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Autore: Assasymphonie    19/12/2012    3 recensioni
Cosa c'è di meglio, per verificare una leggenda metropolitana, che provarla direttamente sul diretto interessato?
{ NatsuSyo }
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Titolo del capitolo: Please, hold my hands.
Personaggi: Natsuki Shinomiya / Syo Kurusu
Rating: Giallo
Note dell'autore: Flash-fic / Shonen-ai / Fluff / Sentimentale
Disclaimer: Personaggi, luoghi e abitudini sono di proprietà del mangaka; lo scritto e le situazioni sono di mia proprietà.


.Please, hold my hands.


Si dice che le persone con le mani sempre calde, anche in inverno, siano coloro i quali hanno il temperamento più gentile e buono in assoluto; persino le orecchie di Syo avevano sentito questa storia e l'inverno, con la sua prima neve gelata, è capitato a fagiolo. Cosa c'è di meglio, per verificare una leggenda metropolitana, che provarla direttamente sul diretto interessato?


« Aaaah, è troppo fredda! »
Invece di volare direttamente dietro la schiena di qualche malcapitato, la palla di neve trovò la sua fine per terra, rompendosi in migliaia di piccoli cristalli tutti diversi accompagnati da un sonoro grido di dolore. Doveva essere una semplice battaglia di neve e Syo, sicuro della propria immancabile vittoria, era schizzato fuori dalla camera senza prendere né sciarpa, né guanti. E sperava anche di vincere?
Insieme al dolore per le mani congelate e arrossate, a pesare sulle spalle del giovane intervenne anche la risata calda di Ren che scivolava sulla nuca, seguendo il percorso della colonna vertebrale. Lo stava sbeffeggiando!
« ... non ridere! »
Sebbene non si potesse notare a causa dell'ampio giaccone portato dal ragazzo, l'intero corpo di Syo andava tremando per l'indignazione. Se solo non avesse avuto quelle stupide mani, se solo fossero più calde, avrebbe potuto lanciare una palla di neve direttamente contro il bel viso del compagno, sempre pronto a cogliere la palla al balzo pur di scatenare risate e attenzioni collettive.
Come in quel momento.
Una cocente delusione vedere che persino Nanami si era unita alle risate, lei, quella che mai avrebbe scordato di tendergli una mano nel momento del bisogno, lei che-
« Syo-chan? »
Ecco, appunto.
Stretto in un cappotto scuro che lo faceva sembrare ancora più alto del solito, a puntargli addosso occhi preoccupati altri non è che la persona meno indicata, a questo mondo, per risollevare l'animo del piccolo idol. Anzi, la persona che meno avrebbe voluto vedere non in questo momento, ma sempre. Più o meno.
Natsuki, il solito Natsuki sorridente, quello la cui testa ospitava persino un berretto peloso dal pessimo gusto a cui Syo regalò un'occhiata di profonda disapprovazione. Dire che gli faceva schifo è riduttivo.
« Che vuoi? Perché non sei con gli altri a ridere, mh? »
« Dammi le tue mani, Syo-chan. Per favore. »
Sarebbe interessante condurre uno studio sul come una persona riesca a passare dall'arrabbiatura all'imbarazzo, quali tonalità di rosso si alternino sulle guance e soprattutto il motivo per cui lascia che i polsi sollevino le mani ancora doloranti, scavandosi una culla in quelle così grandi e così... « ... calde! » di Natsuki. Il quale non potrebbe mai trovare momento migliore per sorridere; ipnotico, lo definirebbero alcuni.
« Oh, sei scappato così in fretta che sono dovuto uscire per portarti i guanti! »
Faceva troppo freddo e lui, da bravo coinquilino, si era precipitato di fuori all'inseguimento del ragazzo solo per portargli quei guanti che stavano ben nascosti nella tasca della giacca. Syo ne era sicuro, aveva interrotto qualcosa di importante, e lui che non voleva disturbarlo... fu facile mordersi il labbro inferiore, le dita dotate di vita propria che si strinsero a quelle altrui, colmando ogni spazio, nutrendosi di quel calore. Allora la leggenda era vera.
« ... Natsuki. »
Uno sguardo tutto attorno, veloce: nessuno era lì vicino, gli altri ormai si erano diretti verso lo spazio coperto per riscaldarsi un poco, non avrebbero mai potuto vederli. Troppo distanti, troppo nascosti. Nessuno avrebbe saputo niente, a parte lui. Sorvolando il punto interrogativo dipinto sul suo viso, Syo si alzò in punta di piedi, smuovendo la neve con gli stivali. « Ho le labbra fredde. »
Non era sicuro che avesse le labbra calde come le mani, ma il sorriso con cui gli donò il calore fu talmente intenso che spazzò via i suoi dubbi, sciogliendoli come la neve sotto i raggi del sole di primavera.


.Fine.

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Insomma, sì. Prima NatsuSyo, una sciocchezza ma piena d'amore.
In verità credo sia anche banale.
Non so, spero vi piaccia-!
   
 
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