*Oh il tanto atteso capitolo. Da qui cambieranno molte cose. Rose sparirà dalla scena per un pò, salvo eventi sporadici! Quindi che ne dite di dirmi che ve ne pare? Soprattutto delle ultime parole. Dal prossimo vedremo Bella proiettata in una nuova vita. Un bacione, piccolaluce*
*
*
Purtroppo la
canzone, come ogni cosa nella vita, arrivò alla sua fine e dovemmo staccarci.
Non avrei voluto e non seppi nemmeno spiegarmi il perché , ma era così.
Quel ragazzo mi
infondeva tanta fiducia, mi faceva stare bene, come non mi accadeva da tanto
tempo. Sempre se fossi mai stata felice.
Tornammo al
tavolo, gli occhi della piccola Kris erano puntati su di noi. Sperai non fosse
gelosa, era molto attaccata al padre.
<< Papino!
>> sembrava molto tranquilla. Non ebbi il coraggio di guardare Jane, mi
sentivo in colpa. Come se stessi rubando qualcosa. Ma io non stavo facendo
nulla.
<< Ragazzi,
vorrei la vostra attenzione cinque minuti. Lo sposo deve dire qualcosa…
>> ecco il tanto atteso discorso.
Il che purtroppo mi ricordò che sarebbe toccato anche ai testimoni. Ma mia
sorella non aveva che fare? Odiavo essere al centro dell’attenzione. Avrebbe dovuto
rifletterci prima di propormelo. Avrei fatti la damigella, no? O toccava anche
alla damigella farne uno? Meglio non pensarci.
<< Eccomi
qui. Ormai sono settimane che tutti mi fanno una testa tanta, mi stanno facendo
impazzire con questo discorso. Emm ma l’hai
fatto? L’hai fatto bene? L’hai scritto? Dici belle cose? Io davvero mi sono
impegnato, ma so comunque che il tuo sarà più bello del mio. Il mio non reggerà
il confronto. Perché tu sei perfetta e lo è ogni cosa che fai. Mi sono chiesto
spesso cosa avessi fatto se non ti avessi incontrata e ogni giorno mi chiedo
cosa ti abbia portato da me. La verità è che non lo so nemmeno io. Se sapessi
chi ringraziare stai certa che lo farei. Qualsiasi cosa sia , beh grazie . Quasi non mi sembra vero che tu
abbia detto si. Mi sembra un sogno e
mi farei anche pizzicare se sapessi che qualcuno ne è in grado >> riuscì
a farci ridere, lui e la sua prepotenza. Questa era però il discorso più serio
che credo abbia mai fatto. << Ma non ne ho bisogno, qualcosa mi dice che
tutto questo è solo la realtà, la realizzazione del mio più grande sogno. Perché io non so come farei se non ci fossi tu,
io con te mi sento al posto giusto. E non posso che rendermi conto che sei mia,
mia davvero. Ti amo rosellina mia… >>
un applauso di levò dai noi spettatori. Era così dolce Emmett.
<< E adesso
il turno della sposa >> fissai il mio sguardo su di lei, e poeti scommettere
che quel riflesso sul suo viso, fosse una lacrima. Si alzò per raggiungere suo marito,
bella come non mai. Come avrei fatto senza di lei? Lei era il mio porto. Come
avrei fatto senza? Avrei sempre avuto Rob, ma anche lui mi avrebbe lasciato… lo
sapevo.
Prima di prendere
il microfono gli lasciò un tenero bacio a fior di labbra che fece sorridere
tutti.
<< Ringrazia
che siamo sposati, altrimenti ti avrei lasciato dopo questo discorso >>
non potemmo evitare di scoppiare a ridere << Non è vero, non potrei mai
farlo, ma è vero che, sono perfetta, perfetta per te. Io mi vedo piena di difetti.
Come hai detto il mio discorso sarà più curato del tuo, probabilmente ci penso
da quando ci siamo incontrati , ma l ansia è tanta che non me ne ricordo nemmeno
una parola >> la sua spontaneità riuscii a strapparci l ennesima risata.
<< Io so cosa voglio nella vita. Tu non sei come avrei immaginato, non
siamo assolutamente uguali, siamo opposti e hai centomila difetti. Sei ritardatario, alle volte irritante ed
esasperante. Riesci a mettere tutti in imbarazzo >> Ahi, ahi! Aveva
ragione, eccome se ne aveva! << Io so che sono difetti, perché me li
fanno notare tutti, ma la verità è che amo ogni più piccolo particolare e ogni
tuo difetto ai miei occhi è un pregio, trovo tutto adorabile. Sono tutto
fuorché perfetta, ma è bello che tu mi veda così, perché io faccio le stesso
con te. Ti amo scimmione >> era bellissima. Piansi con lei, forse conscia
che presto mi sarebbe mancata.
Purtroppo non
potei prestare a Jazz l ‘attenzione che meritava. Più che rendermi conto che
sarebbe toccato a me, mi accorsi che presto avrei ascoltato Edward.
Il suo era il
discorso più importante. Il testimone
dello sposo. Eppure mia sorella , rivoluzionaria in tutto, aveva voluto
così. Voleva che tutti noi dicessimo qualcosa, lasciassimo il segno.
Jazz era forse
quello più estraneo, sempre cognato, si. Ma fra noi quattro era l’unico che non
avesse legami di sangue con gli sposi. Eppure una parte di ciò che disse mi
rimase ben impresso.
<< L’amore
non si sceglie, come non si sceglie la persona da amare. Per quanto ci provi,
sarà sempre quella che più hai cercato di evitare, perché era troppo difficile,
troppo complicato per te. Ma è l’amore che ti sceglie. E quando ciò accade, hai
poco da fare, se non abbandonarti a lui >> Parole vere, dirette alla sua
amata. Che a quanto avevo potuto capire, la sua perfetta metà.
Stessa sorte toccò
al discorso di Alice. Non potevo farci niente, non riuscivo a non pensare che
dopo di lei sarebbe toccato a lui.
<< Papi!
Dopo di zia tocca a te? Salai blavissimissimo! >> era così orgogliosa di
lui.
Rob dormiva
placidamente su ann sedia. Era tardi, presto saremmo tornati a “casa”. Solitamente i discorsi non
venivano riservati per la fine, la tradizione non prevedeva questo, ma sempre
su scelta di Rose era stato così. Ciò che
accade alla fine è ciò che più verrà ricordato. Parole sue…
Alice mi risvegliò
dai miei pensieri. << È vero, l’amore non si sceglie. Altrimenti
finiremmo tutti per avere al nostro fianco, persone dall’apparenza perfetta, ma
che non fanno proprio per noi. Invece finiamo per innamorarci della persona che
nessuno vedrebbe al nostro fianco, perché troppo
diversi, quella con cui litighi ogni cinque minuti, ed è la stessa con cui,
anche se nessuno lo sa, ci fai pace dopo un secondo e nemmeno sai il perché del
litigio. Perché semplicemente ci si innamora della persona che ci completa
>> sembrava come se i loro di discorsi, quelli dei due fidanzati, fossero
complementari. E non mi fu difficile immaginare che realmente lo fossero.
Non mi accorsi
nemmeno come, ma vidi Edward alzarsi, con un’eleganza degna di un fotomodello,
e percorrere il sentiero in ciottoli bianchi, per poi salire sul palchetto
Inutile dire, che
ebbe tutta la mia attenzione…
Prima di parlare
lasciò un’occhiata al nostro tavolo, come per infondersi coraggio.
<< Il
testimone dello sposo dovrebbe fare un bel discorso, d’effetto, che resti
impresso a tutti. Io l’avevo fatto, lo giuro. Ma sono successe tante cose e ho
capito che sarà più bello se verrà dal mio cuore. È vero, conta trovare la
persona che ci fa stare bene, come hanno fatto loro. Non conosco coppia più
diversa eppure così uguale. Troveremo la persona più sbagliata per gli altri ma
più perfetta per noi. Ma è anche vero che questa persona, la nostra persona, è una sola. Non hai possibilità, devi coglierla
al volo. L’amore è un treno con fermata diretta verso la felicità. Un treno che
non ripasserà, che ti invita a salire, ma a farlo in fretta, perché se ci pensi
troppo, lui parte e poi si che ti toccherà correre se vorrai raggiungerlo. E lo
farai, perché l’amore ti rivoluziona la
vita. Perciò non bisogna pensarci, non puoi permetterti di lasciarlo
andare, non lo si può perdere. Perché per quanto tu ti possa illudere, per
quanto tu possa cercare, per quanto
possa aspettare, nessuna sarà mai come lei… >>
Come un lampo al
ciel sereno, alzò lo sguardo, fissò un punto senza pensarci, come se fossero
due calamite, i suoi occhi sapevano che si sarebbero incontrati con gli altri.
Lui : guardava me! E gli altri occhi, pronti a farsi trovare dai suoi, erano i
miei…
<< L’amore
della tua vita è uno e non lo si può perdere. Bisogna lottare e costruirlo
insieme, anche quando sembra andare tutto male, perché quando hai accanto il vero amore , nulla ha più senso, più
importanza. Non se hai tutto ciò di cui hai bisogno, proprio al tuo fianco. È
questo l’amore vero, quello di Emm e Rose >> parole meravigliose, che
lasciano davvero il segno e fanno riflettere. Parole rivolte non solo agli
sposi. Ma anche ad una persona a lui cara, il
suo amore ,che sicuramente poteva udirle, almeno col cuore. E se per tutti
non c’erano dubbi, io sapevo che il suo amore non era quello che tutti
credevano, e lo sapeva anche la persona seduta al mio tavolo, con la testa
bassa.
Vidi la piccola
alzarsi e come una nuvoletta ondeggiare fino ad arrivare sotto al palchetto.
Appena la vide, la prese fra le braccia, e tutti potemmo leggere quel labiale :
sei bellissimo! E la risposta tutta
per lei : Tu di più! In quelle labbra di una piccola donna, così
orgogliosa del papà, e in quelle di un giovane ragazzo, orgoglioso come solo un
padre può esserlo, della figlia.
E mentre lui le
sorrideva, lei gli appoggiò le manine sulle guance, per poi stampargli sulle
labbra un bacio, un bacio dei più belli che avessi mai visto. A quella
tenerezza infinita nessuno poté trattenere le lacrime di gioia. Io non riuscivo
a distogliere lo sguardo, se avessi avuto una figlia , l’avrei voluta così,
come lei. Avrei tanto voluto una figlia come Kris, orgogliosa di me, come lei
lo era di lui.
Forse scossa dalla
bellissima scena a cui avevo assistito, non mi accorsi nemmeno del mio turno.
Mi alzai con calma, troppa, conscia di aver fatto tabula rasa del mio discorso. Che bel modo di cominciare…
<< Okay,
ciao! >> Oddio! Imbarazzo totale. << Forse sono una delle persone
più sbagliate a fare da testimone. Testimone di un amore che ho conosciuto a
distanza, è vero, ma forse solo io posso cogliere il cambiamento. Perché io
credo che sia questo : l ‘amore è un cambiamento. Ti prende e ti sconvolge. L’amore ti rivoluziona la vita. >>
mi permisi di far mie le sue parole. Volevo che anche i nostri discorsi fossero
legati. Lo guardai e lo trovai a sorridermi. << Rose non era così. Era
sempre annoiata, sempre in conflitto con il mondo, un po’ come sono io adesso…
>> riuscii a far ridere tutti, per alleggerire l’atmosfera << E poi
ha incontrato lui, il misterioso ragazzo di New York. E Rose ride sempre, ride
e ride in continuazione. Nemmeno lo so cosa le passa per la testa, eppure al
solo sentire il suo nome, lei si illumina. L’amore dovrebbe essere cosi.
Portare gioia al solo sentire il nome dell’altro. E vedendoli così felici so di
non aver sbagliato, loro non hanno sbagliato. Si sono incontrati nel cammino
della vitae si sono presi per mano consci che apparterranno all’altro per
l’eternità. Nonostante siano la persona
più sbagliata per gli altri e più perfetta per loro >> ancora una
volta le sue parole. In realtà erano
offuscati i ricordi di Rose, perciò preferii affidarmi a ciò che mi stava
accadendo nel presente.
Inaspettatamente
Kris venne a prendere anche me sotto al palchetto, la presi in braccio e
insieme andammo al tavolo. Tutti si complimentarono, ma la verità era che non
era nulla di programmato, mi ero fatta guidare dall’istinto, e forse anche dal
cuore.
Rosalie’s pov.
Ormai eravamo
tutti un po’ addormentati e mezzi brilli e dopo il taglio della torta
cominciarono a dileguarsi tutti.
La giornata più
bella della mia vita.
Appoggiata alla
spalla di mio marito , era così bello
poterlo dire, dopo l’ennesimo ballo, mi ritrovai a pensare.
<< Balla con
tua madre. Vai… >> era la centesima volta che lo pregavo.
Immaginai che lei
ci tenesse e capivo che lui lo facesse per me, ma davvero non potevo che essere
felice alla sola idea di vederli ballare insieme. Questo giorno avrebbero
avuto, poi sarebbe cominciata la nostra vita.
Come avrei voluto
che ci fossero anche i mie. Li avrei voluti accanto, nel mio giorno più bello.
Ma il destino aveva deciso per noi. No, non era vera. Erano stati loro stessi a
decidere della loro vita, del loro destino e non il contrario. Avrei avuto
tante cose da dir loro, davvero tante, troppe domande, tante urla dopo ciò che
avevo scoperto appena pochi giorni fa. Come avevano potuto? E come potevo io
continuare a tenere il segreto? Come? Come avevo fatto dall’inizio, no? Ma come
avrei spiegato ciò che nemmeno sapevo? E poi c’era quel contratto, la diagnosi
del medico, io non potevo. Non potevo.
E poi come se da
lassù mi stessero ascoltando, arrivò un uomo. Era sulla sessantina e indossava
un abito elegante. Era molto formale, ma non era un invitato, eppure avevo
l’impressione di conoscerlo. Dove l’avevo visto?
Non mi sbagliavo.
Non chiese, sapeva chi cercare, arrivò dritto a me. Mia sorella ed Emmett mi
guardarono timorosi e allarmati. Li tranquillizzai, qualcosa mi diceva che
avrei dovuto essere sola.
<<
Signorina, signora adesso, Swan. È passato tanto tempo dall’ultimo nostro
incontro. Forse nemmeno rammenda chi io sia. Sono l’avvocato Baker , legale di
famiglia dei defunti coniugi Swan >>
Oh mio Dio! Certo
che me lo ricordavo! Era l’avvocato di famiglia. Non lo vedevo dal giorno della
lettura del testamento.
<< Certo che
mi ricordo! Mi scusi, sono un po’ confusa… >> gli diedi la mano per
salutarlo dopo il primo attimo di smarrimento.
<< Non si
preoccupi. Tanti auguri per il suo matrimonio. Sono stato incaricato dai suoi,
dovevo tenervi d’occhio e aspettare
questo giorno. Sapevano che lei si sarebbe sposata e io sarei dovuto stare allerta,
essere pronto ad un eventuale separazione da vostra sorella. Era stabilito
così, che ci incontrassimo il giorno delle sue nozze. Mi scusi, soprattutto per
la mia visita. So che può sembrarle strano e ambiguo, ma rispondevo solo a dei
compiti assegnatimi. Dopo dettole quanto devo non mi vedrete più, salvo vostro
personale interesse, ovviamente. Il mio compito era prendermi cura di voi due, dietro le quinte, fino
a questo momento >> Oh… ma…
<< Mi scusi,
ma io non capisco… >> che significava tutto questo?
<< Ecco a
lei. Dovevo consegnarla personalmente >> mi porse una busta bianca,
piena, rigida, elegante. Ebbi quasi timore a prenderla, come se sapessi che da
quel momento tutto sarebbe cambiato, ma lo feci, ancora sotto shock. <<
Mi creda. Non sono stato informato di tutto il contenuto. Ma… so quanto basta.
L’aiuterà a capire. Non esiti a chiamarmi per qualsiasi cosa. Questo è il mio
numero personale… >> mi porse un bigliettino che presi senza pensarci.
<< Ancora tanti auguri >> e se ne andò. Prima che potessi porgli
alcuna domanda.
Non mi ci volle
molto per capire. La lettera era firmata, un incisione, due lettere legate
insieme in rilievo, ci passai il dito sopra, come se potessi renderlo ancora
più reale. Quasi fece male quella consapevolezza…
Erano le lettere
dei miei…
Era da parte di
loro…
La aprii senza
indugiare oltre. Due assegni, che avrei visionato in seguito ed una lettera.
Presi tutto e li
nascosi nella scatola, quella che conteneva le buste coi regali degli invitati.
Un posto sicuro.
Mi alzai come se
avessi preso la scossa e mi diressi al tavolo di Bella.
Tutti mi
guardarono con apprensione. Feci loro un sorriso che non convinse nemmeno me
stessa, ma che bastò. Sperai che mia sorella non lo avesse riconosciuto.
<< Edward,
non balli con la sposa? >> quasi lo pregai con lo sguardo, ma forse
conscio che stava succedendo qualcosa, mi assecondò senza dire nulla.
<< Ma certo!
>> mia sorella dovette intuire che non era affatto tutto tranquillo, ma
lasciò perdere. Mi lasciò perdere.
Un giorno ti spiegherò tutto, è una
promessa.
<< Che
succede? >> mi chiese allarmato appena ci fummo allontanati e diretti
verso la pista da ballo, abbastanza lontani da Emmett e Alice, che aveva preso
il posto della madre nel ballo con fratello.
Edward non si
preoccupò nemmeno di fingere di star ballando, voleva sapere. E lo voleva
adesso.
<< Ti
spiegherò. Vi spiegherò. Spiegherò tutto promesso. Ma fammi tu, una promessa,
Edward. Prenditi cura di lei, fallo. Non saprei a chi affidare la sua vita se
non a te. Non dirle niente, non farlo. Prenditi cura di lei e quando tornerò
affronteremo tutto >> sarebbe stata in buone mani, lui l’avrebbe
protetta.
<< Lo
prometto. Mi prenderò cura di lei, sarò al sicuro, la proteggerò >> badò
solo a metà della mia richiesta ma non mi preoccupai. Si sarebbe preso cura di
lei, mi sarebbe bastato.