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Autore: sheloveszayn    18/12/2012    1 recensioni
Il suo sorriso, i suoi occhi, il modo in cui mi guardava, il modo in cui mi faceva sentire unica.. era l'unico che riusciva a farmi sentire adatta per questo mondo in cui non mi sono mai sentita accettata. Il mio posto qui era con lui! Tra tutti i cambiamenti che ho subito nella mia vita, Zayn è stato sicuramente il migliore!
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Surprise!
 

Venerdì

Io, Taylor Backer, alle otto in punto sono a scuola. No tranquilli, non è arrivata già la fine del mondo, la mia precisione era dovuta al fatto che quel giorno avevamo una gita e quindi non avrei dovuto sopportare cinque interminabili ore di pura noia.
Saremmo andati in un museo, gita interessante.
Eravamo in fila aspettando che il professore finisse il lungo appello per poter salire sul pullman. Io ero con Zayn, davanti a noi c’erano Louis e Sophie che facevano le loro solite smancerie, dietro di noi c’erano Emily ed Harry che non fecero altro che parlare e ridere tutto il tempo e parlando di risate, anche se dalla fine della fila, si sentiva quella di Niall che era con Liam.
Il professore terminò l’appello e salimmo per prendere posto.
“Il posto all’interno è mio!” urlò Liam facendo a gara con Niall.
“Non ci provare nemmeno Liam. Quel posto è mio.” Lo seguì il biondino.
“Ragazzi che differenza fa dove vi sedete? Tanto tra meno di mezz’ora saremo arrivati.” Dissi vedendo i due azzuffarsi per guadagnarsi il posto tanto ambito. Alla fine si ricomposero e Niall, rassegnato, concesse il posto a Liam. Anch’io mi sedetti all’interno. Era il mio posto preferito, forse perché poteva appoggiare la schiena alla finestra e le gambe su chi mi stava a fianco e così feci. Zayn dovette sopportare il peso delle mie gambe per tutta la durata del viaggio.
“Sei contenta?” mi chiese Zayn strofinando delicatamente la sua mano sulla mia gamba.
“Per cosa?” chiesi interrogativa.
“Domani arriva la tua amica Lauren, o sbaglio?” allora è proprio vero che quando ero con lui mi dimenticavo di tutto.
“No, non ti sbagli. Certo che sono contenta, mi manca tanto.” Risposi dopo che Zayn mi fece ricordare quanto aspettassi con ansia quel giorno.
“Mi fa piacere conoscerla.” Disse sorridente.
“Farà piacere anche a lei.” Ricambiai. In realtà faceva piacere anche a me. Forse perché il fatto che Zayn conoscesse la mia migliore amica, una delle persone per me più importanti, faceva diventare anche lui parte integrante della mia vita, più di quanto non lo fosse già.
Era da un po’ che non sentivo il resto dei ragazzi così alzai lo sguardo e vidi che Louis e Sophie erano abbracciati, impegnati ad ascoltare musica, Harry ed Emily parlavano. Che novità! Ma che avranno di così importante da dirsi. Ad ogni modo quei due insieme erano perfetti.
Lui non faceva altro che farla ridere, il suo era un sorriso sincero, il sorriso di una persona felice, felicità che, per quello che potetti vedere in soli due giorni, aveva solo con Harry. Quando Emily rideva il riccio la guardava incantato e scappava un sorriso anche a lui. Si ribadisco che quei due insieme erano perfetti.
Come previdi il viaggio durò meno di mezz’ora. Scendemmo dal pullman e da bravi scolari seguimmo il professore all’entrata del museo, dove ci aspettava la nostra guida.
Sono sempre stata affascinata dai musei, tutta quella storia racchiusa in solo posto, reperti che hanno più di duemila anni, persone che hanno compiuto imprese eroiche e sono stati ricordati per il loro coraggio. Tutto ciò mi attirava molto.
“Questo è uno dei capolavori più ricordati, che ha notevolmente colpito l’occhio di molti studiosi..” sentivamo in lontananza la nostra guida che ormai parlava per sé e il professore, da più di un’ora.
“Ragazzi io non ce la faccio più ad ascoltare questo mortorio.” Disse Harry appoggiandosi alla parete.
“Styles si tolga da lì! È appoggiato ad uno dei quadri più importanti della storia.” Lo riprese il professore.
“M-mi scusi prof!” disse Harry alzando una mano in segno di scuse. Scoppiammo tutti a ridere e annoiati più che mai riseguimmo la massa.
Il tizio continuava a parlare e se prima la mia mente poteva captare qualche parole adesso era completamente assente.
“Basta! Non lo voglio più sentire. Mi rifiuto.” Dissi girandomi verso Zayn che non lasciò la mia mano nemmeno per un secondo quella mattina.
“Non dobbiamo farlo per forza.” Disse sorridendo.
“Che intendi?” avevo già capito che quello che aveva in mente ci avrebbe fatti finire nei guai.
“Seguimi.” Disse tirandomi per un braccio, allontanandoci dal gruppo. Non chiesi dove fossimo diretti e lo seguii correndo e mantenendomi la borsa che portavo a tracolla. Entrammo in un corridoio dalle pareti scure, di un color verde petrolio, c’erano statue ovunque ma più giù vedemmo la nostra salvezza: delle panchine. Il posto non era dei migliori, eravamo vicino ai bagni, ma tutto pur di far riposare le mie stanche gambe.
“Se il professore si accorge che non siamo più con loro finiremo nei guai, lo sai?” dissi col fiato alla gola per la corsa.
“Tu non preoccuparti. Fin quando sarai con me non ti potrà mai succedere nulla.” Rispose con una mano sullo stomaco anche lui intento a riprendere fiato. Con quella frase mi tranquillizzò. Credevo alle sue parole e credevo che con lui non mi sarebbe mai potuto succedere niente.
“Hai ancora il fiatone?” disse Zayn dopo un po’ dandomi un leggero pugno sulla spalla.
“Io non sono abituata a correre, anzi odio correre. Quindi non farmelo ripetere mai più.” Dissi a mo' di minaccia.
“Quanto sei pigra.” Disse ridendo. Mi guardò per un po’ e poi mi baciò. I suoi baci! Erano quello di cui avevo bisogno. Sempre al momento giusto e mai fuori luogo.
“Dovresti venire da me in questi giorni. Così conosci anche la mia famiglia?” cosa? Eravamo già arrivati a quella fase?
“Davvero vuoi che conosca la tua famiglia?” gli chiesi meravigliata. Mi lusingò il fatto che volesse farmi conoscere i suoi, avevano sempre rivestito un ruolo molto importante per lui, ma allo stesso tempo, un po’, mi spaventava.
“Perché non dovrei? Sei o non sei la mia ragazza? E allora conoscerai la mia famiglia.” Mi sembrava tutto così surreale, stava accadendo tutto molto velocemente. Non sapevo se esserne contenta o preoccupata. Avevo sempre la tremenda paura che potesse finire tutto da un momento all’altro, per questo non volevo essere troppo contenta della mia vita. La nostra conversazione fu interrotta dallo squillare del telefono di Zayn.
“Liam cosa vuoi?” rispose il moro.
“Siamo.. siamo.. non so dove siamo precisamente. Perché?” continuò guardandosi attorno.
“Ok, arriviamo.” Si alzò e mi porse la mano per fare alzare anche me.
“Cos’è successo?” chiesi mentre stavamo ripetendo quella corsa.
“Dobbiamo andare e il professore sta ripetendo l’appello. Dobbiamo essere lì prima che inizi.” Rispose il moro tirandomi con forza.
Arrivammo giusto in tempo prima che il prof completò l’appello.
“Come mai siete affannati ragazzi?” chiese l’uomo tenendo lo sguardo fisso su un foglio su cui stava scrivendo qualcosa.
“Eravamo rimasti più indietro.. perché incantati da un’opera e.. non ci siamo accorti che vi siete allontanati.” Ci giustificò Zayn tra un respiro e l’altro.
Il professore sembrò non darci troppa importanza e ritornò avanti. Così rompemmo le posizioni rette che assumemmo per non dare nell’occhio e iniziammo a respirare.
“Ma dove siete stati?” ci chiese Emily che con mia grande sorpresa dava la mano ad Harry.
“In giro.” Risposi vaga e guardai Zayn ridendo. Richiamai Emily dandole uno leggero schiaffo sulla spalla per sapere di più su quanto avevo appena visto.
“Ti spiego tutto dopo.” Disse con un sorriso a trentadue denti, avendo già capito cosa volevo chiederle.
 
Tornammo a scuola ed ad aspettarmi c’era mia madre, che mi avrebbe riaccompagnata a casa.
“Ci sentiamo dopo.” Dissi dando un bacio a Zayn per salutarlo.
“A dopo piccola.” Disse baciandomi la fronte. Rimasi per un attimo in silenzio, dovevo ancora metabolizzare il fatto che mi avesse chiamata ‘piccola’. A malincuore mi allontanai da lui e dagli altri e mi diressi verso la macchina, dove c’era mia mamma che mi aspettava già da un po’.
“Ciao mamma.” Esclamai sorridente a mia mamma salendo in macchina. Mi girai e vidi che anche lei sorrideva.
“Perché ridi?” le chiesi.
“Non rido, sorrido. È diverso.” Disse ingranando la prima pronte per partire.
“Per me non c’è molta differenza. Comunque mi dici perché sorridi?” risposi.
“Sorrido perché ho assistito alla tenera scena con il tuo amico e perché vedo dopo tanto tempo mia figlia felice.” Perché continua a ripetere che sono felice? Non deve! Non devo abituarmi a questa felicità!
“Dovrai imparare a chiamarlo Zayn, mamma. Non più ‘amico’.” Le risposi girandomi nel verso opposto per evitare il discorso.
 
Arrivammo a casa e dopo aver dato un bacio a mia sorella salii in camera, posai la borsa e mi stesi sul letto.
Sentii la tasca vibrare, dopo un po’ capii che a vibrare non era la tasca ma il telefono. Lo presi e risposi.
“Avevi ragione! Per lui non siamo solo amici, c’è di più solo che ancora dovevamo accorgercene..” iniziò ad urlare una sconosciuta dall’altro lato del telefono. Così la fermai per sapere chi fosse.
“Scusa, mmh, chi sei?”
“Sono Emily.”
Rispose la ragazza. Ora era tutto chiaro.
“Emily! Prima di tutto calmati e spiegami meglio che non ci ho capito niente.” La esortai a continuare.
“Si scusami. Avevi ragione tu, Harry non mi vede solo come una semplice amica. Oggi in gita abbiamo parlato molto e mi ha confessato che prova qualcosa per me già da un po’ di tempo, solo che non riusciva ad ammetterlo perché siamo sempre stati ottimi amici, anzi è da sempre il mio migliore amico.” Faceva fatica a parlare dalla troppa contentezza. Era emozionatissima, parlava molto velocemente, sembrava una bambina alle prime armi con l’amore, alla sua prima cotta. Quel ragazzo aveva un effetto molto influente su di lei.
“Così abbiamo deciso di provare ad essere più che amici.” Continuò dopo aver ripreso fiato.
“Non so che dire. Sapevo che non potevate continuare così, siete fatti per stare insieme.”
“Grazie, grazie mille. Forse se tu non me l’avessi detto quel giorno non ci avrei creduto e ora non sarebbe successo tutto questo. Ora devo staccare, ci vediamo domani. Grazie ancora!”
“Non devi ringraziarmi. Ciao a domani.”
Le risposi e poi riposi il telefono sul comodino.
“Taylor!” sentii mia madre urlare di sotto.
“Che c’è?” urlai io. Ero troppo pigra per scendere di sotto e vedere cosa volesse, se poi non era nulla di importante sarei scesa per niente.
“Scendi!” ecco la risposta che non avrei voluto sentire.
Scesi e con mia grande sorpresa trovai la figura del mio ragazzo che mi aspettava in salone un po’ imbarazzato, forse, per la presenza di mia madre.
“Zayn!” dissi correndogli contro per abbracciarlo. “Perché sei qui?” chiesi staccando le mie braccia dal suo collo.
“Volevo farti una sorpresa. Non sei contenta?” che domanda idiota.
“Contentissima.” Risposi guardandolo nei suoi stupendi, profondi occhi nocciola.
Presi la sua mano e lo portai in camera.
“Così questa è la tua stanza.” Disse guardandosi attorno.
“Si.” Risposi sedendomi sul letto aspettando che finisse la sua ispezione.
“E questo è il tuo letto.” Continuò avvicinandosi e buttandosi letteralmente su di me.
“Si.” Risposi ridendo sotto il suo peso.
“Mmmh comodo.” Disse iniziando a saltare su di me.
“Zayn mi fai male.” Dissi continuando a ridere come una demente.
“Si davvero comodissimo.” Continuò non curandosi di me che soffrivo schiacciata dal suo peso, sarà anche magro ma pesava.
“Zayn smettila. Sei un coglione.” Dissi sempre tra le risate e spingendolo con le mani. Mossa con cui riuscii a liberarmi da lui.
Si sedette come ogni essere normale, poi prese le mie gambe e le mise su di lui, mettendo le mani sui miei fianchi.
“Chissà quanti ragazzi hai portato in questa stanza.” Disse girando gli occhi, ironico. Si oggi era in vena di essere divertente.
“Zayn sono qui da poco più di un mese, chi vuoi che abbia portato?” risposi.
“Ah quindi ammetti che è solo per una questione di tempo che non ci hai portato nessuno.”
“Bhè si..”
risposi guardando verso il basso.
“Scusami?” alzai lo sguardo e vidi il moro avvicinarsi quasi offeso.
“Scherzo, Zayn. Come sei permaloso. Posso dirti che tu sei il primo, se ti fa sentire meglio.” Dissi stuzzicandolo e dandogli un bacio sulle labbra.
“Sei poco divertente.” Disse per poi continuare a baciarmi.
“Sono contento Taylor..” disse staccandosi dolcemente dalle mie labbra.
“Perché sei contento?” chiesi prendendo le sue mani.
“Perché sono qui con te.” Disse guardando le nostre mani incrociarsi. “Mi fai uno strano effetto. Forse è banale dirti che non sono mai stato così bene con una ragazza e che tu sei la prima per cui provo qualcosa di vero ma è così. Io non sono molto bravo con le parole, forse non riesco ad esprimermi al meglio ma sono sincero quando ti dico che sei quella giusta per me e ti prego di credermi. Ora come ora sono pienamente felice e non vorrei che tutto questo dovesse finire. Non chiedo di meglio.” Parlava tenendo lo sguardo basso che alzava di tanto in tanto per incontrare il mio, mentre giocava con le mie mani. Quando pronunciò le ultime parole mi sentii quasi in colpa. Io volevo esattamente le sue stesse cose, ma non sapevo quanto avrei potuto accontentarlo. Purtroppo la mia felicità non dipendeva da me, ma dal lavoro di mia madre.
Non risposi e abbassai la testa.
“Ho detto qualcosa che non va?” disse Zayn preoccupato dalla mia reazione.
“No.” Risposi alzando la testa e guardandolo.
“Allora perché non parli?” mi chiese.
“Perché ho paura..” mi guardò interrogativo, così decisi di continuare prima che potesse parlare. “Ho paura di ammettere che con te sto bene e che ora sono felice, ho paura che mi stia solo illudendo e che un giorno io mi svegli e mi accorgo che era tutto un sogno. Ogni volta che ho raggiunto la serenità qualcosa, come il lavoro di mia madre, me la porta via; perché io sono Taylor e non ho diritto alla felicità..” conclusi.
“Taylor io capisco le tue preoccupazione, però ti prego non vivere questa storia con l’ansia che un giorno potrebbe finire tutto. Pensa solo ad adesso, pensa che io sono con te e sono con te a New York, in Kansas o in Belgio, in Giappone o in qualsiasi altra parte del mondo.” Disse sorridendo, facendo sorridere anche me.
“Facciamo un patto: godiamoci questa storia finché dura senza pensare che in un futuro tu debba andare via..”
“Ma se accadesse?”
lo interruppi.
“Se dovesse accadere ci penseremo solo allora.” Lo guardai e con un sorriso gli feci capire che accettai quella proposta. Sorrise, mi fece avvicinare a lui prendendomi per i fianchi e mi baciò e dopo mi abbracciò forte.
Sentii la porta bussare ma non avevo la minima intenzione di staccarmi dalle labbra del moro così lasciai l’ospite ad attendere sperando che andasse ad aprire mia mamma.
“Taylor va ad aprire!” urlò isterica di sotto.
“Mamma vacci tu!” urlai anch’io per poi ritornare tra le braccia di Zayn.
“Non posso, vieni ad aprire!” rassegnata mi staccai da lui e scesi lasciando che Zayn mi seguisse.
“Mamma che palle, potevi anch..” mi interruppi di colpo quando vidi che dall’altra parte della porta c’era Lauren.
“Oh mio dio Lauren!” Urlai saltandole addosso e stringendola più forte che potevo. Mi erano mancati tantissimo i suoi abbracci.
“Taylor! Mi sei mancata!” disse la bionda senza staccarsi.
“Entra, posa pure le valige qui.” Dissi facendole strada in casa. Stavo per chiudere la porta ma fui bloccata da qualcuno. Così decisi di vedere chi fosse.
“E tu che ci fai qui?”...
 
 
Eccomi tornata!
Non so, vi sono mancata? A me si.
Soprattutto mi è mancato tanto scrivere,
ma spero di essermi rifatta con il settimo capitolo :3
si lo ammetto sono stata al quanto cattiva a finirlo così lol
però voglio sapere se vi piace. A me non molto però è voi che devo accontentare.
Spero di esserci riuscita, ho bisogno di sapere cosa ne pensate.
Quindi recensite.

Vi adoro tanto! Alla prossima! <3
Sciao ragazze!

  
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