CAPITOLO 25
L’aeroporto di Helsinki era
praticamente vuoto quel giorno, Mia si guardava in giro con un’espressione
circospetta: se non altro non avrebbero dato fastidio a loro quattro,
permettendo loro così di salutarsi in santa pace.
Salutarsi…
-Migé io non voglio andare
via!!!- piagnucolò la biondina saltando al collo del suo fidanzato e nascondendo
il volto sul suo petto com’era ormai solita fare da un po’ di tempo. Il bassista
le accarezzò piano i capelli.
-Nemmeno io voglio che tu
vada via, Mia, ma purtroppo prima o poi doveva succedere.- le disse staccandola
dolcemente da sé e guardandola negli occhi –In fondo devi aspettare solo una
quindicina di giorni e poi io vengo a Londra a trovarti, ok? Te l’ho
promesso.-
L’inglesina annuì
lentamente mantenendo un’espressione triste –Lo so, ma io sto male se non posso
vederti… E poi tormenterò Kyla per tutto il tempo.-
Migé rise tornando ad
abbracciarla –Credo che non sarai l’unica a tormentare.- le disse alludendo
all’altra coppia che si stava teneramente facendo le fusa poco distanti da loro
due –Anche Kyla credo sarà nervosa senza Ville, ora che sono tornati a parlarsi
e soprattutto ora che anche loro sono fidanzati.-
Mia lanciò un’occhiata
all’amica: effettivamente non aveva mai vista Kyla così felice, si vedeva che
Ville era dopo tutti i litigi e le scenate l’uomo che stava cercando.
Probabilmente anche lei sarebbe stata assillante, ma Mia sapeva che il suo grado
di pressione emotiva non era nulla in confronto al suo.
-Ti prego, fammi stare qui!
Mi piace Helsinki! Non capisco una parola di suomi, ma non è importante!! A me
basta anche dormire in cucina sul tavolo se è quello il
problema!!-
-Oh, Mia, credi veramente
che se dipendesse da me ti lascerei salire su quell’aereo?- replicò Migé
cullando la ragazza –Per quel che mi riguarda potrei sequestrare il pilota e
impedirgli di farlo partire! Ma sai che non posso… Pensa che una volta sposati
potremo vederci ogni giorno per tutta la vita! Ho aspettato 29 anni per stare
con una donna come te, due settimane mi sembra possano anche andare
bene!-
Mia ridacchiò scostandosi
leggermente dal bassista –Dillo ancora.-
-Cosa?- domandò spaesato
lui.
-Il fatto che hai aspettato
29 anni per stare con una donna come me.-
Migé sorrise illuminandosi
il volto di un’allegria molto vicina alla beatitudine e ripeté obbediente la
frase prima di baciare la sua fidanzata. –Sei la donna della mia vita, Mia, l’ho
capito dal momento in cui sei entrata in quel backstage con quel vestitino nero
che ti faceva assomigliare a una principessa delle fate. Credo di non avere
ancora ringraziato a dovere Kyla per la sua sbadataggine e Ville per il suo
smisurato ego che l’ha portato ad invitarvi nella saletta quella
sera.-
-Lo riferirò a chi di
dovere…- commentò la ragazza obbligando il bassista a concentrarsi nuovamente su
di lei.
Qualche metro più in là
Kyla e Ville erano abbracciati con le fronti che si toccavano, lei impegnata a
giocherellare col colletto della giacca di lui.
-E adesso cosa succederà?-
domandò.
Ville alzò appena lo
sguardo –Dobbiamo ancora decidere i particolari, ma alla fine diventerai la signora Valo.- rispose sorridendo,
leggermente imbarazzato: stava veramente per diventare il marito di
qualcuna?
-Non intendevo questo.-
replicò Kyla –Quando ci rivedremo adesso?-
-Migé va a Londra a trovare
Mia fra poche settimane, credo che mi infilerò nella sua
valigia…-
La ragazza sorrise senza
smettere di giocare con il colletto della giacca –Mi rendo conto solo adesso che
non abbiamo tenuto conto di molte cose, Ville, ad esempio: dove vivremo visto
che io sono di Londra e tu di Helsinki?-
-Ti ho già detto che a me
non importa nulla dei dettagli…- replicò lui meritandosi un’occhiata accigliata
da parte della ragazza –Anche se devo ammettere che sono dei dettaglia
abbastanza importanti.-
-Non ti rimprovero solo
perché non voglio litigare con te prima di partire…- disse Kyla posando un bacio
sulle labbra del cantante.
-Ma come? E io che adoro
litigare con te! Diventi decisamente eccitante quando ti scaldi…- obiettò lui
cercando di approfondire il bacio ma venendo bloccato da
Kyla.
-Oh, Ville! Perché devi
sempre dirmi frasi del genere quando non posso reagire di conseguenza?!-
protestò lei.
Ville alzò un sopracciglio
–Cosa intendi dire?-
-Lo sai benissimo!- rispose
lei arrossendo –Non potrò fare l’amore con te per settimane, credi che la cosa
mi piaccia?-
Ville la guardò a bocca
aperta: sicuro che quella che aveva parlato fosse la sua Kyla???
-Direi che conoscermi ti ha
fatto bene! Non ti facevo così ardita!- commentò teatralmente con un sorriso –Il
detto non era “sono inglese, niente sesso”?-
Kyla gli rifilò una
sberletta divertita sulla guancia, ma rispondendo al sorriso –Ti ho già detto
che ho delle origini tedesche… E poi non tutti gli inglesi sono così freddi come
li dipingono!- protestò.
-Già, ne conosco qualcuno…-
replicò Ville riuscendo finalmente a baciare Kyla –Ci sto in
valigia?-
Kyla ridacchiò –Possiamo
proporre uno scambio: Mia resta qui e tu vieni con me a Londra!-
disse.
L’idea sembrò accarezzare
per un attimo i pensieri di Ville, ma il cantante si scosse subito e afferrò le
mani della ragazza –No, Kyla, devo cominciare ad abituarmi a starti lontano per
un lungo periodo, altrimenti poi sarà una tragedia per me ogni volta che dovrò
partire per un tour.- disse –Sei come una droga per me, ho
notato.-
-Mi piace l’idea di
renderti dipendente da me…- rifletté Kyla incrociando le braccia dietro al collo
di Ville.
-Non sai neanche quanto.-
replicò il cantante avvicinando nuovamente il viso a quello della
ragazza.
Proprio in quel momento
l’altoparlante dell’aeroporto annunciò in inglese l’imbarco dei passeggeri
dell’aereo per Londra, l’aereo di Kyla e Mia, e a Ville si strinse la bocca
dello stomaco. Per la prima volta in vita sua sentiva la nostalgia afferrarlo
alla gola prima ancora che la persona in questione si
allontanasse.
-Ok, adesso devo cercare di
non piangere.- commentò Kyla sventolandosi con una mano gli occhi che
cominciavano ad arrossarsi. Ville la strinse ancora di più, come se un abbraccio
bastasse a tenerla lì con lui a Helsinki.
Mia e Migé si avvicinarono
a loro due, l’una avvinghiata al braccio dell’altro –Ville, lasciala andare,
altrimenti perdono l’aereo!- disse il bassista posando una mano sulla spalla
dell’amico che lasciò controvoglia la presa.
-Dobbiamo sbrigarci, Mia.-
sussurrò Kyla costringendosi a spostare gli occhi dal suo ragazzo (fidanzato) all’amica che non voleva
mollare il braccio di Migé.
Mia si strinse ancora una
volta in un abbraccio con Migé, ma la voce dell’altoparlante tornò a ricordare
ai passeggeri il momento dell’imbarco. –Devo andare, ok, devo farmene una
ragione!- esclamò la ragazza lasciando andare il bassista e issandosi in spalla
lo zainetto prima di andare ad abbracciare anche Ville –Non ricominciare a fare
il tacchino, in assenza di Kyla, chiaro?-
Ville sorrise all’inglesina
–Stai tranquilla, non ho intenzione di mandare a puttane due mesi di
fatiche!-
-Ottimo, spugnetta, perché
non ho intenzione di darti un’altra possibilità di ripresa!- scherzò Kyla
scoccando un bacio sulla guancia del cantante e salutando poi Migé –Allora
arrivederci, ragazzi, ci vediamo tra qualche settimana.- disse alla fine
cercando di risultare distaccata per evitare le lacrime che spingevano dietro ai
suoi occhi.
-Tra qualche settimana,
già…- sussurrò Mia sforzandosi a sua volta di evitare di scoppiare a piangere
tra le braccia di Migé. –Avanti, Kyla, altrimenti non ce la
facciamo!-
I quattro si scambiarono
gli ultimi saluti riuscendo alla fine a congedarsi, Mia e Kyla imboccarono la
galleria che portava all’aereo mentre i due finlandesi le guardavano
allontanarsi. Ville cercava di darsi un tono ciondolandosi con le mani in tasca
mentre Migé era decisamente abbattuto moralmente.
-Ecco, adesso posso anche
confessarmi, padre: non credo che resisterò per due settimane!- disse il
bassista scuotendo il testone boccoloso.
Ville continuò a fissare il
punto in cui Kyla era scomparsa con Mia –Potremmo sempre far loro una
sorpresa…-
-Sì, in effetti potremmo
forzare un po’ i tempi. Basta dire a Seppo che cause di forza maggiore ci
costringono ad andare a Londra. Questione di vita o di morte!- concordò
Migé.
-In fondo non dobbiamo mica
lavorare sempre noi! Possono fare qualcosa anche quegli altri tre sfaticati.-
disse Ville.
-Già, mica si devono
sposare loro!-
THE
END
io... io... ma è già finita?! perché avevo perso il conto? *_______* oddio, io non volevo, ma mi tocca postarla. bene, allora devo ringraziare tutti quelli che ci hanno commentate, tutti quelli che ci hanno sostenute e che hanno apprezzato Ville, Migé, Kyla e Mia in questa fanfiction e anche tutti quelli che ci hanno semplicemente letto apprezzando la storia. =) purtroppo siamo giunti a conclusione... o quasi? mah, non posso dire niente, altrimenti Kuji mi abbatte. grazie ancora e per il momento... addio! ^^
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