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Autore: Ami_Yumi    18/12/2012    0 recensioni
Dal primo capitolo.
"Avevo visto quella ragazza da qualche parte. Non ricordavo dove, ma non mi veniva in mente niente. Hayles e i New Found Glory le parlavano come la conoscessero da anni, Jordan le teneva un braccio sopra la spalla. “Hey Kat, ricordi quella ragazza?”. "
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Hayley Williams, Jeremy Davis, Nuovo Personaggio, Taylor York
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Taylor-


Leggera, una piuma la persona che portai in camera da letto. Forse per i suoi baci, forse perché attendevo da sei lunghi mesi quel momento in cui le avrei dimostrato che l’amavo. Scivolò lentamente giù dai miei fianchi per posarsi a terra. La mia felpa, la mia maglietta, i miei jeans scivolarono sul pavimento. Mi fece sedere sull’orlo del letto. Era lì, davanti a me. La brama di averla per me, mia, mi invase. Corpo ed anima. Ma il suo sguardo mi ricordò di far piano, di non ferirla, di non diventare il suo incubo. L’avvicinai a me cautamente, combattendo contro il desiderio che ormai mi consumava. Lentamente sfilai il maglione. Un brivido le percorse la schiena. Dolcemente fece scivolare i pantaloni, mostrando una cicatrice sulla coscia destra. La guardai in attesa di una spiegazione.
“Guerra civile. Una pallottola.” Disse.
“Dovrò abituarmi alle tue cicatrici” dissi scherzando, anche lei sorrise. Mi permise di trascinarla sopra il letto e posarmi sopra di lei dolcemente. Stavolta non mostrava il suo corpo per proteggersi, anzi per mostrarsi per com’era realmente. Fragile, umana. Il suo corpo perfetto sotto il mio si muoveva lento, a ritmo di un piacere che pian piano invadeva entrambi. Ed era fuoco quando sulle sue labbra poggiavo le mie. Ma una volta sopra di me fu lei a mostrare il desiderio che correva nel suo corpo. In quel momento io ero la preda, lei la cacciatrice. I nostri ruoli si alternavano trovando sempre il giusto equilibrio tra voglia, desiderio e piacere. Capii che non era il desiderio, la sete di lei ad invadermi, ma era lei stessa. E pian piano abbatteva i limiti che mi ero sempre posto. Non esisteva più niente, solo io e lei e le coperte inutili di quel grande letto. Più ne avevo, più ne volevo. Lei era una droga e mi consumava. Lei era il limite massimo che mi ero imposto e ora lo stavo superando. Ormai avevo raggiunto quel limite e avevo vinto. I nostri corpi sfiorarsi, le sue mani strette alle mie, il suo caldo respiro. Accarezzavo i suoi capelli facendoli scivolare tra le dita.
“E dopo cosa succederà?” chiese.
“Non ti lascerò andare più.” Risposi senza insicurezza. Non avevo dubbi. Jess era quello di cui avevo bisogno. Ad ogni ora, in ogni momento.
“Neanche in bagno? Perché mi scappa la pipì” disse, guardandomi. Non riuscii a non ridere, era una
scena così buffa.
“Finally –urlò dal bagno- iniziavo a credere di farla nel letto!” continuai a ridere. Solo lei poteva, ci riusciva. Mi faceva sentire vivo, felice. Al mio posto. Completo. Tornò in camera. Saltò nel letto, tornando a baciarmi.
“Farò una doccia e poi preparerò la colazione.” Disse allontanandosi da me. Afferrai il suo braccio, riavvicinandola a me.
“Non posso lasciarti andare, ricordi?” e ci volle poco a ritrovarmi sotto la doccia con lei. Ancora cullato dal dolce muoversi del suo corpo, dal calore delle sue labbra. Facemmo colazione stuzzicandoci un po’. Era tutto diverso. Lo eravamo noi. Io e lei che andavamo a letto tardi, che criticavamo le coppiette sposate che si baciavano, che non chiedevamo aiuto finchè i nostri pensieri ci annullavano, finchè qualcuno ci riportava alla realtà. Noi che non avremmo mai scommesso di stare un giorno insieme. “Ma quella è una pazza. Ma figurati!” avevo detto a Jordan quel giorno. E poi lei mi aveva conquistato. Senza accorgermene. Ed era già passato un anno da quella volta.
“Devo incontrare Jeremy e Kathryn a pranzo.” Disse tenendo le braccia attorno al mio collo.
“Penso ci saremo tutti.” Risposi avvicinandola ancora a me.
“Come mi devo comportare?”
“Non lo so, decidi tu. Ti do libera scelta. Faremo come vuoi tu.” Non mi importava che la gente sapesse di noi, sapevo di averla per me ed era quello che volevo. Si allontanò pensierosa e aprì le tende della finestra sulla piscina.
“Tra un’ora devo essere in hotel.” Dissi, ricordandomi dell’intervista prevista.
“Allora ci vediamo a pranzo. Penso nel frattempo farò una passeggiata.” Disse. L’avrei portata con me se non avessi saputo quanto importante fosse per lei uscire in città in quella magnifica mattina di marzo. Da quando era tornata il cielo si era coperto di nuvole e solo dopo quella notte sembrava aver trovato il suo equilibrio e il sole era tornato a L.A. Solo per lei.
“Sai che devi narrarci tutto?” Kathryn aveva un piccolo difetto da lavoro. Era curiosa, soprattutto su me e Jess. Aveva votato dall’inizio sulla nostra coppia. A quanto avevo capito c’erano anche delle scommesse in atto.
“Saprete tutto all’ora di pranzo.” La mia amica se ne andò contenta, ma Jer rimase al mio fianco.
“Si vede che non hai chiuso occhio stanotte.”
“Lo dirai a Kat?”
“No, lei è già al telefono con Dak.”
“è andata. Non so cosa succederà adesso.”
“Cioè avete passato tutta la notte insieme e non sai cosa succederà ora? Non ne avete parlato?”
“In realtà no. Ho lasciato a lei la scelta.” Lui scosse la testa, disapprovando. Poi arrivarono i giornalisti.
“Io voglio un megaburger, io voglio un megaburger!” canticchiava Hayles in macchina. Ero un po’ ansioso su cosa avrebbe scelto Jess. Come si sarebbe comportata, e la cosa mi sarebbe andata bene o no? Cosa dovevo fare?
“Ho una sorpresa per te. Posso baciarti quando arrivi?” recitava il messaggio di Jess. Risi da solo suscitando dubbi tra i miei amici.
“è Jess. Chiede tra quanto arriviamo perché ha fame.” Spiegai, inventando.
“Stiamo arrivando e non vedo l’ora. E sarò io a baciarti prima che tu possa farlo, scommettiamo?”
“A tra poco. PS: vincerò io.” Risi anche stavolta. Era veramente testarda e combattiva. Ma nella mia mente pianificavo il modo per vincere. Fui l’ultimo a scendere dalla macchina e, quindi, l’ultimo che lei avrebbe salutato. Salutò Kat, Jeremy, Hayles, JMJ e il resto del gruppo. Ma non si accorse che stavo dietro di lei e appena si voltò a cercarmi, le sue labbra erano mie. Il suo viso tra le mie mani.
“Ho vinto.” Sussurrai.
“Lo stiamo facendo seriamente? Ci potrebbero essere fans, giornalisti..”
“Che lo sappiano. Il problema è che sto morendo di fame.” Risposi. Avrei voluto continuare a baciarla per ore ma i nostri amici ci attendevano. Ci dirigemmo ai nostri tavoli. Jess saltellò allegramente verso le ragazze e si unì a loro per chiacchierare di qualcosa che ignoravo.
“Non sembra affatto cambiata.” Disse Jeremy.
“è sempre stata spumeggiante in questo modo?” chiese JMJ. La guardavo sedersi vicino alle altre. Indossava jeans e magliettina, con quei tacchi che le erano mancati tanto.
“No, she’s just happy.” Risposi a Justin. Ero sicuro che Jessica fosse solo felice in quel momento, non era euforica e spumeggiante. Voleva solo sentirsi a casa e non ci sarebbe riuscita se non avesse visto nuovamente i suoi amici. Mangiò un intero panino. I medici avevano detto che doveva recuperare peso, era dimagrita troppo in sei mesi. E ogni tanto rubava le patatine fritte dal mio piatto.
“Ok, look what I did this mornin’ -disse, alzandosi leggermente la maglietta. Notai la cicatrice della ferita di Mark, incelofanata - ci pensavo da prima di partire ma...e ora l’ho fatto. So di non averti avvisato, scusa.” Mi disse. Pensai mi stesse prendendo in giro, invece i suoi occhi aspettavano quasi un perdono. Guardai il tatuaggio. “What doesn’t kill you, makes you stronger.”
“Non devi scusarti. Mi piace, ti rende più…cattiva.” Sorrisi all’idea di vederla cattiva. Lei che non riusciva mai ad arrabbiarsi, che soffriva se litigava. Lei che aveva chiuso il cuore a chiunque per non soffrire più.
“Ora cosa farai?” le chiese Kat.
“Oh, scriverò un articolo sul viaggio e poi penso mi inventerò qualcosa. Noi giornalisti siamo sempre alla ricerca di qualcosa,no?” si misero a ridere entrambe. Alla ricerca di qualcosa...qualcosa per cui combattere, per cui valga la pena vivere, per cui lottare ancora, ancora, ancora. Ecco il verso che cercava Hayles tutto il giorno.
“Hayles, passami il quaderno e la penna.” Le dissi. Iniziai a scrivere sotto gli occhi vigili dei miei amici. Justin prese il testo e canticchiò il motivetto.
“Jess, penso tu debba venire in studio con noi, stasera.” Disse. Lei lo guardò un po’ confusa. Lei era una musa per me. Non lo sapeva. Non si rendeva conto dell’effetto che faceva. Non conosceva i testi che avevo scritto, che avevamo inciso. Testi scritti la notte, la mattina ad ogni ora, pensando a lei ed alle cose lasciate in sospeso tra noi. Avendola vicino in studio tutto sembrava diverso. Lei non faceva granchè, restava lì con la sua agenda ed il mio notebook a scrivere quell’articolo di giornale su cui doveva lavorare.
“Prova con il la” disse. Io, Jus ed Hayles lavoravamo su quel pezzo da un po’ senza trovare mai il riff giusto.
“E, Hbomb, allunga l’ultima vocale.” Jus la guardava incantato, e anche Kat. Nessuno di loro sapeva che Jess non era solo una giornalista, aveva studiato chitarra al conservatorio per un poco e Jordan le aveva insegnato qualche trucchetto. Quella sera mangiammo in studio, ordinammo cibo messicano.
“Ehy, sei sporco di ketchup. -Mi disse. Prese il tovagliolo e mi pulì accuratamente il mento- sei peggio di un bambino piccolo.” Mi rimproverò.
“Sei sicura?” la guardai di sbieco, eloquente. Lei posò le labbra sulle mie.
“Si.” Sussurrò. Noi ragazzi decidemmo di riordinare la cucina e non mi tirai indietro. Kat ed H piombarono davanti alla televisione, Jess le seguì ma quando le raggiungemmo non era con loro. La trovai nella sala del pianoforte. Bianco candido, il suo rumore risuonava leggero invadendo lo spazio. Non so per quanto tempo rimasi a suonare con lei, a parlare. Fino a quando non furono i baci a non fermarsi più. Fu così per i mesi successivi. Baci, carezze, affetto, letto, sesso, amore. Ti amo.






Angolo Autrice.
Eccomi qua. Un capitolo in più alla mia storia arrivato un pò in ritardo (secondo me troppo in ritardo). spero vi sia piaciuto perchè ero piuttosto scettica nel pubblicarlo ma la mia migliore amica ha insistito (lol). Quindi... beh... grazie a tutti per aver letto e baci. a presto la vostra -yumi- 
  
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