*Ciao bellezze come va? Non mi perdo in chiacchiere, vi lascio subito al capitolo, secondo me molto importante. Scusate il ritardo, il prossimo non tarderà ad arrivere e per chi aspettasse "un piccolo segreto" state certi che l'aggiornamento arriverà entro stasera. scusatemi ancora... a presto, un bacione e tanti auguri di buon natale , piccolaluce*
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Inutile dire che
mi avevano presa tutti per matta e non mi avevano dato retta…
Eppure secondo me
era così evidente lo sbaglio. Avrei fatto un test? Sì, se avessi potuto l’avrei
fatto…
Non erano bastate
quelle parole a fermarmi, quelle dette da Edward , le stesse parole che avevano
fermato tutti.
<< È nata a Londra… >> aveva detto.
<< Oh , lui
a Forks >> aveva risposto mia
sorella, come quella che ha sempre saputo tutto. Per una volta non si sarebbe
potuta sbagliare? Ero convinta di quello che dicevo. Oh quasi…
Certo la bambina
non aveva i colori di Edward , però gli assomigliava lo stesso , bellissima
come lui , nella forma del viso , nei lineamenti era lui… quindi forse , forse
mi stavo sbagliando davvero?
Oh al diavolo. Non
era il momento per fare questi pensieri. Avevo un matrimonio a cui pensare…
All’acconciatura e
al trucco ci aveva pensato Alice. Come faceva a pensare lei a tutto?
Si era occupata
davvero di tutto. Di me, di lei, della madre, della piccola Kris. Ovviamente
anche della sposa. Per giunta mi aveva proibito di vederla, ma che razza di
storia era questa?
Insisteva sul
fatto che dovessimo prima essere tutti pronti. Ma , bastava lei, no?
<< Oh,
tesoro sei perfetta! >> pochi giorni ed Alice mi era entrata dentro come
se ci conoscessimo da una vita. Era un po’ con tutti così…
Con Edward, beh
con lui tutto era un po’ diverso.
Non so cosa ci
trovassi. Se il fatto che fosse padre così giovane, che si prendesse cura di
lei essendo ancora un ragazzino –come me- o se fosse la sensazione di avere
molto in comune con lui, ma se c’era lui in zona io andavo in confusione.
Quella bizzarra
idea ci aveva molto avvicinati. Sembrava davvero che mi stesse dando retta, o
forse era solo gentile? Probabile.
<< Si, fammi
vedere va’… >> mi osservai titubante e rimasi piacevolmente sorpresa del
risultato. Era riuscita a mettere in risalto i miei lineamenti, nascondendo i
piccoli difetti –come il labbro inferiore, leggermente più gonfio del
superiore- con un effetto davvero incantevole.
<< Oh,
Alice! Un capolavoro… >> mi buttai su di lei, che prontamente mi scansò
come se avessi la peste.
<< Ehi!
Vediamo di non rovinarlo questo capolavoro, eh? >>
<< Agli
ordini capitano. Posso vedere mia sorella adesso? >>
<< Mm, si
dai. Ha bisogno di te. Anche il piccolo ti reclamava, ma poi una volta pronta
anche Kris, si sono messi a giocare insieme. Spera solo che non facciano danni
>> Eh certo come se fosse colpa mia. Quei due furfanti erano diventati
pappa e ciccia dal nostro arrivo. Non riuscivano a separarsi.
Afferrai il
vestito all’altezza delle cosce e lo sollevai per permettermi di correre.
Ovviamente ero scalza, se solo avessi indossato i tacchi di già, non sarei mai
arrivata a fine giornata!
Ottenuto il via
libera da Alice, corsi per il corridoio cercando di raggiungere la stanza di
Rose, dove Esme si stava occupando dei piccoli dettagli! Ma… SBAM!
Ahi, ahi, ahi!
Quando , cavolo è
comparso un pilastro, nel bel mezzo del corridoio?
<< Bella!
Dannazione, che fai? Ti sei fatta male? Scusami, io… non ti ho vista. Mi sei
piombata addosso. Bella? Bella? >> Eh no, non era un pilastro.
<< Ehi.
Colpa mia… >> cercai di alzarmi, ma vedendomi vacillare mi aiutò.
<< No, mi
sarei dovuto spostare… io… >>
<< Edward ,
tranquillo è tutto okay >>
<< Si ma…
scusa! >> continuava a tenermi il braccio, come se non avesse intenzione
di spostarsi.
<< Ora è
meglio che vada dalla sposa… >> cercai di divincolarmi.
<< Che
sposa? Ah, si si scusa vai >> mi liberò e mi avviai verso mia sorella
seguita a ruota da Alice, che nel frattempo borbottava qualcosa di
incomprensibile su l’amore eccetera…
Toc-toc. <<
Posso? >>
<< Bella,
muoviti! >> sbraitò mia sorella da dietro la porta.
<< Oddio!
>>
<< Non ti
piace? >> non avevo ancora visto nulla riguardo Rose, e non mi aspettavo
di certo ciò che mi trovai davanti.
<< Non mi
piace? Ma Rose… sei bellissima. E l’abito… Cioè, non so come descriverlo. È
meraviglioso… >> era in stile principesco. Senza tutti quei fronzoli che
odiavo. Con dei brillantini nel corpetto e delle decorazioni di pizzo sul fondo
non troppo eccessive! Stupendo!
<< Davvero?
Davvero, ti piace? >> nel frattempo ci lasciarono sole un attimo,
capirono che avevamo bisogno di quest’ultimo momento da sorelle.
<< Pensi che
piacerà anche ad Emm? Mm? >>
<< Ma che
domande fai? Lui già ti trova la persona più bella del mondo, figurati oggi nel
vostro giorno più importante >>
<< Bella,
sto facendo la scelta giusta? >>
<< Rose, non
cominciare! Certo che lo è. Immagini il
tuo futuro con qualcuno che non sia lui? >>
<< No, certo
che no. ma… ti sto lasciando sola. Ti sto abbandonando >>
<< Non dire
assurdità! Avrò Rob, avrò sempre Rob… e tu, sarai sempre mia sorella! >>
non c’erano dubbi al riguardo.
<< Si, ma
chissà quando ci rivedremo. Noi oggi partiamo… >> eccola che si faceva prendere dalla paranoia.
<< Smettila!
Doveva essere una sorpresa ma te lo dirò adesso , giusto per tranquillizzarti
un po’.. >> m guardò leggermene confusa, così continuai. << veniamo
a vivere a Londra. Mi piace, ti staremo vicini e poi… beh sento che mi appartiene,
mi sento a casa qui… >> le confessai!
<< Oh Bella
grazie! Non avrei mai potuto chiedertelo con tutto quello che stai passando. Ma
non avrei potuto desiderare regalo migliore… >>
<< Dammi
solo il tempo di organizzarvi. Dovremmo farcela in pochi mesi… >>
<< Bella ,
mi perdonerai mai? >> Ah? Cosa avrei dovuto perdonarle?
<< Per cosa?
Per esserti sposata. Ma certo , mi passerà…
>> la buttai sullo scherzo per alleggerire la situazione.
<< No, non
per quello. Mi perdonerai, per ciò che ti è successo? Per ciò che ti sei persa?
>> Oh. Rosalie!
<< Non è
colpa tua, non potrei mai incolparti di una cosa del genere >> un
singhiozzo la scosse.
<< Tu, dimmi
solo che mi perdonerai. Che mi perdonerai sempre! >>
<< Ma certo!
Se può farti stare tranquilla… ma so che non hai nulla da farti perdonare!
>> la abbracciai attenta a non sgualcirla troppo.
<< Grazie,
sorellina… >>
<< Solo…
dove andremo io e Rob da stanotte? Hai prenotato un albergo? >>
<< Emm,
veramente no! Sai Alice dice che potete stare qui, poi quando io Ed emm torneremo
si vedrà. Le farebbe davvero piacere, a tutti. Poi Rob e Kris hanno legato
tanto.. >>
<< Ah, okay,
va bene! Mi piace stare qui… se non è un disturbo. >>
<< Per chi è
un disturbo? >> proruppe Alice entrando in camera.
<< Ah
niente… >> sminuii.,
<< Siamo
pronte? Mancano solo cinque cose
>>
<< Cinque?
Cosa? >> chiese agitata mia sorella.
<< Calmati! cinque
cose. Qualcosa di blu, qualcosa di vecchio, qualcosa di prestato, qualcosa di
nuovo e qualcosa di regalato >> ma certo! Avevo già pensato a tutto io!
<< Io… ho
qualcosa. Cioè veramente avrei tutto >>
<< Grazie
Alice. Ma ci ho pensato anche io… >> le dissi sperando non si offendesse.
<< Ah menomale!
Sai, sono le cose che dovrei indossare al mio di matrimonio, speravo ci avessi
pensato… >> e scoppiammo tutte a ridere alleggerendo la situazione
Andai in camera a
prendere tutto e ritornai in un batter d’occhio.
<< Alice mi
devi prom- >> stava iniziando a dire mia sorella , ma arrivata io , si
concentrarono su di me.
<< Beh… ecco
qui. >> aprii i vari oggetti, il primo fu il mio adorato braccialetto
Tiffany, ci ero molto legata, anche se non sapevo bene da parte di chi fosse.
Alice si illuminò…
<< Ma è
bellissimo! Mi auguro che sia l’oggetto in prestito… >> mi intimorì il
tono che usò, ma solo leggermente.
<< Ma Bella!
È il tuo preferito, lo adori, non posso… >>
<< Oh sta
zitta è indossalo. Ovviamente come si è assicurata Alic è in prestito, lo
rivoglio a fine serata… >> cercò di abbracciarmi, ma Alice non era della
stessa idea.
<< Beh,
questa ti piace tanto e io non l’ho mai indossata, quindi te la regalo >>
era una dolce collanina in oro bianco molto delicata, con un sole e i raggi
sembravano filamenti, non mi era mai piaciuta molto, ma lei l’adorava.
<< Bella ma
sn- >>
<< Shh, non
ho finito. Tieni questi li abbiamo comprati insieme, quindi hai anche qualcosa
di nuovo visto che sono ancora nello scatolo, fai conto che saranno l’oggetto
prestato al mio di matrimonio, se mai mi sposerò >> erano orecchini
Tiffany abbinati al mio braccialetto, i avevamo scelti insieme, già sapevo che
glielo avrei prestato.
<< Ah, io
non so che dire! >>
<< E non
dire niente… e beh ecco qualcosa si blu >> le piazzai davanti un completo
intimo blu, di pizzo. Reggiseno a balconcino e perizoma con tanto di pompon.
<< Oddio,
Bella! >>
<< Che c’è?
>> perché faceva tanto la scandalizzata?
<< Su, Rose
smettila! Vieni ad indossarlo, e ti prego non sciupare troppo mio fratello
stanotte! >>
<< Ehi voi
due siete pervertite! >> andarono in bagno tra le risa e tornarono che
ancora ridevano mentre Rose aveva una leggera sfumatura rossa sulle guance.
<< E poi c’è
qualcosa di vecchio >> le passai un oggetto che non riconobbe. L’avevo
fatto modificare.
<< Era la
spilla della mamma, e ho fatto aggiungere le pietre del ferma cravatta di papà…
>> li avrebbe avuti nel giorno più importante.
<< Oddio
>> scoppiò a piangere, mentre Alice cercava di asciugare le lacrime prima
che rovinassero il trucco.
Io piansi con lei
e Alice si occupò anche di me. Ma le miei non erano lacrime di nostalgia, di
dolore come quelle di Rose. Io non riuscivo a provare quello che sentiva lei.
Piansi perché mi
sentivo fuori posto, e non riuscivo a provare nulla se anche pensavo alla morte
dei miei genitori. Forse perché avevamo passato poco tempo insieme, forse
perché non avevo avuto il tempo di legarmi abbastanza. Ma quel legame, quello
tra genitore e figlio, non doveva essere indistruttibile? Uno di quei legami che
niente e nessuno avrebbe potuto rompere o scalfire. Evidentemente per noi on
era così…
Inutile dire che
non seppi nemmeno come ma ci trovammo in chiesa.
Rose era stata
accompagnata da Emmett. Cioè eravamo arrivati noi con la macchina e lui era
venuto a prenderla portandola con sé all’altare. Non avrebbe potuto fare gesto
più bello. Lei a differenza mia soffriva davvero della mancanza dei nostri
genitori e avrebbe voluto averli accanto nel giorno più importante della sua
vita.
Quale figlia non
sogna di piangere con la madre annunciandole la proposta di nozze? Non io.
Quale figlia non
sogna di essere accompagnata all’altare., nella sua nuova vita dal suo papà?
Non io. Soprattutto con lui.
Anche avendo Rose,
certe volte sentivo come la mancanza di quella figura femminile, con cui avevo
passato troppo poco tempo, prima di vederla sparire. Con mio padre avevo la
sensazione, che se anche fosse ancora vivo, non avrei mai provato quello che
una figlia può provare. Con lui la sensazione di essere fuori posto era più
tangente del solito.
Non che non avessi
sofferto alla loro morte, veniva comunque a mancare il mio passato, le mie
radici. Ma non di quel dolore che avrei dovuto provare. Non quel dolore
straziante al cuore che sconvolse Rose. Fortuna che c’era il piccolo Rob a
richiedere tutta la nostra attenzione. Senza non so se sarei mai riuscita a
risollevarla.
Sempre mentre ero
nel mio mondo il parroco chiamò i testimoni prima che gli sposi pronunciassero
le promesse.
Mi ritrovai di
lato a Jasper, che aveva decisamente l’aspetto di un angioletto e non so bene
perché ma dal primo momento l’avevo immaginato tale. Forse ne avevo vista
qualche foto.
Fronte a me vi era
il ragazzo che ultimamente, in soli pochi giorni, era riuscito a sconvolgermi
più di quanto mi fosse mai successo in vita mia. Più dell’incidente stesso e
della perdita di memoria.
I piccoli erano
stati incantevoli, avevano sparso petali di rose per tutto il tragitto
anticipando gli sposi, e ora se ne stavano dietro, mano nella mano, tendendo il
cuscinetto con le fedi, aspettando un gesto per prete.
Per un attimo la
concentrazione di tutti gli invitati era ountata su quei bambini. Bellissimi da
vedere insieme. Come se fossero nati per completarsi. E già solo i nomi
dovevano pur dir qualcosa, no?
I parenti erano
tutti di Emmett. Perciò non eravamo in molti. Noi di parenti non ne avevamo tanti,
essendo morti i nonni e avendo due genitori figli unici, beh la parentela era
molto ristretta e i pochi parenti lontani non se l’erano sentita di affrontare
il viaggio, ma del resto lo immaginavamo e non ne sentivamo la mancanza.
Ecco, mi ero
nuovamente persa tra i miei pensieri.
<< Con i
poteri conferitemi dalla chiesa, io vi dichiaro marito e moglie >> un
applauso partì, come se non volesse spegnersi mai.
Ehi, ma un attimo!
E adesso può baciare la sposa dov’è
finito?
Eh no! Per il mio
matrimonio ci sarà sicuramente, mi imbronciai mentalmente.
Ma Bella, ti
sposerai mai? Forse un giorno.
Di una cosa ero
certa, Rob sarebbe venuto con me.
Ci congratulammo
con gli sposini e mentre loro si dirigevano in qualche splendida via di Londra
a fare foto, noi ci avviammo al ristorante accertandoci che fosse tutto pronto
e attendendo gli ospiti.
Ci accomodammo al
tavolo, io e Rob ovviamente con i Cullen e Jane.
<< Bella,
hai vitto che siamo stati blavi? >> mi richiamò la piccola, seduta tra
Rob e il padre. Io invece ero seduta tra Rob ed Esme.
<< Si
piccola, siete stati bravissimi >> sbadigliò seguita a ruota da Rob.
<< Questi
due crolleranno presto, è vero campione? >> disse Edward facendo una
carezza a Rob, mentre Kris gli si accoccolava addosso.
<< No. Noi
lesistelemo… almeno fino alle cinque! >> ah, ah come no. ovviamente le
sue parole furono seguite da un altro sbadiglio, l’ennesimo.
<< Si certo,
certo >> feci l’occhiolino ad Edward, questi due testoni avrebbero fatto
i salti mortali pur di non darcela vinta.
<< Potto
andare da Bella? >>
<< Ma certo,
vieni qui >> Edward provò a resistere agli occhi teneri della figlia, ma
con me non c’era sfida, la piccola poteva chiedermi qualsiasi cosa.
Si scambiarono di
posto con Rob, che si appoggiò su Edward e io presi la piccola tra le braccia.
Era tenerissima. Jane mi guardò sconsolata, non c’era verso che Kris andasse da
lei. Rob, non era per nulla geloso di lei, condivideva qualsiasi cosa, persino
me. E a Kris non sembrava dispiacere il condividere il padre.
Robert non si era
mai legato a nessuno che non fossimo io o Rose, non ne aveva nemmeno avuto
modo. Con Edward era a proprio agio, cercava di coinvolgerlo e di avere la sua
approvazione, come se in lui vedesse quella figura maschile che non aveva mai
avuto. E gli era sempre mancata. Edward inspiegabilmente si comportava come se
fosse con Kris, non faceva differenza e non potevo che esserne felice. Tutto
ciò contribuiva a renderlo sereno e meno timido. Anche più felice…
Fummo interrotti
dal vocalist che annunciava un ballo non previsto e richiedeva la presenza dei
testimoni. Lasciai i piccoli con Esme e insieme ad Alice, jazz e Ed raggiungemmo
il centro della pista, dove Rose ed Emmett avevano dato il via al primo ballo.
Erano semplicemente bellissimi e la scena fu così emozionante che non potei
impedire a una lacrima di cadere. Mi sarebbe mancata la mia sorellina, ma
sapevo che sarebbe stata felice.
<< E adesso
i testimoni faranno compagnia agli sposi nel loro secondo ballo, un lento
>>
Partirono le note
di someone like you di Adele, che
subito mi fece venire i brividi, riportarono a galla una sensazione di felicità
e benessere che mi era sconosciuta. Senza che nemmeno mi rendessi conto di ciò
che stava accadendo, Edward mi prese fra le sue braccia, spostandomi verso il
centro, dove già ballavano gli sposi ed Alice e Jazz, mancavamo solo noi
insomma.
<< Edward…
Jane >> non volevo che la prendesse a male.
<< Ehi, è il
ballo dei testimoni, non è colpa nostra >> mi fece l’occhiolino per
invogliarmi a lasciarmi andare, ma ero ancora un po’ rigida.
Mi strinse di più
al suo corpo. << Ehi! Ti fidi di me? >> mi fidavo?
Ancora non sapevo
nemmeno la risposta, ma già mi ero sciolta e mi stavo lasciando cullare dai suo
i dolci movimenti. << Si, mi fido >> mi abbandonai a lui e nel
momento in cui fui totalmente concentrata su di noi, mi sentii -per la prima
volta da quando avevo memoria- a casa.
E speravo solo che
quel lento non finisse mai.