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Autore: piccolaluce    23/12/2012    1 recensioni
Mia sorella si sposa…
Si sposa.
Come può farlo davvero?
Proprio adesso che avevo un mio equilibrio , decide di sganciare la bomba.
Ma ormai siamo qui e sono certa che andrà tutto bene.
Comincio a scorgere le prime figure , saranno i fratelli –non tutti magari- seduti in giardino.
Mi stampo un bel sorriso in faccia e prendo le mani dei miei fratelli e stringo forte la presa. Mio fratello nella destra e mia sorella nella sinistra. "Andrà tutto bene!" sussurro a quest’ultima.
So bene che dovrei prestare attenzione solo alle persone che si trovano nel giardino ma sono attratta da qualcos’altro…
Una ragazza con una bambina e un ragazzo. Come avevo fatto a non notarlo prima?
lui alza lo sguardo e posso osservarlo bene. Ma che sta facendo?
sento una strana rabbia nascermi dentro.
"Che ci fa lui qui con quella?"
Mia sorella mi guarda sconcertata. "Lui chi?"
Apro la bocca per risponderle , ma da questa non usce nulla
Chi sei? Non ti conosco. Eppure so che è il contrario. Lo sento…
Genere: Erotico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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CAPITOLO 5

*Ciao bellezze come va? Non mi perdo in chiacchiere, vi lascio subito al capitolo, secondo me molto importante. Scusate il ritardo, il prossimo non tarderà ad arrivere e per chi aspettasse "un piccolo segreto" state certi che l'aggiornamento arriverà entro stasera. scusatemi ancora... a presto, un bacione e tanti auguri di buon natale , piccolaluce*

*
*
*
*
Inutile dire che mi avevano presa tutti per matta e non mi avevano dato retta…

Eppure secondo me era così evidente lo sbaglio. Avrei fatto un test? Sì, se avessi potuto l’avrei fatto…

Non erano bastate quelle parole a fermarmi, quelle dette da Edward , le stesse parole che avevano fermato tutti.

<< È  nata a Londra… >> aveva detto.

<< Oh , lui a Forks >> aveva  risposto mia sorella, come quella che ha sempre saputo tutto. Per una volta non si sarebbe potuta sbagliare? Ero convinta di quello che dicevo. Oh quasi…

Certo la bambina non aveva i colori di Edward , però gli assomigliava lo stesso , bellissima come lui , nella forma del viso , nei lineamenti era lui… quindi forse , forse mi stavo sbagliando davvero?

Oh al diavolo. Non era il momento per fare questi pensieri. Avevo un matrimonio a cui pensare…

All’acconciatura e al trucco ci aveva pensato Alice. Come faceva a pensare lei a tutto?

Si era occupata davvero di tutto. Di me, di lei, della madre, della piccola Kris. Ovviamente anche della sposa. Per giunta mi aveva proibito di vederla, ma che razza di storia era questa?

Insisteva sul fatto che dovessimo prima essere tutti pronti. Ma , bastava lei, no?

<< Oh, tesoro sei perfetta! >> pochi giorni ed Alice mi era entrata dentro come se ci conoscessimo da una vita. Era un po’ con tutti così…

Con Edward, beh con lui tutto era un po’ diverso.

Non so cosa ci trovassi. Se il fatto che fosse padre così giovane, che si prendesse cura di lei essendo ancora un ragazzino –come me- o se fosse la sensazione di avere molto in comune con lui, ma se c’era lui in zona io andavo in confusione.

Quella bizzarra idea ci aveva molto avvicinati. Sembrava davvero che mi stesse dando retta, o forse era solo gentile? Probabile.

<< Si, fammi vedere va’… >> mi osservai titubante e rimasi piacevolmente sorpresa del risultato. Era riuscita a mettere in risalto i miei lineamenti, nascondendo i piccoli difetti –come il labbro inferiore, leggermente più gonfio del superiore- con un effetto davvero incantevole.

<< Oh, Alice! Un capolavoro… >> mi buttai su di lei, che prontamente mi scansò come se avessi la peste.

<< Ehi! Vediamo di non rovinarlo questo capolavoro, eh? >>

<< Agli ordini capitano. Posso vedere mia sorella adesso? >>

<< Mm, si dai. Ha bisogno di te. Anche il piccolo ti reclamava, ma poi una volta pronta anche Kris, si sono messi a giocare insieme. Spera solo che non facciano danni >> Eh certo come se fosse colpa mia. Quei due furfanti erano diventati pappa e ciccia dal nostro arrivo. Non riuscivano a separarsi.

Afferrai il vestito all’altezza delle cosce e lo sollevai per permettermi di correre. Ovviamente ero scalza, se solo avessi indossato i tacchi di già, non sarei mai arrivata a fine giornata!

Ottenuto il via libera da Alice, corsi per il corridoio cercando di raggiungere la stanza di Rose, dove Esme si stava occupando dei piccoli dettagli! Ma… SBAM!

Ahi, ahi, ahi!

Quando , cavolo è comparso un pilastro, nel bel mezzo del corridoio?

<< Bella! Dannazione, che fai? Ti sei fatta male? Scusami, io… non ti ho vista. Mi sei piombata addosso. Bella? Bella? >> Eh no, non era un pilastro.

<< Ehi. Colpa mia… >> cercai di alzarmi, ma vedendomi vacillare mi aiutò.

<< No, mi sarei dovuto spostare… io… >>

<< Edward , tranquillo è tutto okay >>

<< Si ma… scusa! >> continuava a tenermi il braccio, come se non avesse intenzione di spostarsi.

<< Ora è meglio che vada dalla sposa… >> cercai di divincolarmi.

<< Che sposa? Ah, si si scusa vai >> mi liberò e mi avviai verso mia sorella seguita a ruota da Alice, che nel frattempo borbottava qualcosa di incomprensibile su l’amore eccetera…

Toc-toc. << Posso? >>

<< Bella, muoviti! >> sbraitò mia sorella da dietro la porta.

<< Oddio! >>

<< Non ti piace? >> non avevo ancora visto nulla riguardo Rose, e non mi aspettavo di certo ciò che mi trovai davanti.

<< Non mi piace? Ma Rose… sei bellissima. E l’abito… Cioè, non so come descriverlo. È meraviglioso… >> era in stile principesco. Senza tutti quei fronzoli che odiavo. Con dei brillantini nel corpetto e delle decorazioni di pizzo sul fondo non troppo eccessive! Stupendo!

<< Davvero? Davvero, ti piace? >> nel frattempo ci lasciarono sole un attimo, capirono che avevamo bisogno di quest’ultimo momento da sorelle.

<< Pensi che piacerà anche ad Emm? Mm? >>

<< Ma che domande fai? Lui già ti trova la persona più bella del mondo, figurati oggi nel vostro giorno più importante >>

<< Bella, sto facendo la scelta giusta? >>

<< Rose, non cominciare!  Certo che lo è. Immagini il tuo futuro con qualcuno che non sia lui? >>

<< No, certo che no. ma… ti sto lasciando sola. Ti sto abbandonando >>

<< Non dire assurdità! Avrò Rob, avrò sempre Rob… e tu, sarai sempre mia sorella! >> non c’erano dubbi al riguardo.

<< Si, ma chissà quando ci rivedremo. Noi oggi partiamo… >> eccola  che si faceva prendere dalla paranoia.

<< Smettila! Doveva essere una sorpresa ma te lo dirò adesso , giusto per tranquillizzarti un po’.. >> m guardò leggermene confusa, così continuai. << veniamo a vivere a Londra. Mi piace, ti staremo vicini e poi… beh sento che mi appartiene, mi sento a casa qui… >> le confessai!

<< Oh Bella grazie! Non avrei mai potuto chiedertelo con tutto quello che stai passando. Ma non avrei potuto desiderare regalo migliore… >>

<< Dammi solo il tempo di organizzarvi. Dovremmo farcela in pochi mesi… >>

<< Bella , mi perdonerai mai? >> Ah? Cosa avrei dovuto perdonarle?

<< Per cosa? Per esserti sposata. Ma certo , mi passerà…  >> la buttai sullo scherzo per alleggerire la situazione.

<< No, non per quello. Mi perdonerai, per ciò che ti è successo? Per ciò che ti sei persa? >> Oh. Rosalie!

<< Non è colpa tua, non potrei mai incolparti di una cosa del genere >> un singhiozzo la scosse.

<< Tu, dimmi solo che mi perdonerai. Che mi perdonerai sempre! >>

<< Ma certo! Se può farti stare tranquilla… ma so che non hai nulla da farti perdonare! >> la abbracciai attenta a non sgualcirla troppo.

<< Grazie, sorellina… >>

<< Solo… dove andremo io e Rob da stanotte? Hai prenotato un albergo? >>

<< Emm, veramente no! Sai Alice dice che potete stare qui, poi quando io Ed emm torneremo si vedrà. Le farebbe davvero piacere, a tutti. Poi Rob e Kris hanno legato tanto.. >>

<< Ah, okay, va bene! Mi piace stare qui… se non è un disturbo. >>

<< Per chi è un disturbo? >> proruppe Alice entrando in camera.

<< Ah niente… >> sminuii.,

<< Siamo pronte? Mancano solo cinque cose  >>

<< Cinque? Cosa? >> chiese agitata mia sorella.

<< Calmati! cinque cose. Qualcosa di blu, qualcosa di vecchio, qualcosa di prestato, qualcosa di nuovo e qualcosa di regalato >> ma certo! Avevo già pensato a tutto io!

<< Io… ho qualcosa. Cioè veramente avrei tutto >>

<< Grazie Alice. Ma ci ho pensato anche io… >> le dissi sperando non si offendesse.

<< Ah menomale! Sai, sono le cose che dovrei indossare al mio di matrimonio, speravo ci avessi pensato… >> e scoppiammo tutte a ridere alleggerendo la situazione

Andai in camera a prendere tutto e ritornai in un batter d’occhio.

<< Alice mi devi prom- >> stava iniziando a dire mia sorella , ma arrivata io , si concentrarono su di me.

<< Beh… ecco qui. >> aprii i vari oggetti, il primo fu il mio adorato braccialetto Tiffany, ci ero molto legata, anche se non sapevo bene da parte di chi fosse. Alice si illuminò…

<< Ma è bellissimo! Mi auguro che sia l’oggetto in prestito… >> mi intimorì il tono che usò, ma solo leggermente.

<< Ma Bella! È il tuo preferito, lo adori, non posso… >>

<< Oh sta zitta è indossalo. Ovviamente come si è assicurata Alic è in prestito, lo rivoglio a fine serata… >> cercò di abbracciarmi, ma Alice non era della stessa idea.

<< Beh, questa ti piace tanto e io non l’ho mai indossata, quindi te la regalo >> era una dolce collanina in oro bianco molto delicata, con un sole e i raggi sembravano filamenti, non mi era mai piaciuta molto, ma lei l’adorava.

<< Bella ma sn- >>

<< Shh, non ho finito. Tieni questi li abbiamo comprati insieme, quindi hai anche qualcosa di nuovo visto che sono ancora nello scatolo, fai conto che saranno l’oggetto prestato al mio di matrimonio, se mai mi sposerò >> erano orecchini Tiffany abbinati al mio braccialetto, i avevamo scelti insieme, già sapevo che glielo avrei prestato.

<< Ah, io non so che dire! >>

<< E non dire niente… e beh ecco qualcosa si blu >> le piazzai davanti un completo intimo blu, di pizzo. Reggiseno a balconcino e perizoma con tanto di pompon.

<< Oddio, Bella! >>

<< Che c’è? >> perché faceva tanto la scandalizzata?

<< Su, Rose smettila! Vieni ad indossarlo, e ti prego non sciupare troppo mio fratello stanotte! >>

<< Ehi voi due siete pervertite! >> andarono in bagno tra le risa e tornarono che ancora ridevano mentre Rose aveva una leggera sfumatura rossa sulle guance.

<< E poi c’è qualcosa di vecchio >> le passai un oggetto che non riconobbe. L’avevo fatto modificare.

<< Era la spilla della mamma, e ho fatto aggiungere le pietre del ferma cravatta di papà… >> li avrebbe avuti nel giorno più importante.

<< Oddio >> scoppiò a piangere, mentre Alice cercava di asciugare le lacrime prima che rovinassero il trucco.

Io piansi con lei e Alice si occupò anche di me. Ma le miei non erano lacrime di nostalgia, di dolore come quelle di Rose. Io non riuscivo a provare quello che sentiva lei.

Piansi perché mi sentivo fuori posto, e non riuscivo a provare nulla se anche pensavo alla morte dei miei genitori. Forse perché avevamo passato poco tempo insieme, forse perché non avevo avuto il tempo di legarmi abbastanza. Ma quel legame, quello tra genitore e figlio, non doveva essere indistruttibile? Uno di quei legami che niente e nessuno avrebbe potuto rompere o scalfire. Evidentemente per noi on era così…

Inutile dire che non seppi nemmeno come ma ci trovammo in chiesa.

Rose era stata accompagnata da Emmett. Cioè eravamo arrivati noi con la macchina e lui era venuto a prenderla portandola con sé all’altare. Non avrebbe potuto fare gesto più bello. Lei a differenza mia soffriva davvero della mancanza dei nostri genitori e avrebbe voluto averli accanto nel giorno più importante della sua vita.

Quale figlia non sogna di piangere con la madre annunciandole la proposta di nozze? Non io.

Quale figlia non sogna di essere accompagnata all’altare., nella sua nuova vita dal suo papà? Non io. Soprattutto con lui.

Anche avendo Rose, certe volte sentivo come la mancanza di quella figura femminile, con cui avevo passato troppo poco tempo, prima di vederla sparire. Con mio padre avevo la sensazione, che se anche fosse ancora vivo, non avrei mai provato quello che una figlia può provare. Con lui la sensazione di essere fuori posto era più tangente del solito.

Non che non avessi sofferto alla loro morte, veniva comunque a mancare il mio passato, le mie radici. Ma non di quel dolore che avrei dovuto provare. Non quel dolore straziante al cuore che sconvolse Rose. Fortuna che c’era il piccolo Rob a richiedere tutta la nostra attenzione. Senza non so se sarei mai riuscita a risollevarla.

Sempre mentre ero nel mio mondo il parroco chiamò i testimoni prima che gli sposi pronunciassero le promesse.

Mi ritrovai di lato a Jasper, che aveva decisamente l’aspetto di un angioletto e non so bene perché ma dal primo momento l’avevo immaginato tale. Forse ne avevo vista qualche foto.

Fronte a me vi era il ragazzo che ultimamente, in soli pochi giorni, era riuscito a sconvolgermi più di quanto mi fosse mai successo in vita mia. Più dell’incidente stesso e della perdita di memoria.

I piccoli erano stati incantevoli, avevano sparso petali di rose per tutto il tragitto anticipando gli sposi, e ora se ne stavano dietro, mano nella mano, tendendo il cuscinetto con le fedi, aspettando un gesto per prete.

Per un attimo la concentrazione di tutti gli invitati era ountata su quei bambini. Bellissimi da vedere insieme. Come se fossero nati per completarsi. E già solo i nomi dovevano pur dir qualcosa, no?

I parenti erano tutti di Emmett. Perciò non eravamo in molti. Noi di parenti non ne avevamo tanti, essendo morti i nonni e avendo due genitori figli unici, beh la parentela era molto ristretta e i pochi parenti lontani non se l’erano sentita di affrontare il viaggio, ma del resto lo immaginavamo e non ne sentivamo la mancanza.

Ecco, mi ero nuovamente persa tra i miei pensieri.

<< Con i poteri conferitemi dalla chiesa, io vi dichiaro marito e moglie >> un applauso partì, come se non volesse spegnersi mai.

Ehi, ma un attimo! E adesso può baciare la sposa dov’è finito?

Eh no! Per il mio matrimonio ci sarà sicuramente, mi imbronciai mentalmente.

Ma Bella, ti sposerai mai?  Forse un giorno.

Di una cosa ero certa, Rob sarebbe venuto con me.

Ci congratulammo con gli sposini e mentre loro si dirigevano in qualche splendida via di Londra a fare foto, noi ci avviammo al ristorante accertandoci che fosse tutto pronto e attendendo gli ospiti.

Ci accomodammo al tavolo, io e Rob ovviamente con i Cullen e Jane.

<< Bella, hai vitto che siamo stati blavi? >> mi richiamò la piccola, seduta tra Rob e il padre. Io invece ero seduta tra Rob ed Esme.

<< Si piccola, siete stati bravissimi >> sbadigliò seguita a ruota da Rob.

<< Questi due crolleranno presto, è vero campione? >> disse Edward facendo una carezza a Rob, mentre Kris gli si accoccolava addosso.

<< No. Noi lesistelemo… almeno fino alle cinque! >> ah, ah come no. ovviamente le sue parole furono seguite da un altro sbadiglio, l’ennesimo.

<< Si certo, certo >> feci l’occhiolino ad Edward, questi due testoni avrebbero fatto i salti mortali pur di non darcela vinta.

<< Potto andare da Bella? >>

<< Ma certo, vieni qui >> Edward provò a resistere agli occhi teneri della figlia, ma con me non c’era sfida, la piccola poteva chiedermi qualsiasi cosa.

Si scambiarono di posto con Rob, che si appoggiò su Edward e io presi la piccola tra le braccia. Era tenerissima. Jane mi guardò sconsolata, non c’era verso che Kris andasse da lei. Rob, non era per nulla geloso di lei, condivideva qualsiasi cosa, persino me. E a Kris non sembrava dispiacere il condividere il padre.

Robert non si era mai legato a nessuno che non fossimo io o Rose, non ne aveva nemmeno avuto modo. Con Edward era a proprio agio, cercava di coinvolgerlo e di avere la sua approvazione, come se in lui vedesse quella figura maschile che non aveva mai avuto. E gli era sempre mancata. Edward inspiegabilmente si comportava come se fosse con Kris, non faceva differenza e non potevo che esserne felice. Tutto ciò contribuiva a renderlo sereno e meno timido. Anche più felice…

Fummo interrotti dal vocalist che annunciava un ballo non previsto e richiedeva la presenza dei testimoni. Lasciai i piccoli con Esme e insieme ad Alice, jazz e Ed raggiungemmo il centro della pista, dove Rose ed Emmett avevano dato il via al primo ballo. Erano semplicemente bellissimi e la scena fu così emozionante che non potei impedire a una lacrima di cadere. Mi sarebbe mancata la mia sorellina, ma sapevo che sarebbe stata felice.

<< E adesso i testimoni faranno compagnia agli sposi nel loro secondo ballo, un lento >>

Partirono le note di someone like you di Adele, che subito mi fece venire i brividi, riportarono a galla una sensazione di felicità e benessere che mi era sconosciuta. Senza che nemmeno mi rendessi conto di ciò che stava accadendo, Edward mi prese fra le sue braccia, spostandomi verso il centro, dove già ballavano gli sposi ed Alice e Jazz, mancavamo solo noi insomma.

<< Edward… Jane >> non volevo che la prendesse a male.

<< Ehi, è il ballo dei testimoni, non è colpa nostra >> mi fece l’occhiolino per invogliarmi a lasciarmi andare, ma ero ancora un po’ rigida.

Mi strinse di più al suo corpo. << Ehi! Ti fidi di me? >> mi fidavo?

Ancora non sapevo nemmeno la risposta, ma già mi ero sciolta e mi stavo lasciando cullare dai suo i dolci movimenti. << Si, mi fido >> mi abbandonai a lui e nel momento in cui fui totalmente concentrata su di noi, mi sentii -per la prima volta da quando avevo memoria- a casa.

E speravo solo che quel lento non finisse mai.

   
 
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