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Autore: Baude    21/12/2012    5 recensioni
Raccolta scritta per la Warblers Week.
Giorno I: Il calore del camino
Giorno II:Cioccolata in tazza.
Giorno III: Pattinare sul ghiaccio.
Giorno IV:Neve.
Giorno V:Baci sotto al vischio.
Giorno VI: Ricordi di Natale.
Giorno VII: Prepararsi alla notte di Natale.
Giorno VIII: Mezzanotte.
Giorno IX :Giorno facoltativo.
Dal giorno I:
Sebastian Smythe odiava il freddo.
Una temperatura bassa significava: ridicoli cappelli, virus, gente nei bar che tossiva, la neve e le mani congelate.
Odiava esser costretto ad utilizzare i mezzi pubblici, a causa del maltempo, e ritrovarsi in una calca umana. Tra odori sgradevoli, mani in posti indesiderati, c’era da diventar matti. O commettere un omicidio.
-Perché stiamo facendo questa cosa tanto ridicola?- domandò con tono annoiato.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Warblers/Usignoli | Coppie: Nick/Jeff, Sebastian/Thad
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Dalton Academy in : << Intolleranti anche a Natale >> , quando le festività non fanno altro che aumentare la cattiveria di certi individui.

 

 

 

 

 

 

Al mio Thad,

perché il suono della sua risata

è il rumore della mia felicità.

 

 

 

Note dell’autore: Eccoci anche al quinto. Risponderò il prima possibile a TUTTE LE RECENSIONI. Siete tanti e meravigliosi. Adoro farvi ridere e adoro quando me lo scrivete.

 

 

Note betaggio: Lady_Thalia. Nulla da dire. Sempre impeccabile ed eccezionale. Trova il tempo per me anche in mezzo a mille impegni.

 

 Giorno V

Baci sotto il vischio.

*

-Io odio questa scuola.- annunciò Sebastian mentre, in compagnia di Thad, si dirigeva nella stanza di David.

 

Più che compagnia, Harwood lo stava letteralmente trascinando.

 

-Ti lamenti sempre del fatto che non ci sia concesso uscire durante la settimana.- lo rimproverò Thad. -Adesso che abbiamo trovato una valida soluzione sul come trascorrere la serata, ti lamenti anche?-

 

Imboccarono il terzo corridoio del dormitorio.

 

-Scusami, Harwood, se trovo incredibilmente infantile giocare a “Obbligo o verità” di Giovedì sera.-

 

Il moro fece roteare gli occhi ed evitò di rispondergli: quando Sebastian si impuntava, non c’era nulla da fare.

 

Si fermarono.

 

Thad si voltò e fece quello sguardo.

 

Quello sguardo, tutto occhi e ciglia, in grado di ottenere tutto ciò che volesse.

 

-Ma se proprio non ti va.- mormorò, disegnando con il dito delle linee confuse sulla camicia di Sebastian. -puoi sempre non venire.-

 

Il concetto era semplice e completamente differente da ciò che quell’infido aveva espresso: “Prova ad andare ora e passerai come minimo un mese a scorticarti la mano destra.”

 

‘Fanculo il “Fai-da-te”. La sola idea lo infastidiva, specialmente se aveva la possibilità di mettere le mani sul quel sedere.

 

Sebastian distolse lo sguardo, cercando un risposta che gli permettesse di risolvere quella situazione in modo dignitoso e la soluzione arrivò.

 

-Smythe, anche tu qui?- un passo cadenzato e svelto.

 

Clarington.

 

-A quanto sembra.- rispose, ghignando.

 

Hunter passò davanti ai due, aprì la porta senza bussare e se la richiuse alle spalle.

 

-A questo punto non posso andarmene.- annunciò Sebastian.

 

-Dovrei iniziare a preoccuparmi.- disse Thad, appoggiando la mano sulla maniglia.

 

Smythe, da dietro di lui, spinse la porta, sovrastandolo. -Per quale ragione?-

 

-Il vostro rapporto è  maniacale.-

 

-Ha un bel culo, però.-

 

 

*

 

 

-Jeff, tocca a te.- annunciò David, sorridendogli.

 

Il biondo si portò una mano al mento e finse di pensare: aveva già una vittima designata.

 

Osservò i presenti partendo dalla parte opposta rispetto al proprio obiettivo e, dopo alcuni secondi di attesa, - Wes.- chiamò, allegro.

 

Montgomery gli sorrise, cortese, ed attese.

 

-Obbligo o verità?- domandò Sterling.

 

Il ragazzo rispose, come se in fondo non ci fosse molta differenza. -Verità.-

 

Jeff sbuffò, scontento. -Così non c’è divertimento, però.-

 

I presenti concentrarono la propria attenzione sul biondo, non sapendo davvero che cosa aspettarsi.

 

-Allora….- finse ancora di pensare. -Verità, eh?- chiese ancora, prendendo tempo. -E’ vero che c’è qualcosa tra te e David?-

 

Non poteva averlo fatto.

 

Nick Duvall non partecipava a quella festa improvvisata, il giorno seguente avrebbe avuto un test, e Jeff era completamente a briglia sciolta.

 

Era quasi Natale, non San Valentino: perché Barbie-Magia-delle-Feste si era trasformata in Barbie-Cupido-folle?

 

Wes sgranò gli occhi. -Come?-

 

Cercò silenziosamente aiuto da David, ma anche quest’ultimo era stato decisamente colto alla sprovvista.

 

-Ti ho fatto una domanda, Wes.- gli ricordò Jeff, bramando quella risposta.

 

-Barbie, forse non è davvero il cas_- cercò di sviare Sebastian, rendendosi conto della situazione.

 

-Oh, Smythe. Voglio sapere!- piagnucolò Sterling. -Avanti, che vi costa? Se non c’è nulla, non avrete di certo problemi ad ammetterlo, no?- alluse.

 

Montgomery si ricompose. -Siamo molto amici.- lanciò uno sguardo in direzione di Thompson.

 

-E’ una piaga.- mormorò, all’orecchio di Thad, Sebastian.

 

-Questa volta devo darti ragione.- ammise. -Avrebbe dovuto cercare di avere un po’ più di tatto.-

 

-E’ una Barbie.- spiegò Smythe. -E’ un miracolo che abbia il pollice opponibile.-

 

Harwood rise contro la spalla del più alto.

 

Sebbene soffocata, quella risata era cristallina e bella.

 

Sebastian fece passare un braccio intorno alla vita del ragazzo.

 

Era suo.

 

-Mi sto annoiando.- mormorò Thad, strofinando il naso contro la camicia dell’altro ragazzo.

 

-Tu mi hai trascinato qui.- rispose, prontamente.

 

-Lo so. Ma…- stava per partire l’allusione. Sebastian lo sapeva, quello era il modulo comportamentale: viso contro la spalla, voce più bassa del solito e “Lo,so. Ma….” -Potremmo andare via ed occupare il tempo in altro.-

 

Alias: sesso.

 

Smythe s’irrigidì ed attirò l’attenzione di tutti, schiarendosi la voce: Sterling stava ancora piagnucolando perché non aveva ottenuto la tanta attesa e sospirata confessione.

 

-Io e Harwood ce ne andiamo.- annunciò, iniziando a fare leva sulle ginocchia per alzarsi.

 

-Era il tuo turno, in realtà.- ammise, Wes. -Volevo chiedere a te “Obbligo o verità.”-

 

Smythe alzò un sopracciglio, ma guarda il caso….!

 

-Lasciatelo andare.- si intromise Hunter. -E’ un codardo, lasciate che scappi.-

 

Thad appoggiò la mano contro la propria fronte: osservazione sbagliata.

 

Non se ne sarebbero mai andati, maledetto il tipico orgoglio Smythe.

 

Sebastian osservò Hunter, si rimise a sedere e, dopo avergli lanciato un’ultima occhiata, minaccioso, disse a Wes: -Verità.-

 

Clarington si stupì di quell’azione. Smythe non era uno che amasse parlare di sé o in generale ammettere un qualcosa che non gli andasse a genio. Sarebbe stato più comodo eseguire un obbligo, ma una sfida rimaneva pur sempre una sfida.

 

-Hai mai pensato di tradire Thad?-

 

-No.-

 

Veloce e senza alcuna esitazione.

 

Il moro lo prese per mano, stringendo.

 

Gli credeva e lo sapeva.

 

-Ci sono altre domande?- chiese, retoricamente, rispondendo alla stretta di mano di Harwood. -Tocca a me, dunque.- ghignò.

 

Niente di buono.

 

-Clarington.-

 

-Prevedibile.- mormorò, annoiato, lui.

 

-Obbligo o verità?- chiese Smythe.

 

-Obbligo.-

 

Hunter non aveva avuto lo stesso coraggio di Sebastian e se ne sarebbe pentito.

 

-Bacia Cameron.-

 

I presenti rimasero in silenzio, pietrificati da quella richiesta.

 

Non era stato mai vietato un obbligo del genere, ma nessuno lo aveva, in realtà, mai proposto nel rispetto delle persone presenti.

 

 

Hunter cercò di dire qualcosa, imbarazzato da quella situazione, ma venne interrotto prima che riuscisse a dare fiato ai propri pensieri.

 

-Fermi tutti!-

 

Barbie.

 

-Non puoi opporti, Sterling.- gli ricordò le regole del gioco Smythe.

 

-Non voglio oppormi.- spiegò il biondo, alzandosi e avvicinandosi alla propria borsa dimenticata fino ad allora in un angolo. -A Natale non ci possono essere baci…- frugò, cercando qualcosa. -senza…- gli si illuminò il volto. -Vischio!-

 

Saltellò felice verso Cameron e tenne sospeso il vischio sulla testa del povero ragazzo, che osservava la scena terrorizzato da tutto quell’entusiasmo.

 

-Forza, adesso puoi baciarlo!-

 

Hunter si avvicinò al ragazzo, quasi si stesse dirigendo al patibolo.

 

-E comunque avevo ragione.- sussurrò Thad a Sebastian. -L’eterosessualità in questa scuola è come i panda.-

 

-In via di estinzione?- domandò Sebastian.

 

-No, Asiatica. Come Wes.-

 

 

 

 

 

 

   
 
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