Prologo.
Era il momento, ci stavamo riuscendo, il nostro sogno si stava avverando.
Ci tremavano le gambe, come a tutte le ragazze li fuori. Io e Alex, la mia migliore amica, ci stavamo vicino e aspettavamo il nostro momento, insieme.
Il nostro turno nella fila si avvicinava sempre di più fino a quando non ci troviamo di fronte ad un omone che porgendoci la mano ci chiede con tono serio e distaccato -'biglietto?'- noi, tirandolo fuori velocemente dalle nostre borse a tracolla per poi appoggiarlo sulle sue manone e con un colpo secco lui stacca la parte di biglietto che gli interessava per poi restituirci la matrice e lasciarci entrare tranquillamente.
Entriamo saltellando come dei folletti felici(?) e a braccetto ci mettiamo a cercare la nostra fila tra le migliaia.
Mancava poco più di un'ora all'inizio dello spettacolo e le tribune numerate erano piuttosto vuote, ma quelle non numerate erano piene, c'erano addirittura ragazze coi sacchi a pelo e guardandole mi spuntava un sorriso, ero fiera di loro.
Cercando cercando, troviamo la nostra fila e prendiamo posto. Fila 5 posti 11-12.
Accanto a noi c'erano già le altre ragazze che stavano aspettando, come noi l'inizio.
Mentre si aspettava da ogni parte dello stadio partivano cori di qualsiasi canzone e mi sentivo davvero parte di una famiglia. Eravamo tutte così prese che ci accorgiamo poco dopo che le luci si erano abbassate e che i ragazzi, i NOSTRI ragazzi, erano saliti sul palco sulle note di 'lwwy' e accolti dalle urla di tutti cominciano l'esibizione.
Io e Alex eravamo talmente agitate che ci tenevamo per mano e tremavamo. Non ci perdevamo una nota di ogni canzone, cantavamo tutto. Quando arriva Little things le lacrime cominciano a scendere in maniera incontrollabile. Era una sensazione spettacolare, unica.
Ad un tratto ci accorgiamo che un uomo della sicurezza stava salendo gli scalini della tribuna e.....veniva verso di noi(?) Io e Alex ci guardiamo l'un l'altra con uno sguardo stranito.
Quando l'uomo si avvicina a noi tiriamo nuovamente fuori il biglietto per fargli vedere che avevamo i biglietto e che non eravamo imbucate o simili, ma ci costringe comunque a seguirlo e così a testa bassa dietro le sue grandi spalle cominciamo a salire per le tribune finché non ci troviamo dentro ad una stanza con le pareti nere e delle luci piuttosto forti.
Non eravamo sole, c'erano altre 3 ragazze con noi che probabilmente si stavano facendo la stessa domanda: -che ci facciamo qui?'-, -'che succede?'- .