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Autore: ruka88    07/07/2007    20 recensioni
Lo Zahir è un pensiero che all'inizio ti sfiora appena e finisce per essere la sola cosa a cui riesci a pensare. Lo Zahir di Sango aveva un nome di uomo ancora nascosto... Quello di Kagome era in piena fioritura. Due ragazze, due amiche troppo simili...Due amori nati in maniera bizzarra.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Si erano lasciati, eh

 

 

 

Zahir

 

 

 

 

“Il male che gli uomini compiono

si prolunga oltre la loro vita,

mentre il bene viene spesso sepolto insieme alle loro ossa”

(William Shakespeare)

 

 

 

 

 

 

 

Una casa vuota

 

 

Si erano lasciati, eh?

 

Non ho mai conosciuto una persona così bugiarda!

Se mi ha mentito su quello avrebbe benissimo potuto farlo ieri sera!

 

Poi ero io quella messa peggio…quella che non avevo più fiducia…

 

E avrei dovuto averla??

 

 

Miroku è seduto al suo banco prima che la lezione inizi e indovinate chi ha preso una sedia e si è seduta affianco??

 

Ma la bionda Keiko, la bellezza giapponese più troia mai esistita!

 

 

Mi sono seduta al MIO di banco solo perché avrei fatto una figura peggiore nell’entrare e poi nello scomparire dopo averli visti!

Così ho iniziato a parlare con Kagome.

Mi ha detto quello che è successo la mattina e  la sua decisione di lasciar stare Inuyasha è riuscita a distrarmi per tutta la mattinata.

 

 

 

Eppure ora le sei ore sono finite, preparo la cartella e aspetto che la mia migliore amica si sbrighi per poter tornare a casa insieme.

 

Lei mi guarda brevemente, intuisce la mia voglia di uscire da questa classe e butta dentro tutto nello zaino… come se fosse tutto spazzatura.

 

Grazie Kagome!

Cosa farei senza di te???

 

 

 

Miroku è ancora li da solo.

 

Brutti bastardi!

Vi divertite eh, tu e il tuo amico!

 

Mi viene una voglia immensa di prendere un banco e tirarlo in testa a entrambi (anche se quell’altro è a casa!)… e la forza non mi manca, per cui sarebbe anche fattibile!

 

Lo superiamo facendo finta di niente.

 

Ma quanto siamo fighe, eh??

 

Purtroppo fuori dall’aula la presenza di Keiko appoggiata alla finestra mi rovina tutto.

 

Ma cazzo! Nel pollaio con le tue simili non ci vuoi proprio stareeee??

 

 

-Ciao…- mi saluta con un sorrisetto.

 

Brutta baldracca bionda, vuoi proprio la guerra?

 

Guarda, puoi tenerti quello stronzo, non mi cambia la vita averlo nel mio letto o meno…

…e vorrei dirglielo…ma in fondo sono troppo buona…

 

 

-Ieri la serata con Miroku è stata meravigliosa…- sottolinea l’ultima parola.

 

Ce l’ha con me?

 

Mi guardo intorno.

 

Eh si! Penso proprio che stia parlando con me!

 

 

 

Buona? Chi ha mai detto che io sono una brava ragazza??

 

 

-Ah, allora ha chiamato te dopo? Oh, mi fa piacere che sia uscito con qualcuno che io conosco! Sai… so il suo bisogno di vedere altre donne dopo una serata di sesso, ma il fatto di pensarlo con una sconosciuta mi dava il voltastomaco! Meno male che eri tu allora la sua seconda scelta! Ci vediamo!- con un perfetto sorriso stampato sulle labbra stile Barbie-sta-per-uscire-con-Ken, la saluto e prendo per un braccio Kagome.

 

Appena svoltato l’angolo scoppiamo a ridere tutte e due.

 

Ben ti sta zoccola!

 

Mi sento molto più leggera ora!

 

 

 

Un momento…

 

SERATA CON MIROKU????

 

LUI DOPO ESSERE USCITO DA CASA MIA E’ ANDATO DA LEI??

 

 

 

Un'altra pugnalata al mio orgoglio di femmina!

Non solo mi ha preso in giro con tutte quelle paroline preparate il giorno prima, ma non è che non è venuto a letto con me per la sua linda morale… non ci è venuto semplicemente perché aveva un’altra bellezza più zoccola disponibile!

 

Brutto….

 

 

Non posso spiegare tutti gli insulti che galleggiano nella mia testa circondati da scariche elettriche, ma la mia espressione deve aver leggermente spaventato Kagome, che mi tira alcune pacche sulla spalla.

 

 

-Gelato?- mi chiede sorridendo.

 

 

Rispondo con un sorriso triste e la ringrazio mentalmente.

 

Come siamo fortunate io e lei in amore!

 

 

Appena metto piede fuori dalla scuola sospiro pesantemente, sistemandomi la borsa a tracolla.

 

-Se vuoi possiamo andare a fare shopping!-

 

Impossibile non essere contagiate dall’entusiasmo di Kagome!

Dobbiamo smetterla di pensare ai ragazzi… non fanno per noi tutte quelle bugie.

 

-Certo! Ho bisogno di un paio di pantaloni nuovi!- le do un bacio sulla guancia e animate da una nuova sensazione di guerra per accalappiare i vestiti, ci incamminiamo verso il centro.

 

Benedetti negozi!

 

Un genio chi ha inventato la moda!

 

 

 

Passiamo così tutto il pomeriggio uscendo ed entrando in varie beautique, con il risultato che ci ritroviamo entrambe piene di sacchettini.

Il conto in banca di papà si sta piano piano esaurendo… conviene darci una calmata.

 

A metà strada verso casa saluto la mia amica, promettendole di chiamarla stasera, prima che la mia famiglia torni dal famoso weekend.

 

Ultimo pomeriggio in casa da sola… Il programma prevede: sistemata dei vestiti, vasca da bagno piena di schiuma e profumo alla vaniglia, pigiamino comodo estivo e serata davanti alla tv con Kagome al telefono.

 

 

Entro dal cancelletto, appoggio le borse e metto la chiave nella serratura.

Spingo con il corpo la porta e la richiudo dietro di me con un piede, appoggiando i sacchetti a terra.

 

 

Merda.

 

 

Lo spettacolo che ho davanti mi fa battere il cuore più velocemente.

 

Il mobiletto con il telefono è stato rovesciato, in salotto tutti i cassetti sono aperti e non c’è più traccia dell’argenteria.

 

Corro velocemente al piano di sopra, per vedere la camera dei miei totalmente sottosopra, portagioie vuoto sul letto, cassetti in disordine, armadi aperti… In bagno la situazione non è migliore…

 

Apro camera mia e con un sospiro di sollievo vedo solo la mia scrivania più in disordine del solito e basta.

 

Un terribile sospetto mi prende il cuore.

 

Non possono aver preso pure quello…

 

Sollevo il ripiano mobile di legno e vedo sotto i fogli, le penne, esattamente come le avevo lasciate

Ma il cofanetto blu non c’è più.

 

Frugo per tutta la camera, anche se incosciamente so che non potrebbe trovarsi in nessun altro posto.

 

Me l’hanno rubato.

 

L’unico ricordo di mio nonno… l’anello di acquamarina che mi aveva dato sul capezzale, un attimo prima di morire… con la promessa di metterla al mio matrimonio come se lui mi desse la sua benedizione… ora non c’è più.

 

 

Mi siedo al centro della stanza, iniziando a piangere.

 

-Merda!- urlo, sbattendo un pugno sul pavimento.

 

 

 

Dopo pochi minuti mi riprendo e chiamo Kagome.

 

 

-Cosa?? Ti hanno rubato tutto??- domanda la mia amica sfondandomi i timpani.

 

-Si… tutto…- pronuncio l’ultima parola con particolare enfasi.

 

Kagome sa dell’esistenza dell’anello, ma non gliel’ho mai fatto vedere.

 

Superstizione… lo mostrerò prima all’uomo della mia vita.

 

Se mai lo troverò a questo punto.

 

-Hai chiamato la polizia?-

 

-Non ancora…-

 

-Vuoi che lo faccia io?-

 

-No, grazie Kaggy, ci penso io… puoi venire a farmi compagnia prima che arrivino i miei?- la supplico.

 

-Certo… nooo!!! Mi spiace tanto Sango… devo badare a mio fratello mentre mia mamma e il nonno non ci sono…- mi dice triste.

 

-Può venire anche Sota… non mi da fastidio…- non voglio proprio rimanere sola.

 

-Guarda, lo farei volentieri… se solo mia mamma non ci avesse chiuse dentro perché ha paura che Sota scappi dalle finestre come l’ultima volta!- sento una nota di rabbia repressa e mi viene da sorridere.

 

-Non fa niente allora…-

 

-Chiama Miroku!- mi suggerisce.

 

-Neanche per sogno!- non ho neppure la forza per arrabbiarmi dato che la sua è un’affermazione mongola.

 

-Dai, te lo chiamo io…- dice risoluta.

 

-Non ci pensare nemmeno!-

 

-Vedi, parlo di lui e subito ti riprendi! Ha un effetto benefico su di te quel ragazzo!-

 

-Kagome… sai cosa mi ha fatto e dovresti capirmi!-

 

-Lo so… e sarei tentata pure io di dargli un pugno… ma lascio questo compito a te appena arriverà a casa tua…mi raccomando… bello forte e sul mento! Mi racconterai domani! Baci!-

 

 

Non faccio in tempo a ribattere che mette giù.

 

Che bell’amica!

 

Appoggio la cornetta del telefono e vado a chiudere le finestre in salotto, da dove i ladri sono entrati.

 

Da sola, dopo quello che è successo, è brutto stare in questa casa.

 

Mi siedo stancamente sul divano.

 

Addio piano di rilassamento! Addio bagno, addio televisione…

 

 

Avrei persino paura a chiudermi in bagno nella vasca…

Che ne so che i ladri sono usciti da casa?

 

 

Spalanco gli occhi, rendendomi conto della situazione…

 

Merda… potrebbero essere ancora qui… e io con il coraggio che possiedo in questo momento potrei benissimo offrirgli da bere.

 

Mi guardo intorno, cercando di captare qualche rumore…ma c’è solo silenzio…

 

-Siete qui?- bisbiglio.

 

 

Sei un genio Sango! Ti pare che escano dal nascondiglio e ti dicano: si, eravamo sotto il letto di camera tua… vorremmo una brioches prima di andare…non è che hai un cornetto alla crema?

 

Che babba che sono!

 

 

Mi alzo e prendo a guardarmi intorno.

 

 

-Ascoltate… se siete qui avete già preso tutto quello che c’era da prendere… perciò… vi lascio andare… la polizia non verrà!!! Vi chiedo solo di uscire indisturbati dalla casa…-

 

 

Mi sento una mongola, ma ormai la paura di non essere sola ha preso il sopravvento…

Meglio essere previdente… in caso contrario, non c’è nessuno… e nessuno può sentire il mio monologo!

 

Vedo un’ombra muoversi vicino alla credenza e dietro alla tenda.

 

Oddio.

 

 

Adesso svengo.

 

Deglutisco allontanandomi.

 

 

-C’è qualcuno?- mormoro tremando.

 

L’ombra si muove ancora.

 

 

-Senti… so che sei li… per favore… esci da questa casa… non ti fermerò…- ormai sto iniziando a piangere.

 

Merda.

 

Lasciatemi in pace…

 

Sono terrorizzata.

 

-Per favore…- singhiozzo.

 

 

Qualcosa esce dalla tenda ed attraversa il salotto.

 

 

Lancio un urlo che avranno sentito anche in Marocco e mi appoggio alla parete opposta.

 

Sono morta. Basta, ora mi ammazzano.

 

Chiudo gli occhi, coprendomi il viso.

 

 

Dopo pochi attimi di silenzio li riapro piano aspettandomi di trovare la figura di un uomo incappucciato davanti a me con un coltello in mano, ma ciò che faccio in tempo a scorgere è la coda di un topolino scomparire sotto il divano.

 

 

Era un topo.

 

Un innocuo topo.

 

Non ci sono ladri o assassini.

 

 

 

 

UN TOPO????

 

E da dove cazzo esce un topo??? Non sono in una fattoria!!

 

 

Faccio per avvicinarmi al divano che un potente battere alla porta mi fa saltare per aria.

 

 

-Sango apri!!- la voce di Miroku è preoccupata e affannosa.

 

 

 

Ma Kagome l’ha già chiamato?

La domanda migliore sarebbe: Kagome l’ha chiamato sul serio?

Continua imperterrito a bussare.

 

Tra un po’ mi butta giù la porta.

 

 

-Arrivo!- urlo guardandomi indietro prima di raggiungere la porta.

 

Il brutto presentimento non mi abbandona.

 

Apro velocemente, mentre il ragazzo mi prende per le spalle.

 

-Kagome mi ha chiamato e mi ha spiegato tutto! Sono corso qui in macchina e mentre stavo scendendo ho sentito il tuo urlo… che è successo, stai bene?- mi domanda eccitato.

 

-Calma!- se fa così mi agita di più lui!

 

 

Un cigolio ci zittisce.

 

Miroku corre in salotto.

 

-Nessun problema… solo la finestra.-

 

 

Allargo gli occhi perdendo un battito. Lo raggiungo velocemente ed osservo con orrore la finestra leggermente aperta.

 

-Io l’avevo chiusa… - bisbiglio con le lacrime agli occhi.

 

-Come?- Miroku mi guarda impaurito.

 

-Prima… avevo chiuso tutte le finestre…-

 

 

Non era un topo dunque…

 

In casa c’era davvero ancora il ladro.

 

 

Mi appoggio allo stipite della porta.

 

-Non c’è più…- mi dice Miroku, prendendomi per un braccio.

 

 

Troppo tardi.

 

Mi appoggio alla parete e mi accascio a terra svenuta.

 

 

 

 

                                                         @@@@@@

 

 

 

Le accarezzo delicatamente la fronte, emettendo un sospiro.

 

Mi sono davvero spaventato questa volta!

 

Prima la telefonata preoccupata di Kagome che mi pregava di venire a casa di Sango nonostante le mie proteste di non volerla vedere in questo momento… però la ragazza sa essere molto convincente e dopo avermi spiegato della rapina ho deciso di venire qui.

 

In realtà mi sono precipitato subito… ho rischiato anche di fare un incidente al semaforo!

 

Poi c’è stato l’urlo di Sango appena posteggiato.

Mi sono preso un colpo e sono corso fino alla sua porta… e poi…

 

E poi si scopre pure che il ladro era in casa mentre la ragazza era qui da sola…

 

E mi sviene.

 

 

Che serata movimentata per lei! Certo anche per me…

 

 

Muove la testa voltandola verso lo schienale del divano, dove è sdraiata.

 

Le do un leggero bacio sulla fronte.

 

 

Possibile che non capisca quello che mi ha fatto?

Milioni di ragazze darebbero oro per essere al suo posto.. solo per ricevere metà delle attenzioni che dedico a lei… solo per sentirsi dire che non voglio una storia solo di sesso…

 

Lei invece no! Si complica la vita definendomi un bugiardo!

 

Ma si può!

 

Mi guardo intorno osservando per la prima volta la casa.

La sera prima ero occupato e non mi ero reso conto di quanto fosse grande.

 

Ma i suoi genitori dove sono?

A pensarci bene neanche ieri erano in casa…

 

O sono andati in vacanza o sono morti…

 

Ma non me la sento di porle queste domande proprio ora.

 

Mugugna, portandosi una mano alla fronte.

 

 

Mamma mia… è bella pure così…

Figurarsi dopo una nottata insieme… nuda, avvolta dalle lenzuola… i segni delle mie labbra sulla sua pelle… le braccia lisce che mi avvolgono…

 

NON POSSO FARE PENSIERI SCONCI IN UNA SITUAZIONE COSI’!

 

 

-Cosa…- bisbiglia tirandosi su a sedere.

 

 

-Fai piano…- le dico aiutandola ad appoggiarsi allo schienale del divano.

 

Prima che apra gli occhi mi guardo come sono vestito.

Non ci posso fare niente, l’idea di risultarle gradevole, di essere guardato con desiderio e dolcezza da lei è sempre il mio primo pensiero.

 

Voglio che mi trovi bello!

 

E sono uscito di casa senza badare a niente! Per cui il minimo è vedere su ho i pantaloni! Eh eh!

 

Jeans senza cintura, scarpe da tennis, maglietta maniche corte bianca.

 

Va beh… normalissimo.

 

Ritorno a guardarla mentre appoggia le mani sul divano per darsi la spinta ed alzarsi.

 

-Perché sono sul divano?- chiede guardandomi.

 

 

 

Oh, non mi guardare con quello sguardo smarrito perché sono molto debole mentalmente ora!

 

 

-Sei svenuta- le sorrido.

 

 

-Cazzo… i ladri erano in casa…-

 

-Si.-

 

 

So come tirare su il morale di una donna, vero??

 

-Hanno rubato tutto…- sospira.

 

 

Che le posso dire? Non mi sono mai trovato in una situazione di questo tipo.

 

-Stasera dovrò dire tutto ai miei… verrà loro un infarto…-

 

 

Ok, i suoi non sono morti. Meno male che ho tenuto la bocca chiusa o avrei fatto un’enorme figura di merda!

 

 

-Puoi andare se vuoi… ormai la paura mi è passata, non c’è più nessuno in casa- mi dice mettendosi in piedi.

 

-Non ti preoccupare, rimango qui.-

 

 

Mi volta le spalle e va in cucina.

 

La seguo.

 

Si siede vicino al tavolo e beve un bicchiere d’acqua.

 

 

Uffa! Che silenzio di tomba! Sono teso, inutile negarlo…

 

 

 

-Perché sei andato via ieri sera?- mi domanda mentre osserva con particolare dedizione il fondo del bicchiere vuoto.

 

Penso sia solo un modo per non pensare alla situazione.

 

-Come?- sbatto le palpebre.

 

Non pensavo sarebbe ritornata sull’argomento.

Mi ero ripromesso di non pensare a lei… di ritornare come prima…

 

-Non l’hai ancora capito?-

 

-No.-

 

 

E va bene… allora è lei la scema! Più che dirglielo che posso fare.

 

-Ti avevo detto che non volevo farlo così con te… per me non sarebbe stato solo sesso…-

 

 

-Ah…- affermazione gelida.

 

 

Mi avvicino a lei, prendo una sedia e mi siedo pure io.

 

 

-Però con Keiko è tutta un’altra storia.- mi dice fulminandomi con lo sguardo.

 

-Eh?- domando stupito.

 

 

Keiko? Cosa centra lei?

 

-Non fare il finto tonto…-

 

 

-Io con Keiko ci sono stato insieme per un mese penso… e non eravamo proprio una coppia… è normale comunque che l’avessimo fatto…- le dico.

 

-Non era quello che intendevo… però ora che vengo a scoprire altre cose la situazione non migliora.- si alza e ritorna in salotto.

 

 

Ma cosa sta dicendo?

 

La seguo di nuovo, sedendomi per terra di fronte a lei, seduta sul divano.

 

-Sango.. che diavolo…-

 

 

-So perfettamente che dopo che sei uscito da casa mia sei andato da lei, non pensare sia scema!-

 

Bene! Le voci girano.

 

-Guarda, è vero… ci siamo visti…ma solo per un drink!- dico velocemente.

 

 

Che sia gelosa?

 

-Lei dice altro…-

 

-E tu le credi?- la guardo ferito.

 

Cioè, non crede a me che non sono mai stato più sincero, ma crede ad una ragazza che le sta antipatica?

 

 

-Io non credo a nessuno… mi baso su quello che vedo… probabilmente lei è molto più brava a letto di me e all’improvviso hai cambiato idea riguardo ai piani della serata… ma allora potevi rifiutare l’invito il giorno prima invece di fare tante scenate!-

 

-Sango… spero tu stia scherzando!. –le dico basito.

 

 

-Ti sembra?- mi domanda furiosa.

 

-Sei gelosa?- le chiedo malizioso.

 

 

La vedo trattenere la rabbia. Vuole tirarmi un pugno, lo so…

 

-Ok, evito…- dico subito dopo.- comunque ti giuro che non è successo niente tra me e lei… ieri abbiamo solo bevuto un drink perché ero un po’ arrabbiato per quello che era successo…-

 

-Sei stato tu a fermare tutto…- bisbiglia.

 

 

Penso sia successo qualcosa di traumatizzante stasera, perché è più strana del solito.

 

-Comunque lasciamo perdere… non so neppure perché ho tirato in ballo l’argomento… morirò zitella e basta!-

 

 

Ma cosa centra ora?? Giuro che non riesco a seguire il suo discorso.

Non che abbia mai capito da dove tira fuori le sue frasi…

 

 

-Ma stavamo parlando di matrimonio?- chiedo confuso.

 

-No… ma stavo pensando ad altro… non frequenterò mai più un uomo e non mi sposerò… la mia vita sarà felice così!-

 

 

Mi sono perso un pezzo di conversazione? Da dove escono questi discorsi.

 

Mi massaggio le tempie.

 

-Sango..quello che dici non sta né in cielo né in terra…-

 

 

 

-E’ in cielo…-

 

 

 

Cosa? Cosa è in cielo?? Aiutoooo!!!!! Sto diventando pazzo!

 

Sango è incantata a fissare un punto indefinito sul tappeto, mentre i suoi occhi si fanno lucidi.

No, eh?! Non puoi piangere senza che neppure sappia il perché!

 

 

-Sango…- le mormorò prendendole il mento tra la mia mano e cercando di alzarlo.

 

La sua resistenza è forte e non ci riesco, dato che si volta per sfuggire alla mia presa.

 

 

-Nessuna promessa…- bisbiglia.

 

 

Sta delirando.

 

Avrà subito un trauma durante lo svenimento!

 

 

-L’ho deluso…-

 

E dopo queste parole scoppia in lacrime coprendosi il viso con le mani.

 

 

 

 

 

Che posso fare?

 

Io sono immobile a guardarla.

 

Mi fa male vederla così.

 

 

Sento suonare il campanello.

 

Le lancio un’occhiata dispiaciuta e vado ad aprire.

 

Sono sua mamma e suo papà…e l’altro penso che sia suo fratello.

 

Si guardano intorno e poi mi fissano curiosi.

Spiego quello che è successo e poi vedo la donna correre in soggiorno a consolare sua figlia.

 

 

-Kohaku, amore… andate a preparare qualcosa per cena… a Sango ci penso io…- abbraccia sua figlia e le sussurra qualcosa all’orecchio.

 

Io rimango sconvolto sullo stipite della porta.

 

Ma che è successo qui? Io non capisco niente!

 

E’ una rapina, ok.

Sango è spaventata, ok.

 

Mi sento d’intralcio, impotente… ignorante!

 

 

La mamma mi guarda con un sorriso.

 

-Grazie per essere venuto… non preoccuparti, ora ci pensiamo noi!-

 

 

Annuisco con il capo e saluto tutti, infine lancio un’ultima occhiata a Sango.

 

Mi volto e sto per uscire.

 

Le ultime parole che sento prima di aprire la porta sono quelle di una Sango piangente…

 

 

-Glielo avevo promesso…-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Oddio!!! Sono resuscitata! Ragazzi, mi spiace un casino, ma avevo gli esami… e mi hanno spossata fisicamente e psicologicamente!!! Sniff!!! Ma da oggi sn liberaaaa!!! Finito l’orale finito tt! Aspetto solo d bruciare i quaderni ad un falò e rivendere i libri!!!

Bene! Mi spiace non poter ringraziare una ad una tt voi…che siete state carinissime e mi avete continuato a sostenere in tt le mie ff!!Non preoccupatevi se scrivete tre righe o un poema!^_^ a me piace sempre leggere i vostri pareri… e se mi diverto anche, ben venga!

 

Un enorme ringraziamento a Inu_Kaggy, Onigiri, Kaho_chan, akane_date, Byrba, AleD1991, sngochan91, aria, SoleDincht, valerinuccia, Fly, Morgana e aleptos.

 

Vidico solo una cosa… non pensate che sia tt già lineare… tt la storia di Miro e Sango… o Inu con Kaggy ora….eheheh!! Le idee malsane mi vengono proprio mentre scrivo.

Magari penso a una cosa, poi divento sadica e la cambio in peggio!! Uhuhuhu!!!

Va beh dai, mi immedesimo in voi e spero d nn essere tanto cattivaaa!!

Un grazie ancora a tt!!

 

Continuate a recensire!

 

Baci!

 

*ruka88*

  
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