Risposte
Positive.
Quel 7
luglio non era
iniziato nel migliore dei modi. Si era girato nel letto per tutta la
notte
cercando un motivo, almeno uno, per il quale avrebbe dovuto dormire per
essere
pronto alla giornata. Ma, ovviamente, non era riuscito a trovarne. Si
era così
alzato alle prime luci dell’alba, conscio che il sole di
luglio non avrebbe
rispettato al massimo il suo umore.
Bella gli
mancava. Gli
mancava terribilmente. Gli mancavano i suoi sorrisi, la sua risata, il
suo neo
sotto all’occhio sinistro, i suoi occhi luccicanti quando lo
sentiva suonare la
chitarra e quella malsana onnipresente voglia di toccare a mani nude la
neve.
E non gli
bastavano più i
messaggi, le telefonate.. aveva bisogno di lei, in carne ed ossa.
Eppure, ora
che entrambi avevano finito il liceo, perché ancora non si
erano visti? Perché
ancora non era riuscito a dirle tutto ciò che provava per
lei?
Quel 7
luglio non era
iniziato assolutamente nel
migliore
dei modi, e quest’anno il suo compleanno sarebbe stato il
più difficile da
affrontare.
Passò
l’intera giornata a
gironzolare per Chicago, ridendo e scherzando con i suoi amici e
passando il
pranzo con i suoi genitori, suo fratello e la sua futura cognata. Che
poi,
ripensando a Emmett, gli venne ancora da ridere.
Quel genio di suo fratello aveva organizzato una galattica festa in suo
onore
nel suo appartamento, invitando probabilmente gente che neanche
conosceva.
Peccato che la festa fosse a sorpresa e lui gli aveva mandato pure
l’invito.
Quel 7
luglio, pur
essendo partito non nel migliore dei modi, si stava concludendo forse
con una
nota positiva. Aveva capito che intorno a lui vi erano molte persone
che lo
amavano, lo stimavano e non abitavano a chilometri di distanza.
Sospirando, si preparò ad entrare
nell’appartamento di suo fratello, che lo
aveva chiamato con la scusa più banale del mondo. “Ehi Ed, che ne dici di guardare la partita insieme
stasera?”
Aprendo la porta, trovò l’appartamento
completamente al buio.
Ecco, ci siamo.
Aspettò
alcuni secondi,
ma nessuno sbucò fuori all’improvviso urlando:
“Sorpresa!”
Si
guardò intorno, alla
ricerca dell’interruttore pronto a far finire quella farsa,
quando, di fronte a
lui, apparve dal buio una piccola fiammella che si avvicinava.
Quando si
fece più
vicino, a Edward sembrò addirittura di saper riconoscere i
passi: piccoli,
brevi e cadenzati.
Di fronte
a lui apparve
Bella.
Gli
sorrideva, tenendo in
mano quel piccolo muffin con sopra una candelina e canticchiando piano
piano:
“Tanti auguri a te..”
Quando si fermò di fronte a lui, sussurrò:
“Esprimi un desiderio”
Ma a Edward sembrava di avere già tutto quello che
desiderava.
E se
fosse stato un
sogno? Aveva preso una botta in testa? Era davvero li?
Così,
soffiò piano su
quella candelina con un unico pensiero in testa.
Solo risposte affermative.
Non
chiedeva altro. Non
voleva altro.
Appena il
buio li
inglobò, la luce si accese e tutti saltarono fuori dai loro
nascondigli urlando
a più non posso. Rimasero a fissarsi per poco,
finchè non venne trascinato
nella folla a salutare tutti. Un
grande
sorriso gli si era aperto in volto, e salutava tutti con gioia,
ringraziandoli.
Ma aveva
fretta. Doveva
parlare con lei.
Si
districò dagli
abbracci e andò a cercarla. La trovò immersa nei
suoi pensieri appoggiata al
piccolo balcone che dava sulla città.
Come la
prima volta che
si erano parlati, i loro cuori battevano all’impazzata. Si
sentivano, si
percepivano.
Edward
appoggiò una mano
sulla sua spalla facendola voltare. Si sorrisero.
“Sei
davvero qui?”
Lei non
potè fare a meno
che sorridere.
“Certo”
Capì
quindi che il suo
desiderio si era davvero realizzato. Fece un passo in avanti, facendo
toccare
le loro fronti.
“Ora
non ti lascerò più
andare lo sai?”
La baciò dolcemente. Era lei quella giusta.
Continuarono
a baciarsi
dolcemente, senza nessuna fretta, facendo trasparire tutto
l’amore che provano
nei confronti dell’altro.
“Lo
so.”
Quel 7
luglio si concluse
come un ottimo giorno.