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Autore: Tell you a story    18/12/2012    0 recensioni
"La leggenda narra che quando le sorti del mondo devono essere decise nascono due guerrieri la cui anima è composta per metà dall’Angel la quale si dice rappresenti il bene e per l’altra metà dalla Demon la parte oscura. Questi guerrieri sono chiamati “Archan” ed il loro destino dipenderà da quale delle due parti della loro anima prevarrà sull’altra: in caso prevalga l’Angel il loro destino sarà quello di salvare il mondo in caso contrario saranno i messaggeri della fine di un’epoca. "
Autore: "questo è un pezzo del prologo ... penso che cose del genere siano già state scritte sicuramente ma visto che ho deciso di iniziare a scrivere questa storia il mio obbiettivo è solo avere un parere da fonti esterne oltre che da amici e parenti .. per adesso la storia è proprio all'inizio la sto scrivendo ad intervalli irregolari e quando mi viene l'ispirazione .. non so quanto ci metterò a finirla però se volete cmq darci uno sguardo per dirmi come vi sembra mi fa piacere .. non siate troppo brutali per favore e buona lettura a chi vorrà leggere questi sprazzi di fantasia che ogni tanto mi saltano in testa !"
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Mamma, Papà, sono a casa !! scusate il ritardo, mi dispiace Valex e io abbiamo fatto una lunga camminata senza accorgersi che ormai era tramontato il sole ..”
Nessuna risposta ..in casa tutto taceva,quella calma metteva a Yàn i brividi. Decise di uscire in giardino, dovette attraversare il corridoio anch’esso buio e inquitante, lo fece di corsa. Quando uscì in giardino quello che vide fu terribile: suo padre era atterra agonizzante, e sua madre Oceàn piangeva china su di lui. Yàn si precipitò da loro “Papààà !! …. che è successo !? Chi è stato ?” chiese con disperazione. “Un uomo incappucciato è venuto in casa nostra, e ci ha attaccato con la magia… tuo padre a cercato di fermarlo … mi vergogno di me stessa…non ho potuto  fare niente” disse sua madre tra i singhiozzi e le lacrime” “Oceàn tu sei sana e salva è questo quello che conta. Figlio mio ascoltami …. Que… quello non era un semplice uomo… era un Archan … come te ..” sembrava che ogni parola costasse a Yonhos un grande sforzo. “Papà… ma non capisco… cos’è un Archan?” Oceàn raccontò a suò figlio la leggenda dei guerrieri epocali nati per decidere le sorti del mondo. “Lui mi ha letto nella mente con una magia.. ti sta cercando… devi scappare figlio mio…scappa ! E non voltarti indietro.” “No, non sono un codardo non vi lascerò qui a morire” disse Yàn, sciogliendosi in un pianto senza fine abbracciò i suoi genitori. “Devi andare tesoro mio io resterò qui con tuo padre… noi saremmo sempre con te ricordati questo … “ ormai Oceàn aveva finito le lacrime. “Prendi questa e vai noi ce la caveremo, qualunque cosa succeda non tornare indietro” suo padre gli porse la sua spada, l’aveva sempre guardata da lontano: il suo manico perfettamente maneggevole, la lama, ottenuta dalla lavorazione del Soul, il materiale più duro presente su Àthmos, con disegnati sopra stupendi tribali. “Papà…io non…” “ Ti ho detto di andare subito !!!” non aveva mai visto suo padre così infuriato. Diede un ultimo abbraccio a sua madre desiderando che quell’ultimo momento di affetto non finisse mai.

Mentre si addentrava nella foresta di Vertex ripensava alle parole di suo padre. Ecco perché i suoi occhi erano di colori diversi, ecco perché doveva portare sempre la benda agli occhi quando usciva di casa e gli strani fenomeni durante gli allenamenti. Doveva imparare al più presto a controllarsi. Ad un certo punto si bloccò, si diede dell’idiota per non averci pensato prima ‘Valex!! se quell’uomo incappucciato aveva letto nella mente di suo padre ora lui e la sua famiglia erano in pericolo …doveva tornare indietro non poteva perdere anche lui !’ si voltò e corse con tutte le sue forze verso la casa del suo amico, non avrebbe permesso a quel bastardo di ucciderlo.
Tornato al villaggio i suoi occhi inorridirono alla vista di quello che rimaneva di esso; case in fiamme e distrutte, cadaveri dappertutto pensò subito ai suoi genitori, ma aveva fatto loro una promessa: non sarebbe ritornato da loro qualunque cosa fosse successa, nel suo profondo sapeva che erano morti. Le lacrime arrivarono improvvise, non riuscì a fermarle ma senza attendere oltre si diresse verso l’abitazione di Valex non poteva perdere altro tempo. Dove prima c’era la casa dell’amico ora erano presenti solo macerie. Un uomo incappucciato era fermo davanti a lui e lo guardava con odio. Un Brivido gli percorse la schiena: gli occhi di quell’uomo erano completamente rossi e nel suo sguardo c’era una follia omicida. Yàn era terrorizzato ma riuscì comunque a parlare “Dov’è Valex bastardo !!!” . Lui non rispose. Il  suo corpo si circondò di un’aura rossa…
  
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