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Autore: _Fy    21/12/2012    3 recensioni
Come la prendereste se improvvisamente la ragazza che amate perdesse la memoria?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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- Mi spiace interrompervi, sono il dottor. Stevenson, volevo comunicarvi che la paziente ricoverata nel reparto intensivo si è svegliata.

Sento il corpo di Alice irrigidirsi.

Del mio, non sento nulla; è come se il mio corpo e la mia anima fossero rimasti atrofizzati, mi sento sospeso nel vuoto e l'unico rumore è quello del mio cuore che galoppa veloce, come se volesse uscire dal petto per raggiungerla.

- Po-possiamo vederla?

Il dottore scuote la testa in senso di diniego e il mio cuore per un attimo si ferma.

- Dobbiamo effettuare delle visite di controllo, spiacente.

- E quando pensate che potremmo vederla?

La voce che ha parlato è la mia.

La mie labbra hanno vomitato quelle parole che si erano fermate sulla bocca dello stomaco procurandomi un leggero fastidio ed ora che finalmente sono uscite, galleggiano nell'aria, lì dove le ho lasciate.

- Appena terminati gli esami, non so dirle precisamente quando.

Ora che so che lei è lì, sveglia, il mio corpo freme dalla voglia di vederla; tante sono le cose che vorrei e che avrei voluto fare:

Avrei voluto essere lì nel momento in cui i suoi occhi si sono aperti, specchiarmi nelle iridi color del cioccolato e annegarci dentro.

Avrei voluto sorridere.

Avrei voluto vederla sorridere, il primo sorriso dopo tanto tempo.

Troppo.

Avrei voluto tenerle la mano.

Piangere, buttare fuori tutte le lacrime trattenute che ora spingono dai miei occhi pungendo.

Raccontargli di quanto sono stato male, di quanto mi sono sentito vuoto sapendola lontana.

Scusarmi, per quella promessa non mantenuta.

Rassicurarla che sarei tornato, sempre.

Chiederle perdono per le volte in cui non sono stato lì, quando lei aveva bisogno di me, quando anche solo un lieve contatto della mano le avrebbe giovato.

Per non averla accompagnata in quella strada tortuosa.

Per aver pensato solo al mio dolore, dando tutto per perduto.

Per non aver lottato come lei merita, come il nostro amore merita.

- Se è tutto, io vado.

Il dottore esce chiudendo la porta alle sue spalle e mai come in questo momento, sento questa stanza e questo letto, come fossero una prigione.

- Si è svegliata! Si è svegliata!

Alice si stacca dal nostro abbraccio e si mette a saltellare felice per tutto il perimetro della camera che ci ospita.

- Non sei felice?

Si blocca, rivolgendomi uno sguardo gioioso, i suoi occhi sono lucidi e so che vorrebbe piangere anche lei come me.

- Sono la persona più felice di questa terra.

La voce mi trema un pò per l'emozione e sento un leggero formicolio alle dita.

- Si può?

Emmet spalanca la porta con un leggero sorriso che gli incurva le labbra; sembra sereno ma i suoi occhi non mentono e dietro quella serenità si nasconde un pò di tristezza.

Ancora non sa.

- Come mai state festeggiando?

Chiude la porta alle sue spalle e ci fissa con un cipiglio confuso aggrottando la fronte.

- Bella si è svegliata.

La sua espressione non cambia, continua a fissarci come fosse in trans e dopo un pò inizio a preoccuparmi.

Ma il silenzio dura poco interrotto da un suo scoppio di ilarità.

- Bellina, Bellina si è svegliata! E dove sta? Dove?

Si gira su se stesso e la tentazione di ridere è talmente forte che non mi trattengo.

A calmare gli animi è Alice che prontamente si avvicina e molla uno scappellotto a quel testone di mio fratello aumentando così le mie risa.

- Mi pare ovvio che non sia qui!

La sua voce assume un tono sarcastico ma rimane gioiosa e squillante come sempre.

- E che ci facciamo ancora qui?! Svelti, andiamo a vederla!

- Ce lo hanno proibito Emmet, deve fare alcuni esami.

- Me ne frego! Io vado!

Emmet cammina fino alla porta, la apre e si apprresta ad uscire ma io lo fermo prima che si allontani ulteriormente.

- Vengo con te!

Emmet si gira e mi sorride mostrando la dentatura bianca.

- Bravo fratellino!

Si avvicina al mio letto e mi scompiglia affettuosamente i capelli ed io reagisco grugnendo qualcosa di incomprensibile perfino per me; i miei capelli non si toccano, solo io e Bella abbiamo questo privilegio.

Mi aiuta a mettermi in piedi nonostante non ci sia alcun bisogno che lo faccia e tutti e tre ci dirigiamo verso la stanza in cui Bella riposa.

Una volta arrivati in prossimità della sua camera, ci guardiamo bene intorno sperando di non essere vittime di qualche infermiere o primario.

- Via libera!

Sussurra Emmet.

Il primo a muoversi sono io; sento i miei passi diventare più pesanti e nella mia mente tutto diventa muto.

Con mano tremante giro la maniglia e spalanco la porta.

Ed eccola lì, ancora pallida ma cosciente.

Ha il volto girato dalla parte opposta ma non appena avverte la nostra presenza si volta verso di noi ed io posso finalmente annegare in quel mare di cioccolato.

- Emmet, Alice! Che bello vedervi! Ma lui, lui chi è?!

 

   
 
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