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Autore: youknowmycoffeeorder    23/12/2012    8 recensioni
"Ma infondo a Kurt non gli era mai importato del giudizio della gente, eccetto quello di una persona: Blaine Anderson, uno degli studenti più popolari della scuola, che sicuramente non lo avrebbe mai notato. Dannatamente perfetto, ma soprattutto dannatamente etero."
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Mercedes Jones, Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Blaine/Kurt, Blaine/Rachel
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! Innanzitutto volevo ringraziarvi per i commenti positivi e per aver messo la storia tra le seguite e i preferiti çwç

Vedrò di ritagliarmi del tempo per rispondere alle recensioni :')

Spero che il capitolo vi piaccia.

 

P.S

Ho cambiato il titolo alla storia e ho deciso di lasciare quello del video, anche perché ho letto bene il testo della canzone e c'è una frase che mi ha ispirato per un capitolo v.v haha

 

 

 

 

 

-I'm not like them-

 

 

 

 

 

 

Troppo sgargiante? Troppo casual?” domandò Kurt a Mercedes, ammirandosi nello specchio di camera sua. “Non so... qualcosa non mi convince. E se poi sono tutti eleganti? E se faccio la figura del perfetto idiota che non riesce nemmeno a trovare un outfit adatto per un'occasione come questa? Che penserà Blaine di me?”

Kurt, per l'amor del cielo! É uno stupido party! E di certo alla gente non interessa quello che indossi. Perché non ti rilassi un po'? Senti, se il problema è la promessa che mi hai fatto possiamo far finta che tu non mi abbia mai detto nulla. Non importa se non gli parlerai, ma ti scongiuro, calmati! Ti stai facendo sommergere da problemi inutili. A fine serata mi dirai 'Come al solito avevi ragione tu 'Cedes.' Vuoi scommettere?”

Okay, okay ho capito. Se non mi passa entro mezz'ora mi imbottirò di valium.” scherzò Kurt sistemandosi meglio la camicia nei jeans. “Dici che a Blaine piace il rosso?” domandò poi dandosi un'ultima occhiata allo specchio.

Mercedes alzò gli occhi al cielo, lasciandosi cadere all'indietro sul materasso. “Cosa vuoi che gliene freghi Kurt? Sarà con Rachel e non farà caso al colore della tua camicia, senza offesa. Quindi ora tu ti scolli da quello specchio del cavolo, prendi le tue cose ed usciamo. Più rimaniamo qui, più i problemi aumentano.” sentenziò prendendo il cellulare e la borsa. “Quindi ci muoviamo si o no?”

Va bene. So benissimo che hai ragione e che lui non mi degnerà di uno sguardo, ma sono preoccupato lo stesso. Lo sai che è da una vita che non partecipo ad una festa! Tra poco non so nemmeno che si fa ad un party! Però almeno tu vedi di starmi vicino... Non so con chi parlare. Ci saranno tutti i loro amici e dovrò guardarmi le spalle se voglio evitare che qualcuno mi rinchiuda in qualche armadio o mi butti fuori di casa con un calcio nel sedere. Sono certo che si lamenteranno tutti con Rachel per avermi invitato. A questo punto spero che mi ignorino e basta.”

Kurt adesso giuro che ti metto dello scotch sulla bocca se non ti zittisci! Possibile che tu ti ponga tremila domande su qualsiasi cosa? A volte mi chiedo come faccio a sopportarti ancora. Senti: se la festa è uno schifo totale tu ed io andiamo a mangiarci una pizza da qualche parte e poi andiamo a rimpinzarci di schifezze a casa mia. Ci stai?”

Kurt fece un mezzo sorriso, prendendo anche lui le sue cose, infilandosi poi il cappotto. “Sai sempre come risolvere la situazione. Comunque ci sto 'Cedes e... preparati. Perché mi sa che saremo costretti ad andarcene.”

 

~

 

Kurt non si era mai sentito tanto a disagio in vita sua. Da quando era arrivato non aveva fatto altro che ricevere occhiate di scherno da chiunque. Lo evitavano e si allontanavano probabilmente per sfotterlo e parlare male di lui.

Aveva provato a scambiare qualche chiacchiera con dei ragazzi della squadra di football, ma tutto quello che aveva ottenuto era uno sguardo disgustato seguito da risate. Persino Mercedes aveva trovato compagnia e sembrava che quel Sam Evans fosse più importante di lui in quel momento; quindi l'idea di poter fuggire da quell'incubo e rifugiarsi a casa dell'amica non sarebbe stata possibile.

Si avvicinò dunque al bouffet per prendere del ponch: la sua gola era tremendamente secca e tutta quella confusione gli stava provocando dei forti cerchi alla testa. Non era fatto per quelle cose e non faceva altro che chiedersi perché avesse accettato l'invito, sapendo che non si sarebbe trovato a suo agio.

Stava versando la bevanda nel bicchiere quando Blaine (che non vedeva da inizio serata, quando li aveva fatti accomodare insieme alla sua ragazza) si avvicinò a lui, facendogli spandere sul tavolo.

Oddio!” urlò attirando l'attenzione di almeno una decina di persone. “Oddio mi dispiace.” disse prendendo un fazzoletto per tamponare dove aveva bagnato.

Tranquillo.” rise Blaine aiutandolo a ripulire. “Fai solo più attenzione la prossima volta.” aggiunse facendogli l'occhiolino.

Mi dispiace.” continuò a scusarsi Kurt imbarazzato. “Credo che al mondo non esista persona più goffa di me.” disse, questa volta versandosi la bevanda nel bicchiere.

Un momento. Stava parlando con Blaine? Blaine Anderson?! Cercò di mantenere la calma e di prendere un profondo respiro, nonostante l'aria fosse praticamente irrespirabile per l'odore di alcol.

Allora sei in buona compagnia.” continuò sorridente l'altro. “Non ti stai divertendo, vero?” chiese poi all'improvviso dopo diversi secondi di silenzio imbarazzante.

Kurt corrugò la fronte “No... cioè si. Mi sto divertendo. È davvero una bella festa.” mentì per non sembrare sgarbato, visto che la suddetta festa era organizzata dalla sua fidanzata.

Blaine annuì, mordendosi il labbro per trattenere una risata “Già, è una vera rottura di palle.” commentò in modo molto schietto.

Kurt rise a sua volta, scostando lo sguardo da lui, arrossendo appena. “Okay lo ammetto. Non sono mai stato ad un party tanto noioso. E per di più la mia amica Mercedes mi ha scaricato per quel giocatore di football. Meglio di così non poteva andare. Comunque... perché me lo hai chiesto? Si vedeva tanto che non mi stavo divertendo? Perché in tal caso dovrò fingere un po' meglio.” sogghignò.

Beh, è dall'inizio della serata che te ne stai in disparte.” commentò Blaine, guardandolo dispiaciuto. “Prova a buttarti nella mischia o ad inserti nelle conversazioni. Io solitamente faccio così. Non è poi così difficile.”

Kurt scosse la testa, sgranando gli occhi “Finirei per essere buttato fuori come un sacco dell'immondizia. Tu puoi farlo! Intendo... parlare con gli altri. Ti conoscono tutti e potrebbero solo essere onorati di parlare con te. Come lo sono io adesso.”

Che cazzo dici?! Kurt stai zitto!

Blaine corrugò le sopracciglia, accennando un sorriso sghembo.

Scusa, non volevo metterti a disagio e darti fastidio. Io... è meglio che chiuda il becco e me ne torni nell'angolino fino al termine della serata.” balbettò in modo confuso Kurt, posando il ponch sul tavolino per allontanarsi.

No resta!” esclamò Blaine prendendogli la mano per bloccarlo. “Non mi dai fastidio. Posso farti compagnia io finché la tua amica non si scolla da Evans.” ridacchiò.

Lo aveva toccato.

Gli aveva stretto la mano.

Kurt si sentì scoppiare il cuore in gola e avrebbe solo voluto rispondere a quella stretta ed attirarlo a sé, ma tutto quello che fu in grado di fare fu fissarlo inebetito. Ed ecco che era di nuovo succube dell'effetto Anderson con tutti i suoi tipici sintomi: mani sudate, palpitazioni, respiro mozzato.

Blaine si staccò per poter prendere a sua volta un drink, scegliendolo dalla sezione alcolici che Kurt aveva evitato da inizio serata visto che era l'autista designato come al solito. “Non ti lasci andare un po' vero?” gli chiese il moro passandogli una bottiglia di birra. “Neanche un sorso di questa?”

No, devo guidare. E poi non è il caso che mi distrugga. Credo che mi limiterò al buon vecchio e caro ponch.” rispose Kurt, voltandosi verso la grande pista da ballo che Rachel aveva allestito nella taverna di casa sua.

Ci uniamo alle danze?” gli chiese Blaine all'improvviso buttando giù un bicchierino di vodka. “Ci stai?”

Kurt avvampò, sgranando gli occhi, come se gli avesse appena chiesto la cosa più sconvolgente del mondo. “Ehm... non credo sia una buona idea. Non sarebbe strano se ti vedessero ballare con me?”

Non dobbiamo ballare assieme tu ed io. Balliamo con gli altri e basta, no?” rispose con ovvietà Blaine. “Piuttosto che stare qui immobili per tutta la sera possiamo divertirci un po', no?”

Kurt scosse la testa “Tu vai... Io credo che mi andrò a sedere da qualche parte contando i minuti che mancano a fine serata. Quindi non ti fare problemi per me... Sei già stato fin troppo gentile a rivolgermi la parola. Non credevo l'avresti mai fatto!” esclamò impulsivamente.

Stai zitto Kurt! Tappati la bocca!

Ehm... cioè. Non credevo che nessuno mi potesse mai rivolgere la parola. Era un discorso in generale, non riguardante te nello specifico ma... io... okay, è meglio che mi cucia con ago e filo la bocca così la smetto di parlare a sproposito.”

Blaine si aprì in una fragorosa risata “Sei adorabile! Mi piaci!” disse continuando a ridere.

'Mi piaci' fu quello che fece uscire totalmente di cervello Kurt. Non avrebbe mai immaginato, neanche lontanamente che Blaine Anderson gli potesse dire quelle due semplici parole. Allora forse non lo considerava un completo idiota! Forse avrebbero potuto davvero instaurare una profonda amicizia.

Dunque... ti va di--?”

Blaine?” il suo amico Harry si avvicinò a lui e quando notò che era in compagnia di Kurt lo fulminò con lo sguardo “Non stavi mica parlando con questa signorina qui, vero?” rise passando lo sguardo da l'uno all'altro.

Blaine rimase pietrificato e, dopo una rapida occhiata a Kurt, si rivolse al suo amico: “No, certo che no. Ero solo venuto a prendere qualcosa da bere.” disse nervosamente. “Figuriamoci se perdo il mio tempo a parlare con gente come lui.”

Kurt si sentì morire dentro. Era inutile che si illudesse tanto, Blaine non avrebbe mai ammesso di trovarsi bene in sua compagnia, almeno non con i suoi amici. Era troppo umiliante e di sicuro lo avrebbero preso per il culo fino alla morte se sapevano che gli piaceva parlare con lui. Avrebbero incominciato a fare battute di cattivo gusto sui suoi gusti sessuali ed è per questo motivo che Kurt non riusciva ad avercela con lui per aver mentito ad Harry. Avrebbe dovuto aspettarsi una reazione così, senza fantasticarci troppo sopra.

Comunque... ti unisci a noi per il karaoke? Rachel ti cerca da mezz'ora per poter cantare con lei.” lo informò indicandogli il palco infondo alla sala.

Blaine sbuffò, annuendo. “Dille che tra dieci minuti arrivo. Ho bisogno di un altro po' di questa roba per poter farmi venire la voglia di cantare con lei di fronte a tutti.” disse brandendo un altro bicchiere di vodka.

Harry rise dandogli una pacca sulla spalla. “Già, un'esibizione di canto con la propria fidanzata non è una cosa che si regge da sobri, vero Anderson? Pensa a quegli sfigati del Glee Club.” aggiunse dando una gomitata a Kurt, facendolo quasi cadere.

In confronto ad Harry, Kurt era mingherlino e fragile: sarebbe bastato uno spintone un pelo più forte per farlo finire contro il pavimento.

Blaine ed il suo amico si diressero verso l'altro lato della stanza e dopo pochi passi il moro si voltò verso Kurt lanciandogli un'occhiata dispiaciuta. Si sentiva davvero in colpa per averlo lasciato lì così. Era la prima persona con cui Kurt aveva avuto la possibilità di parlare quella sera, e l'aveva abbandonato a sé stesso anche lui. Kurt non meritava tutto quello: era un ragazzo gentile, intelligente e dolce. Lui si era comportato da emerito stronzo ed era diventato tutto ciò che un tempo aveva sempre rifiutato di essere.

Rimase stupito quando Kurt, nonostante lo avesse trattato di merda, lo seguì sino ai piedi del palco, accomodandosi su una delle sedie accanto alla struttura, per ammirarlo esibirsi. Blaine si chiese se il ragazzo potesse essere interessato a lui e nella sua mente si susseguirono una serie di immagini che avrebbe voluto scacciare con tutto sé stesso: vedeva lui stretto a Kurt e le sue labbra posate a quelle rosee del ragazzo.

Rachel lo prese per mano, passandogli con l'altra un microfono, e Blaine sembrò tornare alla realtà, anche se la testa gli girava tremendamente per l'alcol che circolava nel suo corpo. “Cantiamo 'Don't you want me?' amore?” gli propose la sua fidanzata, posando la fronte alla sua.

Blaine annuì non molto entusiasta, rivolgendo uno sguardo preoccupato ai suoi amici che già lo stavano deridendo. “Dai Anderson scatenati!” ridacchiarono in coro.

Vaffanculo! Lo faccio solo per lei!” rise a sua volta Blaine dando poi un bacio sulla guancia a Rachel. “Poi ci facciamo un altro giro di vodka!” esclamò indicando tutti loro.

Non appena iniziarono a cantare Kurt non poté fare a meno che sentirsi una nullità. Blaine non avrebbe mai guardato lui come guardava Rachel... Doveva accettare la realtà dei fatti e rinunciare alla cosa che teneva di più al mondo. Si dice 'se ami davvero una persona la devi lasciare andare'; Kurt aveva sempre ritenuto molto ipocrita quest'affermazione e poco realistica. Secondo lui era giusto lottare per ciò che si vuole e fare di tutto per dimostrare quanto si ama una persona. Ma lui non aveva nemmeno la forza per farlo; stando a ciò avrebbe dovuto salire su quel palco e baciarlo, noncurante della cinquantina di persone che li fissavano. Avrebbe dovuto fargli vedere di essere perdutamente innamorato di lui, ma c'era una parte del suo cervello che gli intimava di non farlo, di rimanere zitto e far finta di niente. Ma tutto quello era troppo da sopportare. Blaine stringeva Rachel su un fianco, premendo i loro bacini, mentre lei gli accarezzava le spalle, sotto le urla dei presenti.

Quello fu decisamente il colmo: Kurt si alzò dalla sua postazione dirigendosi verso l'uscita. Sperava che Mercedes lo avesse visto e lo seguisse, ma era ancora intenta a conversare allegramente con Evans.

Blaine seguì con lo sguardo Kurt sino all'uscita, sentendo crescere dentro di lui i sensi di colpa. Se solo Kurt avesse saputo quanto avrebbe preferito stare con lui invece che su quel palco ad esibirsi come al solito con la sua ragazza dalla quale non era nemmeno attratto fisicamente. Più le stava vicino più si rendeva conto che non era ciò che desiderava. Non provava un solo briciolo di attrazione sessuale, cosa che invece sentiva per Kurt.

Quando finirono di cantare e Rachel gli si avvinghiò al collo, baciandolo appassionatamente, ebbe infatti un'ulteriore conferma di quanto fossero privi di significato i loro baci. Non sentiva il cuore battergli all'impazzata, non provava le farfalle allo stomaco, non desiderava stringerla a sé e continuare a baciarla.

Tutto questo perché non l'amava. O almeno, non l'amava nel modo in cui lei invece faceva. Le voleva solo un bene dell'anima e credeva fosse una delle più fantastiche ragazze del mondo, ma non avrebbe mai potuto provare qualcosa in più di questo.

 

~

 

Non credeva di ritrovare Kurt ancora lì. Se ne stava seduto sui gradini d'ingresso, stringendosi le ginocchia al petto e tenendo la testa posata su di esse.

Forse sono l'ultima persona che vorresti vedere...” attirò la sua attenzione Blaine facendolo voltare di scatto, sussultando. “...però ecco, mi chiedevo se-- se potevo sedermi qui con te.” gli chiese gentilmente, sperando di non ricevere una rispostaccia, che si sarebbe oltretutto meritato.

Kurt titubò appena, ma due secondi dopo gli fece un piccolo cenno con la testa, spostandosi un poco di più sulla destra per lasciargli del posto per sedersi lì accanto “Però attento, non vorrei che uscisse qualche tuo amico e insinuasse che stai parlando con me.” rispose sarcastico.

Mi dispiace. Suppongo che se ti chiedo scusa tu non mi crederai ma... sono realmente dispiaciuto. Non volevo lasciarti lì così, davvero sono mortificato. È solo che-”
“Che non puoi farti vedere dai tuoi amici mentre parli con 'gente come lui', ossia un ragazzo gay, perché altrimenti incomincerebbero con le insinuazioni. Come se io non potessi avere amici maschi. Ridicolo.” commentò seccato Kurt.

Blaine lo guardava con un'espressione contrita e quelle parole lo stavano pugnalando dritto al cuore “Sono stato uno stronzo mi dispiace. Non dovevo fingere di non averti rivolto la parola. Avrei dovuto continuare la nostra conversazione ignorando ciò che pensava Harry. Però... prova a metterti nei miei panni. Non potevo--”

Tranquillo, non mi devi spiegazioni. Non ce l'ho con te Blaine. Ce l'ho con me stesso, è diversa la cosa. Ma non mi va di parlarne ora per cui potresti lasciarmi solo per piacere?” disse cercando di trattenere le lacrime.

Blaine gli si fece più vicino “Mi dispiace.” gli ripeté “Io non sono come loro, sul serio. Non so perché mi comporto così in loro presenza, ma sono diverso. E so che non mi crederai in questo momento e avresti solo voglia di tirarmi un pugno in faccia ma vorrei solo che capissi che mi sento davvero in colpa. E poi perché dovresti avercela con te stesso? Sono io l'unico ad avere colpe qui.”

Kurt alzò gli occhi al cielo, sospirando. “Perché non sei tu quello ad essere-- sbagliato.” disse a denti stretti, ormai con gli occhi velati di lacrime “Hanno ragione i tuoi amici, sono solo uno stupido fenomeno da baraccone e non so nemmeno perché ora ti ostini a parlarmi quando invece potresti benissimo evitarmi e risparmiarti così un centinaio di scuse con gli altri.”

Fenomeno da baraccone? Sei serio? Io non penso che tu lo sia. E se sono qui ora è solo perché speravo che tu mi potessi perdonare per essermi comportato come un bastardo.” gli spiegò, prima che calasse di nuovo un silenzio imbarazzante. “Uh, sai una cosa? Mi hai davvero colpito l'altro giorno all'assemblea. Penso tu sia una delle persone più coraggiose che abbia mai avuto la fortuna di incontrare. Quando hai parlato sei riuscito a farmi dimenticare di tutto ciò che mi circondava. Ogni rumore intorno a me era svanito e sentivo solo ed esclusivamente la tua voce nella mia testa. Sei stato forte.. Avrei voluto dirtelo prima.”

Kurt arrossì prepotentemente, tirandosi su il colletto del cappotto per nascondere il rossore alle guance. “Stai cercando di ottenere le mie scuse?” rise mordicchiandosi un unghia.

Mmm, forse.” rise a sua volta Blaine. “Beh, ci sono riuscito o no?”

Kurt si voltò verso di lui, ancora decisamente rosso in viso “Lo pensi davvero? Quello che mi hai detto?”

Si.” rispose semplicemente Blaine, facendogli un sorriso.

Allora sei perdonato Anderson.” sentenziò Kurt raggomitolandosi di nuovo su sé stesso. “Effettivamente era un bellissimo discorso.” aggiunse, complimentandosi da solo.

Blaine gli diede una piccola pacca amichevole sulla spalla, ridendo “Modesto eh?”

Non sai quanto.”

Se possibile, Kurt ora lo amava ancora di più. Non ce l'aveva con lui per averlo ignorato in compagnia di Harry, infondo sapeva che le cose sarebbero sempre andate così. Ma sapere che Blaine apprezzava la sua compagnia era tutto ciò di cui gli importava.

Beh, piacere Blaine Anderson.” disse poi all'improvviso il riccioluto tendendogli la mano.

Sono gli effetti della vodka o..?” gli domandò Kurt perplesso.

Blaine arricciò le labbra, scuotendo la testa “Non ci siamo mai presentati ufficialmente. Quindi... è un piacere fare la tua conoscenza. Potremmo essere amici, che ne dici?”

Decisamente è l'effetto della vodka! E comunque mi ricorda la presentazione di Draco Malfoy ad Harry Potter. Che tra l'altro, secondo mio modesto parere, erano innamorati l'uno dell'altro.” rise Kurt coprendosi le labbra con la mano per trattenersi. “Piacere signor Anderson. Sono Kurt Hummel, anche noto come il predatore gay del liceo McKinley con il quale nessun ragazzo può parlare altrimenti finirà nella sua tenda per il remake di Brockback Mountain!”

Blaine scoppiò a ridergli in faccia “Te la legherai al dito per sempre non è così?”

Molto probabilmente si.” scherzò Kurt.

Sai? Sei forte.” gli confidò Blaine “E hai il senso dell'umorismo. Se c'è una cosa che amo nelle persone è proprio questo.” concluse fissandolo dritto negli occhi.

Il colore degli occhi di Blaine era senz'ombra di dubbio la cosa più bella che Kurt avesse mai visto e avrebbe solo voluto poterli guardare per l'eternità. Ma il contatto visivo con lui non durava più di dieci secondi: lo intimidivano e lo facevano sentire vulnerabile. “Ehm... forse sarebbe meglio se rientrassimo. Rachel si starà chiedendo che fino hai fatto.” gli disse sorridente.

Già, Rachel. Okay, rientriamo o finisce che ci prendiamo il raffreddore con questo gelo.” rispose Blaine strofinandosi le mani sulle braccia per riscaldarsi.

Bene, entra prima tu. Io ti raggiungo tra un minuto. Così non penseranno che eravamo assieme.” disse Kurt abbassando lo sguardo.

A Blaine gli si strinse il cuore: sul volto di Kurt poté leggere solo tanta tristezza e sofferenza e sapere di essere lui la causa di tutto lo faceva sentire ancora più schifosamente. “Grazie.” gli rispose infine, facendogli una rapida carezza su una spalla.

Quel semplice tocco fece esplodere il cuore ad entrambi. Blaine corse dentro, imbarazzato, mentre Kurt rimase paralizzato, portandosi una mano al petto, sentendo il battito anche attraverso i numerosi strati di stoffa.

 

 

 

 

 

 

 

N/A

 

Bene, bene, bene che dire?

Finalmente mi sono decisa a farli interagire v.v Sono entrambi persi l'uno per l'altro ma Blaine non è ancora pronto a rivelargli ciò che sente davvero.

Perciò... stay tuned v.v

 

Al prossimo :)

Spero vi sia piaciuto :3

  
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