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Autore: _Willenna_    18/12/2012    1 recensioni
“Lilo, guarda la telecamera!” – “Tesoro di papà?! Sorridi!” – “Guarda che bella la mamma”- “Avanti Liam, leva quella cosa. E’ stressante già vederla a lavoro, figuriamoci a casa!” – “Che brontolona.”
Questa è l’ultima cosa dolce che disse Liam ad Alexadra, prima del divorzio.
Lei è Alexandra Potter, regista che ama il suo lavoro e madra di Lilo, sua figlia di cinque anni.
Il suo ex Marito è Liam Payne, uno dei cinque componenti dei One Direction.
L'ha lasciata lui per un’altra, un’altra che a quanto pare è una sua ex: Danielle.
Ma se arrivasse lui? Se arrivasse e la salvasse da tutto ciò che è reale?
Lui, il riccio spensierato e donnaiolo non è altro che un dolce ragazzo dagli occhi verdi.
Leggete se volete scoprire di più :D
#Titolo preso dalla colonna sonora di "Madagascar 2", capolavoro del compositore Hans Zimmer e Will I.Am.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Questo capitolo lo dedico a Roberta, mia vicina di casa e sorella da sempre  e , aggiungerei, compagna di sfuriate.
Al secondo piano del grandissimo chalet, Harold, Alexandra ed Annalisa, attraversavano i corridoi, ammirando saune, stanze con vasche idromassaggio, e palestre.
“E questa è la vostra stanza. Ho immaginato che vogliate dormire insieme, visto che beh…siete una coppia” –esclamò Annalisa, di fronte ad una porta di legno d’acero, intagliata a mano e così maledettamente accogliente. “La ringrazio signora, ma ora, se lei me lo concede, vorrei poter stare con la mia fidanzata. Non è che ci guarderebbe Lilo per un’oretta?” –chiese Harry con tono sicuro, guardando la donna dal sorriso gentile, negli occhi –“Ma anche due! Che problema c’è? L’importante è che usiate i…” –“Mamma! Per favore..” –sussurò, Alex interrompendola –“Amore, ma non c’è da vergognarsi! Vorrei solo che se voleste avere un’altra ‘Lilo’ dovreste prima programmarla!” –“Mamma!” –sibilò la regista, fissando con occhi sbarrati la madre. “Vi saluto!”- ululò lei, ripercorrendo al contrario il tragitto. “Quindi, siamo rimasti soli..” –sussurrò Harold, ad un centimetro di distanza dalle labbra della compagna- “Eh già riccio! Chi sa cosa potremo mai fare, noi due, al secondo piano di uno chalet disperso in Italia”- alluse la giovane ragazza madre – “Ti amo” –le sussurrò lui, prendendola in braccio ed attraversando la porta; all’interno, una stanza fantastica li aspettava. Lenzuola morbide, che profumavano di pini, ricoprivano un’enorme materasso ad acqua, morbido ed accogliente. Il ragazzo non ci pensò due volte a chiudere la porta e a posare la sua donna sul letto, ma prima che potesse fare qualcosa, la mora intervenne: “Ma…c’è una vasca idromassaggio.” –“Se non te ne sei accorta, luce dei miei occhi, questa casa ne è piena”- gli rispose il fidanzato, baciandole il collo –“Si, ma stavo pensando che potremo farci un bel bagno, insieme” –sussurrò lei, all’orecchio del fidanzato; quest’ultimo, preso da un’improvvisa scarica di adrenalina e imbarazzo mischiati assieme, arrossì, ma non si lasciò scoraggiare e, riprendendo la sua ragazza, la portò fino in bagno.

Venti minuti dopo, i due erano uno di fronte all’altro, nudi, nella vasca. Harold con un bicchiere di champagne in mano e Alexandra direttamente con la bottiglia.
“Allora, amore” –la chiamò Harry, sorridendole, ma venne interrotto dalla donna che ridendo gli rispose-“Ahahaha..amore, mi piace quando mi chiami amore, fallo ancora”- “Amore” –disse lui, baciandole la gamba –“Ancora” –“Amore, amore, amore”- gli rispose continuando a baciarla.
I due non si staccavano, rimanevano incollati come francobolli, assaporando l’uno le labbra dell’altro.
Alexandra sentiva i muscoli del fidanzato, contrarsi sotto di lei e le piaceva.
Mentre uscivano dalla vasca, ancora attaccati, il cellulare della mora squillò fastidiosamente.
“Devo rispondere”- mugugnò lei, coprendosi con un asciugamano –“No, sarà quell’imbecille del tuo assistente. Rimani” –ripose Harold levandole l’asciugamano –“No, fermo, Harry!”- gridò stizzita lei, afferrando l’asciugamano e il cellulare contemporaneamente. Il giovane sbuffò, alzando le mani al cielo e buttandosi, ancora bagnato, sul letto. La ragazza tirò un risolino e rispose contenta: “Alexandra Potter” –“ Alexandra! Che bello sentirti, volevo sapere come andava lì in Italia” –“Louis? Ma…chi ti ha dato il mio numero?”- chiese sconcertata la ragazza. Ebbene, il giovane dagli occhi azzurri, appariva felice e spensierato, al telefono. –“Oh, l’ho preso dal cellulare di Liam.” –“E come mai mi hai chiamato?” –“Ecco io…insomma, volevo sapere di Harry”- ripose lui, sussurrando –“H-Harry?” –domandò la ragazza retoricamente, lanciando un urletto stridulo che fece rizzare su, il giovane dai capelli ricci –“Alexandra, sappiamo benissimo che è lì con te”- pronunciò la voce di un Zayn che risultava roca e tranquilla –“Chi ve l’ha detto?” –chiese lei, mettendo il vivavoce e avvicinandosi ad Harry, che si copriva le sue nudità con un cuscino –“Lilo. Quando ha chiamato Liam, ha chiesto di parlarmi e si è lasciata sfuggire il fatto che Harry stesse lì, con te” –rispose Louis, accennando una risatina –“Liam, lo sa?” –domandò diretta la mora –“Assolutamente no” –gridò stizzito Zayn –“Meno male” –sussurrò Harold, che non passò inosservato ai due amici, dall’altra parte della cornetta –“HAZZA!” –urlarono all’unisono i due –“Allora, da quant’è che te la fai, è? Com’è, focosa?” –chiese Louis, ridendo –“Sei in vivavoce, Louis” –rispose la mora, scuotendo la testa. –“Ops…”- si udì dall’altra parte.

“Quindi, ora Zayn e Louis lo sanno”- esclamò la ragazza, appena terminata la telefonata –“Già”- sussurrò lui, guardandosi il petto –“Che succede, Harry? E’ perché sei tutto nudo? O povero piccolo” –mugugno lei, sorridendo beffarda –“Lascia stare che sono nudo! Io mi sono accorto che non ti ho ancora…fatto la proposta” –disse lui avvicinandosi al letto e coprendosi con il lenzuolo. –“Harry io non credo di essere pronta per risposarmi” –gli rispose lei, avvicinandosi a lui –“No! Ma che sposarsi, Alexandra! Vorrei che la nostra relazione diventasse ufficiale, insomma…vorrei poterti chiamare ‘fidanzata’, sul serio” –cigolò, tirando fuori una scatolina da fuori la valigia –“Classico. La scatolina, tu che mi guardi e io che ti dico…”- rispose lei fermandosi, guardandolo negli occhi –“Mi dici?” – insistette lui, avvicinandosi al corpo immobile della mora –“…si” –continuò lei, avvinghiandosi su di lui e facendogli scivolare via quel fastidioso lenzuolo.
I due si rotolarono tra le coperte per ore, mentre la passione continuava a crescere e le loro bocche non ci pensavano a staccarsi.
Appena qualche ora dopo, Harold e Alex si vestivano per andare a passeggiare in paese.
La mora non era molto felice; potevano esserci fotografi o peggio delle fan.
“Ti proteggo io” –le aveva detto il riccio –“E’ così bello qui, perché starcene rinchiusi in casa?” –aveva continuato.
La mora sbuffò, si infilò i doposci e la giacca nera. Aiutò sua figlia a fare la stessa cosa ed insieme aspettarono che Harry si preparasse.
Ci mise quasi quaranta minuti e nel frattempo Lilo si era addormentata.
“Sono pronto, amore” –ululò scendendo le scale –“Beh, ora esci da solo.” –gli gridò la regista, coprendo la figlia con una coperta  e stendendola sul divano. “Ma cosa ho fatto?” –chiese Harry, seguendola al piano superiore –“Quaranti minuti, Harold! Cosa mai avrai  fatto in quaranta minuti? Per la miseria, Styles!” –urlò entrando in camera.  Il riccio la raggiunse sull’uscio della porta, dove lei era pietrificata. “Ti piace?” –le sussurrò il riccio all’orecchio.
Davanti a lei, tutta la loro stanza era adornata da candele e l’atmosfera che esse creavano era fantastica. “Dove diavolo le hai trovate?” –domandò con occhi sbarrati –“Potrei dirti che me le ha date tua madre, ma non sarebbe romantico; perciò ti dirò che sono un fottuto mago e che le ho fatte comparire per magia”- le rispose il giovane baciandola. “E’ molto carino sì.”- mugugnò lei, entrando e sedendosi sulla poltrona –“Solo carino? Solo carino? Ho impiegato mezz’ora solo per accenderle! Non porto neanche i boxer, perché poi facevamo tardi e tu mi dici che è ‘molto carino’?” –sbottò lui, afferrandola per i polsi e schiacciandola al muro –“ Sei una tale stronza e visto che ora sei la mia fidanzata, convengo che tu sia la mia stronza.” –continuò il cantante, avvicinando le sue labbra a quelle della mora.
Respiravano uno l’aria dell’altra, ma nessuno dei due si era ancora mosso.
Alexandra si perse in quel profondo verde degli occhi del fidanzato. Più lo guardava, più le sembrava di affogare.
I suoi occhi, non erano nulla in confronto a quelli del giovane, che trasmettevano forza, sicurezza e rabbia.
Un rabbia inspiegabile, ma si.
Rabbia.
Un senso di possesso che lui aveva nei confronti di lei. Un senso di possesso che la donna riusciva a percepire, solo dell’intensità dei suoi respiri; poi d’improvviso, lui agguantò il lobo del suo orecchio sinistro, per torturarlo con baci e morsi.
La presa intorno ai suoi polsi si sciolse e si concentrò sotto i suoi glutei, che vennero sollevati di qualche centimetro dal muro.
Lui la stringeva possessivamente, continuando a baciarle il collo. “Harry, siamo ancora con le giacche, Lilo dorme e non so quando torneranno i miei, in più l’abbiamo fatto fino a meno d’un’ora fa.” –Sussurrò la giovane fidanzata, intenta ad ansimare ripetutamente –“Il che rende tutto più eccitante” –le rispose il riccio, spogliandola di scarpe, giubbotto e pantaloni della tuta –“Harry ma che ti prende” –gli soffiò ad un centimetro dalle labbra –“ Perché tu mi ossessioni. Insomma, sei sempre nella mia mente, I miei pensieri riguardano solo te. Il tuo odore, la tua risata, i tuoi vestiti splendidamente neri” –“E quindi diventi così aggressivo?!” –domandò retorica, levandosi il pile –“ Che c’è? Vuoi che torno il frocio, dolce e delicato che si trova nei tuoi film?” –“Ehy! I ragazzi nei miei film non sono froci smielati, sono solo molto dolci!” –gridò stizzita, prima di scoppiare a ridere, ma Harold non la seguì , anzi, si spoglio e caricandosi in braccio la fidanzata la portò in bagno, dove la fece entrare nella grande e calda doccia. La giovane lo guardò sbalordita e sentendo le sue mani slacciarle il reggiseno zuppo e sfilarle gli slip, si sentii strana. “Harold, ma che ti prende? Sembri un pazzo, porca puttana! Dacci un taglio con quest’aria da maniaco. Sotto c’è mia figlia che dorme e i miei sono usciti a fare una passeggiata! Non possiamo stare quattro ore a giocare ai ‘conigli’ chiusi in camera, te ne rendi conto? Non sono io a farti questo effetto, Harry. Dimmi cosa ti prende. Prima eri dolce, insomma non che non mi piaccia questa parte di te, ma cos’hai? Sei bipolare?” –quasi gridò lei, per via del forte rumore che le pesanti gocce provocavano andandosi a schiantare contro il fondo della doccia. –“Io ti amo, ma tu? Non mi avevi detto che Liam ti aveva baciata. Non mi avevi detto che gli mancavi. Stiamo insieme, no?” –ripose il ragazzo, fissandola negli occhi, mentre i ricci gli ricadevano ribelli davanti alla faccia. –“ Harry non volevo dirtelo perché avresti cominciato a farti problemi inutili. E ora vorrei capire chi è la testa di cazzo che te l’ha detto, per la miseria!.” –gli rispose fissando il fondo della doccia. –“Il tuo telefono, veramente. Liam ti ha lasciato un messaggio in segreteria, dicendo che doveva parlarti riguardo al bacio e che gli mancavate, anzi…mancavi.” –continuò alzandole il mento e fissandola con sguardo triste –“Sii il mio cambiamento Harry”- gli sussurrò all’orecchio, facendosi scendere una lacrima. Lui l’abbracciò, trasferendo il calore dal suo petto nudo a quello altrettanto nudo della ragazza, poi schiacciandola al muro della doccia, parlò con voce roca –“Tu sii la mia droga e vedrai che andremo d’accordo” –“Vedo che ti piace fare la parte dell’aggressivo” –terminò lei, sentendo il suo membro strusciargli s
opra le sue nudità. 

#Okkey, scusate se ci ho messo tanto per aggiornare, ma ecco a voi il capitolo! Spero vi piaccia e mi scuso per eventuali errori grammaticali, ma sapete quando le mie dite pigiano sulla tastiera, vogliose di comunicarvi qualcosa, è più forte di me. Non posso fermarmi e tornare indietro per correggere. Se me ne accorgerò, non esiterò a correggerli, però! 
Devo avvertrvi che dal prossimo capitolo avremo scene più "Hot", visto il genere della storia. Spero recensirete e beh, grazie anche a chi non lo farà, ma che ha letto la storia!

 

  
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