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Autore: Lissah    18/12/2012    2 recensioni
E se Joycelyn non fosse mai scappata da Valentine? E se Clary e Johnatan fossero cresciuti insieme, come parabatai? E se Clary avesse combattuto contro i Nascosti insieme alla sua famiglia? E se Jace fosse cresciuto amato dalla sua vera famiglia e non si chiamasse più così?
Genere: Avventura, Azione, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quando aprii la porta non mi aspettai davvero di trovare i demoni nella loro vera e proprio forma, ma soprattutto, non mi aspettai di trovare il misterioso ragazzo come il tipo ragazzaccio bellissimo del liceo dei Modani, e invece fu proprio così. Li feci entrare mentre mio padre e mio fratello ci venivano incontro. << Alastron, buongiorno. Prego accomodatevi pure in casa nostra. >> lo salutò Valentine con un finto sorriso sul volto. Le cortesie tra demoni non erano frequenti, infatti anche sul loro volto si stampò un finto sorriso. Tutti quanti stavano facendo finta, in realtà volevano solo finire quella cosa il più velocemente possibile. << Caro Valentine, siamo onorati di essere stati invitati a casa vostra. Che ne dici se adesso andiamo a parlare in un luogo privato?>> Luogo privato.. Avrebbe potuto andare dove voleva, non c'era nessuno oltre a noi. Poi capii. Mio padre lasciò io e il ragazzo misterioso da soli perché eravamo troppo “piccoli” per ascoltare quella conversazione. Ma io sapevo che l'aveva fatto solo per mettere in atto il mio piano. Mi incamminai verso camera mia dicendogli di seguirmi. Quando entrammo, chiusi la porta, poi mi voltai. Lo trovai seduto sul mio letto, senza nemmeno che melo avesse chiesto. Perfetto, ora avrò a che fare con uno sbruffone. Comunque sia, approfittai dell'occasione di fissare il suo volto. Aveva dei bei zigomi pronunciati, gli occhi a mandorla erano di azzurro molto intenso e le labbra rosa carnose. Portava i suoi capelli, neri come la notte, un po' in disordine come se si fosse appena svegliato. Indossava una maglietta bianca a maniche corte molto attillata, dei jeans neri e delle converse nere e bianche. Nonostante fossi consapevole del fatto che la sua bellezza era data dal fatto che era un mezzo demone e quindi era molto bello per natura, fui quasi affascinata da lui. Si accorse che lo stavo guardando e mi fece un sorrisetto. Lo incenerii con lo sguardo. Non doveva credere che io fossi ammaliata da lui, altrimenti sarebbe stato impossibile sedurlo. Dovevo farmi vedere convinta, che non mi importasse di lui, che fosse solo un gioco nelle mie mani. Dio, ho passato anni della mia vita ad allenarmi su questo come avevo fatto a dimenticarmi tutto? << Piccola, lo so che sono uno schianto ma smettila di guardarmi, potresti davvero consumarmi ed io voglio rimaner integro anche per le altre ragazze, anche se tu non sei niente male.>> Se avessi potuto l'avrei ammazzato. Ci avevo visto giusto. Era un patetico sbruffone che si credeva chi sa chi. Ma se credeva che facendo lo sciupa femmine sarei caduta ai suoi piedi si sbagliava di grosso. Voleva la guerra? Bene avrei usato le sue stesse armi. << Tesoro, che io fossi uno splendore, lo sapevo già, senza che tu me lo facessi notare. E da quello che mi hai detto ne deduco che tu mi abbia guardato, quindi non fare il santino. Ah, e un altra cosa. Se vuoi fare lo sbruffone con me per fare colpo, bhe, hai sbagliato ragazza, bimbo>> Rimasi molto sollevata dalla sua faccia stupita. Stavo per girarmi e lasciarlo lì ma lui mi precedette e mi sbatté contro il muro. Il suo volto era a pochi centimetri dal mio. Sentivo il suo respiro dolce sulle mie labbra. Ma non glielo avrei lasciato fare. Quando lui si avvicinò per pretendere le mie labbra gli misi una mano sulla bocca per non permettergli il contatto. Gli feci di no col dito e lo scansai. Mi guardò estasiato dalla mia sfida. << Vuoi una sfida? Bene, ci sto. Ma stai attenta piccolo angelo. A scherzare troppo col fuoco ci si brucia.>> << Allora occorre che tu sia informato di una cosa. Con lo stilo posso curarmi senza problemi dal fuoco. Per questo non ho paura. Ci vediamo in giro, quando vorrai farti rivedere dopo il mio rifiuto di oggi. Ciao sbruffoncello>> Stavolta me ne andai sul serio, ma non prima di aver visto la sua espressione e il suo sorriso. Il gioco di seduzione con quel magnifico ragazzo era appena iniziato.

 

 

Se ne andò lasciandomi da solo in camera sua, con le mani appoggiate al muro e un sorriso da imbranato sul volto. Mi aveva davvero rifiutato? Era stata la prima ragazza, la prima che lo aveva fatto. La prima che avesse tirato fuori il coraggio di rifiutarmi anche se avevo guardato dentro di lei e riuscito a scatenarle dentro le emozioni più oscure che aveva. E questo mi era bastato per suscitare interesse in quella ragazza. Per un attimo immaginai come potrebbe essere stata a letto,ma poi cambiai idea. Tanto lo sapevo. Lo avrei scoperto presto. Mi avvia verso la cucina, sghignazzando fra me sull'idea che mi era venuta per far perdere la testa all'angioletto, come mi aveva ordinato di fare mio padre.


Angolo della scrittrice:
Ciao a tutti! In questo periodo ho tanta voglia di scrivere così  ho aggiunto questo capitolo, spero vi piaccia, a presto
Elisetta21198

  
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