Serie TV > Streghe
Segui la storia  |       
Autore: lanterna_    22/12/2012    3 recensioni
[dal primo capitolo] Vedete, il problema di essere un Halliwell è proprio questo: tutti si aspettano sempre grandi cose da te – il che può anche essere una passeggiata se ti chiami Wyatt, visto che lui riesce a sterminare quindici Demoni in altrettanti secondi (secondi, capito? Non minuti, ore o anni. Secondi!), ma per me la cosa non è ugualmente semplice. [...]
Sono vivo. E non conosco nessuna Bianca. E Wyatt non è malvagio, è solo il solito fratello impossibile da raggiungere.
Non è malvagio, non è malvagio, non è malvagio...
{Chris/Bianca}
Genere: Azione, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bianca, Chris Halliwell, Un po' tutti, Wyatt Matthew Halliwell
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

II capitolo:
Ovvero
Perché a volte mi sento persino più incapace del mio stesso corpo




Non so bene quando siano cominciati questi strani incubi che faccio ogni tanto.

Voglio dire, fin da bambino ho sempre avuto delle bizzarre sensazioni, momenti in cui mi sembrava di vivere déjà vu o situazioni simili, ma è solo da poco – quanto sarà? Cinque, sei mesi? – che ho cominciato a sognare quella roba lì.

All’inizio erano semplicemente dei flash, immagini sfocate che duravano dieci secondi al massimo, ma ultimamente sono ricchi e particolareggiati e durano molto di più. Ho il tempo di capire cosa sta succedendo e dove mi trovo, prima di svegliarmi impaurito e col fiato corto.

La cosa, ovviamente, non mi piace.

Ok, va bene, lo ammetto: ho paura. Sì, problemi? Ho diciannove anni e i miei incubi mi fanno paura. No, di più, mi
terrorizzano.

Possibile che i miei sogni non siano solamente dei sogni? Possibile che Wyatt diventerà davvero malvagio, un giorno?

No, mi rifiuto di crederci. Wyatt è lo stesso che ogni giorno si fa gli affari miei perché vuole sempre sapere tutto della mia vita – che rottura, a proposito! – e che si preoccupa per Mel come se fosse un piccolo tesoro. Adora mamma e papà, e anche le zie, gli zii e i nostri innumerevoli cugini.

Ci vuole bene, non ci farebbe mai del male. Ne sono assolutamente sicuro.

Eppure...

Bah, io so solo che qui non ci capisco più niente!

 


«Chris! Svegliati! Chris!»

Apro gli occhi di malavoglia e mi trovo di fronte mia madre. Sembra piuttosto infuriata, ma mi sono appena svegliato: il mio cervello non è ancora abbastanza attivo per analizzare il motivo della sua ira.

«Chris, è tardissimo! Perché non sei ancora alla Scuola di Magia?»

«Uhm? Oh, caz–» mia madre mi lancia un’occhiataccia e per fortuna riesco a frenarmi in tempo. «Ehm, non mi sono svegliato. Scusa, mamma. Mi cambio in un attimo e vado!»

Mia madre mi guarda scuotendo la testa, le braccia al petto nella posa tipica di quando sta per fare una ramanzina. «Christopher Perry Halliwell, non è così che...»

«Sì, mamma, certo, hai ragione» mi affretto a rispondere, senza neanche sapere cosa stava per dire. Mi alzo dal letto in fretta e furia e in un secondo sono accanto a lei. «Ma ora devo andare o farò davvero troppo tardi!»

Detto questo, le lascio un piccolo bacio sulla guancia e orbito via prima che possa aggiungere altro.

Lo so, sono furbo.

Poggio i piedi scalzi sulle piastrelle fredde del bagno e rabbrividisco per il contatto. Mi spoglio velocemente ed entro nella doccia. Il getto dell’acqua bollente mi riscalda all’istante e mi aiuta a svuotare la mente, a pensare.

Cosa devo fare?

Devo preoccuparmi sul serio e spifferare tutto ai miei genitori oppure fare semplicemente finta di nulla?

Chiudo gli occhi e mi coglie un brivido. L’acqua calda mi scende lungo la schiena e mi dona una sensazione estremamente piacevole. Il mondo sembra un posto bellissimo, in questo momento.

Così realizzo. Perché preoccupare inutilmente i miei? Non è successo assolutamente nulla, alla fine. In effetti, ora che sono così calmo, non posso che darmi dello stupido per essermi penato tanto. E per cosa, poi? Perché ho fatto dei brutti sogni?! Non ho mica quattro anni, quando dopo un incubo andavo a rifugiarmi nel lettone dei miei!

No, non c’è bisogno di allertare nessuno.

Esco dalla doccia con la mente completamente sgombra da brutti pensieri e mi vesto alla svelta: un paio di jeans vecchi e malconci, una felpa verde e via. Dopodiché orbito immediatamente alla Scuola di Magia, direttamente nella mia classe.

«Christopher! Che fine avevi fatto? Sei in ritardo di almeno mezz’ora!»

Mia zia Paige mi lancia uno sguardo di fuoco da dietro la cattedra e io non posso fare a meno di sentirmi in colpa. «Scusi professoressa. Non ricapiterà più» le prometto, cercando di essere il più convincente possibile.

È strano rivolgermi a mia zia dandole del lei, ma qui a Scuola non posso fare altrimenti. In quest’aula è solo una mia insegnante, non una parente. Devo solo prenderci un po’ la mano.

Zia Paige sospira e mi manda al posto con un cenno del capo. «Sarà meglio per te» mi intima, seguendomi con lo sguardo finché non mi siedo al mio solito banco.

Quest’aula è qualcosa di enorme. Voglio dire, tutte le sale della Scuola sono grandi, ma questa è proprio gigantesca. È perché qui studiamo Incantesimi, e quindi dobbiamo esercitarci lanciandoceli contro e facendo apparire cose dal nulla, ed è ovvio che serve molto spazio.

L’aula contiene infatti solo una trentina di banchi – che ospitano altrettante persone – oltre alla cattedra di zia Paige proprio vicino alla porta, ma il resto è completamente vuoto – non fosse per due librerie straripanti di libri di Magia affisse al muro e dei cuscini sparsi a terra che a volte usiamo per allenarci – e non si riesce a vederne la fine. In effetti non so nemmeno se quest’aula ce l’ha, una fine.

Il mio banco è uno dei più lontani e nascosti dalla cattedra: normalmente tendo a sedermi davanti al professore perché mi aiuta ad evitare distrazioni e quindi mi concentro meglio, ma in questo caso temevo che tutti mi avrebbero considerato come il cocco della zia se mi fossi seduto proprio di fronte a lei, così ho scelto un posto in fondo. Poco male: in Incantesimi vado benissimo di mio – una delle poche volte in cui devo ringraziare la mia discendenza –, quindi non ho bisogno di stare sempre attento in classe.

«Allora, Chris» dice mia zia, sottolineando il mio nome con la voce in un modo che mi gela il sangue nelle vene. «Stavamo parlando di come si può invocare un defunto. Potresti essere così gentile da spiegarcelo tu?» la sua voce è stranamente leziosa: assolutamente un brutto segno.

«Certamente» rispondo sicuro di me. Niente di più facile. «Servono cinque candele bianche da disporre in cerchio. Dopo averle accese ci si concentra sul defunto e poi si pronuncia:
Ascolta le parole dell’invocazione
Spirito dell’Altra Dimensione
Vieni a me in co–
”»

Mi fermo all’improvviso. Non perché non mi ricordi più la formula – no, quella l’ho imparata molto tempo fa –, solo perché ho sentito qualcuno chiamarmi. Nella mia testa.

È una sensazione familiare, comune a tutti gli Angeli Bianchi: se un Protetto ha bisogno di te, in qualunque momento, basta che pronunci il tuo nome perché tu lo senta, ovunque tu sia.

Naturalmente, essendo un Angelo Bianco solo a metà, a me non erano ancora mai stati affidati dei Protetti (se proprio ci tenete a saperlo, il primo Protetto di Wyatt gli è stato assegnato quando aveva sedici anni. Così, giusto per farmi sentire ancora di più uno schifo), se non si esclude la mia famiglia, ovvio.

Ma ora... sento distintamente qualcuno implorare aiuto a gran voce nella mia testa. Non è nessuno della mia famiglia, riesco a percepirlo chiaramente: è come se la vedessi qui davanti a me. È una donna, sulla trentina probabilmente, con dei corti capelli biondi e grandi occhi verdi. Ed è spaventata a morte.

«Allora, Chris? Stavi andando così bene!»

Mi volto lentamente, come in trance, verso mia zia che mi si è avvicinata e ora mi sta guardando preoccupata.

Scuoto la testa. «Scusa zia, devo andare.»

Non le do altre spiegazioni. L’ho anche chiamata ‘zia’ – e tanti saluti alle regole della Scuola –, ma in questo momento ho affari più importanti a cui badare.

Quindi mi concentro sulla voce della mia Protetta e istintivamente so dove devo andare. Orbito via con l’immagine del volto sbigottito di zia Paige impresso nella mente.

Quando faccio la mia grande entrata in scena in un vortice di lucine azzurre, la prima cosa che noto è il grande manifesto appeso a un muro di un giallino scolorito di una ragazza più nuda che vestita che invita ad andare in un night club.

Sollevo le sopracciglia rendendomi conto che sono in uno dei quartieri più malfamati di San Francisco, poi sento delle urla alle mie spalle e mi riscuoto immediatamente.

La donna bionda che ho visto nella mia mente – di cui ora, chissà come, conosco il nome: Leanne Scarlett. Deve essere un altro dei bonus da Angelo Bianco – è stesa a terra. Ha la gamba sinistra ricoperta di sangue, ma intuisco subito che la ferita è superficiale. Quello che mi preoccupa, invece, è la posa innaturale del braccio destro. Probabilmente è spezzato.

In piedi incombente su di lei c’è un’altra donna che però non riesco a vedere in volto perché mi dà le spalle.

«Ora pagherai per quello che hai fatto!» urla la donna. Si china verso Leanne con un gesto fulmineo e solo ora mi accorgo che ha in mano un coltello.

Vado nel panico – ci manca solo che la mia prima Protetta muoia un secondo dopo che mi è stata affidata! – e prima ancora che cominci a pensare a cosa fare, il mio corpo ha già reagito al posto mio: la mia mano si è mossa come di sua volontà e ho sentito la magia farsi largo in me, spedendo la tizia – un Demone? – lontano da Leanne.

Non è la prima volta che mi capita una cosa del genere, anzi. Quando mi trovo in situazioni di pericolo o roba del genere, spesso il mio corpo agisce prima di me. Non so spiegarlo, è come se il mio corpo fosse più preparato di me, nel battersi con i Demoni. Come se si fosse allenato per anni da solo, prima che io mi ci insidiassi.

«Chris? Sei tu?» mi urla Leanne, provando a rialzarsi ma ricadendo subito a causa della gamba ferita.

«Ferma!» rispondo, precipitandomi da lei per verificare le sue condizioni da vicino.

Purtroppo, faccio a malapena a tempo a piegarmi verso di lei che sento una voce rabbiosa parlare dietro di me. «E tu chi saresti?»

È una voce stranamente familiare ma che mi sfugge al tempo stesso: come di un vecchio amico dimenticato da tempo.

Mi giro e rimango letteralmente a bocca aperta.

Davanti a me c’è la tizia che minacciava Leanne. Si sta asciugando un rivolo di sangue che le cola da un taglio sulla fronte – credo di averglielo appena procurato io – e mi fissa con odio con quei grandi occhi castani. Ha dei lunghi capelli scuri e veste in modo provocante: indossa una minigonna di jeans e un giacchetto di pelle che le mette in evidenza il seno.

Ed è bellissima.

La riconosco in meno di un secondo e non posso fare a meno di rimanere immobile, congelato per un tempo che mi pare infinito: è la ragazza del mio sogno. Bianca.

D’un tratto tutto il mondo sembra andare a rallentatore. Anche da questa distanza, riesco a distinguere chiaramente le sue labbra aprirsi e richiudersi per formare le parole: «Uhm, poco importa. Ti ucciderò comunque!»

Un ghigno beffardo le increspa le labbra mentre mi tira il coltello che tiene in mano con una mira straordinaria.

Io sono ancora troppo stupito per fare alcunché, ma di nuovo il mio corpo reagisce senza che io nemmeno me ne renda conto: con una mano afferro Leanne e orbito via, lasciando che il coltello vada a conficcarsi sul muro alle mie spalle, proprio sul manifesto del night club.





Note dell’Autrice:


Buondì!

Oggi sono finalmente iniziate le vacanze scolastiche, e per festeggiare non avrei potuto non aggiornare^^

Cooomunque... non so che dire su questo capitolo, se non che è più o meno di transizione (anche se in effetti qualcosina succede. A Chris viene affidata la sua Protetta, incontra per la prima volta Bianca...). E ora?

Il prossimo capitolo è già pronto, devo solo dargli una sistemata. In ogni caso, dovrebbe arrivare fra cinque, sei giorni al massimo!


Approfitto di questo spazio anche per ringraziare tutti quelli che hanno letto il primo capitolo ;)
Un grazie particolare va a Cida e emmax5 che hanno sprecato un minuto del loro tempo per recensirlo!

Va bene, io me ne andrei. Se avete dubbi o altro, non esitate a chiedere, eh! E, insomma, se vi scappa una recensione, io sono solo che felice xD


Alla prossima,


Lanterna_
  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Streghe / Vai alla pagina dell'autore: lanterna_