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Autore: TheNowhereGirlOfYesterday    22/12/2012    2 recensioni
Salve ^^ Questa è la mia Prima Storia sono nuova qui.. siate comprensivi perciò. :)
Dal Capitolo 4:
Paul prende un respiro profondo si avvicina a me e dice “Non ha importanza. Quel che è stato è stato. Forse è stato meglio che tu sia stata a Parigi..ti serviva una pausa dal mondo.. stavi peggio di me. Ammetto che mi sei mancata moltissimo ma non potevo certo calare dal nulla e pregarti di tornare qui. Sarei stato solo un problema.”
Io lo guardo negli occhi (un po’ lucidi) e dico “Credimi, non lo saresti stato affatto…” poi aggiusto con la mano i suoi capelli un po’ spettinati e dico “..forse mi è servita quella pausa. Ma l’avrei potuta avere anche a Liverpool e allo stesso tempo sarei rimasta con te, sii obbiettivo Paulie sono stata egoista…”lui dice “Ma perché stiamo parlando di questo?” io dico “Ieri sera mentre prendevo la coperta, ho trovato un biglietto scritto da te..” lui mi blocca mettendo la sua mano sulla mia bocca e dice “Non era nei miei piani che tu lo leggessi ma va bene così.. ora sai che se vuoi uccidermi basta che tu vada via. E’ l’arma peggiore che tu possa mai usare…”
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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*RACCONTA PAUL*

Abbey è in silenzio e mi guarda senza alcuna espressività.
Ma che cavolo ho detto? Mi sono messo nei casini..perfetto! Ma non si può resistere dai..Però magari non ha capito cosa intendevo, dopotutto non le ho detto ‘Ti amo’ le ho semplicemente detto che è bellissima spero che l’abbia preso come un semplice complimento tra amici e niente di più, altrimenti sono morto.
Abbey è intenta a parlare ma è come se non ci riuscisse… Credo di essermi incasinato come al solito…stava andando tutto così bene; Ma perché parlo se non devo e non quando devo? Sono IL RAGAZZO AL CONTRARIO!
Abbey con un sorriso dice “Oh. Grazie Paul! Anche tu lo sei…ma, giusto per curiosità….” Si blocca..Mi ha detto che sono bellissimo! No, un attimo..l’avrà fatto per essere gentile.
Oh Dio qui è che mi chiede se ho una cotta per lei… poi continua “… ma siamo solo amici..Giusto?” io rimango senza parole ma tentando di sorridere dico “M-ma certo Abbey…” e lei continua “ E quello era solo un semplice complimento tra amici, giusto?” io a malincuore dico “Si. Era solo un complimento tra amici.” e lei perplessa dice “Ah…Ehm…beh…Come va la ferita?” ed io pensieroso dico “Eh? Quale ferita?” lei indica il mio sopracciglio destro ed io poggio una mano sopra e dico imbarazzato “Ahhhh! Quella ferita! Beh si va meglio…”
No, no e no! Ha capito qualche cosa lo so..non è mica stupida insomma… Oh cielo, spero tanto di sbagliarmi. Ogni volta che ci abbracciamo capisco sempre di più che è quello che vorrei fare sempre, non so stare senza di lei e non posso…
Poi lei ridendo dice “Beh Superman, prepariamo qualche cosa per cena o vogliamo mangiare il divano?” ed io ridendo e facendo un tono idiota le rispondo “ NOOOO… Io volevo mangiare la porta, che peccato!” lei scoppia a ridere e mi lancia un cuscino poi dice “Sei davvero scemo Paul!” e poi continua a ridere.
Cavolo la sua risata e meglio di qualsiasi altra musica.. non prendetemi per pazzo ma anche un duetto tra Little Richard ed Elvis sarebbe inferiore alla sua risata! E’ così dolce… Se mi sentisse John mi sotterrerebbe vivo.
Io le dico “Abbey..sai che sono le due di notte?” e lei “COSA?! Vuoi dire che ti ho appena proposto di cenare adesso? M-ma che abbiamo fatto in tutto questo tempo?” io tentando di restare serio dico “Beh considera che il concerto è finito alle 10.30 poi abbiamo ballato un po’ finché non è arrivato quello lì ed è successo quello che è successo quindi forse alle 12 e mezza eravamo qui e poi ci siamo persi nelle nostre bellissime conversazioni…” Lei sorridendo aggiunge “…io direi anche estremamente sensate! Potresti fare il narratore sai? In ogni caso … IO HO FAME.” Io rido e dico “ Va bene, anche io ho fame ma non c’è nulla!” e lei a bocca aperta dice “Ma come non c’è nulla ?! Uff…qualcosa deve pure starci. Aspetta, non avevamo quei panini che Amy aveva portato questa mattina?” si alza di scatto e corre in cucina.
Poi la sento dire “ PAAAAUL!! Avevo ragione abbiamo i panini possiamo mangiare! EVVAI!” io mi alzo, vado da lei e le dico “Sei sempre la solita scema Abbey! Sono le 2 e domani abbiamo scuola..RIMEMBRI?” e lei triste dice “Uffa, me n’ero scordata…Vabbè dai, non fare il guastafeste e mangiamo velocemente un panino…”
Io la guardo tentando di fare la faccia seria ma lei mi guarda con gli occhi dolci e dice “E dai Paulie, sai che il cibo è uno dei miei migliori amici..non posso mancare ad un appuntamento.. Ecco! Lo sento mi sta dicendo ‘Abbey…Abbey maaaaaangiamiiii!’ Ti prego Paulie!” io le sorrido e dico “ Va bene Abbey, ma stai attenta a non diventare come George altrimenti ti sfratto!” e lei triste dice “PAUL! NON TI FACEVO COSI’ CATTIVO..DAVVERO MI SFRATTERESTI?!” ed io dico “MA OVVIO CHE NO! NON LO FAREI MAI! E il giorno in cui lo farò sarò troppo ubriaco…Dai mangiamo che anche io ho fame adesso..” Lei fa un sorriso magnifico e dice “Bravo ragazzo Paul! Ti ricordi quando andammo a dormire alle 6 e ci alzammo alle 8 per stare a scuola in orario?Che tempi!” ed io guardando il soffitto dico “Eh già! Siamo proprio due pazzi…però dobbiamo precisare che quella sera andammo a dormire alle 4…e vabbè il giorno dopo eravamo due Zombie ma.. non importa!” nel frattempo abbiamo preparato i panini e lei ridendo dice “Ahahah! Siamo davvero due cretini…ma dove li trovi due come noi? Non smetterò mai di dirti che mi sei mancato da morire…” poi addenta il suo panino ed io dico “Ma ti sono mancato io o il panino?” lei dice “Il panino ovviamente!” io dico “Ah…” poi addento il mio e guardo a terra.
Abbey alza lo sguardo a me, si morde il labbro e ride..poi si avvicina, mi abbraccia e dice “Ma è ovvio che mi sei mancato tu Paulie! Questo è solo un panino…tu sei di certo molto meglio anche se non posso addentarti. E soprattutto sei unico in quasi 7 miliardi che siamo nel mondo invece questo panino posso trovarlo ovunque..” le sorrido e dico “Ma come sei poetica Abbey! Sono lusingato dal sapere che tieni più a me che al panino” lo sono davvero… è così dolce. E’ capace di usare un panino come spunto per poi dirmi quanto sono speciale per lei, e poi mi chiedono perché amo questa ragazza!
Finiamo i panini e poi andiamo in camera.
Per fare prima io vado nel bagno della stanza di mio padre. Facciamo presto e poi andiamo a dormire..sono arrivate le tre di notte.

*LA MATTINA SEGUENTE*
*RACCONTA ABBEY*

Mi sveglio. Alzo il polso destro (Avevo ancora l’orologio … che rincretinita!) vedo l’ora.
Allora sono le.. COSA?! SONO LE 8 MENO CINQUE?! MA NOI DOBBIAMO ESSERE A SCUOLA ALLE 8 E MEZZA!
Salto giù dal letto e mi precipito di colpo su quello di Paul ed urlo “PAAAAAAAAAAAAAUL! SCEGLIATIIIIII!” Lui cade quasi dal letto e dice “MA TI SEI RINCRETINITA ABBEY?!” io agitata dico “NO! SONO LE OTTO!” lui si alza velocemente e dice “MA PORCA VACCA!” poi apre l’armadio afferra dei vestiti a caso e poi dice “Io vado nel bagno di mio padre, tu sbrigati. Ci vediamo in soggiorno tra cinque minuti precisi!” io apro velocemente il mio armadio prendo anche io i primi vestiti che trovo vado in bagno e mi preparo.
Dopo 5 minuti esco dalla stanza e Paul pure; scendiamo velocemente le scale lui va in cucina prende un po’ di biscotti e me li porta. Io intanto ho aperto la porta.
Usciamo di casa mangiando i biscotti, Paul chiude la porta e ci avviamo verso la fermata del Bus che è circa due isolati più avanti.
Fortunatamente il bus non era ancora lì, arriva qualche minuto dopo di noi.
Saliamo e prendiamo come al solito i tre posti in fondo al bus, ci sediamo e Paul soddisfatto dice “Hai visto anche oggi ce l’abbiamo fatta! Siamo dei miti in questo campo “ io annuisco, gli sorrido e ci diamo il cinque.
Alla fermata dopo sale George che ci raggiunge e sorridente dice “Ciao ragazzi! Grazie tante per avermi tenuto il posto.” Io annuisco e faccio l’occhiolino mentre Paul dice “Di nulla Geo. Dopo tutto lo facciamo sempre perché non avremmo dovuto farlo questa volta?” poi gli sorride. Ha un sorriso fantastico…
George dice “Paul come va la tua ferita?” lui ci mette un po’ per arrivare alla risposta..eravamo ancora a letto nella nostra mente poi dice “Bene Geo … ma è grazie ad Abbey che mi ha costretto a stare fermo per disinfettarla.” io appena sento il mio nome dico “Cosa succede? Chi mi ha nominata?” e Paul sorridendo dice “Io!” ed io gli sorrido.
George ci guarda e dice “Ragazzi..ma state bene? Non sembrate ancora sul nostro pianeta… e in più siete pallidi come degli zombie.”
Io e Paul ci guardiamo e a bassa voce diciamo “Già…” George preoccupato dice “Siete sicuri che sia tutto okay?” e noi due insieme diciamo “Si…” Geo continua a guardarci perplesso e dice “A che ora siete andati a dormire?” Paul balbetta una cosa incomprensibile tipo “Mah, boh tr..eh!Boh” così io dico “Alle tre..” Geo ci guarda a bocca aperta e dice “Voi due siete pazzi..ve l’hanno mai detto? Che avete fatto da quando vi abbiamo accompagnati, eh?” dice con tono malizioso.
Paul dice “GEORGE HARRISON, NON ABBIAMO FATTO NULLA DI QUELLO CHE LA TUA MENTE BACATA IMMAGINA.” Io divertita aggiungo “Già…abbiamo fatto di peggio!” Paul mi guarda e mi fulmina con lo sguardo così io dico subito “Nah! Geo non abbiamo fatto altro che parlare di argomenti a caso…” e lui curioso dice “Tipo??” Paul continua “Mah..Superman, panini, la nostra profonda stupidità… “ George spaventato dice “Superman?! PANINI?! PROFONDA STUPIDITA’?!” ma che cavolo dite?!?!?!” io e Paul ridiamo.
Il bus si ferma e noi scendiamo. George continuava a dire “Insomma mi volete spiegare cosa è successo?” Paul dice “A pranzo ti spiegheremo tutto…Ciao!” Paul di ma un bacio sulla guancia e si avvia verso la sua classe.
Il preside lo vede mentre mi bacia a dice “McCARTNEY! Niente dimostrazioni in pubblico!!!” e lui imbarazzato dice “Mi scusi tanto preside…”
Io e Geo ridiamo e il preside dice “Harrison e McCarthy! In classe!” noi annuiamo e andiamo in classe. Io e George andiamo in classe assieme dato che siamo entrambi del 1943.
Ci sediamo insieme. Entra il prof. Di astronomia che si siede e comincia a fare l’appello. Dopo comincia a spiegare.
Nel mezzo della spiegazione Geo mi scrive un biglietto “E dai! Mi dici cosa è successo ieri sera?” io rispondo “No! Lo saprai all’ora di pranzo” lui scrive “Ma Ab! Lo voglio sapere..” Io scrivo “Ma anche no biscotto. Ho promesso a Paul che te l’avremmo spiegato dopo e poi non è successo nulla.”
Finisce lo spazio e lui intento a strappare un altro foglio fa troppo rumore il prof sente e dice “Signor Harrison ci parli delle supernove. Si alzi e venga alla lavagna ad illustrarcelo meglio dato che è tanto in vena di scrivere!” George stranamente sa la lezione e si alza e va alla lavagna. Non si sa come ma il signor Johnson capisca se la gente sa le cose solo guardandoli, così appena lo vede dice “Harrison può tornare a posto. Lei conosce la lezione, Mi corregga se erro.” Geo annuisce e dice “Certo Mr. Johnson, la so la lezione” stranamente il prof sorride e dice “Quindi se volessi farle qualche domanda lei risponderebbe senza alcun problema?” Geo dice “Certo Mr.” Così il professore torna a leggere sul libro e dice “Va bene Harrison. Può tornare a posto.”
Biscotto torna vittorioso a posto e poco dopo suona la campanella. In quell’intervallo di tempo mi dice “Ecco perché adoro Mr. Johnson!” io rido e dico “Ahaha ti capisco George!” Dopo ci attendono 2 ore di letteratura inglese.. Buona Notte!

*2 ORE DOPO*

Suona FINALMENTE la campanella! ALLELUIA! Io e George usciamo di corsa dalla classe a andiamo in mensa.
Mi guardo intorno per trovare Paul e poi lo vedo. Aveva preso un tavolo per tutti così ci avviciniamo, ci sediamo ed io e Geo diciamo in contemporanea “Ciao Paul!” Lui fa un cenno con la mano e poi dice “Abbey ti ho preso una fetta di crostata con la marmellata alle albicocche!” Io gli sorrido e dico “Aww Paul! Sei un tesoro grazie!” e gli bacio la guancia. George gusta il suo panino e ci guarda ridendo poi dice “Ah! Ho capito cos’è successo ieri sera! Siete fidanzati!!” Paul ed io diventiamo rossi, io mi nascondo il viso tra le mani e Paul dice “Ma sei scemo Geo?! Non siamo fidanzati! Abbiamo parlato di superman perché io avevo preso una coperta rossa e me l’ero legata al collo….” Io continuo dicendo “Di panini perché io avevo fame e li abbiamo preparati… e poi abbiamo parlato di profonda stupidità perché ci eravamo ricordati di quando andammo a dormire alle 6 e ci alzammo alle 8. Tutto qui! Ma come le pensi certe cose?!”
Lui ci guarda e dice “Eh vabbè! Non vi scaldate tanto, belli! Scusate mi sono sbagliato.” Io dico “Ecco; va già meglio.” Poi George dice “Ah ecco! Paul questa mattina è passato Stu da casa mia e ha detto che oggi alle sette dobbiamo stare al Cavern per il concerto e le prove sono alle 5 a casa sua.”
Paul sbuffa e dice “Ma che palle! Volevo dormire oggi.. Almeno il concerto finisce presto?” Geo dice “Tranquillo Paul alle 7 e mezza puoi tornare a casa! Oh e quasi dimenticavo… domani Ringo torna dal suo tour con Rory..alle 6 e un quarto all’aereoporto Va bene?” Paul annuisce e continua a mangiare il suo amato pezzo di crostata poi io dico “Ringo tornerà qui?” e George dice “Si. Non ti sta simpatico per caso?” io dico “No, no! Anzi io adoro quel ragazzo.. non lo conosco molto perché ci siamo conosciuti solo 8 mesi prima che partissi ma siamo ottimi amici..muoio dalla voglia di rivederlo… Paul, George..posso venire con voi domani?” Paul ingoia il boccone e dice “Ma certo…a proposito ti va di venire al concerto e magari anche alle prove?” io a malincuore dico “Devo studiare storia… George ma noi dopo il pranzo usciamo o no?” lui annuisce ed io sorridente dico “ Allora ci sarò! Hey Biscotto, studiamo assieme?” Lui dice “Certo! Che quando finiamo devi farmi vedere come fare un accordo.. va bene?” Io annuisco sorridente.
Paul dice “Beati voi che mo uscite..io devo fare altre due ore qui dentro..e come se non bastasse devo fare chimica in cui sono uno schifo…” Io dico sorridendogli “Dai Paul non demoralizzarti! Se sai le basi è tutto okay..le sai vero?” lui ride e dice “Beh..diciamo Ni..” Geo dice “Vergognati Paul! Le so addirittura io! Ti hanno ammesso qui perché sei più bravo degli altri, dicevano..” e Paul dice “ Sarei stato avvantaggiato, dicevano!” io dico “Meh Paul! Finiscila di fare il morto, e su con la vita che questa sera voglio vederti bello allegro va bene?” lui sorride e annuisce poi suona la campana io saluto come al solito Paul con il bacio sulla guancia, lui fa lo stesso e poi andiamo via.

*A CASA MIA*

“Okay, George spicciamoci a studiare se vuoi che ti spiego quell’accordo va bene?” lui annuisce e dice “Okay Abbey ma…hai dei biscotti?” io dico “Eh certo George, in casa McCartney-McCarthy non mancano mai!” Lui dice “Vedi perché vi adoro!”

*MEZZ’ORA DOPO*

“FINISCIUTOOOOOOO” Urla Geo entusiasta io rido e dico “Geo ti adoro quando fai l’analfabbbbbbeta!” Lui ride e dice “Anche mi adoro! No scherzo.. anche io adoro te..ma in generale diciamo!” io sorrido e lo abbraccio poi dico “Awww Joj!” lui perplesso dice “Joj? Nessuno mi ha mai chiamato così..oh ma è bello come soprannome! Joj, Joj..Fantastico! Grazie Ab!” io rido e dico “Prego Joj!Dobbiamo muoverci se vuoi imparare l’accordo però..” così io e Geo saliamo in soffitta prendiamo le chitarre ed io gli insegno l’accordo.
Lui usa una chitarra che avevamo sempre, in più nuovissima e montata “Normalmente” dato che io e Paul ne condividevamo una montata “Al contrario” Vabbè.. In ogni caso George ci mette pochissimo per imparare..è davvero bravissimo con la chitarra sembra nato con una chitarra in mano..dopo tutto, disegna tantissime chitarre e i suoi quaderni sono un negozio di musica in miniatura; è questo che adoro del mio Biscotto!
Sentiamo la porta aprirsi io urlo (siamo al piano di sopra) “CHI E’?” poi sento “ABBEY!GEORGEEEE! SONO PAUL, C’E’ ANCHE JOHN!” poi John dice “CIAO RAGAZZI!” Io e Geo scendiamo di corsa e salutiamo tutti poi Paul dice “Beh hai imparato l’accordo?” Geo sorridente dice “Si! E devo dire che Ab è proprio una brava insegnante!” io arrossisco un po’ e dico “Ragazzuoli lo sapete che ora George si chiama Joj?” John e Paul in coro dicono “Joj?! Fantastico!” Paul dice “Abbey l’hai inventato tu?” Io sorridendo dico “Ja!” John dice ridendo “Non avevo dubbi..” Io perplessa chiedo “Hey, cosa intendi John?” “Non pensare male..intendevo dire che c’è da aspettarselo da una come te che inventa una cosa ogni due secondi..è un complimento! E John Lennon non fa quasi mai complimenti…” Io dico “No Joohn! Non diventare una pietra, voglio il vero John, dolce che conosciamo noi..non quello con la maschera di ferro. Ma ti voglio bene in ogni caso … perché so come sei davvero..”
C’è silenzio.. Paul e George sorridono John mi guarda con un bagliore negli occhi..erano un po’ lucidi così lo abbraccio e dico “Ti voglio bene Johnny” lui ricambia l’abbraccio e dice “Anche io ti voglio bene Abbey…Grazie..” poi sento una lacrima cadere dalla sua guancia e dico “Vedi John..non è così difficile ma se non vuoi essere così con tutti, ti capisco ci siamo noi”
Si asciuga velocemente la lacrima e dice “Dovresti fare la psicologa.. sai che da quando è morta mia madre avevo promesso di non piangere più, ce la stavo facendo ma.. Non ne sono molto fiero …” io sorridendogli dico “Beh abbiamo rimediato, Guarda il lato positivo! Ma se posso permettermi…come mai questa promessa?” lui guarda a terra poi torna a guardarmi sospira e dice “Perché non volevo più provare quella sensazione..” io gli sorrido dolcemente e dico “Ti capisco ma molte volte il pianto è un semplice atto liberatorio, non significa essere deboli ma essere talmente forti da dimostrare che si ha un cuore.”
Non so perché ma Paul e George cominciamo ad applaudire ed io dico “Hey ma che vi è preso?” Paul dice “Come cosa ci è preso? Hai detto una di quelle frasi capaci di far sciogliere un iceberg..ed ecco la nostra Abbey poetica.” Io faccio un inchino e dico “Grazie.”
John mi sorride e dice “Sono fiero di avere amici come voi! Dove le trovo persone sia stupide che intelligenti e poetiche..” io con tono stupido dico “Ohohoh ma Grazie John.” Poi George guarda l’orologio appeso al muro e dice “Ragazzi sono le 5 meno dieci dobbiamo stare da Stu tra dieci minuti.. Abbey, Paul posso usare la vostra chitarra stasera?”
Paul dice “Ma certo! Fai pure l’importante è che non tenti di mangiarla altrimenti mio padre ci ammazza..non tanto Abbey ma uccide me.” Io rido e dico “Ti salverò io Paul! Se tu sei Superman io sono Wonder Woman!” Paul ride come un cretino e John mette il viso tra le mani e ride.
Poi usciamo di casa e ci avviamo verso casa di Stu che per nostra fortuna abita Abbastanza vicino.
Suoniamo il campanello e ci apre subito Stu che dice “Salve Ragazzi!” e noi in coro “Ciao Stu!” Poi Paul dice “Stu, abbiamo portato anche Abbey con noi..spero che non ti dispiaccia.” Lui dice “Affatto! E’ un piacere averla qui… so che sei molto brava a suonare in generale e anche a cantare..magari ci puoi dare qualche consiglio!” Io sorridente dico “Certamente, se volete io ci sono.”
Poi ci avviamo verso la soffitta. Non è la solita soffitta piccola e non molto illuminata, è come uno studio di registrazione..non l’avevo mai vista. Appena entro rimango a bocca aperta e dico “Wow..” Stu sorride e dice “Sono contento che ti piaccia… se hai voglia di registrare qualche cosa vieni da me. A qualsiasi ora e ti aiuterò!” io entusiasta dico “Grazie mille Stu! Ne terrò conto.”
Escono tutti gli strumenti poi John dice “Stu ti va bene se ci cambiamo tutti qui da te? Sempre se non ti diamo fastidio.” Lui dice “Fate come se questa fosse casa vostra ragazzi!” è davvero molto gentile.. poi John aggiunge “Geo, sono passato da casa tua ed ho preso tutta la roba..” George fa un segno con la mano per ringraziarlo. Accordano gli strumenti.
Paul comincia “One, two, three,, FOUR!” e cominciano ad interpretare un brano di Elvis.
Suonano altre canzoni molto richieste dai ragazzi e concludono con una loro creazione “The One After 909.
Dopo tutto io applaudo, sono fantastici! Loro fanno un inchino e nel frattempo erano già le 6.25 così cominciano a prepararsi.
Andiamo tutti in camera di Stu, io mi siedo sul letto e comincio ad ammirare la sua chitarra… L’ultimo a prepararsi è Paul. Oggi i loro pantaloni sono più attillati del solito. Avevano i Pantaloni di pelle Attillati, una giacca di pelle, una maglietta aderente nera e degli stivaletti neri un po’ stile country con qualche borchia.
Sono davvero carini..così dico “Ragazzuoli…lasciatevelo dire, siete favolosi.. Come fanno alcune ragazze a non sbavarvi dietro? Oh un attimo…sono tutte cotte di voi..Eh già.” Sorridono e poi George dice “ Non tutte.” Paul continua “Tu non ci sbavi dietro..devo dire che hai un ottimo autocontrollo per non rimanere estasiata alla vista di ragazzi belli come noi!” Io faccio segno a Stu chiedendogli se potevo lanciare il cuscino a Paul.
Stuart annuisce ed io dico “Paul, chi te lo dice che non abbia una cotta segreta? EH?” Poi rido e gli lancio il cuscino… Beh forse è vero.
Sono davvero dei bei ragazzi, gentili e dolci..in particolare Paul, spero di non essermi presa una cotta per lui…In fondo è il mio migliore amico e due migliori amici come noi rischierebbero di rovinare tutto.
Non sono certa che mi piaccia davvero..ma l’ho sempre reputato un bel ragazzo sia fuori che dentro. Quest’anno la sua bellezza generale si è accentuata..Mi perdo sempre nei suo occhi nocciola da cucciolo, poi al sole sembrano verdi per non parlare dei suoi capelli castano scuro quasi nero.. Mi fa impazzire… Abbey stai calma, ricordati che è il tuo migliore amico! Ma non credo Paul ricambi, il nostro rapporto è lo stesso anche se quest’anno sembra essersi rafforzato..non saprei.
Saliamo sul furgoncino di Stu e andiamo al Cavern. Parcheggiamo sul retro e poi i ragazzi prendono gli strumenti e andiamo dietro le quinte; mancano dieci minuti all’inizio così decidono di dare un’ultima accordatura ai loro strumenti. Qualche istante prima che venissero presentati mi affaccio per vedere chi è tra il pubblico.. Vedo Amy, Cyn, la mia amica Mary e.. Chuck certo che ha proprio una faccia tosta quello lì!
Sono sicura che questa volta non si avvicinerà nemmeno a noi dopo la lezione che ha avuto ieri. Scuoto un po’ la testa e poi ritorno dietro le quinte, sono tutti molto allegri ma Paul è abbastanza assonnato.. beh come me! I suoi occhi sono lucidi a causa dei continui sbadigli; George dice “Tranquillo Paul tra poco tu ed Ab potrete tornare a casa… ma se proprio non ce la fate potete andare ora rimanderemo il concerto.” Paul si strofina un po’ gli occhi e dice “No, no io rimango.. ci tengo al concerto! Hey Abbey se vuoi ti accompagno a casa…” io dico “Ma no! Ho fatto tanto per vedervi..tornerò con te.” Paul mi sorride e fa l’occhiolino.. Santo cielo ha un sorriso fantastico… Credo che sia ufficiale: Mi piace Paul e anche molto.
Una ragazza che lavora al Cavern sale sul palco e presenta i ragazzi. Appena lei dice “LADIES AND GENTLEMEN, THE QUARRYMEN!” loro salgono sorridenti sul palco. Io vado tra il pubblico e tento di stare il più vicino possibile al palco. Come al solito Paul inizia con “Ehm..Hi everyone and good evening. How are you? We’d like to sing the songs that you all asked us to sing..so we hope you enjoy it.” Poi si consulta un po’ con gli altri e si sente “One, two, three, FOUR!”

*CIRCA MEZZ’ORA DOPO*

Finisce il concerto…quella mezz’ora è stata molto difficile dato che morivo di sonno ma grazie ai ragazzi sono viva! Paul è quello che ha sofferto di più..a momenti sveniva, forse per il sonno ma non credo sia solo questo.
Io, Amy, Cyn e Mary andiamo dietro le quinte. Mary è completamente innamorata di Stu quindi si fionda da lui mentre Amy e Cyn vanno da George e John.
Tutti lasciano i loro strumenti. Paul si dirige verso di me dicendo “Abbeyyy!” e poi si abbandona completamente a me e a bassa voce dice “… ti prego.. che qualcuno mi accompagni a casa… non ce la faccio più, davvero…” ha le mani ghiacciate ed è pallido io poso le labbra sulla sua fronte che sembrava una caldaia così dico “Paul, sicuro di stare bene?..secondo me hai la febbre..” lui con un filo di voce dice “Sto bene..ho solo sonno tranquilla..” poi tenta di ricomporsi e di sorridere.
So che non sta bene.. i suoi occhi dicono tutto. Stuart si avvicina a noi e dice “Paul, Abbey ha ragione..non stai molto bene. Dai vi riaccompagno a casa!” Così io prendo il mio cappotto nero, Paul e Stu prendono il loro e andiamo nel furgoncino.
Buona parte del tragitto verso casa Paul aveva la testa appoggiata al finestrino e fissava il vuoto. Poi vicino casa di Stu appoggia la testa sulla mia spalla… Non ha parlato per niente. Stu ci guarda dallo specchietto un po’ preoccupato.
Sono le 7.45. Arriviamo a casa e Stu dice “Paul vuoi una mano?” lui però dice “No, no tranquillo Stu.. ci vediamo domani!” Stu dice “NO! Tu domani stai a casa e non esci..non faremo nessun concerto. Ti verremo a trovare e rimettiti presto.” Lo salutiamo con la mano e poi entriamo in casa.
Appena entriamo in casa Paul si butta sul divano e si mette un cuscino in faccia. Si misura la temperatura e come previsto aveva la febbre : 39.45°C.
Appena vede la temperatura esclama “Ma che cavolo eh!” io corro in cucina bagno un fazzoletto di stoffa con l’acqua ghiacciata e torno da Paul. Poggio il fazzoletto sulla sua fronte e dico “Tu non uscirai da questa casa finchè non starai bene e per bene intendo DAVVERO bene!” lui mi guarda rassegnato e dice “Ma questa settimana dovevamo fare altri tre concerti, non posso mancare..poi come ho resistito oggi posso farlo domani, dopo domani e ancora dopo!” io dico “Paul non voglio che tu stia male e non voglio nemmeno vederti triste… mi farebbe piacere vederti in forma come al solito. Hai sentito Stu? Devi stare a casa e rimetterti. Fare l’eroe non serve a nulla se sai che alla fine cadrai rovinosamente a terra…”.
Paul mi sorride dolcemente ed io ricambio. Mi alzo per prendergli una coperta e lui dice “Abbey..” ed io rispondo “Dimmi Paul” “Ti voglio bene…grazie di tutto.” Io mi avvicino a lui gli bacio la guancia e dico “Non devi ringraziarmi, è un mio dovere… tu mi hai sempre aiutata in ogni cosa e in un modo o in un altro devo ricambiare.” Poi mi allontano per prendere la coperta.
Entro nella nostra stanza ed apro il cassetto e prendo la coperta. Sotto trovo un bigliettino scritto da Paul che dice ‘Mi dicevi di sorridere nonostante tutto..anche se mi fosse capitato il peggio, mi sta capitando ora ma non riesco ad andare avanti. Credevo fosse facile sorridere.. ma non è più la stessa cosa. Sono solo a Liverpool e non ho nessuno qui con me neppure mio padre o mio fratello Michael… Mi mancate tutti. -14 febbraio 1957-‘
leggendo quel biglietto mi viene un colpo al cuore e mi sono resa conto di come sono stata stupida ed egoista ad andare a vivere a Parigi con i miei zii e a lasciare qui il povero Paul da solo..lui c’è sempre stato per me mentre io non ho fatto lo stesso. Che egoista!
Paul è tra le persone più forti che abbia mai conosciuto… è raro che si lasci prendere dallo sconforto e che inizi a piangere ma ricordo ancora quando, mentre addobbavamo la casa, pianse tra le mie braccia. Più passano i giorni più voglio tenerlo stretto a me per far si che si sfoghi completamente, quel ragazzo ha troppi pianti repressi…
Vado verso il divano e, quando prendo la coperta per coprirlo, vedo che dorme profondamente. Mi scappa un sorriso.. è davvero dolce, è più innocente di un bambino.
Lo copro fino alle spalle e gli accarezzo i capelli…mi sento la ragazza più fortunata del mondo a stare qui con lui non voglio più lasciarlo solo, non resisterei più .. lui è come l’ossigeno per me; prendo il fazzoletto di stoffa lo bagno ancora e lo poggio sulla fronte di Paul poi mi cambio prendo la coperta dal mio letto e mi metto a dormire sulla poltrona accanto al divano.

*LA MATTINA SEGUENTE*

Sono ancora le sei del mattino… Paul dorme ancora e sta abbracciando il cuscino.. Ogni giorno è più dolce! Spero tanto che stia meglio…Dato che dorme, potrei fargli un ritratto … Sperando che non si svegli mentre disegno.
Prendo il mio blocco da disegno ed una matita sanguigna, mi siedo a terra con le gambe incrociate ed inizio a disegnarlo.

*MEZZ’ORA DOPO*

Ho quasi finito..devo solo fare le ombre…devo dire che è venuto davvero bene.
Paul apre un po’ i suoi occhi ed io nascondo in fretta tutto dietro la mia schiena. Poi mi sorride un po’ e dice a bassa voce “Cosa stavi facendo Ab..?” io dico “Ehm..nah niente!” rimango lì imbambolata a fissarlo; lui si mette seduto si stiracchia e, tenendo la coperta stretta a sé, si siede dinanzi a me con le gambe incrociate.
Mi guarda attentamente –Mi sto sciogliendo!!- e dice “Dai Ab, cosa stavi facendo?” io dico “Nulla Paul, Te l’ho detto!” e lui sorridendomi dice “Allora cosa ci fai qui seduta a terra a fissarmi?” uffa ma ha la capacità di mettermi in difficoltà ogni volta! Io tentando di cambiare argomento dico “Come ti senti?” lui si morde il labbro e dice “Meglio..ma devi ancora dirmi cosa facevi.. e dai! Cosa nascondi dietro la schiena? Vedi che sarò anche malato ma posso scoprirlo con le cattive sai..” io mi arrendo e prendo il blocco da disegno… glielo passo e lui lo apre.
Sorridente dice “M-ma è fantastico!” “Modesto il ragazzo eh!” lui mi guarda e dice “Beh con fantastico intendo la somiglianza… non che io sia fantastico, se lo dicessi sarei un odioso narcisista.. ma c’è qualcosa che non sai fare?” io guardo a terra, poi rialzo un attimo lo sguardo e dico “Non ho saputo starti vicino nel modo giusto…” lui diventa più serio chiude il blocco da disegno e dice “M-ma cosa intendi Abbey?” poi mi passa il blocco, io lo riapro e dico “Sai cosa intendo... in quei due anni non sono stata come avrei dovuto essere… sono stata un’egoista e non ho pensato a te, che eri qui a Liverpool, ma ho pensato alla mia vita a Parigi.”
Paul prende un respiro profondo si avvicina a me e dice “Non ha importanza. Quel che è stato è stato. Forse è stato meglio che tu sia stata a Parigi..ti serviva una pausa dal mondo.. stavi peggio di me. Ammetto che mi sei mancata moltissimo ma non potevo certo calare dal nulla e pregarti di tornare qui. Sarei stato solo un problema.”
Io lo guardo negli occhi (un po’ lucidi) e dico “Credimi, non lo saresti stato affatto…” poi aggiusto con la mano i suoi capelli un po’ spettinati e dico “..forse mi è servita quella pausa. Ma l’avrei potuta avere anche a Liverpool e allo stesso tempo sarei rimasta con te, sii obbiettivo Paulie sono stata egoista…”lui dice “Ma perché stiamo parlando di questo?” io dico “Ieri sera mentre prendevo la coperta, ho trovato un biglietto scritto da te..” lui mi blocca mettendo la sua mano sulla mia bocca e dice “Non era nei miei piani che tu lo leggessi ma va bene così.. ora sai che se vuoi uccidermi basta che tu vada via. E’ l’arma peggiore che tu possa mai usare…”
Sono felicissima … non troverò mai più nessuno come Paul! Non riesco a fare altro che sorridere come una cretina poi chiedo “Seriamente Paul? Sicuro che non sia la febbre?” sono incredula… e lui dice “Ma certo che no! Sono serio…è vero non sei una ragazza o un’amica qualunque..”Io lo abbraccio forte e dico “Non troverò mai un ragazzo più dolce di te… Ti prometto che ci sarò sempre. Anche se dovessi essere in punto di morte conta sempre su di me.”
Lui ricambia l’abbraccio e dice “Questa è una promessa?” io sorridendogli dico “Certo che è una promessa.”
Mi sorride.. non capisco se sia un sorriso dolce, triste, realizzato oppure il sorriso di qualcuno che avrebbe voluto piangere ma si è trattenuto.. io non chiedo nulla e rimango a fissare la punta del suo naso diventata rossa per il raffreddore.. è così tenero! ^^
Così con l’indice tocco la punta del suo naso e sorridendo dico “Paulie lo sai che sembri tanto Rudolph?” Lui spalanca gli occhi e si copre il naso con le mani ed io dico “E dai nooo! Sei così tenero..” lui scuote la testa ed io annuisco.
Poi riesco a fargli togliere le mani dal suo naso.
Lui ride e poi dice “Sai Abbey… mi ricordi tanto mia madre.. faceva esattamente lo stesso. Ti prego lascia che ti chiami mamma almeno per questo periodo..” io mi mordo il labbro e dico “ Certo Paul.”
Sono le 7.30 in teoria dovrei prepararmi per la scuola…
Suona il campanello. Io vado ad aprire e trovo dinanzi a me un George Harrison con un sorriso enorme che dice “Ciao Abbey! Ho una bellissima notizia!” io felice dico “Spara!” “Oggi la scuola è chiusa perché c’è uno sciopero generale..fuori ci sono tutti i professori con dei cartelli in mano!” io felicissima dico “Per fortuna! Oggi è uno di quei giorni in cui non ho davvero voglia di sentire le voci strazianti di quelli lì! Biscotto entra!” lui entra e chiede “Ab come sta Paul?” in quel momento arriva Paul con la coperta stretta a sé che saluta Geo con la mano.
George dice “Hey Paul! Come stai?” lui sorridente dice “Meglio..” “ Paul oddio sai che assomigli a Rudolph con quel naso rosso!”
Paul si copre completamente con la coperta e si avvia verso la cucina io dico “PAAAAAAAAAAAAAAUL!” e lui dice “MMMMMMMMMMMMMH?” Geo con tono dolce dice “Sai che io adoro Rudolph!”
Paul torna da noi e dice “Geo ma oggi non dovevamo andare all’aereoporto a prendere Ringo?” George annuisce e dice “Noi andremo. Tu DEVI stare a casa, Va bene?” Paul dice “Dai sto bene!” io dico dubbiosa “Paul, sei pallido come un lenzuolo… quanto hai?” lui dice “Ehm..38.13°C ma sto benissimo!” io stupida gli dico “Paul TU SEI PAZZO. Hai la temperatura alta e stai bene?! Ma anche no caro, lo faccio perché voglio che tu stia bene non per altro..lo sai..” Lui mi sorride e mi guarda profondamente negli occhi…è come se il suo sguardo stesse scavando dentro la mia anima e stesse trovando ogni minimo dolore ormai sepolto nei miei ricordi… impressionante..
George dice “Eh Paul…dovresti essere fiero di avere una ragazza come lei al tuo fianco, ti vuole davvero bene..”

*RACCONTA PAUL*

Allora…sono io il pazzo, oppure dagli occhi di Abbey riesco a vedere tutte le cose che ha deciso di dimenticare?
Non dev’essere stato facile ricostruirsi una vita a Parigi … Ma quella ragazza sa capirmi come nessuno. Per lei sono come un libro aperto: Capisce tutto di me leggendo quello che vede nei miei occhi..eppure non credo di mostrare così tanto quello che provo. Ormai sono abituato ad essere una lastra di ghiaccio, ma da quando è arrivata lei è come se una tempesta di sentimenti si stesse scatenando in me, non sono nemmeno certo di quello che sta succedendo ma una cosa è certa:
Ho sempre amato Abbey in un modo o in un altro… mi è sempre piaciuta ma non ho mai avuto il coraggio di dirle quello che provo.
La conosco da anni e non è mai cambiato nulla. Sono sempre il solito che nasconde i sentimenti..l’unica paura che ho è quella di rovinare tutto.
E se lei non ricambiasse i miei sentimenti? Sarebbe come ricominciare tutto da zero. Ma quest’anno non è come le altre volte c’è qualche cosa di diverso in lei che non avevo mai visto prima..
Non so spiegare cosa ma la amo ogni giorno di più e non so per quanto ancora resisterò dal dirle ‘Ti amo, l’ho sempre fatto e per sempre lo farò.’ Ma di questo passo non succederà nulla e mi ricorderà come “Il ragazzo che piangeva tra le mie braccia” io so solo che la ricorderò come “La ragazza che ho sempre amato e che continuo ad amare”.

Continua nel capitolo 5...

***Spazio dell’autrice: Salve amati lettori! :3 Spero che vi sia piaciuto questo capitolo. E anche la nostra Abbey è innamorata di Paul... Riusciranno a fidanzarsi? Hehehe Mistero! ^^ Raga oltre che leggere recensite dai! Ne sarei molto felice… Spero che continuiate a segurimi ♥ Love you all ^^ Bye al prossimo capitolo! (: -TheNowhereGirlOfYesterday- ***
   
 
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