini uscirono dalla stanza si sentirono solo delle urla che tutto ad un tratto cessarono.

<< Adesso basta! Qualcuno parli! Dove siamo? Che succede? >>
 Chiese il ragazzo con gli occhi coraggiosi

<< Abbassa la voce o ti sentiranno e ci puniranno tutti! >>  La voce proveniva da un angolo indefinito della stanza, ma si percepiva chiaramente che era di una bambina, poco più grande di Ciel. forse << Non hai ancora capito? Siamo diventati il giocattolo preferito dell'aristocrazia! Siamo ad un mercato di schiavi, chi esce da quella porta non vi fa più ritorno! >> continuò.

Il cuore del ragazzo tremò,non poteva credere a quello che aveva sentito, non voleva crederci!

E di nuovo la porta si aprì e stavolta la sorte scelse Mia, la ragazza delle informazioni, mentre veniva portata via rivolse a Ciel uno sguardo pieno di sentimenti indecifrabili. A quella visione il coraggio del ragazzo crollò e le lacrime sgorgarono irrefrenabili dai suoi occhi color del cielo.

Si sentiva solo affamato, impaurito, ma soprattutto era consapevole del fatto che prima o poi sarebbe toccato a lui e che nessuno lo avrebbe salvato.

La porta si aprì...

Una luce invadente, dell'acqua calda, dei vestiti puliti... Ciel non capiva, e non avrebbe voluto capire. Come era possibile che quelle persone che si prendevano cura di lui in quel momento lo avrebbevo venduto come merce da macello poco dopo?

Venne scortato fino ad una porta di legno che si aprì con facilità e di nuovo vide quella luce invadente, ma stavolta oltre a quella luce vide delle persone mascherate in preda all'euforia del momento.

<< 150.000 monete >> urlò una voce femminile dal fondo della sala, Ciel la cercò e vide che teneva in mano una paletta con il numero 15 inciso sopra.


" E' questo quello che sono diventato? Una merce di scambio?  I miei genitori mi hanno insegnato che non si compra una vita con nessuna cifra al mondo e adesso la mia vita viene venduta per una stupida cifra? "

Di nuovo le lacrime solcarono il volto di Ciel.
<< Aggiudicato alla signora numero 15, complimenti è merce fresca! >> disse ilc onduttore dell'asta
<< Prima di ritirarlo vorrei che lo marchiaste a fuoco con lo stemma del mio casato>> disse la donna e subito un uomo entrò con un ferrò rovente in mano.
Il bambino cercò di dimenarsi, ma invano! Aveva pregato, aveva sperato che qualcuno lo salvasse ma nessuno giunse.
Sarebbe stato uno schiavo per sempre e a ricordarglielo ci sarebbe sempre stato il ricordo del dolore straziante e l'incisione sulla sua shiena.
Ma quando tutto sembrava ormai perso nel buio della disperazione e della resa, una voce si faceva spazio.
<< Basta volerlo e tutto finirà, basta dirmi di si e tutto questo cesserà di esistere.>>
<< Lo voglio, si!>> Ciel era deciso più che mai a scappare da quell'oblio.
<< Dimmi quali sono i termini del tuo contratto, ma ricordsa il prezzo è la tua anima>> continuò la voce
<< Voglio vendetta nei confronti di chi ha ucciso i miei genitori, rivoglio la mia vita>>
<< Bene >> concluse la voce dell'oscurità.
Un dolore lancinante proveniva dall'occhio sinistro di Ciel, che quando riaprì gli occhi si ritrovò nel letto di casa sua circonadato dalla sua servitù e da una cupa figura nera, ma la cosa che più colpì il ragazzo furono quei due occhi di un intenso rosso.
<< Chi sei? >> chiese a quella inqueitante figura, una volta da soli.
<< Questo deve dirmelo lei padroncino. Mi dia un nome e quello sarò>> rispose
Il suono della voce era così familiare, ne era certo quell'uomo era la voce della sua salvezza.
<< Ti chiamerai Sebastian. Sarai il mio maggiordomo personale e obbedirai solo e soltanto a me>> disse Ciel con la voce spenta di chi ormai aveva perso tutto l'entusiasmo e la gioia di vivere
All'udire quel tono il Maggiordomo parve compiaciuto ed inginocchiandosi portò la mano sinistra sul petto e disse << Yes, my Lord! >>




-Michaelis Ashley.
   
 
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