Videogiochi > Assassin's Creed
Segui la storia  |       
Autore: La Mutaforma    22/12/2012    2 recensioni
Non tutti gli assassini sono fatti per odiare i templari, e non tutti i templari sono fatti per seguire le regole.
In un universo alternativo, nel dodicesimo secolo, il bizzarro incontro di un novizio con un ladro templare, di un assassino con una spietata combattente. Fanfiction scritta da tre persone: La Mutaforma, Najmee e Akefia_Hilal. Crossover con Yu-gi-oh!
[Altmar e Thiefshipping.]
Genere: Comico, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altaïr Ibn-La Ahad , Altro personaggio, Maria Thorpe
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La seguente fanfic è scritta in seguito a molti deliri, come nostro solito. Si ringraziano le altre due autrici, Najmee e Akefia_Hilal per la loro collaborazione. Queste tre cape gloriose, quali noi siamo, sono riuscite a trovare dei punti di incontro nel verse di Yu-gi-oh! e di Assassin's Creed. I personaggi presi dall'altro fandom sono Marik Ishtar e Ryou Bakura, e in più, come al solito, la mia amata coppia AltairxMaria.
Join the Brotherhood! E ricordatevi di credere nel cuore delle carte!



"Attenzione, attenzione figli del Signore!

Su di noi si è abbattuta un'immensa disgrazia!

Abbiate cura per le vostre case, per la vostra famiglia e per i vostri sudati averi,

perché tra di noi si aggira una punizione divina!

L'incarnazione del demonio, dai capelli bianchi e gli occhi scuri come l'Inferno!

Chiunque lo veda è pregato di avvertire le guardie,

come predicò Cristo di denunciare i peccati altrui!

Che Dio vi assista!"

 

"L'incarnazione del demonio" osservava, nascosto dall'elmo, con un sorriso beffardo il menestrello che sarebbe diventato presto la sua prossima vittima.

Era appena sgattaiolato fuori dalla finestra di una casetta a cui aveva sgraffignato una proficua somma di monete d'oro, abilmente (forse non troppo, almeno non per lui) celata sotto il pavimento.

Aveva ritirato il suo bottino, adesso mancava il suo omicidio giornaliero, tanto per cominciare bene la giornata.

"Ho sempre odiato questa dannata armatura. Almeno nessuno può riconoscermi."

"Bakura!" un soldato lo raggiunse correndo, e non sembrava avere buone intenzioni.

Quando si sfilò l'elmo, riconobbe il viso di Maria, la sua compagna d'armi.

"Cosa cazzo vuoi?!" sibilò Bakura, come al solito in maniera non troppo amichevole.

"Rivolgiti un'altra volta a me in quel modo, e giuro che ti sgozzo con la mia spada!" disse, mostrandogli l'elsa luccicante. "Sono comunque di grado superiore al tuo!"

"Io non mi scopo il capitano, semplicemente."

"Brutto ciarlatano! A proposito, Roberto ha chiesto di vederti-"

"Cosa ti ho detto? Lo chiami anche per nome, adesso!" la interruppe sgarbatamente.

"Di questo passo ti taglierò la lingua molto presto!" la ragazza aveva perso le staffe.

"Sì, sì, comunque lo raggiungo tra poco. Ho delle commissioni da sbrigare." rivolse uno sguardo veloce al menestrello, che si allontanava in un vicolo buio e isolato.

"Sbrigati, non ti aspetteremo a lungo. E comunque, un sì è più che sufficiente."

L'albino si voltò come se la cosa non lo riguardasse, e seguì la sua preda, premeditando la fine più crudele da affliggergli.

 

Questo è il tuo ultimo viaggio, amico mio.

 


"Visto che hai fatto abbastanza danni qui, a Londra, ho pensato, per il bene della città, di spedirti in missione speciale con un esercito in Terra Santa."

Roberto avrebbe potuto dire anche cose interessanti per la sua carriera, ma Bakura non avrebbe ascoltato comunque. Non ascoltava nessuno, solo sé stesso.

Si limitava ad osservare con uno sguardo assente, vacuo.

"Hai finito?"

"Sono felice di perderti di vista durante il viaggio, adesso sarai un problema di Maria."

"Perché io?! PERCHE' LUI?!" urlò Maria, che aveva accompagnato l'apprendista templare dal maestro.

"Perché andate molto d'accordo. E magari, se siamo lontani un po' di tempo, lui capirà che non andiamo a letto insieme."

"Spero che tu non senta la sua mancanza." sogghignò Bakura.

"Fottetevi entrambi." disse Maria.

 

 

"Odion, dove sei? Ho tanta fame.. ho tanta sete.."

un bambino biondo dalla pelle scura arrancava in una landa di terra sconosciuta, senza che nessuno gli tendesse la mano. Il sole abbagliante inondava tutto attorno a lui, e ogni cosa era diventata luce.

Improvvisamente sentì una stretta alla spalla e pensò di stare per morire.

"Hey! Mi senti? Sto parlando con te!"

Un ragazzo gli urlò contro, facendolo ritornare alla realtà.
 

Schiuse lentamente i suoi grandi occhi viola, reincontrando finalmente un viso conosciuto.

"Hey, Marik, sei sveglio?"

"No." il biondo scocciato disse, con voce assonnata.

"Allora ti conviene svegliarti, abbiamo l'addestramento."

"Taci, Altair. Non mi interessa salire di grado e tagliarmi un dito, ho già subìto abbastanza danni sulla mia schiena." Ripensò alle sue cicatrici da custode di tombe.

"Non puoi avvalerti del diritto di uccidere qualcuno, se non sai rinunciare ad una piccola parte di te." l'assassino gli rammentò uno dei punti chiave del loro credo.

"Non voglio uccidere nessuno, voglio solo dormire. Ricordi quando mi hai soccorso presso le mura di Masyaf? Ecco, devo ancora recuperare il sonno perduto."

"E' successo sei anni fa!"

"Buonanotte, Altair." Marik si nascose sotto le coperte, tentando invano di riaddormentarsi mentre il suo amico borbottava frasi sconclusionate uscendo dalla porta.

 

Marik venne svegliato di soprassalto da qualcuno che lo scuoteva violentemente.

"Fottiti, Altair, ti ho già detto che non ho nessuna fottuta intenzione di andare a quel cazzo di addestramento solo per poter imparare la fottutissima ed inutile arte dell'uccidere i fottuti templari."

Era sufficientemente arrabbiato da usare un linguaggio meno formale del suo solito.

"Immagino che invece dovrai farlo, se hai intenzione di rimanere qui, novizio!"

Malik calcò pesantemente l'ultima parola.

"Scusa, Malik. Pensavo che al posto tuo ci fosse Altair. Mi preparo e scendo in cortile." disse, sconfitto.

"La tua presenza è richiesta altrove, novizio. Nello studio del maestro Al Muhalim."

"Al Muhalim? Cos'ho fatto stavolta? Sono rimasto a dormire più del dovuto? Chiedi una spiegazione ad Altair."

"Muoviti, novizio."

"Smettila di chiamarmi novizio, sono sei anni che mi chiami novizio, sono novizio per scelta!" si lamentò.

Malik si allontanò sicuro che in quel caso si sarebbe preparato con più fretta del solito, cosa che accadde.

Prima di uscire, però, non mancò di borbottare un altro "novizio".

 

"... per questi motivi, ho scelto voi quattro per recarvi al tempio di Salomone, per recuperare il tesoro dei templari. Se necessario, avete il permesso di ucciderne qualcuno, senza infrangere le regole del credo, ovviamente." dopo uno sproloquio filosofico, finalmente Al Muhalim giunse al punto della situazione.

"COSA?! Perché io?! Io sono un novizio, come dice sempre Malik." Esclamò Marik, (no, non è un errore di battitura.) dopo che gli altri avevano accettato l'incarico.

"Ti sei dimostrato degno per essere un novizio, e la tua presenza potrebbe tornare utile ai tuoi superiori." Spiegò Al Muhalim.

"Come esca, magari. Stupido fortunato novizio."
"Sei un simpaticone, Malik." asserì Altair.

Tutti scoppiarono in una fragorosa risata, tranne il maestro e Marik, ovviamente.



I templari si erano già stanziati al tempio di Salomone, quando gli assassini partirono per la loro missione.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Assassin's Creed / Vai alla pagina dell'autore: La Mutaforma