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Autore: choccorem    21/12/2012    2 recensioni
Questa è la mia prima ff siate clementi.
EGLE
-Sai, avrei voglia di ritornare a Holmes Chapel. . .- concluse il discorso mia madre. Non sarei ritornata a Holmes Chapel, mai. Osservai un attimo Lily che era intenta a giocare con le bambole, i riccioli castani le ricadevano sul visino sul quale c’era sempre un sorriso perfetto, e degli occhi verdi penetranti sempre scintillanti, la copia del padre. -Andiamo a preparare le valige!- forse era meglio ricominciare, di nuovo!
NICOLE
Era da tanto che non provavo quelle emozioni e dovevo staccare la spina,mandare tutto a fanculo e ricominciare,di nuovo,ricominciare ad amare,perché senza amore non si vive ed io non stavo vivendo.
CHARLIE
Lei mi guardò felice,mentre l’ansia in me saliva, iniziai a respirare affannosamente,non riuscivo a credere che dopo due anni me la sarei ritrovata di nuovo così vicino. L’unica cosa che potevo fare era scappare.
-Tu non stai vivendo Charlie,tu sei in stand bi da quando Egle se n’è andata,tu devi ricominciare,di nuovo!. . .-
Perché nella vita non si fa altro che ricominciare,di nuovo.
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STORIA SOSPESA
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8
Egle

Feci ingresso nell'enorme salotto di casa Malik,dove una massa di persone dai visi sconosciuti e non,si strusciavano a ritmo di musica. Il dj dell'altra parte della stanza che probabilmente era Zayn,si stava gasando insieme ad altri ragazzi dal volto oscurato per via della lontananza. Improvvisamente mi parve di essere ritornata a un paio di anni fa,quando le feste per me erano di routine. Sospirai pensando a quanto fosse cambiata la mia vita nel giro di pochi anni. Mi guardai intorno cercando di scovare tra la massa qualche volto conosciuto,sgusciai tra le persone, intente a fare chissà quale danza che si sarebbe conclusa con un bacio appassionato  e un "Vieni di sopra".Cercai di evitare qualunque contatto fisico con qualcuno del sesso opposto,non volevo essere coinvolta in nessun ballo con qualche sconosciuto ubriaco già alle dieci di sera. Dopo aver superato la coltre di persone uscii intera o quasi, mi guardai ancora una volta intorno e vidi Nicole sbracciarsi per farsi notare,la vidi,le sorrisi e mi avvicinai....
-Ehi ciao!- la salutai urlando per via della musica ad alto volume –Stai d’incanto.....- dissi alludendo al suo vestitino corto fin sopra le ginocchia. . .
-Aw grazie. . .- squittì –Stai benissimo anche tu. . .- le feci un dolce sorriso e la abbracciai. –Tutto okay?- chiese gentilmente
-Si alla grande..... Tu?- risposi
-Diciamo bene!- cosa intendeva con quel diciamo bene?
- Ehilàà- una voce che conoscevo fin troppo bene mi arrivò alle orecchie,la sua voce. Avvampai quando incontrai il suo sguardo,dolce e malandrino,lo salutai con la mano e lui si avvicinò per darmi il tipico bacio sulle due guancie. Dietro di lui rimasta in penombra c’era una figura femminile,o era la sua fidanzata, o era Charlie. Mi sporsi di lato per cercare di vederla meglio, Harry se ne accorse si spostò e lasciò la figura di sua sorella senza alcuna copertura, teneva un po’ il broncio forse perché quando c’erano delle feste doveva mettersi vestito e tacchi,cosa che lei odiava,infatti notai che sotto il vestitino blu a palloncino indossava le converse bianche. Sorrisi ricordando tutti i momenti passati con lei,belli e brutti. Spalancò gli occhi e sbiancò non appena mi vide,iniziò a respirare affannosamente e in men che non si dica si era dileguata sotto gli occhi allibiti miei di Nicole e di suo fratello.
-Sc-scuasate- disse Harry iniziando a correre nella direzione di sua sorella seguito a ruota da Nicole con sguardo alquanto preoccupato. Dovevo immaginarmi una reazione del genere, chissà com’è riuscita a convivere con la storia del segreto di me e mia figlia. Le avevo rovinato tutto. . . Affranta iniziai a girare per la stanza, ero una stupida,le avevo rivelato tutto quella stupida sera e poi me n’ero andata, ero scappata, per paura di convivere con un peso del genere, ero fuggita come una vigliacca lasciando a lei il compito di vivere con questa storia,come se il figlio fosse suo. Stavo per piangere ma mi contenni,avevo bisogno di un drink,uno bello forte. Mi diressi verso il bancone delle bibite che si trovava in cucina,che poi proprio bancone non era, era solo l’isola della cucina con una miriade di bottiglie d’alcol,strani intrugli fatti dai ragazzi e un povero ragazzo assunto e pagato da Zayn a fare da barista. Mi sedetti in una di quelle sedie alte, poggiando i gomiti sul marmo tiepido.
-Vuoi qualcosa?- chiese il ragazzo dall’altra parte,li la musica era meno assordante, più pacata e non c’era bisogno di urlare,per fortuna. Alzai lo sguardo incontrando gli occhi color muschio del tipetto, aveva allargato un enorme sorriso, che lasciava vedere i suoi denti bianchissimi e due piccole pieghe agli angoli della bocca che lo rendevano adorabile, alcune ciocche dei capelli corvini ricadevano sui lineamenti fini del suo viso,rendendolo affascinante. . . Dalle maniche della maglia blu scura uscivano dei bei bicipiti muscolosi, era un bel ragazzo, ed era da stupidi non ammetterlo.
-Vuoi continuare a osservarmi fino all’alba o vuoi ordinare qualcosa?- domandò sfacciato mostrando un sorriso beffardo. Arrossii e iniziai a balbettare, perfetto. . . “Brutt’idiota ma che ti prende di questi tempi hai paura perfino della tua ombra? Reagisci e parla a quel povero disgraziato.” La vocina nei miei pensieri era ritornata a farsi sentire,e stavolta non aveva tutti i torti,così riempii i polmoni d’aria e parlai.
-Mmh si scusami ero sovrappensiero, vorrei qualcosa di forte. . . Qualcosa che riesca a svuotarmi la mente anche se solo per un paio d’ore!-
Il ragazzo annuì pensieroso e poi si voltò e iniziò a immischiare diverse bottigliette in un grande bicchiere di vetro trasparente.
-Ecco a te!- disse porgendomelo –Comunque io sono Thomas!- sorrise per poi voltarsi e riempire altri due bicchieri a due bionde ossigenate che avevano riso in modo ochesco. Thomas, pensai guardando il contenuto nel bicchiere.
-Io mi chiamo Egle!- dissi per poi ingoiare quasi tutto il liquido verdognolo. . .
-Ehi vai piano,non è una gara a chi beve di più!- esclamò mentre guardava attentamente i miei stupidi occhi marroni. Sorrisi e mi alzai dalla sedia –E’stato un piacere Thomas,alla prossima!- e mi dileguai
Mentre stavo per uscire finalmente dalla cucina incontrai il mio biondino con due drink in mano. Aveva messo una polo rossa a maniche corte e un paio di jeans scuri aderenti e per finire le sue immancabili supra.
-Ciao Eggie!- come mi aveva chiamato? Alzai un sopracciglio sentendo quell’orribile soprannome. . . –Che c’è?- chiese confuso. Presi uno dei bicchieri che aveva in mano e poi lo trascinai fuori
-1. Ciao Niall 2.Come va? 3.Come cazzo mi hai chiamato?- lui scoppiò a ridere
-Beh, sto bene, e non ti piace il nomignolo che ti ho dato? Mi sono scervellato un bel po’ oggi e l’ho trovato . . . Uh guarda. . .- disse indicando il tetto –Che belle stelle. . .- okay era ubriaco, mi veniva da ridere ma anche da piangere, ero fuori allenamento nello gestire persone ubriache
-Si le vedo!- dissi distrattamente cercando di trovare qualcuno di lucido. Ma chi poteva restare lucido ad una festa? Liam Payne! Mi risposi automaticamente, così corsi a cercarlo, tenendo stretto il polso di Niall che di tanto in tanto urlava qualcosa di incomprensibile.

Charlie

Harry mi aveva costretto ad andare a quella festa come se si trattasse di  chissà quale evento unico e imperdibile che non si sarebbe ripetuto mai più nella storia dell’umanità. Aprii l’armadio scocciata cercando di trovare tra la massa di pantaloni e felponi qualcosa di adatto. . . Mentre facevo scorrere velocemente le grucce per selezionare un vestito da mettere mi imbattei in un foglietto che stava per cadere dalla tasca di un jeans. Lo presi e lo aprii
Era la mia calligrafia, era scritto fittamente e rileggendolo sorrisi al pensiero di quel pomeriggio che avevo passato con Louis a fare uno di quei giochi infantili. Era il classico gioco del ‘nomi, cose, città…’ un gioco stupido, ma non avevamo grandi idee dato che ci trovavamo in un bar,e per ammazzare il tempo avevamo pensato a quello. Scossi la testa allontanando quei pensieri quando qualcuno bussò alla porta.
-Charlie muovi il culo è tardi!- mi urlò Harry
-Si,arrivo!- presi il primo vestito che mi capitò e lo indossai,un filino di trucco e un paio di converse. Mi fiondai giù per le scale evitando di sentire le imprecazioni di Harry al piano di sotto per via del mio metterci così tanto, ma poi sbaglio o era stato lui ad obbligarmi ad accompagnarlo alla festa? Maschi. . . Entrai nell’auto di mio fratello, una mini nera, nuova di zecca coi sedili in pelle. Lui mise in moto, ordinò di mettermi la cintura e partì in direzione di casa Malik.
Una volta entrati fummo investiti da un’ondata di calore e da una musica rap di Chris Brown a tutto volume. Harry mi prese per mano e ci inoltrammo nella fitta jungla di persone che ballavano, o per dirla tutta facevano sesso con i vestiti. Dopo esser usciti da quel percorso a ostacoli Harry mi urlò nelle orecchie:
-Nicole è lì,vieni. . .- lo seguii come un cagnolino e quando vidi che a parlare con lei di spalle c’era Egle mi nascosi dietro Harry, che allegramente  salutò con un caloroso –Heilààà- le due ragazze, che sorrisero vedendolo, mio fratello diede due baci sulla guancia ad Egle, che incuriosita guardò alle sue spalle,per vedere la misteriosa figura che si celava dietro di lui.Harry capendo le intenzioni della mia migliore amica si spostò lasciandomi allo scoperto. Lei mi guardò felice,mentre l’ansia in me saliva, iniziai a respirare affannosamente,non riuscivo a credere che dopo due anni me la sarei ritrovata di nuovo così vicino,durante l’ora di biologia ero riuscita a scamparmela,ma qui. . . Cosa dovevo fare? Guardai impaurita gli occhi di mio fratello che confusi  cercavano una spiegazione al mio attacco di panico, oscillai i miei poi a quelli di Egle che avevano quasi capito tutto,poi spostai lo sguardo a quelli di Nicole che premurosi mi guardavano con comprensione. L’unica cosa che potevo fare era scappare. Li guardai un’ultima volta per poi voltarmi di scatto e correre immischiandomi nella folla di persone che riempivano la stanza. Corsi non guardando le facce di coloro che mi stavano attorno,corsi mentre i miei occhi si riempivano di lacrime che minacciavano di uscire,corsi senza sapere dove andavo. Vidi il grande portone marrone e senza pensarci due volte lo aprii e lo chiusi alle mie spalle. Corsi fuori dove la musica era più calma, dopo essermi allontanata pian piano iniziai a passeggiare per il giardino di casa Malik, camminando sull’erba soffice appena annaffiata, passai al retro della casa e dopo aver avvistato due piccole panchine mi sedetti su una di esse,fredde, fissando il vuoto. Perché la mia vita era così incasinata? Portai le mie mani sul viso, e scossi la testa ripetutamente lasciando scorrere le lacrime che alla fine non ero riuscita a trattenere. Dentro di me urlavo ma nessuno mi sentiva,volevo scappare dileguarmi,ma non serviva a niente vivere nel dubbio,vivere nascondendosi. Alzai poi gli occhi al cielo osservando quelle poche stelle che riuscivano a vedersi,le nuvole come al solito caratterizzavano il cielo inglese,non lasciando intravedere quasi mai la luna di notte o il sole di giorno. Le lacrime iniziavano a calmarsi,ma improvvisamente ritornarono come un fiume in piena,bagnandomi le guance e rovinando quel filo di trucco,ovvero un po’ di eyeliner.
-Ehi. . .- qualcuno in lontananza pronunciò quelle parole facendomi sobbalzare, non guardai neanche chi fosse così decisi di alzarmi e scappare,di nuovo, correre lontano da chi mi aveva visto debole,cosa che detestavo. Sentivo dei passi pesanti avvicinarsi a me,quella persona mi stava inseguendo,piangevo ancora,senza sapere perché continuassi a farlo se tanto odiavo che succedesse. Mi afferrò per il polso facendomi roteare a sbattere contro di lui. Sentii il suo profumo e in quel momento più che mai volevo sparire dalla Terra,perché no,non davanti a lui, non dovevo piangere davanti a lui.
-Charlie. . .- disse ansimando per la corsa,alzai i miei occhi incontrando i suoi tremendamente vicini a miei,tanto che avvampai. Erano tremendamente azzurri e splendevano nella notte,luccicavano di felicità,sempre,anche nei momenti più bui, avevano quella luce che si nota negli occhi di un bambino. Abbassai lo sguardo liberandomi da quella flebile presa con cui mi aveva intrappolata tra le sue braccia asciugai i miei occhi e guardai basso.
-Charlie. . .- ripeté di nuovo –Che è successo?- domandò poggiando le sue mani delicate al mio mento,alzandolo lentamente in modo da far incontrare i miei occhi coi suoi,mi sorrise accarezzandomi una guancia. Stavo per scoppiare a piangere infatti dei grossi lacrimoni spingevano nella speranza di uscire,li trattenevo ma la vista si fece appannata,mi fiondai tra le sue braccia,le uniche braccia accoglienti calde che c’erano per me in quel momento, e forse in realtà aspettavo solo che quelle braccia fossero lì per me,nel posto giusto al momento giusto. . . Camminai avvinghiata a lui non guardando dove andavamo,fidandomi di lui nella speranza di non cadere. Si sedette su quella panchina trascinando pure me,asciugai l’ennesima volta il volto bagnato dalle lacrime,quella sera ne avevo sprecate abbastanza. Lui non parlò,forse aveva capito che non volevo raccontare il perché di quelle lacrime,aveva capito che non ne volevo parlare e che per me in quel momento contavano più i fatti che le parole. Osservai i lineamenti dolci del suo viso,aveva alzato gli occhi al cielo e stava osservando come me poco prima, le stelle. Sentii un tocco caldo nella mia mano,e vidi che la sua stava cercando la mia,la afferrai tenendola stretta, lui si voltò verso di me, e sorrise, iniziò ad avvicinarsi pericolosamente, i suoi occhi puntati dritti ai miei nella speranza di farmi capire ciò che avevo già capito,le sue labbra sfiorarono le mie, e dentro di me iniziò a suonare un’orchestra di musica classica. .. Ma di solito non si avvertono le farfalle nello stomaco? Lui iniziò a baciarmi più appassionatamente ed io non potevo lasciare che accadesse. Così a malincuore lo allontanai lentamente da me, lui mi guardò un po’ imbarazzato e borbottò uno “scusa”
- Louis, non ti devi scusare di niente.- dissi guardando altrove cercando di calmare il rossore che si era fatto strada nelle mie guance.
-Ho sbagliato- bofonchiò, mi voltai verso di lui, lo osservai ben bene prima di prendere la decisione che mi frullava sin da quando l’avevo allontanato dal bacio
-Al diavolo!- esclamai per poi prendere Louis per la nuca, voltarlo verso di me per baciarlo, meglio di prima. Lui era il mio rifugio,lui era il posto dove dovevo scappare, quel posto dove forse starei stata bene, quel posto che era proibito perché di un’altra persona. Mandai al diavolo pure lei Eleanor che secondo me non era mai veramente stata innamorata di Louis,mai quanto me, che mi stavo accorgendo solo ora di quanto fosse Louis importante per me. . .
Nicole
Mi diressi rassegnata in cucina,dato che Charlie era completamente sparita,era brava a scappare lei,a sparire,a nascondersi quando voleva stare da sola,e dato che Harry sapeva bene questa cosa dopo un paio di giri della casa si era arreso e le aveva lasciato un lungo messaggio in segreteria,aveva paura che fosse tutta sola e infreddolita in piena notte, che qualcuno potesse importunarla,cosa di cui lui non doveva assolutamente preoccuparsene dato che  lei riusciva a difendersi meglio di lui,ma la premura di un fratello... Entrai in cucina, erano sicuramente le tre di notte circa, e la festa era nel suo clou, ero un po’ brilla ma un po’ depressa per la situazione, così mi avvicinai al bancone dove un tipo bonazzo serviva delle tipe che non avevo mai visto a scuola,imbucate alla festa probabilmente... Arrivai dal tipo e dissi:-Voglio una bottiglia di vodka alla fragola.- lui mi guardò stranito -Mi sa che non posso dartela.- borbottò -Ciccio io la voglio,mi serve, stasera sono giù.- lui annuì pensieroso e un po’ dubbioso ma me la passò.
-Stai tranquillo fratello!- esclamai vedendolo un po’ preoccupato,detto ciò iniziai a berla senza preoccuparmi di come mi sarei sentita dopo un paio d'ore o il giorno dopo. Cercai un posticino tranquillo e appena lo trovai mi sedetti su un divanetto appartato,dove c'era seduta una figura indistinta per via del buio. Mi stravaccai lì e continuai a bere,quando ad un certo punto mi voltai ed incontrai degli occhi che splendevano nell'oscurità. Un sorriso malandrino si aprì nel suo viso, Horan... Con due agili mosse riuscì a togliermi di mano la bottiglia,mi aspettavo che mi dicesse che non dovevo bere,invece iniziò a sorseggiarla con disinvoltura... -Ehi ridammela!- esclamai stizzita cercando di toglierla dalle sue mani,lui all’improvviso si fermò,mise la bottiglia dietro la schiena e sorridendo malizioso disse:
 -Se la vuoi mi devi dare un bacio...- era un ricatto quello?
 - Solo un bacio? Mi aspettavo dei massaggi ,che ti dovevo baciare i piedi...- risposi
-Mmmh se vuoi posso alzare la posta!- esclamò, aggrottai le sopracciglia e lui alzandosi con la bottiglia ancora in mano urlò:
-Seguimi se la vuoi- mi alzai di scatto buttai i tacchi in aria e iniziai a seguirlo per quella casa,che tra l'altro conoscevo a memoria. Arrivai al piano di sopra,era tutto buio e non vedevo un accidente
-Dove sei irlandese?-  domandai, due mani mi presero da dietro, lui iniziò a baciarmi il collo,poi la guancia fino alle labbra,dei baci umidi.... Stavo bene,era da tanto che non provavo quelle emozioni e dovevo staccare la spina,mandare tutto a fanculo e ricominciare,di nuovo,ricominciare ad amare,perché senza amore non si vive, ed io non stavo vivendo.  Dopo pochi secondi mi ritrovai in una stanza,solo io e lui,lo volevo veramente?Non lo sapevo,ma infondo non avevo niente da perdere e l’indomani non avrei ricordato niente.Lui era bravo, e in quello momento non ero cosciente di me stessa, mi stato lasciando trasportare dall’istinto e dai suoi occhi color ghiaccio che mi fissavano nel buio. Leggevo su di essi che anche lui voleva quello che volevo io.
-Sei bellissimo - riuscii a dire tra un bacio e l’altro lui si fermò e mi sorrise
-Non sai da quanto aspettavo questo momento!- riprese a baciarmi con più foga –Sei sicura?- chiese poi fermandosi
-Si!- risposi sorridendogli per poi baciarlo
 

 
 
   
 
 
My corner 
Buonasera a tutti,si,probabilmente di questa storia non fregherà più a nessuno,ma non mi  andava di lasciarla in sospeso  o di eliminarla,non so se la continuerò però,dipende, perché oltre ad avere un blocco non ho avuto manco il tempo.Mi scuso,anche se,ripeto,probabilmente a nessuno frega di questa storia,con questo vi saluto,spero ancora in una recensione lool
-Rob     
     
                                                                          
  
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