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Autore: Kristeen Cullen    21/12/2012    10 recensioni
-Sei fidanzata?- Come? Ma che domanda è? Come faccio a stargli dietro?
-No,non lo sono Mr Grey.- e non intendo esserlo! Non per ora. Fruga nella sua tasca. E tira fuori un biglietto da visita. Me lo porge.
-Domani, chiamami a questo numero.-
-Perché?- Chiedo disorientata.
-Lei lo faccia.- metto giù Jules, che esce dalla porta ma sento Kate che la prende e prendono l’ascensore insieme. – Ok …-
Sorrido debolmente e mentre sto per uscire dalla porta Mr Grey mi afferra per una mano mi tira a se ed intreccia la sua mano tra i miei capelli. E mi bacia. Passionalmente.
Con la bocca scende sulla guancia e lascia teneri caldi e umidi baci per tutta la lunghezza fino ad arrivare al collo. Mi abbandono a quelle sensazioni che da un po’ mi sono sconosciute. Diciamo da tre anni … e mi lascio andare.
Ai suoi baci,abbracci e carezze. Mentre mi bacia il collo, si sposta verso il collo di dietro, scosta i capelli. Lo bacia, lo assaggia e lo succhia.
Sempre più forte. La parte più profonda di me freme.
“Dio! Mi ha fatto un succhiotto.”
-Domani, se non lo farai tu, ti chiamerò io ..-
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anastasia Steele
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Anastasia
 
Mentre sto impilando una serie di manoscritti, sento bussare alla porta dell’ufficio di Hyde.
Resto un attimino disorientata, ma poi decido di aprire. 
“Christian avrà già finito la riunione ….” 
Mi ritrovo davanti l’uomo che mi ha più fatto del male in vita mia.
-Josè …? Che cosa vuoi?-
-Ciao … Eeem Ana … Volevo … parlarti ….- Noto che si sporge per vedere meglio cosa c’è dietro di me. –Nostra figlia, è qui?-
-Si, l’asilo era chiuso …-
-Potevi lasciarla a me …-
-Non volevo disturbarti ….- Non lo farei nemmeno per sogno! Devi vederla sotto la mia stretta sorveglianza.
Si volta e chiama la mia collega. –Claire? Scusa, potresti occuparti di Juju due minuti? Devo parlare con Ana …-
-Quello che devi dirmi puoi dirlo davanti a nostra figlia, visto che è una neonata e non capisce le nostre discussioni nei particolari!-
Claire si avvicina e chiede a Jules di avvicinarsi, le promette in cambio di obbedienza una caramella. La bimba accetta di buon grado lasciandomi sola con il padre.
Ottimo. Tradita da mia figlia.
Uffa. Prendo i manoscritti e tento di uscire dalla stanza ma Josè non me lo permette. Blocca l’uscita con un braccio e io sono costretta fermarmi. 
 –Ana … Non scappare …-
-Che vuoi Josè?- mi fa indietreggiare spingendomi piano e avanza verso di me.  Richiude la porta dietro di se e avanza sempre più lentamente. Mi sento in un horror dove la vittima non ha più scampo. Passo dopo passo si avvicina, mi toglie i manoscritti dalle mani e li posa sulla scrivania.
-Ana, perché non vuoi mai darmi retta? Oggi mi ha chiamato il tuo avvocato, mi ha detto che le carte del divorzio sono pronte. Sono pronte capisci? Noi due … abbiamo una figlia, ripensaci. Ti prego.-
-Josè, ne abbiamo già discusso, la mia riposta è sempre quella, non ti voglio più! E tu mia figlia la vedi solo perché mi ha obbligato un giudice! O non ne sapresti nemmeno il sesso! Devi lasciarmi in pace! Come hai fatto quando ero in gravidanza, e per il primo anno di crescita di Jules, mi hai lasciata sola soletta …. Bene fa lo stesso anche ora, evapora!- successe tutto velocemente.
Quasi non mi accorgo di quella mano enorme che avanza verso di me, sono troppo concentrata sul suo viso incattivito.
Di colpo sento uno schiaffo arrivare dritto al mio viso talmente forte da farmi ricadere sul tavolino con il vaso di cristallo.
Batto la spalla al muro. Sento le mie gambe non sorreggermi e di colpo mi ritrovo per terra in mezzo alle schegge di vetro.
Una fitta alla spalla destra, mi quasi piangere, sforzo il braccio e mi porto la mano alla bocca.
“Sanguina!”
Ho il labbro spaccato. Un secondo di distrazione dal mio labbro, alzo gli occhi è vedo Josè cadere per terra, Christian Grey prenderlo dalla camicia e rimetterlo in piedi, sembra aiutarlo ma lo colpisce in pieno viso.
-Non lo sai che le donne non si sfiorano nemmeno con un fiore? Eh??- dice sferrandogli un altro colpo allo stomaco.
Josè cade per terra, lo sento prendere aria avidamente, dei passi mi fanno voltare verso l’entrata, sono scossa.
Da quella maledettissima porta entra la sicurezza.
-Cosa succede Mr Grey?-
-Questo, rigurgito umano, ha picchiato la signorina …- si avvicina a me e mi aiuta ad alzarmi.
-La signorina, è mia moglie!- dice Josè alzandosi in piedi, e avvicinandosi a Mr Grey, ma viene bloccato dalla sicurezza.
-La prossima volta, fate più attenzione a chi fate entrare nell’edificio, non vi pago per niente!-
-Ci scusi Mr Grey …-
“Non vi pago per niente”  Come? Che significa?
-Come stai? Sposta la mano. Fammi vedere.-
-Sto ..Sto bene …-
Christian controlla per filo e per segno il mio taglio. La sicurezza si è portata via Josè, e sono arrivati un paio di colleghi a soccorrermi.
-Ci vorranno dei punti ….-
-Ana! Ana, scusami io …-
-Claire, tranquilla …. Dov’è mia figlia?-
-Vado a prenderla ….-
Christian si irrita vedendo una massa di curiosi, intorno a noi.
-Aria, aria, tornate al lavoro!- ringhia Grey. – Vieni … Ti porto in ospedale …-
Mi fa appoggiare a lui con estrema dolcezza e ci dirigiamo fuori dall’ufficio di Hyde.
-Jules …- dico mentre ci incamminiamo verso l’uscita. I miei colleghi confusi che ci guardano. Grey con la mano intorno la mia vita a mo di sostegno.
Io con un braccio intorno alla sua spalla.
-Taylor! La bambina …-
Taylor fa un segno con la testa, che non capisco cosa significa a Mr Grey e strappa dalle braccia la bambina a Claire.
Siamo all'ospedale di Seattle.
Taylor gioca con Jules poco distanti da noi, e Christian si prende cura di me.
Abbiamo appena finito il primo controllo. Adesso devono darmi qualche punto al braccio quando penso improvvisamente:
-Cosa hai fatto a Roach per spaventarlo così?-
Lui si imbarazza e non mi guarda.
-Vuoi che te lo dica?-
-Si-

Christian

Ripenso alla scena vivendo momento per momento.

Entra dentro l’ufficio di Hyde, con un lieve rossore sulle guance. Che donna!
È meravigliosa!
Sorridente come un ebete mi dirigo nell’ufficio di Roach pronto a fargli un bel cazziatone!
Spalanco la porta senza nemmeno bussare.
-È così che si trattano i dipendenti?- Roach si appoggia alla grande sedia di pelle nera e diventa minuscolo.
-Faccio solo rispettare le ….-
-Cosa fai rispettare Roach?- batto le mani sulla scrivania e lui sussulta. Meglio calmarsi, è vecchio. Potrebbe morire d’infarto.
-Fino a un mese fa, signore, avevamo un regolamento. Che viene  rispettato tutt’ora, e quel regolamento dice ….-
-Non mi interessa cosa dice! Adesso, l’azienda e mia. Posso spazzarla via in mezzo secondo e tu rimarresti con il culo sull’asfalto! Chiaro?! Non me ne frega un cazzo del vecchio regolamento. Anzi! C’è di più, provvedi immediatamente che un ala dell’edificio diventi un istituto infantile per le dipendenti. Le donne che lavorano qui, devono avere un appoggio se hanno figli. Chiaro? La voglio in atto già da domani, trova qualcuno che possa badare ai bambini mentre ci occupiamo di creare o costruire non mi frega una parte di quest’edificio di merda, per le madri e i propri bambini. Da domani saranno libere di portarli con loro ed una o più ragazze strettamente di fiducia, si occuperanno dei loro piccoli per tutto il tempo che le madri non possono farlo. È chiaro?-
-Si ….Si signore …. Chiarissimo …. Ma …. Ma si rende conto della spesa a cui va inc……-
-Non sono cazzi tuoi! Ti rendi conto tu della spesa che dovrai sorbire senza un lavoro?-
-Non .. non sono affari miei …. Chiaro …-
-Perfetto. Oggi Miss Steele. Avrà la giornata libera. Chiaro anche questo?-
-Come l’acqua signore …-
-E sarà pagata! –
-Cer- certamente, signore …-
-E magari gli daremo anche un bell’aumento.-
-Si…si signore …-
 Raddrizzo la schiena, e mi volto. Apro la porta ed esco. Alle mie spalle la porta si richiude sbattendo.
 “E adesso dirigiamoci da Miss Steele”

-Allora?- chiede sorridendo. Oh che sorriso dolcissimo. Carezzo la sua guancia.
-Ho comprato la Sip. Sono io il misterioso proprietario di cui non sapevate l'identità.
Lei sbianca e resta paralizzata.

Anastasia 

Come? Non è possibile... Che significa? Mi alzo.
-Perchè non me l'avete detto?-
-Anastasia ...-
-Io..io .. Dio mio .... No Mr Grey ...-
Mi blocca le spalle.- Anastasia ascoltami!-
-No! Non ho niente da dirle! Lei è il mio capo e io ...-
-Non sono il tuo capo, sonoil capo di Roach ...e aspetta!-
Cerco  di fuggire ma mi afferra per il braccio sano.
-Anastasia, è arrivata l'ora di raccontarti la verità.-
Quale verità?
   
 
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