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Autore: annies    20/12/2012    3 recensioni
Oddio, non che fosse gelosa di Zayn, perché diciamola tutta, Olly non era minimamente interessata ad un amico di suo fratello per di più, vanitoso e insopportabile, ma non sopportava nient'altro che quella Perrie con i suoi orecchini Chanel e le extensions evidenti: entro Capodanno avrebbe dovuto farla scappare a gambe levate.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Odi et amo'
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Capitolo 10

 

with you, shawty with you


Una volta finito di caricare i bagagli tutti erano pronti per partire: anche se erano passati a malapena due giorni, ad Olivia un po' dispiaceva andare via da casa dei nonni di Zayn, dove il clima era così tenero e natalizio che le ricordava tanto casa sua a Mullingar. Certo, c'erano stati dei problemi per i quali Olly aveva la testa confusa, ma questo adesso non importava.

«Manteniamo gli stessi posti dell'andata?» chiese Perrie, che arrivava proprio in quel momento. 

Ma come poteva essere sempre perfetta anche dopo il litigio con Zayn? Diavolo, Olivia aveva litigato con più o meno trenta persone da quando si trovava a Bradford ed era sempre un disastro, dopo: piangeva, il trucco le colava irrimediabilmente sulle guance, gli occhi le diventavano rossi e gonfi manco se si fosse fatta di qalcosa e le guance le si trasformavano in due pomodori. Insomma, davvero uno scempio, e Perrie invece, sembrava sempre uscita dalla copertina di Vogue.

«Se volete» disse senza cura Olivia, che già sedeva al posto di guida con le mani ferme sul volante e lo sguardo rigido. Non aveva ancora del tutto digerito le parole di Liam; oddio, non che non le piacesse il fatto che qualcuno finalmente si interessasse a lei, ma lui era fidanzato e lei si sentiva tremendamente in colpa.

«Dai amore, questa è l'opzione meno peggio se ci pensi» Zayn arrivò trionfante vicino alla Mini Cooper, stringendosi Perrie contro, proprio come aveva fatto con Olly neanche un'ora prima. Perché le si accartocciava lo stomaco mentre guardava questa scena patetica? Zayn Malik era una delle persone più inutili di questo mondo, adesso ne era sicura.

«Sei sicuro?» chiede la bionda, mettendo entrambe le mani sulla nuca di Zayn, stampandogli un delicato bacio sulle labbra, sulle stesse labbra che la sera prima avevano toccato quelle di Olly.

Si contorse in due per lo schifo, e cercò di prendere il cellulare, giusto per ingannare il tempo anche se con la coda dell'occhio andava sempre cercare quei due. Non poteva crederci.

«Ols» sussurrò Liam, accaparrandosi il sedile anteriore, proprio vicino ad Olivia. 

«Non ho voglia di parlare, te lo devo dire altre volte?» Olly non lo guardò neanche un secondo negli occhi perché sapeva che non gli avrebbe saputo resistere. Lo odiava, perché in fondo non le era indifferente, ma non voleva neanche creare ulteriori casini: suo fratello l'avrebbe cacciata e odiata definitivamente. 

«Dimentica quello che ho detto a Niall» il castano cercò la destra di Olivia, poggiata sul cambio e la strinse, portandola sulla sua gamba. Ancora Olly guardava la scena raccapricciante dei baci tra Zayn e Perrie; tutto andava bene, ma guardare negli occhi Liam era una cosa da evitare per i prossimi giorni.

«Perché dovrei dimenticarlo?» domandò lei, cercando di liberarsi della presa della sua mano. Non c'era però alcun verso di liberarsi della mano di Liam, che l'attirò anche a sé, fregandosene del fatto che probabilmente Danielle avrebbe potuto vederli, dato che stava proprio per andarsene anche lei. Con la mano libera prese Olivia per il mento e la costrinse a guardarlo negli occhi.

Si guardarono per un tempo interminabile, per lo meno, fino a quando Olly si divincolò dalla sua presa e gli fermò entrambe le mani.

«Liam, basta, ho capito quello che hai detto a mio fratello, non facciamo teatrini inutili» disse lei.

Le sembrava di stare vivendo in un libro di Stephen King, dove le situazioni si fanno sempre più inquietanti e poi ci scappa il morto. Ecco, lei sentiva che il morto sarebbe stata lei.

«Mi piaci, Olivia Horan. Come diavolo posso fartelo capire?» domandò Liam, avvicinandosi sempre di più a lei, come a volerla baciare. Infatti stava pericolosamente avvicinando le mani al suo viso, di nuovo, e stava già quasi per socchiudere le palpebre: questo faceva sì che il segnale rosso d'allarme cominciasse a brillare all'impazzata nella testa di Olly.

«Come devo farti capire che sei fidanzato?» lo pregò quasi lei, finalmente accennando un sorriso, che le era come scomparso da quando aveva sentito Liam parlare con suo fratello.

Era possibile che ogni volta che un ragazzo diceva di essere interessato a lei si bloccasse in quel modo? Era successo già un bel po' di volte che evitasse situazioni "pericolose" nascondendosi dietro la sua finta corazza.

«Mi hai fatto perdere la testa» disse d'improvviso lui, senza distogliere lo sguardo da Olivia, che imbarazzatissima, lo fissava senza sapere cosa dire. 

«Partiamo?» domandò ad un certo punto Zayn, che per la prima volta in vita sua si rendeva utile interrompendo quella difficoltosa situazione: che avrebbe dovuto dirgli? "Scusa, ma sei fidanzato e non posso baciarti" o "Scusa, sai, non sono mai stata impegnata e non so come funzionano queste cose"?

«Olivia, posso darti il mio cd così lo sentiamo in macchina?» disse Perrie, masticando rumorosamente una chewingum dall'odore rivoltante. Avete presente quelle schifose gomme americane che sanno di fragola che fanno palloncini di due metri? Ecco, quelle.

«Perché, quelle come te sanno cantare?» domandò lei, con tono serio seppur la stesse chiaramente prendendo in giro. Chissà perché Olly si comportava da gran donna superiore nei confronti di chi odiava e da ameba che non sa parlare con le persone che forse potevano interessarle.

Liam rinunciò definitavemente a parlare con lei quando notò che non lo guardava neanche per sbaglio: fissava la strada, seria, stringendo la mascella ogni tanto. Aveva delle deliziose fossettine sulle guance, e quando guidava metteva su uno sguardo che faceva ridere, tutta seria e concentrata, sembrava una bambina di sei anni intenta ad imparare a scrivere. 

Quei suoi occhi verdi stavano cominciando a farlo impazzire piano piano; non gli importava più di niente quando Olivia gli era accanto, e anche se questo succedeva poche volte, gli bastava eccome.

Non aveva mai provato niente del genere nei confronti di qualun'altra diversa da Danielle. Lei si, era davvero una bella ragazza, le voleva un bene dell'anima, ma era come se il loro bellissimo rapporto si fosse indebolito, e anche di molto.

La combriccola arrivò a Bradford, a casa Malik, che già era buio. Il sole era tramontato da un pezzo, e gli occhietti di Olivia stavano cominciando ad essere nauseati dalla vista della strada. C'era molta confusione in autostrada, e dovettero sorbirsi ore e ore di fila che forse Yaser non aveva dovuto affrontare.

«Finalmente siamo arrivati» disse sbadigliando Zayn, uscendo per primo dalla macchina, seguito da Perrie che entrò trafelata in casa, dove probabilmente avrebbe dormito per l'ennesima volta. Quella ragazza forse aveva paura ad addormentarsi da sola, perché da quando Olly la conosceva non passava serata senza Zayn, e questo le dava uno strano fastidio, come se non avesse neanche mai un attimo di tempo libero per attuare il suo malefico piano.

Liam scese per ultimo, stiracchiandosi e risvegliandosi lentamente dal suo torpore. Aveva dormito quasi tutto il tempo del tragitto, anche se - e ne era sicura - Olly l'aveva beccato più volte mentre la guardava con il braccio fuori dal finestrino e lo sguardo contento.

«Grazie, Ols» disse, baciandole la fronte delicatamente e scendendo dalla macchina, dove ella rimase per un paio di minuti, in attesa di elaborare tutto quello che era successo durante quei giorni. Solo confusione.

Scese dalla macchina, pronta a scaricare il cofano pieno di valigie rosa con strane facce di gattini senza bocca probabilmente appartenenti a Perrie. Ovviamente non s'aspettava di trovare uno Zayn in piedi di fronte al cofano pronto a scaricare insieme a lei.

«Stai aspettando che qualcuno ti faccia una statua d'oro?» chiese lei, ironica, aprendo il cofano e costringendolo a spostarsi: non aveva tempo da perdere con lui, avrebbe fatto anche tutto da sola, ma con Zayn non voleva più parlare. 

«Veramente volevo solo aiutarti, ma se vuoi farmi una statua fai pure» rispose con il suo solito egocentrismo. Olivia già aveva imparato a conoscerlo, quindi fece un cenno con la testa e cominciò a togliere tutte quelle orribili valigie rosa dalla sua macchina.

«Olivia» si sentì bloccare all'improvviso.

Cavolo era la seconda volta! Ma com'era possibile che se succedeva una cosa con uno, succedeva la stessa cosa con l'altro? 

Certo, Zayn era molto più rude di Liam, dato che adesso la teneva direttamente per i fianchi, facendo aderire perfettamente i loro due corpi. Il suo profumo Abercrombie le arrivò dritto in testa, travolgendole quei pochi sensi che le erano rimasti attivi. Olly odiava quel tipo di profumo troppo forte, ma in quel momento era come stordita.

«Lasciami stare o sarò costretta ad usare le maniere forti» lo minacciò lei cercando di divincolarsi dalla sua presa.

Ovviamente era pressoché impossibile dato che lei era uno scricciolo alto a stento un metro e sessanta e lui era una specie di roccia alta due metri: sembrava una specie di colosso.

«Lo vuoi un altro bacino?» Zayn protese le labbra verso Olly, e prima di potersi divincolare nuovamente, e di sfuggirgli, lui la baciò con prepotenza, appiccicando le sue labbra a quelle di Ols, e appoggiandola con delicatezza alla macchina.

Sembrava una scena di un film, tutto era davvero molto bello, ma Olivia non la pensava allo stesso modo: desiderava soltanto andare via e scappare nella sua stanza. Si sentiva incredibilmente in colpa per Liam, per Niall ma allo stesso tempo sentiva che ogni volta che stavano insieme, la distruzione di Zayn procedeva sempre più.

Improvvisamente, sentì la lingua di Zayn inoltrarsi piano nella sua bocca, ricercandone ogni angolo. Olivia non aveva mai provato tante sensazioni messe insieme, era come se provasse odio e benessere contemporaneamente.

«Lasciami, ho freddo e voglio entrare» gli ringhiò, interrompendo il bacio e togliendogli le mani da sopra i suoi fianchi. Aveva ancora il suo profumo in testa, impresso sulla sua pelle. 

Possibile mai che ogni volta che lui decideva di baciarla doveva essere di sera e fuori, dove c'erano quasi meno cinque gradi? 

«Tieni questa» disse Zayn, sfilandosi la felpa Hollister blu scura e mettendogliela sulle spalle. Lui era rimasto a maniche corte, tanto che Olly riusciva a vedere i suoi muscoli ben definiti e quei suoi tatuaggi tanto orribili.

«Riprendila, non ne ho bisogno» deglutì a fatica, cercando di ridargli la felpa: non ce la faceva a vederlo tanto nudo, si sarebbe preso un malanno.

Il pakistano le rimise la felpa sulle spalle e la imprigionò di nuovo in un bacio lungo un secolo. 

_____



Buonasera ragazze! Oggi in occasione del compleanno di quella bestia di Erika ho deciso di postare un nuovo capitolo, sebbene questo mi sia venuto davvero BRUTTO. Non so come voi facciate ancora a seguire la mia storia, davvero AHAHA :) Comunque, da adesso in poi non credo che ci saranno più momenti dolci come questo con Zayn, perché adesso è tutta una SALITA. Vi ricordo inoltra che ho deciso di concludere la mia fanfiction con il ventesimo capitolo, cioè tra esattamente dieci capitoli :) Se poi avrò voglia di scrivere ancora - cose che succederà - cambierò il programma.

Vi bacio tutte,

Ari

s




  
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