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Autore: Gipsiusy    18/12/2012    2 recensioni
"What are you promising?"
7 promesse, 7 one-shot in cui, in un modo o nell'altro, queste promesse vengono mantenute.
dall'ultima shot:

Kurt, io davvero non ho idea di cosa dirti. Ho provato a creare una sottospecie di discorso, qualcosa, ma tutto questo, il matrimonio, noi, i nostri cari, mi tolgono le parole di bocca. Sono felice, felice come mai in vita mia, e tutto questo solo perché sei tu.

[...]

All’uomo che amo voglio augurare il miglior anno nuovo che si sia mai visto. Che pieno di successi, felice e che la ragione della tua felicità sia io.
Ti amo, Blaine, e da oggi in poi comincerà la nostra vita assieme, nuova ma sempre uguale.
Non sarà facile, non sarà sempre in discesa. Ma io sarò al tuo fianco, per sempre.”
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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..to bake you cookie at least twice a year..

 
Kurt aprì gli occhi pian piano, allungando istintivamente il braccio al suo fianco lungo il materasso. Si aspettava di incontrare il corpo caldo e familiare di Blaine, ma la sua mano si scontrò solo con il cuscino.
Non si sarebbe preoccupato, dopotutto poteva essere andato in bagno o qualcosa del genere, ma le lenzuola erano fredde.
Si voltò verso il comodino, cercando con lo sguardo la sveglia, mentre realizzava che doveva essere davvero tardi se Blaine si era alzato.
L’ora che vide gli gelò momentaneamente il sangue nelle vene.
06,47 a.m.
Erano le sette del mattino, di sabato. E Blaine si era alzato già da un po’.
Il sabato era il giorno in cui nessuno dei due lavorava, il giorno in cui si svegliavano, si coccolavano a lungo, mangiavano qualcosa di veloce e poi si vedevano un film o tornavano semplicemente a coccolarsi, e anche oltre.
Beh, diciamo quasi sempre oltre, ma non era colpa loro se durante la settimana facevano giusto in tempo a vedersi e il sesso per messaggi risultava alquanto controproducente.
Ad ogni modo, di solito era lui a dover svegliare il moro con i modi più disparati. E Blaine si faceva svegliare volentieri, perché gli altri giorni Kurt se ne andava quando lui si alzava e facevano appena in tempo a scambiarsi un bacio fugace, con la promessa di vedersi a pranzo.
 
Ora, dove diavolo era il suo ragazzo?
Si alzò, cercando alcuni segni del suo passaggio. I vestiti erano ancora lì, ma anche il pigiama. Dal bagno della camera non proveniva alcun suono, quindi decise di uscire fuori dalla camera, rabbrividendo istintivamente quando uno spiffero d’aria lo raggiunse. Anche dal bagno di fuori niente, idem per la stanza per gli ospiti/studio/qualsiasi cosa, quindi uscì in salotto. La camera presentava i segni della sera precedente, dove si erano sistemati per rilassarsi e parlare della loro giornata. Kurt sorrise, ricordando le crisi del ragazzo quando gli raccontava del nuovo tipo alla NYADA che si prendeva tutti i suoi pezzi preferiti e che aveva fatto il provino per il suo stesso ruolo nello stesso musical.
“Quell’Adam McApple lo vorrei dare in pasto a Fuffy..” aveva commentato, al massimo della sua rabbia. E lui lo aveva baciato, rassicurandolo che nessuno poteva superarlo.
Poi erano andati a letto ed aveva avuto modo di dimostrargli che davvero, almeno per lui, nessuno poteva prendere il suo posto.
Un rumore lo riportò alla realtà, ricordandogli che il suo stesso ragazzo era sparito di sabato mattina. Capì che il trambusto proveniva dalla cucina e si affrettò ad andarci, dove la visione che ebbe fu capace di farlo spaventare in un primo momento. E di sorprenderlo.
Blaine Anderson, 24 anni, assolutamente negato in cucina – non ai livelli di Rachel ma insomma.. - stava tirando fuori qualcosa dal forno, lo controllava, mormorava qualcosa tra se e lo rimetteva dentro.
Kurt si prese un attimo per ammirare come i pantaloni della tuta fasciassero fantasticamente il sedere del ragazzo mentre si chinava e di come la maglia a maniche corte era stata abbandonata sulla sedia, rimanendo lui  in canotta che mostrava egregiamente i muscoli non troppo pronunciati del giovane. Insieme a della farina, un po’ di impasto e diverse bruciature superficiali.
Ma cosa diavolo…?
“Ehm...” tossicchiò per richiamare la sua attenzione, e a Blaine per poco non prese un colpo. Si voltò e incrociò lo sguardo del castano, che con un sopracciglio alzato si chiedeva cosa stesse facendo.
“Kurt! Per Barbra! Perché mi compari alle spalle? Volevi che avessi un infarto?” disse appoggiandosi al piano di cottura e incrociando le braccia. Kurt lo imitò, appoggiandosi a sua volta allo stipite della porta.
“Io, eh? E tu, che sparisci alle sei del mattino?” ribatté. “Ad ogni modo, cosa stavi facendo?” chiese curioso.
“N-niente..” rispose il ricciolo improvvisamente nervoso e intimidito.
Kurt sollevò gli occhi al cielo e si guardò intorno, individuando sul tavolo della farina (un sacchetto mezzo finito e due già lanciati alla rinfusa sul pavimento, vuoti), dell’acqua, delle uova (due confezioni da sei finite), latte (due bottiglie finite), burro e zucchero.
“Blaine stai facendo dei biscotti?” chiese incredulo, gettando uno sguardo al forno davanti a cui Anderson si stava spostando nervosamente.
“Tu non dovevi svegliarti! Avrei messo tutto a posto e poi ti avrei portato la colazione a letto e sarebbe stato tutto perfetto!” sbottò infine imbronciandosi. Era adorabile, soprattutto considerato che aveva buona parte della faccia e dei capelli sporchi di farina, così come la canotta e i pantaloni. Era un disastro insomma, un adorabile, bellissimo, disastro.
“E magari farti anche una doccia prima.. Ma perché hai tentato di distruggere la nostra povera cucina, sperato ingenuamente che io non mi accorgessi della tua assenza e desiderato di venirmi a svegliare?” fece infine avvicinandosi a lui, mentre il moro ridacchiò compiaciuto. Forse non era tutto perduto.
“Kurt.. In che mese siamo?” chiese senza un motivo chiaro, almeno per il castano.
“Marzo.” Rispose immediatamente. Avevano messo una bellissima Katie Holmes in copertina sull’ultimo numero.
“Che giorno è?” continuò imperterrito Blaine.
“Sabato.”
“Numero?”
“Credo… Oh..” era il 21 marzo. Il giorno del suo compleanno.
“Già, oh! Buon compleanno amore!” esclamò entusiasta Blaine abbracciandolo di slancio. Kurt rispose all’abbraccio, sorridendo.
Aveva 25 anni. Wow. Doveva sentirsi diverso?
“Grazie.. E quindi tutto questo per il mio compleanno?” commentò alludendo al disastro che regnava in quel posto.
“Contavo sul fatto che non mi avresti ucciso, considerando l’evento..” scherzò il moro prima che Kurt gli stampasse un bacio sulle labbra che sapevano di farina.
“E’ stupendo.. Ti ringrazio! Allora questi biscotti?”
E’ vero! I biscotti! Li aveva dimenticati nel forno!
Li tirò fuori di corsa e constatò con sollievo che non si erano bruciati. Non tutti almeno.
“Posso?” chiese il festeggiato allungando il braccio sulla sua spalla.
“Attento che scottano..” lo avvertì Blaine, aggiungendo nella sua mente “..E probabilmente hanno un sapore orribile..”
Non era colpa sua, aveva chiesto a Cooper la ricetta dei biscotti che aveva fatto la sua ultima ragazza che gli aveva mandato l’ultima volta e che Kurt aveva mangiato con gusto. Era difficilissimi, non era assolutamente colpa sua.
Aspettò trepidante che Kurt addentasse uno di quelli e che gli desse il suo responso. Il castano masticò con calma, sapendo che l’altro stava per morire in attesa del suo giudizio.
“Sono buoni” disse infine, sorridendo. “Non male come primo tentativo..”
Blaine ricominciò a respirare e rispose al sorriso, per poi intristirsi leggermente.
“A dir la verità..” aprì la pattumiera rivelando diverse teglie di biscotti bruciati o semplicemente esplosi che erano i suoi precedenti tentativi. Kurt li osservò un attimo, poi con uno scatto richiuse la pattumiera e sorrise leggermente malizioso.
“Ho detto, non male come primo tentativo.” Affermò infine. Blaine gli si lanciò praticamente addosso, baciandolo con passione. Era questo uno dei motivi per cui amava tanto il suo ragazzo e che lo convinceva che quello che voleva fare era la cosa giusta.
“Buon compleanno amore..” sussurrò tra un bacio e l’altro.
“Tu che dici.. Torniamo a letto ora?” mormorò Kurt mentre il ragazzo era sceso lungo il collo e lo stava baciando delicatamente.
“Sei tu il festeggiato.. Sei tu a dover decidere..” gli sussurrò Blaine praticamente nell’orecchio, con una voce tale che fece rabbrividire il più grande tanto che, senza indugio, lo prese e lo condusse nella loro camera da letto, sbattendolo sul letto e rituffandosi sulle sue labbra. Le baciò a lungo, per poi passare al resto del volto, mentre con una parte della mente sentiva  le sue mani sotto la maglietta che vagavano e accarezzavano tutto come un tesoro prezioso.
Gli passò le mani tra i capelli, liberi ormai da anni da quell’orribile gel e ora pieni di zucchero e farina, mentre con la lingua scendeva lungo il collo, sfiorando una vena in un modo che sapeva farlo impazzire letteralmente di piacere, per poi dedicarsi al suo petto, decidendo che la canottiera era decisamente di troppo.
Blaine dal canto suo non rimase di certo fermo. Lo aiutò a sfilargli la canotta che aveva e si prodigò per rivelare il fisico dell’altro che sembrava scolpito sul marmo per quanto era bello. Gli baciò il petto, scendendo giù lungo lo sterno e infine lo stomaco, soffiando e succhiando leggermente sull’ombelico. Dio, avrebbe potuto cibarsi di lui per il resto della sua vita.
Incontrò l’intoppo dei pantaloni e si rese conto di aver perso i suoi già da un pezzo, soprattutto quando Kurt sfiorò la sua erezione già pulsante e fremente.
Gemette leggermente, mentre la mano dell’altro si intrufolò nei suoi boxer per dargli piacere, tuttavia non volle essere da meno, sfilando con uno scatto il pantalone del pigiama e i boxer di Kurt, prodigandosi anche lui.
Si amarono con passione e dolcezza inusuali per il resto del mondo eccetto per loro. Alla fine Blaine preparò Kurt con più perizia del solito, deciso a fargli sentire ogni minima sensazione di piacere, ma le preghiere dell’altro lo spinsero a fare svelto, facendogli realizzare quanto anche lui fosse smaniante. Entrò nel compagno con precisione e lo fecero guardandosi negli occhi ininterrottamente, impedendosi di distogliere lo sguardo neppure al momento dell'orgasmo, che venne forte e intenso come sempre.
Blaine si chinò su di lui e gli baciò un po' scompostamente le labbra, per poi uscire il più delicatamente possibile e poi buttarsi sul letto a peso morto.
"Non credo... Di aver mai festeggiato il mio compleanno in modo migliore.." commentò il castano, lanciandogli un occhiata.
"E non è ancora finita!" affermò il moro con una strana luce negli occhi.

*

Dopo aver "festeggiato" altre due o tre volte, dopo una doccia insieme e una separati, dopo essere andati in cucina ed aver costatato che Blaine, per quanto di nobili intenzioni, non ci avrebbe più messo piede, si ritrovarono in camera a parlare del programma della giornata.
"Allora festeggiato, come Santana mi ha chiesto di riferirti, il tuo compleanno ha una data alla cazzo, perciò tutti i nostri amici verranno la settimana prossima a festeggiare, ergo abbiamo la giornata tutta per noi.. Cosa vuoi fare? Io ho solo prenotato per stasera in un posto nuovo, carino, a Little Italy.."
"Non dobbiamo fare niente di ché, davvero... Anzi che ne pensi di un po' di sano e semplice shopping?" commentò Kurt ammirandosi allo specchio, per poi incrociare lo sguardo dell'altro nel riflesso.
"Se è questo che vuoi... Andremo a fare shopping!"
Passarono la mattina in giro per negozi e centri commerciali, dove Kurt ebbe modo di sbizzarrirsi nel vestire se stesso e il proprio ragazzo, insieme a qualche decina di persone che lo riconoscevano quale "il nuovo genio di Vogue" oppure "una stella nascente nel cielo della moda".
A Blaine tutto questo non dava fastidio, anzi amava vederlo muoversi nel proprio ambiente e non si lamentò neppure una volta su quanto stessero spendendo. Per un giorno poteva permetterselo.
Pranzarono velocemente da Rachel, che per l'occasione organizzò un teatrino con la piccola Valerie e Finn, coordinandoli a dovere su dove andare, come muoversi e sull'intonazione da prendere. Il fatto di aver debuttato, fatto faville, essersi felicemente sposata e con una figlia non aveva cambiato di un minimo il suo modo di fare, anzi lo aveva amplificato.
Quel che era peggio era che la piccola, tre anni, occhi della madre e voce dolce come quella del padre, era anche peggio di lei. O era perfetto o non era nulla. Inquietante.
Kurt non perse occasione, in tutta quella mattinata, di vantarsi del suo adorabile ragazzo che quella mattina gli aveva fatto i biscotti senza distruggere l'intera cucina, cosa che, come Finn e Rachel sapevano per esperienza personale, era alle stregue di un miracolo.
"Non sono così esagerato..." aveva commentato il moro guardandoli in volto uno ad uno.
"Lo sono?" disse poi notando le espressioni desolate degli altri. Kurt annuì e gli diede dei colpeti sulla spalla per consolarlo. Poi l'attenzione dei due venne calamitata dalla piccola che mostrava orgogliosa i progressi fatti nella danza, che per qualche miracolo divino non aveva preso dal padre.
 
Il pomeriggio lo passarono in giro per New York come non facevano da tempo, guardando i monumenti,chiaccherando e stando semplicemente insieme. Spesso dimenticavano quanto fosse la città in cui vivevano, ma quella prepotente glielo ricordava rimettendo le loro vite in gioco.
Decisero, verso le sette della sera, di tornare a casa per cambiarsi prima di andare a cena, e qui Kurt ebbe modo di riflettere sullo strano comportamento tenuto dal ragazzo durante tutto il giorno. Era.. Felice, pensieroso, con una strana luce negli occhi. Più di una volta lo aveva sorpreso a guardarlo con uno sguardo da far morire di diabete chiunque che non fosse lui, e sebbene questo gli piacesse non poteva fare a meno di preoccuparsi leggermente.
L'ultima volta che lo aveva visto così poco dopo gli aveva detto di averlo tradito..
Rabbrividì istintivamente, ricordando quei momenti. No, si disse, decisamente non era quello il caso. Dopotutto era il suo compleanno, non gli avrebbe mai fatto una cosa del genere, no?
E poi non aveva avuto il tempo di conoscere nessuno, passava tutto il giorno tra NYADA, lavoro part time al piano bar e casa..
Alla NYADA però c'era quell'Adam di cui parlava spesso..
Basta, idiota. Stai facendo una tragedia nel giorno del tuo compleanno perché il tuo ragazzo si sta comportando in modo perfetto! Riprenditi!
Si sarebbe preso a schiaffi da solo certe volte, davvero.
La voce di Blaine lo riscosse, e si affrettò a sistemarsi la cravatta prima di pensare alla sua.
"Per che ora hai prenotato?" chiese cercando di concentrarsi su quel che faceva. Le labbra dell'altro a pochi centimetri dal suo volto non aiutavano.
"Per le otto e mezza, tranquillo. Kurt?" lo chiamò poi, sorridendo.
"Si?"
"Ti amo." soffiò prima di dargli un lungo, dolce, bacio, che il castano subito ricambiò, stringendolo per la vita.
"Adesso andiamo, sebbene abbia aperto da poco 'peccati di gola' è molto richiesto..." commentò Blaine prendendolo per mano. Kurt per poco non svenne sul pavimento. Peccati di gola aveva si, aperto da poco, ma era di uno dei più rinomati chef italiani famosi in tutto il mondo, quindi aveva il pienone praticamente sempre. Per prenotare dovevi farlo mesi addietro, ed era frequentato sempre da gente dello spettacolo che lo gradiva per la privacy che assicurava.
Come diavolo aveva fatto Blaine ad avere un tavolo?
Quando arrivarono il maître chiese i nomi e li portò ad un tavolo quasi al centro della sala, furono fatti accomodare e Kurt stava letteralmente per morire per tutto questo. Nonostante fosse sabato sera il locale non era molto pieno, permettendo al ragazzo di osservare il posto in tutta tranquillità. Era favoloso.
Mobili in legno, dal gusto classico, lampadari bassi e quasi tutti spenti quelli vicino ai tavoli per favorire la luce infinitamente più intima di alcune candele. C'era un piccolo palco nero, infondo alla sala, dove un pianista piuttosto giovane stava suonando del blues da sottofondo per la serata.
Sorrise a Blaine, raggiante, e il moro gli sorrise di rimando, tornando ad avere quell'espressione adorante che lo aveva caratterizzato tutta la giornata.
Cenarono con tranquillità, dal momento che Blaine gli aveva assicurato che non sarebbe andato in bancarotta per il conto. Questo si univa al mistero del ristorante, ma Kurt decise che gli avrebbe chiesto chiarimenti dopo, o forse domani. Non voleva rovinarsi la serata, perciò staccò il cervello e si lasciò finalmente andare, aiutato dal'ottimo vino e dal cibo superbo.
Lo stesso chef venne da loro a chiedergli come andasse la serata e, dopo il solito giro di convenevoli, li lasciò a se stessi, lanciando una strana occhiata obliqua a Blaine.
Il cervello messo in pausa da Kurt tornò momentaneamente attivo e la sua mente cercò di elaborare e capire cosa stesse accadendo, ma prima che potesse chiedergli qualcosa Blaine si alzò e si avvicinò al pianoforte.
Oddio, proprio come quella volta!
Con sommo sollievo di Kurt, però, Blaine si limitò a farsi passare il microfono e a voltarsi verso di lui.
Prese un respiro profondo e poi cominciò a parlare.
"Buonasera a tutti. Scusate se interrompo in questo modo la vostra cena ma ci terrei a rendere tutti partecipi di una cosa.
Oggi è il compleanno di una persona molto speciale. Una persona che ha sempre lottato per essere ciò che è, che ha avuto paura, che è stata forte per non piegarsi. È il mio ragazzo, Kurt Hummel."
A quel nome la sala si mosse leggermente, riconoscendolo, ma il castano guardava solo lui, come se ci fossero stati solo loro.
"Kurt, in tutta la mia vita sono certo che non incontrerò mai qualcuno come te, qualcuno così unico da bastare a se stesso, che si è costruito la propria vita da solo e, nonostante questo, mi vuole al suo fianco.
In tutti questi anni ti ho visto ridere, piangere, cadere e ritornare in piedi più forte di prima, e questo mi ha fatto innamorare di te ogni giorno di più.
Quando ti vedo ridere, e so di esserne il motivo, sono felice, felice come mai in vita mia. Quando sei triste, quando... Le cose non vanno come dovrebbero, mi sento uno schifo, perché l'unica cosa a cui mi interesso è che tu stia bene. Tu..Tu invece ti preoccupi sempre per tutti! Sei così generoso, altruista e vero..."
Aveva le lacrime agli occhi, per l'intensità con cui stava dicendo quelle cose in cui credeva fermamente. Ma si impose di mantenere la calma, doveva finire di dire ciò che si era prefissato. Era troppo importante per farsi prendere dall'emozione.
Kurt era.. Senza parole. Probabilmente stava piangendo anche lui, ma non poteva in alcun modo distogliere lo sguardo dagli occhi dorati del suo ragazzo.
"Sai, non posso fare a meno di sentirmi fortunato, immensamente innamorato e speciale, perché tu hai scelto me.
Per questo e per milioni di altri motivi che spero di dimostrarti nel corso dei giorni.." scese dal palco e si inginocchiò dinanzi a lui, aprendo una scatolina di velluto blu.
"Kurt Elizabeth Hummel, vorresti farmi l'onore di diventare mio marito?"

*

"Dovremmo dirlo agli altri.."
"Lo faremo sabato, la situazione non credo cambierà molto presto.."
"Sai che Rachel ci ucciderà per questo, vero?'
“Sopravvivremo, lo facciamo sempre. E poi, se non ci ha fatto fuori per essere arrivati in ritardo al suo matrimonio.."
"Vero.."
Silenzio. Silenzio intimo, calmo, rassicurante. Il castano si voltò verso il moro, che gli stava accarezzando la mano sinistra, abbandonata mollemente sul letto.
"Blaine?"
"Si?"
"Ti ho mai detto che amo l'argento?"
Blaine se lo tirò addosso, abbracciandolo stretto.
Rimasero così, a guardarsi per il resto della notte.
I futuri coniugi Anderson-Hummel.




YAAAAAAWN!
finalmente torno dai miei adorati fluffissimi Klaine! dopo una settimana e più passata a uccidermi per la WW mi servivano loro..
la PROPOSTA!! che ne pensate? vi è piaciuto il discorso? 
Io mi sarei sciolta in lacrime da un pezzo se fossi stata Kurt..
che altro dire? non so, mi lascia senza fiato questa shot..
è qualcosa di..adorabile! Lo so che non sta a me giudicare, ma mentre la scrivevo avevo un senso di serenità..
ok, mie idiozie a parte, spero vi sia piaciuta!
un grazie enorme alla mia beta, lovlove890, che stava vomitando arcobaleni mentre la leggeva..
grazie anche a chi recensisce, a chi solo legge, a chi mette nelle preferite,o ricordate, o quel che è..
se volete farmi sapere il vostro parere, Here I am!
ora scappo!
ci vediamo domani, spero, con la Warblers week!
un bacio a tutti!
Gip!

ps-->mia paginetta:http://www.facebook.com/gipsiusyefp

Bye!

   
 
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