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Autore: San e Rachel    13/07/2004    3 recensioni
Due adolescenti con un passato misterioso. Due ragazze che sognano la libertà, che non riescono ad ottenere perché perseguitate dai "fantasmi" di ciò che hanno vissuto. Due ragazzi pronti ad aiutarle in qualsiasi momento. E un gruppo di amici che le sostengono davanti agli orrori della loro vita. Ma la storia é ora giunta al termine... cosa ne sarà delle gemelle Dickinson,Draco Malfoy,Ares Lestrange, Harry Potter, Hermione Granger, Ginevra Ron e Bill Weasley, e Fleur Delacour? Riusciranno a scrivere la parola "Fine" su questa storia? Riusciranno a liberarsi dei loro incubi, tornando lì, dove tutto é cominciato, a Beauxbatons? L'ultimo capitolo finalmente on-line. R&R please!
Genere: Dark, Horror, Mistero, Romantico, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Weasley, Draco Malfoy, Fleur Delacour, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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16

Capitolo 16 - Superficialità


4 Febbraio

Ormai era troppo tempo che Allie non si faceva vedere, il che preoccupava tutti quanti. Che stesse tramando qualcosa? Probabile, troppo probabile, e il fatto che ci mettesse tanto tempo non prometteva nulla di buono. Ma in questo speciale giorno, nessuno si sarebbe preoccupato di quello.
Erano le sei del mattino, mancava ancora almeno un'ora alla sveglia, ma San era già in piedi. Stava finendo di impacchettare un piccolo oggetto e, quando finì, saltò sul letto della sorella, infilandosi sotto le coperte con lei e svegliandola, logicamente.
- Buon compleanno sorellina!!! -, disse tutta euforica, porgendole il pacchettino.
Rachel aprì gli occhi, ancora tutta assonnata.
- San... non é neanche ancora giorno... -, disse strofinandosi gli occhi gonfi. La sera prima erano andate a dormire oltre l'una, moriva di sonno.
- Scusa! -, fece una linguaccia, - Ma volevo essere la prima a dartelo e a farti gli auguri! Non potevo permettere a Malfoy di battermi sul tempo!
Rachel si alzò a sedere.
- Accipicchia... é vero!!!-, disse tutta euforica abbracciando la gemella.
- TANTI AUGURI AUGUROSI!!!-, disse strapazzandola di baci e abbracci. Le due sorelle sorrisero insieme, e si scambiarono i regali.
Sentendo quel gran vociare, tutti si svegliarono. Hermione fu la prima a connettere il cervello. Scese dal letto, buttandosi addosso alle due, sul letto di Rachel, ed abbracciandole.
- AUGURIIIII!!-, urlarono tutti insieme. Anche Fleur e Ginny si buttarono sulle due ragazze.
Ares, appena connesse la parola, si buttò fra le ragazze. Alzandosi di scatto, però, picchiò la testa, mettendosi a piagnucolare come un bambino piccolo. Gli era venuto un bel bernoccolo. Draco, alquanto irritato, tanto per iniziare bene la mattinata, gli teneva una borsa del ghiaccio sulla testa.
- Quanto sei scemo ragazzo mio...
Non diede il regalo subito a Rachel lui, no . Aveva in mente qualcosa di davvero speciale, appena fossero rimasti soli. Frugò nella tasca del pigiama, facendo ben attenzione a non farsi vedere dagli altri, e tirò fuori un piccolo anellino. Lo osservò qualche secondo, come per assicurarsi che fosse davvero il suo e poi lo ripose in tasca.
- Non l'ho fatto apposta! Volevo abbracciare Sannuccia per farle gli auguri...-, disse piagnucolando. San ridacchiò e gli diede un bacio sulla guancia.
- Dai... vuol dire che l'abbracci dopo...-, disse Ginny divertita.
Il ragazzo arrossì violentemente, anche se era solo un bacio sulla guancia, gliel'aveva dato davanti a tutti!!!
- Sì, hai tutta la giornata per abbracciarla! -, continuò Hermione, stando al gioco di Ginny.
- Siete due brutte pettegole... non vi sopporto...-, bofonchiò il serpeverde sbuffando ed incrociando le braccia, mettendo il broncio.
- Ma quanto la fai lunga Ares! -, sbuffò Harry. Non sopportava che desse della pettegola alla sua Gin!
- Devi capirlo Harry, fa il timidone! -, disse Ron, con una risatina.
- Lo dite solo perché ho chiamato pettegole quelle due pettegole!-, insisté prima che Draco gli premette di più la borsa del ghiaccio in testa, così magari, distratto dal freddo, avrebbe smesso di prendere in giro quelle due e far irritare ancora di più Harry e Ron.
Ma, dato che il ragazzo non sembrava intenzionato a smetterla, gli infilò un cubetto di ghiaccio all'interno del pigiama, facendolo urlare a più non posso.
- Uh... questo era davvero un colpo basso! -, esclamò Hermione.
- DANNATO!!!-, disse sfilandosi la camicia del pigiama, non riuscendo a trovare il cubetto, che gli stava scendendo con una lentezza, estenuante e dolorosa, per la schiena.
Draco gli mollò la borsa del ghiaccio in faccia.
- DEFICIENTE TI PARE COSA DI SPOGLIARTI QUI IN MEZZO?
Il biondo prefetto serpeverde prese Rachel e la fece girare, coprendole gli occhi con una mano.
Rachel emise un piccolo "cucù" alzando lo sguardo, per incontrare quello di Draco, che le sorrise dolcemente.
Bill scosse la testa e l'aiuto a levarlo. Poveretto, gli faceva pena. Ares si avvicinò pericolosamente al cugino, con l'intenzione, come minimo, di strangolarlo all'istante, ma fu fermato da San, che si mise fra i due. Sorrise, facendolo letteralmente sciogliere e, prendendolo per mano, lo fece risedere accanto a lei.
La calma tornò nella stanza, e mentre tutti andavano avanti e indietro per prepararsi per le lezioni, Ares, seduto sul letto di San accanto a lei, le porse un piccolo pacchetto.
- Auguri, piccola mia...-, disse dolcemente, dandole un bacio a fior di labbra.
Le guance di San si colorirono leggermente.
- Ma dai... non ce n'era bisogno...
- No, non ce n'era bisogno, ma ho voluto farlo... certo é una cosina da niente, non eguaglierà mai la tua bellezza... però mi é sembrato adatto a te, ecco!-, disse, soddisfatto di aver trovato le parole giuste.
La ragazza arrossì un'altro po'. Lo abbracciò, un po' commossa, ed aprì il pacchetto. Dentro vi era una scatolina lunga e sottile, del gioielliere magico di Hogsmeade. Non lo aprì, ma lo guardò perplessa. Alzò lo sguardo su Ares...
- Ehm... qua... qualcosa non va? Dai, aprilo...-, fece lui incoraggiante.
Con un piccolo "Clack", la ragazza aprì la scatolina, che si rivelò contenere una catenina d'oro bianco, con un ciondolo davvero speciale, semplice, ma speciale: una stellina normale, ma non era quella la cosa bella... no . Girandola, infatti, sul retro, si potevano distinguere chiaramente le lettere S&A. Sentì le lacrime salirle agli occhi...
- San ed Ares...-, le sussurrò lui all'orecchio destro, prima di darle un caldo bacio sul collo.
La ragazza sussultò.
Lui le sorrise e le prese la catenina dalle mani. Le spostò i capelli dalle spalle, e glielo mise.
- Sei incantevole!-, disse lui abbracciandola, e posandole le labbra sulla fronte.
San lo abbracciò di nuovo, con l'intenzione di non staccarsi da lui nemmeno per un istante. Il ragazzo rimase un po' spiazzato, allora le era piaciuta! Ne era davvero felice!
- Tu sei matto... chissà quanto hai speso... grazie... - disse allontanando il viso dalla sua spalla, dandogli un bacio sulle labbra.
Si guardarono per alcuni secondi, poi Ares scoppiò in un urlo di gioia. La strinse forte a sé...
- QUANTO SEI DOLCE!!!-, disse coccolandola.
Tutti si girarono a guardarli. Rachel, che stava facendo colazione al tavolo con Draco, sputacchiò un po' d'acqua che le era andata di traverso.
- Ehhh! Ma quanto miele di prima mattina... credo che ne farò indigestione...-, disse Rachel facendo un occhiolino alla sorella.
Lei se la mangiò con lo sguardo. Ecco perchè non voleva dirglielo, già si sentiva in imbarazzo per conto suo, se poi ci si metteva anche Rachel!
- Oh sì, tanto di quel miele da ricreare l'intero alveare... -, continuò Draco, sempre in cerca di vendetta contro i due.
- Vai al diavolo, Draco!-, sbottò irritato Ares. Lasciò San, prese la sua borsa (era già vestito di tutto punto), se la mise in spalla ed uscì dalla stanza, stizzito.
- Ma che gli é preso ora?-, chiese Harry in direzione di San.
La ragazza fece spallucce. Non ne aveva la più vaga idea del perché di quel comportamento.
Harry lasciò perdere anche lui, malgrado gli dispiacesse vedere l'amico andare via in modo così brusco. Una ventina di minuti dopo erano usciti tutti dalla stanza, pronti per andare a lezione. San brontolava peggio di una teiera sul fuoco, perchè doveva andare a lezione anche il giorno del suo compleanno?! Le sarebbe piaciuto molto andare ad Hogsmeade a divertirsi, altro che, tsk, due ore di Piton di prima mattina!
Entrarono nell'aula di pozioni. Dal ritorno di Allie, Silente aveva disposto che le lezioni dovevano essere in comune a tutte e quattro le case. Se tutti i ragazzi del sesto anno si fossero riversati insieme in una classe, probabilmente Allie si sarebbe fatta viva meno facilmente. Così le stanze erano state ingrandite ed aggiunti una cinquantina di banchi. Grifondoro, Tassorosso, Serpeverde e Corvonero del sesto anno facevano lezione tutti insieme.
- L'unica cosa che non va in queste lezioni é l'assenza di Ginny!-, sentenziò Harry contrariato.
- Beh... lei é del quinto anno...-, gli fece notare Hermione.
- Ma non mi va di lasciarla da sola!
- Non é sola! Fa lezione con le altre tre classi del suo anno, delle altre case.
- Ma é comunque sola. Nessuno di quei bambocci sa di Allie... nessuno la proteggerebbe, anche perché da quando Allie é quasi corporea, sa far sparire il sangue del suo vero aspetto. Vedere una ragazzina un po' palliduccia non fa paura a molti...-, disse Ron preoccupato.
- Oh, quante chiacchiere... e tu Ron, taci, stai allarmando Harry più del dovuto!!!-, Rachel era contrariata
- Poi, senza offesa Harry, non è che io voglia avere manie di protagonismo, ma non credo proprio che Allie abbia intenzione di puntare a Ginny... è una nostra cara amica, è vero, ma per ora ha sempre puntato o a Rachel o a me!
- È vero, quindi non preoccuparti troppo, vedrai che starà benissimo! E in ogni caso i professori sanno e la proteggerebbero! -, disse Hermione.
- D'accordo... proverò a fidarmi... -, acconsentì Harry, non ancora del tutto convinto.
La lezione filò liscia come l'olio. Noiosa, ma, grazie al cielo, veloce.
Quando uscirono incontrarono Bill e Ginny fuori alla porta.
- Le lezioni sono sospese, perché noi professori abbiamo una riunione. Vi ho portato Ginny, non mi sembrava sicuro lasciarla venire da sola. Non allontanatevi da Fleur per nessuno motivo... Avete il permesso di Silente di stare un po' fuori in cortile, data la bella giornata, per passare un po' all'aria aperta il compleanno delle gemelle. Ma badate, dovete tornare prima di mezzogiorno, perché a quell'ora tutti torneranno a lezione, e non vorrei rimaneste soli, siamo intesi?-, spiegò il giovane insegnante, passandosi una mano tra i capelli, che quella mattina aveva lasciato sciolti.
Tutti annuirono. L'uomo lì salutò e se ne andò.
- Tuo fratello, Gin, quando fa il professore serio e autoritario fa un po' paura...-, disse Rachel ridacchiando.
- Non me ne parlare... é una tortura a lezione chiamare "Professore" il mio fratellone preferito!-, disse rassegnata, scuotendo la testa.
- Sai che roba... -, borbottò Ron, gelosissimo.
- Eh... eh... forse è meglio andare, eh Ron? Sì, sì, mancano poche ore a mezzogiorno, non vorremmo giocarci la mattina, no? Forza ragazzi! Dai amore, vieni! -, domandò Hermione, trascinandosi dietro il suo ragazzo.
Harry abbracciò, tutto contento e finalmente rasserenato, la sua ragazza, scompigliandole affettuosamente i capelli per poi prenderla per mano.
Rachel e San rimasero dietro le due coppiette.
- Senti... ma dove sono finiti Malfoy ed Ares? -, domandò San, notando che erano spariti.
- Non so... Ares non c'era a lezione, hai visto anche tu... Forse Draco é andato a cercarlo! A proposito é questo il ciondolo che ti ha regalato?-, disse prendendo la stellina tra le mani,-... é stupenda... cavolo, deve essergli costata un occhio della testa!
- Infatti... mi dispiace avergli fatto sborsare tanto... non era neanche necessario poi... però... ehm... non prendermi per scema, ma... è il mio piccolo tesoro... -, rispose San, mentre gli occhi le luccicavano e il cuore le batteva forte, forte.
Rachel sorrise e l'abbracciò.
- Uaahh sono così felice per te!!-, disse sfregando affettuosamente la guancia su quella della sorella.
- Però... però vorrei sapere tanto anch'io perchè se l'è presa tanto... cioè... non è una novità che Draco dica una frase di scherno come quella... ma di solito si prendevano a pugni in testa... ah, a proposito di Draco, che ti ha regalato?
Rachel fece spallucce.
- Niente...-, disse in tono noncurante. - Ma d'altronde non mi aspettavo nulla, non stiamo neanche insieme!!
San per poco non cadde a terra, ma che gli saltava in testa a quello scemo?!
- Come sarebbe a dire... niente?!
- Niente!-, ripeté Rachel ruotando gli occhi.
Insomma, che si aspettava? Lei e Draco dopotutto erano solo amici... beh... un po' più di amici... però alla fine... erano amici, ecco! Come era amica con Harry, Ron, Ares e Bill, così lo era con Draco, quindi perché doveva farle un regalo, se gli altri quattro non gliel'avevano fatto?
- B-beh... forse è andato a comprare qualcosa adesso... che cercare Ares, magari prima non ha potuto... -, tentò di tirarla su la sorella.
- Non capisco perché tu stia tentando di tirarmi su, ma ti dico subito che non serve a nulla. San, io non mi aspettavo nulla, e lui non ha deluso nessuna mia aspettativa, mi sono spiegata?
- Sì... però... -, provò a giustificarsi. Forse quella davvero delusa non era Rachel, ma lei. Sperava tanto che Draco le facesse un bel regalo, per farle capire quanto ci tenesse a lei!
- Muoviamoci, dai, o li perdiamo di vista!-, disse posando il libro di pozioni in borsa.
San acconsentì tristemente con un cenno del capo e affrettò il passo, seguendo Rachel.
Poco dopo arrivarono in cortile e si sedettero su alcune panchine, chiacchierando allegramente, se così si poteva definire! Le due gemelle chiacchieravano, mentre gli altri quattro passavano il tempo a fare i piccioncini melensi, tra baci, baciotti e coccole a non finire!
- Sorellina, non ti senti un po'... fuori luogo? -, le bisbigliò San in un orecchio.
Rachel fece spallucce, e lei che poteva farci?
- Senti... so che non dovremmo, ma tanto Allie è da tanto che ormai non ci da più fastidio, non credo lo farà proprio ora... che dici se andiamo a farci un giretto per il castello? Tanto non ci allontaneremo troppo, in ogni caso...
- Ci sto!-, disse Rachel.
LIBERTA', fu il suo primo pensiero in quel momento!
Le due fecero un ghigno divertito e iniziarono ad allontanarsi dal gruppetto di Grifondoro.
- Allora, mia cara ragazza, dove desidera andare in primis? Ci restano ancora diverse ore!
- Al bagno, mi sto facendo sotto!-, disse poco romanticamente la ragazza con i capelli lunghi.
San scoppiò a ridere. Le due si presero a braccetto e si diressero verso i bagni del secondo piano. Avere Mirtilla Malcontenta a disposizione, nel caso arrivasse Allie, era un vantaggio.
Mentre Rachel usufruiva del bagno, San si guardò allo specchio, controllando che non le si fosse sbavato il trucco.
Sentì uno strano spiffero alle spalle. Si girò terrorizzata. Cacchio, ma le aveva seguite o cosa?
Vide la ragazza fantasma sulla soglia ridere maliziosamente. Si avvicinò alla sorella, che indietreggiò di pochi passi, finché il lavandino non le fece da ostacolo.
Allie allungò un braccio, toccandole una guancia, e scomparve.
San sentì una fitta allo stomaco, poi il vuoto totale, vide tutto buio e per un attimo le sembrò di svenire. Quando riaprì gli occhi era tutto normale, con l'unica differenza che il suo corpo si muoveva, ma non sotto suo comando. Capì all'istante: Allie aveva preso possesso del suo corpo. Se non fosse uscita entro mezzanotte sarebbe rimasta nel suo corpo per sempre. Zio Albus gliel'aveva detto, accidenti, che idiota! Si era completamente dimenticata che il giorno del loro compleanno Allie avrebbe acquistato questo potere, e se non avesse abbandonato il corpo della vittima che stava possedendo, entro lo scoccare del primo rintocco del giorno seguente, quel corpo sarebbe stato sempre e solo suo... per l'eternità!
Sentì il panico invaderla. Che diavolo poteva fare ora?! Provò a gridare, ma dalle sua labbra non fuoriuscì alcun suono. Provò anche a tentare di fermarsi, ma nulla, Allie la comandava come la sua schiavetta. Dannazione, ora come avrebbe fatto?! Si maledì mentalmente per avere avuto quella pessima idea, la defunta gemella sicuramente stava aspettando solo un'occasione come quella, per agire. Loro due sole, completamente incustodite.
Rachel uscì dal gabinetto, smettendo immediatamente di parlare. Il bagno era deserto, era sola. Dove cavolo era finita quella disgraziata?! Accidenti, le aveva fatto uno scherzo davvero di pessimo gusto!
Si girò verso lo specchio e vide il riflesso della sorella. Si voltò di scatto.
- Ma dov'eri? Non ti avevo vista... non mi piace che giochi a nascondino!!!-, disse rigirandosi poi verso lo specchio e lavandosi le mani. Quando si rigirò verso San (o meglio, Allie), vide la sorella sorridere in un modo strano, quasi cattivo.
- San che hai?
La gemella non rispose ed uscì velocemente dal bagno, lasciandola lì con i suoi dubbi.
- San, dove si trova Ares?-, pensò Allie. Stranamente, San, riuscì a sentirla.
Ma che diavolo ne sapeva lei di dov'era finito, e che le poteva importare poi ad Allie?! Un atroce dubbio assalì la sua mente, che Allie avesse intenzione di uccidere Ares, usando proprio il suo corpo?!
- Lascia stare Ares, lui non c'entra! Ti stai vendicando, no? Hai il mio corpo! Mi usi come una marionetta! -, urlò.
- Senti, troia, o mi dici dov'é quell'idiota del tuo ragazzo, o ti caccio immediatamente dal tuo... no ... dal MIO corpo... sono io che comando! Ops... forse però non vuoi assistere a quando diventerà mio anche Ares!
- Il TUO corpo?! TE LO SEI GIOCATA IL TUO CORPO! QUESTO È MIO! E Ares CAPIRÀ SUBITO CHE NON SONO IO! Perchè... perchè lui mi conosce!
- Scommettiamo?-, domandò ad alta voce Allie, a sé stessa, individuando Ares che camminava verso di lei.
"Allie, non pensarci nemmeno, stagli lontana!", voleva urlarle. Ma non lo fece, perchè? Semplicemente perchè Allie sarebbe stata ancora più determinata.
- Illusa... -, fu solo in grado di dirle.
- San! Ti cercavo! Ma ti é dato di volta il cervello? Santo cielo, quegli altri quattro cretini che non si sono accorti che vi allontanavate... ma... dov'é Rachel?-, disse lui guardandosi intorno.
- Mhh.. é con Malfoy...-, disse posandogli una mano sul petto ed avvicinandosi a lui.
- Con Malfoy? Com'é che hai ricominciato a chiamarlo Malfoy?-, chiese lui, quando si accorse dello strano sguardo della ragazza. - Piccola, che hai?-, chiese passandole una mano sotto il mento ed alzandole di più il viso, preoccupato.
San avrebbe urlato dalla gioia, Ares se n'era accorto!
- Oh... nulla, nulla, perchè? Ho qualcosa di strano? -, domandò Allie, con uno sguardo malizioso.
- Sei... ehm.. come dire... err... -, disse lui allontanandosi di qualche passo, quando sentì la mano della ragazza scendere per la sua schiena, pericolosamente verso il fondoschiena.
Era decisamente bordeaux, mentre la ragazza sembrava ancora più attratta da lui, senza un minimo d'imbarazzo dipinto sul volto.
- Che c'è? Hai paura di me, tesoro mio? -, domandò abbassando lo sguardo, - Credevo ti facesse piacere un rapporto un po' meno superficiale... ma soprattutto che io mostrassi quanto ti amo anche in pubblico!
San, se solo fosse stata padrona del suo corpo, sarebbe cascata a terra. Ma che diavolo si era messa in testa di fare quella pazza?! Come poteva dire quelle cosa ad... ad Ares!
- No... ehm... non é questo... ma... ecco... hai la febbre?-, chiese improvvisamente posandole una mano sul polso e guardando attentamente le lancette del suo orologio, contando i battiti.
Allie si alzò un po' sulle punte, posando le sue labbra su quelle del ragazzo.
San sentì la rabbia salire, ma come diavolo si permetteva?!
- Non ho la febbre... Semplicemente ho voglia di stare con te...
San, o meglio, il corpo di San, prese la mano di Ares, e lo trascinò dentro un'aula. Lo fece entrare e richiuse la porta alle sue spalle, a chiave.
- San... dai, non scherzare...-, fece lui serio, anche se un po' spaventato dal comportamento anomalo della ragazza, mentre lei si avvicinava a lui con sguardo cupido e bramoso.
- Perchè dovrei scherzare?! Dannazione, per una volta in vita mia che ti dimostro quello che provo davvero, tu ti rifiuti di credermi! Allora va a quel paese! -, urlò infuriata Allie. Ovviamente il suo modo d'agire era tutto calcolato, pensò San, doveva averla studiata davvero bene, in quel tempo che non l'avevano più vista agire. Ma lei si fidava di Ares, era sicura che lui avrebbe riconosciuto Allie!
La ragazza gli diede le spalle, incrociando le braccia, singhiozzando.
- Ora tu penserai che sono sfacciata! Non lo credere, sai... sono meno sfacciata di molte altre... se dico certe cose é perché ti amo davvero!
Gli occhi di Ares si allargarono dalla gioia.
- OH! No, no, no! Non potrei mai pensare una cosa del genere, amore mio!-, disse avvicinandosi a lei. Posò le mani sulle spalle della ragazza e le diede un bacio sulla guancia, abbracciandola da dietro, facendo scivolare le braccia lungo i suoi fianchi.
Allie sorrise sulle sue labbra. Ci era cascato come un povero pollo, era troppo ingenuo quel ragazzo. Per quanto potesse amare San, era pur sempre un ragazzo e il desiderio di possedere un corpo tanto ambito avrebbe fatto perdere la testa a chiunque! San era senza parole, che diavolo stava facendo quel cretino ambulante?! Capiva l'essere tonti ed ingenui, ma ora la stava tirando troppo alla lunga!
Allie lo fece sedere su una sedia, e si sedette su di lui, in modo che i loro petti combaciassero alla perfezione. Gli passò le braccia intorno al collo e cominciò a baciarlo con passione.
Ares rimase interdetto. Non se lo aspettava davvero.
Quando lui rispose al bacio, lei si allontanò un po', avvicinando le labbra al suo orecchio destro, leccandogli il lobo.
- Ares... io ti voglio...-, sussurrò stringendosi forte a lui, premendo il seno sul petto del ragazzo, in modo da averlo definitivamente in pugno.
Il ragazzo ci rimase di sasso. San non fu da meno... no, come... come aveva potuto cedere a quel suo istinto maschile di merda?! Credeva fosse diverso dagli altri, che fosse speciale, che l'amasse per quello che era, davvero, non solo... per avere il suo corpo...
Allie ghignò divertita, sentiva il dolore della sorella crescere sempre di più, ed era quello che voleva.
- Tu... mi vuoi? -, domandò innocentemente.
Lei accostò di nuovo le labbra al suo orecchio, sussurrando con un filo di voce.
- Stringimi, fammi godere fino all'estasi, non c'é nessuno in giro per questo piano, sono tutti fuori, nessuno sentirà niente...-, disse accarezzandogli il petto,-... nessuno saprà niente, quando mi farai tua...-, premette un po' il bacino contro quello del ragazzo, che arrossì così tanto da diventare scarlatto come le divise da quidditch grifondoro.
Non c'era dubbio, quella ragazza lo faceva impazzire.
- ALLIE VATTENE! VATTENE DAL MIO CORPO! -, iniziò ad urlarle la vera San, che stava letteralmente perdendo la ragione.
Allie si tolse il maglioncino e la camicia, e riprese a baciarlo, con trasporto.
Il ragazzo, perse del tutto la ragione.
La prese in braccio, la fece sdraiare sulla scrivania e le si fece sopra. Puntellando un gomito sulla cattedra, in modo da non schiacciarla con il suo peso, prese a baciarle avidamente il collo, mentre le mani di lei affondarono tra i suoi capelli, tra gemiti di piacere.
San stava per scoppiare. Possibile che Ares la conoscesse così poco? Possibile credesse davvero che lei si sarebbe lasciata andare così? Dio, la faceva davvero una ragazza così frivola e superficiale?
Possibile anche che lui, cedesse subito se lei gli diceva di farla sua? Ma non aveva un minimo di pudore?! Ormai la sua rabbia era al limite, sentiva che poteva scoppiare da un momento all'altro.
Allie prese una mano di lui e la fece passare sul suo seno, facendoglielo accarezzare. Fece per slacciarsi il reggiseno, ma qualcosa la fece tentennare. Iniziava a fare fatica a rimanere nel corpo di San, la ragazza era in preda ad una rabbia troppo elevata.
E fu così, che si ritrovò fuori dal corpo.
Da quel corpo diverso da quando ci era entrata. Da quel corpo dai lunghissimi capelli argentei e profondi e scintillanti occhi colore dell'oceano. San si era trasformata, ed ora levitava a mezz'aria di fronte a lei, che era tornata ad essere un semplice fantasma.
- COME DIAVOLO HAI FATTO?-, tuonò Allie. Mancava così poco perché Lestrange fosse suo. Il ragazzo sbarrò gli occhi. Che accidenti stava succedendo?
- CAZZO DAI A ME DELLA TROIA?! BRUTTA BASTARDA GIURO CHE TROVERÒ IL MODO DI FARTI SPARIRE DEFINITIVAMENTE DALLA MIA VITA! SE SOLO NON FOSSI MORTA, IN QUESTO MOMENTO TI UCCIDEREI CON LE MIE MANI!
- Fatto sta che non puoi farlo, cara sorellina! -, la provocò.
Ares guardò prima l'una, poi l'altra. Si soffermò, infine, sulla bellissima donna sconosciuta.
- S... San?-, balbettò terrorizzato e confuso.
Lei lo fulminò con lo sguardo. Che era successo alla sua dolce San? Prima si comportava in modo strano, provocandolo fino ad impazzire, poi... poi lo guardava così con... con odio? Una lampadina si accese nella sua testa, Allie era sbucata all'improvviso dal nulla, non che fosse una novità, ma da quel momento le due avevano iniziato a discutere.
- Attento a te, Lestrange! Ti conviene fuggire, prima che sia troppo tardi... potrei ucciderti con le mie stesse mani!
- Ma... ma.. San... cosa... sta succedendo?
L'aura della ragazza si potenziò così tanto che fece finire il ragazzo contro una parete, mentre Allie si smaterializzò, per non essere spazzata via.
- Guai a te, se osi avvicinarti ancora una volta a me! Se hai bisogno di soddisfare i tuoi desideri corporei, cercati una sgualdrina!
Allie era andata. Quel deficiente l'aveva distratta, e lei era fuggita.
Scese a terra, con grazia ed eleganza, e tornò se stessa. Gli lanciò uno sguardo omicida.
- SPIEGAMI CHE E' SUCCESSO! NO, PERCHé DUE MINUTI FA TENEVI IL TUO BACINO SUL MIO COSO, DUE SECONDI DOPO VUOI UCCIDERMI! SPIEGATI!-, disse lui furioso, alzandosi con la schiena e la testa doloranti. Aveva sbattuto violentemente contro la parete.
- POSSIBILE CHE TU NON TI SIA ACCORTO CHE NON ERO IO?! CHI VOLEVI BEATAMENTE SCOPARTI ERA ALLIE! VEDO CHE MI CONOSCI DAVVERO MOLTO, LESTRANGE! SAI CHE TI DICO? -, urlò staccando violentemente la catenina, regalatole la mattina da Ares, e rompendola, - VAI AL DIAVOLO! NON FARTI NEMMENO PIÙ VEDERE! CON ME HAI CHIUSO! UNO CHE MI CONSIDERA COSÌ SUPERFICIALE, DOPO AVERMI DETTO CHE MI AMA, PUÒ SOLO FARE QUELLO!
Il ragazzo non ebbe il tempo di ribattere. San se ne era già andata.
Si maledì da solo. Raccolse la catenina e si sedette su una sedia, stringendola in una mano.
- Che stupido sono stato...-, fu tutto ciò che riuscì a dire a se stesso.
 

FINE CAPITOLO 16


Ahia... ahia... questo capitolo è stato davvero massacrante... ma noi vogliamo comunque continuare a ringraziarvi per continuare a seguirci e a recensirci.

mary1986: Grazie, siamo felici che ti piaccia! MI raccomando, continua a seguirci!

janice: Ahm... ehm... forse il discorso di chi se lo tiene al momento non è proprio adatto, anche perchè ehm... sì... lo sai eh... Qui la situazione è davvero tragica... Riguardo a Draco beh... se vorrà che la nostra storia prenda una piega più seria, dovrà dichiararsi lui! Sono una ragazza all'antica io, su queste cose! >.< Vojo una bella dichiarazione in vecchio stile! Eccoti qui un chappy con Allie, anche se non credo si possa definire molto bello... sniff... e pensare che era il nostro compleanno! Dannata Allie! Comunque sappi che noi non abbiamo proprio ciò che si definisce "una vita perfetta". Anzi, direi che è un totale disastro... !!! Avere Allie alle calcagna e tutti questi problemi che si accumulano non è una bella cosa! Grazie come sempre per continuare a seguirci, anche San dal suo lettuccio ringrazia tanto!

Ci si vede al prossimo chapy, sperando sia assai più allegro!
 

Rachel&San Dickinson

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