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Autore: Nihal93    19/12/2012    2 recensioni
Tratto dal prologo: Ma mai avrei potuto immaginare, che quella sera avrei rivisto quegli occhi verdi dopo un anno e mezzo; facendo riaffiorare una miriade di ricordi che terminavano con le mie parole: “Ti odio e un giorno forse riuscirai a capire anche il perché!”
Spero che vi piaccia, recensite!
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Ciao a tutte lettrici!!!
Eccomi qui con quello che credo essere l'ultimo capitolo..
Spero di riuscire a postare l'epilogo di Natale, ma nel mentre vi faccio comunque, in anticipo tantissimi auguri di cuore!
Inoltre vi ringrazio per aver creduto nella mia storia e per avermi seguita e supportata per tutto questo tempo!
E' la prima storia che finisco e sono terribilmente emozionata!
Ora vi lascio al capitolo, semplicemente grazie.. <3



Edward mi nascondeva qualcosa.
Mentre cucinavo nella bella cucina del suo, o meglio, ormai nostro appartamento, continuavo a ripeterlo come un mantra.
Il brutto era che non riuscivo a darmi una vera e propria spiegazione a questi martellanti pensieri, ma ne ero terribilmente convinta; e la cosa non poteva che farmi stare in pena e rendermi ansiosa.
Anche perché, ripensandoci, l’ultima volta che avevo capito che mi stava nascondendo qualcosa le cose erano così degenerate che io mi ero ritrovata sola e incinta a San Pietroburgo, mentre lui era solo e devastato a New York.
<< Amore! Sono a casa! >>
La sua voce mi riportò alla realtà.
<< Sono in cucina.. >> provai a dire tutto in un fiato, senza lasciarmi scappare l’ansia e la frustrazione che provavo.
Due mani calde si posarono sulla mia pancia, purtroppo ancora “vuota”, nonostante gli sforzi profusi, e le sue labbra si appoggiarono sulla mia spalla, coperta da una maglietta leggera.
<< Mi sei mancata.. >>
Ecco.. era questa la cosa che più mi destabilizzava, perché a differenza dell’altra volta, lui continuava ad essere attento, partecipe alla mia e alla sua vita, in faccia, in particolare quando si rivolgeva a me o ad Anya, aveva sempre il suo sorriso mozzafiato. Ma io sapevo che mi nascondeva qualcosa.. ma cosa?
Appoggiai il cucchiaio di legno con il quale stavo girando il sugo per la pasta nella pentola e mi girai per poter baciare mio marito e perdermi in lui.
<< Anche tu mi sei mancato.. tanto.. tanto.. >> dissi con la voce da bambina.
Provai a cercare un qualsiasi segnale nei suoi profondi occhi verdi, ma il nulla c’era ad attendermi, se non il guizzo del divertimento e della malizia, poi le sue labbra mi distolsero, per un attimo che mi parve infinito dai miei pensieri e dalle mie paure.
 
Erano passati due mesi da quella sera quando Edward si era presentato alla mia porta con nostra figlia in braccio tutto infreddolito.
Eravamo riusciti a ritrovare la nostra quotidianità, la nostra complicità e perché no? Anche la nostra intimità.. che da sempre, nella nostra coppia, aveva avuto un ruolo molto importante, secondo, forse, solo all’amore che provavamo l’uno per l’altro.
Ero stata ancora in Russia tre volte negli ultimi due mesi, più che altro per sistemare alcune faccende riguardanti il lavoro, avevo iniziato a cercare dei contatti sul suolo americano per conto di Alexander, inoltre la faccenda con il signor Morgan stava andando avanti e presto la sua società sarebbe stata inglobata dalla nostra.
Proprio quella mattina, ero stata in ospedale a far visita a Paul e finalmente avevo anche conosciuto Rachel e il piccolo William, insieme ci eravamo accordati che appena si fosse rimesso in forze avremmo potuto trovare una soluzione per il suo lavoro all’interno della società.
Con Alexander avevamo pensato già a qualcosa, ma ovviamente, prima di svelare i nostri progetti, volevamo che si ristabilisse completamente.
Inoltre avevo ritrovato le mie uniche e insostituibili amiche Alice e Rosalie, certo, nella mia vita era entrata Tatiana e speravo con tutta me stessa che rimanesse, ma con loro era tutto maledettamente diverso.
L’unico problema che, come un chiodo, continuava a martellare nella mia mente era il fatto che il mio affascinante marito mi stesse nascondendo qualcosa; e questo qualcosa, purtroppo, metteva in secondo piano tutte le belle cose che mi stavano capitando in quel momento.
 
<< Bella tesoro.. devo dirti una cosa.. >>
La mia mente si bloccò.
Sentii il ticchettio della forchetta che avevo in mano battere sulla tavola.
Blackout.
<< Bella? >>
Trattenni il respiro, conscia forse del fatto di non sapere neanche più come si faceva.
<< Bella? >>
Provai a parlare, ma dalla mia bocca non uscì niente.. le mani mi tremavano, il mio cuore tremava, al ricordo di quelle stesse parole: “Bella tesoro devo dirti una cosa”, anche l’altra volta aveva detto la stessa cosa.
<< BELLA?! >>
Questa volta sentii la voce di Edward più chiara e nitida, ma non meno spaventata e preoccupata, nonostante questo, non riuscii a dire niente.
Mi alzai, ma capii solo quando stavo per avere un incontro ravvicinato con il pavimento che era stata una mossa del tutto sbagliata, poi, tutto divenne nero.
Blackout.
 
<< Si brava Bella.. apri gli occhi ti prego.. >>
Mi arrivò la sua voce a poco a poco sempre più chiara, sbattei gli occhi e mi ritrovai sdraiata per terra, sul bel tappeto del salone, mentre le mie gambe erano appoggiate sul divano. La prima cosa che riuscii a mettere a fuoco furono le luci fuori dalle grosse vetrate, successivamente fu il viso preoccupato di Edward.
<< Oh grazie al cielo.. >> disse accarezzandomi la guancia, << Come stai? >>
Lo guardai bene, sembrava realmente preoccupato per quello che mi poteva essere successo, oppure erano già i sensi di colpa che si facevano strada in lui?
Provai ad alzarmi, ma mi intimò di stare ancora così per qualche minuto.
<< Che cosa.. >> provai a parlare, << volevi dirmi? >>
<< Adesso non è importante tesoro.. prima scopriamo cosa ti ha fatto svenire.. hai mangiato abbastanza oggi? O ti sei dimenticata come al solito di mangiare? No perché Bella quante volte ti ho detto che devi nutrirti.. Mi stava per venire un infarto quando ti ho vista così vicino al pavimento.. Ma perché piangi? >>
<< Tu non vuoi lasciarmi? >> chiesi con i lacrimoni che scorrevano già in libertà sul mio viso.
Mi guardò con gli occhi aperti come due biglie, incredulo.
<< Oh Edward!!! >> lo abbracciai stretto.
<< Scusa.. è che.. Oddio! Pensavo che tu non mi volevi più.. io oggi ho mangiato non ti devi preoccupare.. è che hai usato le stesse parole! Ti rendi conto? Le stesse parole.. e io non capivo più niente.. Sapevo che mi nascondevi qualcosa ma.. Che bello non vuoi lasciarmi! >>
Probabilmente mi lasciò sfogare, stringendomi ancora di più a se.
Quando finalmente l’eccesso di risa misto pianto scemò, appoggiò le mani sul mio viso e mi guardò intensamente negli occhi.
<< Mi spieghi per quale stupido motivo tu pensavi che ti volessi lasciare? >>
Presi un profondo respiro e provai a formulare una frase di senso compiuto.
<< Tu hai detto: Bella tesoro devo dirti una cosa.. >>
Alzò un sopracciglio, continuando a guardarmi preoccupato.
<< Si.. ma.. anche quella volta hai detto quelle stesse sei parole.. Io.. io sospettavo che mi nascondevi qualcosa.. >> presi fiato, << che mi nascondi Edward? >>
<< Oh Amore mio.. scusa! Scusa.. sono stato un completo idiota! Non mi sono neanche accorto di quello che ho detto.. Scusa.. io ti amo! >>
Mi lasciai cullare dal suo abbraccio, era così rassicurante, tra le sue braccia mi sentivo sicura e protetta, c’eravamo solo io ed Edward, tutto il mondo rimaneva fuori dalla nostra bolla.
Beh.. forse non proprio tutto, dato che la mia piccola Anya iniziò a piangere, molto probabilmente per reclamare la cena; scoppiammo a ridere insieme, in seguito mi alzai e andai a prenderla, mentre Ed preparava la pappa.
 
Dopo la cena della mia piccola, mentre la cullavo teneramente sul letto, giunse, finalmente, il momento tanto atteso.
<< Bella.. scusa per prima se avessi saputo che.. >>
<< Edward stai tranquillo! Sono io che ho esagerato.. non avrei dovuto ok? >>
<< Ok! Ma lasciami spiegare! >>
Con la mano libera accarezzai i capelli di mio marito, che nel mentre si era sdraiato sulle mie gambe.
<< Tra due settimane dovrò andare a Los Angeles per una conferenza.. >>
<< Quindi? >> chiesi non capendo il marcato turbamento sul suo viso.
<< Avevo paura che la prendessi male.. so che l’ultima volta è andata com’è andata. Per tutta la nostra futura vita insieme cercherò di farmi perdonare! Non volevo che tu ci stessi male, avevo paura di risvegliare vecchi scheletri dall’armadio.. >>
Scoppiai a ridere serena.
<< Perché ridi? >>
<< Perché come al solito sono una stupida.. non ti devi far perdonare di nulla! Sei perfetto Ed.. non vorrei nessun altro adesso qui insieme a me e ad Anya. >>
Ci abbracciò nuovamente, poggiando le sue labbra tra i miei capelli.
<< Non mi hai fatto finire di parlare.. Tu ed Anya verrete con me ovviamente! >>
<< Come? >>
<< Mi manchereste troppo.. poi voglio portarla un po’ al mare signora Cullen, la vedo fin troppo pallida.. >>
Ci baciammo con amore, la mia vita era mai stata più felice di così?
 
 
Sdraiata sul lettino a bordo piscina mi godevo il Sole, lasciando penetrare dai pori della mia pelle il più possibile quantitativo di vitamina D.
Io ed Edward avevamo fatto colazione insieme, prima di vederlo sparire in giacca e cravatta con il blocco degli appunti in una mano, dalle porte della sala riunioni dell’albergo. Eravamo arrivati il pomeriggio precedente, Anya era stata bravissima come sempre in aereo, e ora se ne stava nel suo passeggino sotto l’ombrellone a dormire; era adorabile con il suo costumino viola.
Mi girai di schiena, appoggiando la testa sul cuscino.
Non so precisamente quanto tempo passò, perché mi persi completamente nei miei pensieri, da un paio di giorni al mattino provavo un forte senso di nausea, non l’avevo ancora detto ad Edward, per ovvie ragioni non volevo dargli false speranze, ma iniziavo a sospettare che ci fosse una nuova vita dentro di me.
Fui risvegliata completamente dai miei pensieri da due labbra che si posarono sulla mia schiena. Mi alzai di scatto, pronta a tirare un bel gancio destro a chi si era permesso di toccarmi.
<< MA COME SI.. >>
Mi bloccai, perché davanti alla mia faccia c’era il viso sorridente di mio marito.
S’impossessò prepotentemente delle mie labbra, in un attimo ci ritrovammo ansanti, sdraiati uno sopra l’altro sul lettino intorno alla piscina, con un paio di persone a guardarci sconcertate.
<< Edward.. >>
Gemetti, con le mani strette sulla sua camicia.
<< Bella.. >>
<< Credo.. credo che ci dobbiamo fermare.. >> l’ultima parola mi uscì due ottave più alta.
Sorrise malizioso, stringendo la sua mano sulla mia chiappa destra.
<< Sei illegale con questo costume.. Dio Bella non immagini neanche che effetto mi hai fatto quando sono entrato in piscina.. >> sussurrò roco al mio orecchio.
Appoggiai le mie mani sul suo petto muscoloso, cercando di spostarlo indietro il più possibile, per permettermi di respirare regolarmente e riordinare le idee.
<< Edward.. ci stanno guardando tutti! Per favore.. finirà male.. >>
<< No, ti sbagli! Io dico che finirà molto bene invece.. >>
Scoppiammo a ridere, come due scemi.
<< Andiamo in camera? Così poi andiamo a farci un giro.. Hai finito per oggi? >> dissi, iniziando a raccogliere le mie cose, mentre lui riempiva di baci la figlia.
<< Si amore.. >>
 
 
<< Edward fermiamoci un attimo qui, devo prendere una cosa.. >>
Alterò il suo sguardo dal mio viso alla farmacia con una faccia stupita, mi feci forza, era ora di dirgli la verità.
<< Aspettami qui.. >>
Entrai, presi due test, per sicurezza, pagai e uscii.
Mio marito capì subito quello che avevo appena preso, parlai prima che ne avesse l’occasione lui.
<< Lo so che avrei dovuto dirtelo ma.. sono in ritardo di cinque giorni ed è da qualche giorno che mi sveglio e sento delle nausee.. potrebbe essere una mia paranoia ma.. perché non tentare? >>
In un attimo mi ritrovai stretta tra le sue braccia.
<< Non sei arrabbiato? >>
<< Assolutamente no.. è la cosa più bella che mi avresti mai potuto dire! Grazie! >>
Di corsa, passeggino e tacchi permettendo, raggiungemmo l’hotel e ci fiondammo a capofitto in camera.
<< Vado.. aspettami qui.. >>
Dopo aver usato tutti e due i test, aprii la porta e lasciai entrare Edward.
Ero nervosissima, l’altra volta ero andata in ospedale a fare i test, invece questa volta potevo contare sull’aiuto e il sostegno di mio marito. Mi sedetti sull’ampia vasca idromassaggio e mi feci cullare per cinque minuti dal suo abbraccio, ci speravo, ci speravo così tanto quasi da stare male.
<< E’ ora Bella.. >>
Lo vidi alzarsi e prendere  i due test con mano tremante, si risedette vicino a me, prima di guardali.
<< Insieme >> dissi, prima che girasse dalla parte giusta.
Smisi di respirare.
In poco tempo le lacrime uscirono dai miei occhi.
La mia stessa felicità si rispecchiava nei suoi occhi.
Ora era veramente tutto perfetto.
 


 Questa è la mia nuova storia.. chi vuole faccia un salto!
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1403001&i=1
 
 
 

  
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